[EDITING] My Boss' Son |ITA|

By translatorITA

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | 📚 "Non avrei mai pensato che sarei finita... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 59

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By translatorITA

Punto di vista di Ella.

Il tragitto in auto fino all'ospedale è silenzioso, Harry guida per le strade impegnate di Londra ed è visibilmente turbato. Mi allungo per dargli la mano che ha posato sulla coscia, non per niente in modo rilassato. Lui la mette sulla mia e sembra rilassarlo un pochino. Incrociamo le dita e gli do una leggera strizzata ottenendo finalmente la sua attenzione. Prova a rivolgermi un piccolo sorriso che però non gli fa brillare gli occhi, i quali sono evidentemente preoccupati e in panico.

Arriviamo finalmente all'ospedale e parcheggiamo un po' lontano dall'ingresso nonostante ci siano diversi posti vuoti, immagino che Harry abbia bisogno di un po' di tempo per organizzare i pensieri.

"Tutto okay?" chiedo appena chiude la macchina e si dirige verso di me.

Sospira sonoramente prima di prendermi la mano e baciarmela, "Sono contento che tu sia qui, grazie per essere venuta".

Gli rivolgo un piccolo sorriso prima di prenderlo a braccetto. Voglio che lui sappia che sarò lì per lui in ogni occasione, ma più ci avviciniamo all'ingresso, più sento che si sta allontanando mentalmente da me. Una volta giunti alla reception Harry fornisce le sue generalità alla giovane donna che ci da quindi informazioni su dove si trovi Mr. Styles.

Ci incamminiamo lungo il tedioso corridoio piastrellato di bianco e verde e illuminato fuori modo dalle luci all'altezza delle nostre teste. Ogni stanza che oltrepassiamo racconta storie diverse: chi è da solo, chi festeggia con le famiglie, genitori confusi, chi prega in silenzio, pazienti arrabbiati, l'anziano uomo che non capisce cosa stia succedendo, chi piange, e chi è felice.

L'ultimo scenario è quello che spero di trovare nella nostra stanza, spero che chi la abita sia felice e stia festeggiando le notizie che ha appena ricevuto. La parola chiave qui è speranza, nonostante ciò che mi ha detto il Dottore non sembra far ben sperare. Harry non guarda in nessuna delle stanze e non rivolge attenzione agli infermieri e Dottori che incrociamo, tiene la testa bassa e la mano stringe decisa la mia.

Raggiungiamo finalmente la stanza di Mr. Styles, la numero 39A. Harry spinge la maniglia aprendo lentamente la porta rivelando una grande stanza, ovviamente una delle migliori del reparto; non mi sarei aspettata nulla di meno da Mr. Styles, sarà sempre un uomo di classe. Seguo Harry esitante, lui mi guida ancora tenendomi per mano. Oltre la tenda color crema vediamo Mr. Styles, e non riesco a non sorridere ampiamente. Nonostante abbia un'endovena installata e piccoli tubi che gli escono dal naso sembra...normale. È seduto sul letto e sta guardando la tv bevendo un tè caldo, e quando ci vede il suo sorriso non potrebbe essere più gioioso.

"Ella, Harry, sono così contento che siate venuti" mi faccio violenza per non correre da lui ed accoglierlo in un lungo abbraccio.

Probabilmente non dovrei, dato che 1) non so quando lui sia fragile ora, e 2) dal modo in cui Harry mi stringe la mano non credo mi voglia da nessuna altra parte che accanto a lui.

"Salve Mr. Styles" dico dando ad Harry una leggera gomitata dato che noto che si è praticamente immobilizzato di fronte a suo padre.

Posso solo immaginare che cosa gli passi per la mente ora, quello sul letto è l'uomo che Harry ha ammirato ed adorato per tutta la vita, eppure eccolo qui, in ospedale con macchine ed aghi attaccati.

"Hey papà" mormora Harry e prova a rivolgergli un sorriso sincero, nonostante io veda il dolore che gli sta causando vedere suo padre in questo stato.

"Andiamo, sedetevi per favore" gesticolò Mr. Styles indicando un paio di sedie verdi dall'altro lato del letto.

Io ed Harry sciogliamo la stretta di mano dato che le sedute sono divise; rimango sorpresa quando Harry sposta la sedia vicino a quella che ho scelto io. Alzo gli occhi al cielo in modo scherzoso in direzione di Mr. Styles facendolo ridacchiare, Harry però non ci fa caso.

"Allora, come vanno le cose tra di voi?" chiede Mr. Styles dopo alcuni istanti di silenzio.

"Bene" risponde brevemente Harry.

Credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che questo argomento non è la ragione per cui Harry è venuto qui. Si sente la tensione nell'aria e riesco a notare l'impazienza disegnarsi sulla sua mascella.

"E Louise? Sta bene?" prova ad intavolare una conversazione, solo per essere congedato da un "yup" da parte di Harry.

Immagino che dovrò mediare...

"Sta bene, sta facendo la spesa per preparare un bel pranzetto per quando Lei tornerà a casa" dico sperando di iniziare una conversazione normale, nonostante ora Mr. Styles sembri a disagio.

"Oh si...a proposito" mormora fregandosi il labbro e guardandoci scettico, "Non credo che tornerò a casa per ancora qualche giorno"

"Cosa?" chiede Harry guardando suo padre sinceramente dispiaciuto. "Perché no?" sbotta.

È arrabbiato.

"Ci sono state alcune complicazioni con la terapia, e devono capire cosa ci sia che non va prima di decidere-"

"Complicazioni? Di che tipo?" interrompe Harry.

Oddio no, è la parola che ho sentito dal Dottore di mio fratello. "Complicazioni". In sostanza significa che il corpo sta facendo fatica a sopportare la terapia, dato che la malattia sta evidentemente diventando più forte.

"Non ne sono ancora sicuro, ha qualcosa a che fare con il mio...cancro che è forse ad uno stato troppo avanzato" dice fissando Harry con uno sguardo triste, sapendo che ogni parola lo sta ferendo.

E poi eccolo. "Stato troppo avanzato". Allora è vero, questo cancro ha oltrepassato il punto in cui può essere fermato, quindi ora si può solamente vivere il tempo che rimane. Quasi inizio a singhiozzare, ma mi trattengo ed afferro la mano di Harry; so di dover essere lì per lui più di quando voglia piangere. Harry mi guarda confuso dal mio improvviso contatto e poi si gira di nuovo verso suo padre.

"In che senso è in uno stato troppo avanzato? Tipo...hai bisogno di più terapia delle altre persone? Starai qui per un bel po'? Che cazzo significa?!" la velocità con la quale Harry sta parlando accelera progressivamente ed anche il volume aumenta, e capisco che sia scioccato dalla novità.

Mr. Styles chiude gli occhi per un istante e sospira sonoramente prima di posare nuovamente lo sguardo su Harry.

"Figliolo, sto morendo e non penso ci sia molto che i Dottori possono fare"

Harry molla la presa sulla mia mano e capisco immediatamente che è distrutto. Io strizzo la sua mano sperando che mi guardi, ma non lo fa. La sua postura è afflosciata sulla sedia ed i suoi occhi che una volta erano di un verde vivo, ora fissano inespressivi il pavimento bianco. Si ricompone sulla sedia, non è in grado di formulare una risposta o una frase. Non è arrabbiato, triste, scioccato o infuriato. Non sta piangendo, discutendo o urlando.

È semplicemente distrutto.

-

Una volta tornati a casa Harry si dirige lentamente ed in silenzio nella sua stanza, io lo seguo in silenzio. Si siede sul bordo del letto e guarda fisso per terra. Mi tolgo la giacca e le scarpe e le deposito vicino alla porta prima di raggiungerlo a letto. Lo circondo con un braccio ed appoggio la testa sulla sua spalla. Non ha avuto nessuna reazione da quando suo padre ha annunciato che il suo percorso di terapia era praticamente finito. Ho che le lacrime rigassero le mie guance mentre abbracciavo Mr. Styles mente Harry mi aspettava sulla porta senza dire una parola a suo padre. Mr. Styles era ovviamente ferito ma non mi ha comunque rivolto un piccolo sorriso per rassicurarmi che tutto sarebbe andato bene, ma sappiamo tutti che non è così.

"Vuoi fare una doccia?" chiedo sperando di farlo uscire dallo stato di trance.

Dopo un momento di silenzio lui mormora appena udibile, e presumo sia un si.

"Faccio scaldare l'acqua" dico dandogli un piccolo sorriso sulla guancia prima di dirigermi nel corridoio.

Afferro un paio di salviette dall'armadio nel corridoio prima di ritornare in stanza. Lui è nella stessa posizione di prima e mi dirigo verso il bagno. Accendo l'acqua e controllo la temperatura ogni tanto. Quando sento che si sta scaldando ritorno da Harry: è ancora seduto come una statua. Mi inginocchio di fronte a lui e gli slaccio le scarpe, per poi accostarle al letto. Mi alzo e lui fa lo stesso. Mi guarda, ma si capisce che la sua mente è altrove. Una volta che si è tolto la maglia ed i pantaloni si leva anche i boxer e cammina completamente nudo con me verso il bagno. Solitamente mi sarei sciolta alla sola vista del suo corpo, ma ora proprio non me la sento. Tutto ciò che so è che devo lavare il mio uomo e cercare di sollevarlo dalle sue preoccupazioni. Apro la porta di vetro della doccia per lui, ma Harry non si muove. Mi sorprende spostando una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio e rivolgendomi un accenno di sorriso malinconico. Io imito il suo gesto e capisco cosa voglia; sono grata che stia avendo un qualche tipo di reazione. Mi spoglio di fronte a lui lasciando una pila di vestiti sul pavimento del grande bagno prima di prendere la sua mano e guidarlo nella doccia. Regolo il getto della doccia in modo che bagni solamente i nostri corpi e non i nostri visi. Mi dirigo verso di lui prendendo le mani nelle sue prima di dargli un lungo e dolce bacio. Lui reagisce appena, le sue labbra si muovono con le mie prima di sciogliere il bacio.

"Ti amo Harry" dico sincera quando lo guardo nei suoi occhi stanchi che so sono esausti di trattenere tutto ciò che deve essere sfogato.

Rimane in silenzio e lascia che l'acqua calda ci abbracci mentre cerca di gestire l'orribile e terrificante notizia che ha ricevuto.

Gli do un piccolo bacio sulla spalla prima di afferrare il bagnoschiuma ed applicare un po' di prodotto sulla sua schiena. Ricopro il suo corpo di una schiuma bianca che sa di miele, faccio passare la sostanza sotto il suo lungo braccio e raggiungo il petto tatuato per poi fare la stessa operazione sull'altro braccio. Mi muovo poi sul suo torso per poi spostarmi alle sue gambe e tornare al suo petto. Quando ho finito dirigo il getto della doccia verso il suo corpo abbronzato. Mi auguro che l'acqua lavi via il dolore e la sofferenza di Harry, non riesco a vederlo in questo modo.

Appena sto per riporre il bagnoschiuma e prendere lo shampoo Harry afferra la confezione dalla mia mano e mi da una piccolo bacio sulla guancia. Gli sorriso quando lui mi gesticola di girarmi. Lui inizia quindi a pulirmi: fa la stessa cosa che ho fatto io per poi risciacquarmi. So che se non fosse in questo stato non avrebbe tenuto in mano il bagnoschiuma, ma non mi sto lamentando. In ogni modo in cui lui voglia gestire questa cosa è totalmente una decisione sua e sarà solamente sua.

Quando ha finito di risciacquarmi Harry afferra lo shampoo e lo applica massaggiandolo sui miei capelli, le sue lunghe dita ammorbidiscono il mio cuoio capelluto ed io chiudo gli occhi rilassandomi sotto al suo tocco prima di risciacquarmi i capelli. Mi porge la bottiglia ed estraggo immediatamente il liquido spesso in mano distribuendolo sui suoi capelli e mi rilasso quando lo sento mettere le mani sui miei fianchi; nonostante nessuno di noi due stia parlando, tutto ciò è confortante, e lo è ancora di più perché siamo silenziosi. Le parole saranno dette a tempo debito, e anche se ci vorrà tempo sarà quello necessario per lui, e io chi sono per fermarlo. L'unica cosa che lui non si deve dimenticare è che io sono qui per lui.

Una volta che i suoi capelli sono coperte di schiuma dirigo la doccia sulla sua testa e lui mi rivolge un piccolo sorriso. Quando ho finito lui non ha ancora spostato le mani dai miei fianchi, poi mi da un piccolo bacio sull'angolo della bocca.

"Grazie" sussurra dandomi un ultimo bacio prima che entrambi usciamo dalla doccia.

Harry mi porge una maglia che posso usare da pigiama, dato che non ho altri vestiti qui, mentre lui indossa un paio di boxer neri puliti.

"Hai fame? Posso fare qualcosa da mangiare se vuoi" gli chiedo mentre lui si mette a letto.

Lui dissente con il capo e si copre con il piumino, è ovvio che stia provando a combattere questa cosa da solo. Spero che non si chiuda in sé stesso per troppo a lungo perché più imbottiglia i suoi sentimenti prima scoppierà. Avvio la coperta termica prima di spegnere la luce e raggiungere Harry a letto. Lui è già in posizione in modo che mi dia la schiena ed io sto distante, vorrei solo che dormisse bene e chiudo anche io gli occhi.

Non so che ore siano o per quanto abbia dormito ma il movimento di Harry che si gira nel letto e si sposta verso di mi sveglia. Mette una gamba sopra le mie e mi circonda un fianco con un braccio sospirando pesantemente mentre entrambi ci riaddormentiamo.

-

Dormire. Vestirsi. Fare colazione. Lavarsi i denti. Guardare la tv. Fare una passeggiata. Dormire. Cenare. Guardare un film. Dormire. Tutti in silenzio. Di questo ha consistito la nostra routine negli ultimi due giorni. Non mi ha ancora veramente parlato e sto iniziando a preoccuparmi. Ogni tanto ottengo un 'si' o un 'no grazie' quando gli faccio delle domande. A parte queste reazioni non è cambiato, anche quando ho parlato di Mr. Styles che sarebbe venuto a casa tra due giorni il suo sguardo fisso non è cambiato. Ne ho parlato con Louise e lei ha detto che dovrei concedergli un altro po' di tempo e che forse le cose sarebbero cambiate quando Mr. Styles sarebbe stato a casa. Ne avrei parlato con jodi e Zac ma avevo paura che si sarebbe precipitata qui e lo avrebbe schiaffeggiato, e non sono sicura che sia la cosa migliore per lui ora. Ho parlato con Zac e Jodi stamattina ed a quanto pare la cena di fidanzamento è stasera. Spero che Harry voglia venire dato che sia Zac che Jodi sarebbero molto dispiaciuti se non venisse.

Mi sono sentita un po' male a pensare che non sono andata a lavorare questa settimana, ma ho messo da parte quel pensiero quando ho realizzato che Harry ha bisogno di me più di ogni stupido vecchio uomo d'affari con il quale Mr. Styles doveva avere dei meeting. Ho incaricato Gabby della reception di svolgere alcuni miei compiti quotidiani e lei ha accettato con piacere, immagino sia stato un bel cambiamento nelle suoi soliti lavori.

È giovedì e sono quasi le 7 di sera, Louise è andata a casa ed Harry sta guardando una comedy in salotto. Sembra nervoso, quindi lo abbraccio.

"Stai bene?" sussurro baciandogli la mandibola.

'Mhm' mormora la solita risposta ed io lo stringo ulteriormente.

Oh Harry, perché non mi parli? Devo farlo rilassare. Dopo la nostra prima doccia insieme non mi ha quasi più toccata tranne l'altra notte quando lui mi ha tirata a sé.

"Ti accendo l'acqua del bagno" dico, ed ovviamene lui non risponde.

Quasi mi viene da urlargli per essere in questo modo, ma mi devo contenere. So che non lo fa apposta ma mi sento comunque distante da lui. E sta peggiorando. Lo sento allontanarsi da tutto e da tutti, specialmente me.

Una volta che la vasca e pronta Harry chiude la porta del bagno dietro di lui, lasciandomi seduta sul letto nell'attesa. Mi addolora vederlo così, voglio stare con lui, toccarlo, baciarlo ed abbracciarlo, ma ovviamente se mi avesse voluta l'avrebbe detto.

Ma perché dovrei aspettare che lui lo dica?...

Hmm...mi si accende una lampadina, e prima di saperlo mi sto spogliando. Mi dirigo verso la porta del bagno e mi rilasso quando realizzo che non l'ha chiusa a chiave.

L'acqua nella vasca è alta, arriva a metà del su petto. Lui è seduto e non si sta lavando, non mi ha nemmeno guardata quando sono entrata. Nella vasca c'è ovviamente abbastanza spazio per due persone ed io mi siedo di fronte a lui e mi posiziono tra le sue gambe. Gli accarezzo una caviglia sperando in una reazione, e quando non reagisce lo chiamo.

"Harry...Harry" dico un po' più a voce alta quando non risponde e non si muove.

Cosa posso fare per farmi notare da lui? Non sta rispondendo a niente ed ho paura che sia perso per sempre.

"Harry per favore" cerco di non piangere mentre guardo al mio uomo vuoto, ma fallisco.

Singhiozzo a bassa voce e lui mi guarda.

"Ella" mormora ed io tiro sul con il naso mentre ulteriori lacrime rigano le mie guance.

Non dice nient'altro, mi guarda confuso mentre piango in silenzio nonostante faccia del mio meglio per nasconderlo. Non riesco ad essere così distante da lui. Mi piego in avanti per avvicinarmi a lui e gli accarezzo una guancia. Ci stiamo guardando negli occhi, ma credo di essere l'unica presente.

"Harry, ti amo" dico senza ottenere una risposta, le sue braccia sono immobili lungo i suoi fianchi, "Per favore Harry, parlami" dico baciando la sua guancia mentre le lacrime continuano a rigare le mie guance.

"Harry, mi manchi, per favore" lo imploro mentre lo abbraccio, "Per favore Harry, torna da me"

Quando lui non risponde sospiro sonoramente ed appoggio la fronte sulla sua spalla. Singhiozzo a bassa voce mentre accarezzo il ragazzo perso che non è più con me. È assolutamente scioccato e posso solo pregare che torni in sé. Non è mai stato molto bravo con le emozioni, questo lo so, ma deve affrontare tutto questo, non per me ma per suo padre. Suo padre avrà più bisogno di Harry che di qualsiasi altra persona, e non posso permettere che lui sia in queste condizioni quando Mr. Styles sarà di ritorno. Piango nell'incavo della sua spalla pensando al poco tempo che rimane ed a quello che Harry deve vedere di questa orribile malattia. È solo l'inizio e la sta gestendo proprio male, ho bisogno di lui, adesso.

Mi asciugo le lacrime mentre penso a qualcosa che potrebbe farlo riprendere. Prego che funzioni, dato che tutto ciò che ho detto e fatto finora si è rivelato un fallimento. Lo bacio sulle labbra assaporando le mie stesse lacrime salate che ora sono sulle sue labbra soffici. La sua bocca si apre appena e colgo l'opportunità di far entrare la mia lingua. Lui muove appena le labbra, e sono contenta che ci sia un qualche tipo di risposta. La mia prossima mossa è quella nella quale confido. Muovo la mano dalla sua nuca attraverso il suo petto per finire sott'acqua sentendo il suo lungo membro sotto di me. Lo afferro delicatamente ed inizio a muovere la mano su e giù fino a quando lui non geme appena mentre diventa sempre più eretto. Continuo a muovere la mano mentre approfondisco il bacio mentre lui continua a gemere. Sposto le labbra sul suo collo, baciando delicatamente e succhiando. Lo guardo e lo vedo ritornare lentamente in sé.

"Torna da me Harry"

Chiude velocemente gli occhi ed è in quel momento che vedo due grandi lacrime scendere sulle sue guance. Non dico una parola e bacio le sue lacrime. Non si starà esprimendo a parole, ma queste sue lacrime spiegano molto, significa che sta finalmente provando qualcosa.

Le sue mani riprendono vita e si posizionano sui miei fianchi appena sopra la superficie dell'acqua. Nuove lacrime rigano il mio viso quando lui improvvisamente preme le labbra sulle mie facendo entrare delicatamente la lingua nella mia bocca mentre guida le i miei fianchi sui suoi.

Oh! Mi sta toccando! È finalmente tornato da me.

"Ti amo piccola" dice deciso aprendo gli occhi e guardandomi con vivacità.

Sento il mio cuore aggiustarsi, il mio Harry sta tornando da me. I suoi occhi verdi notano le mie lacrime ed io lo bacio ancora volendolo guarire.

"Ti amo anch'io" sussurro al suo orecchio mentre lui mi aiuta a posizionarmi attorno a lui. Gemo appena quando lo sento dentro di me. L'acqua calda che ci circonda rende più facile il movimento; mi sostengo alle sue spalle mentre mi sistemo su di lui facendo infrangere l'acqua sui bordi della vasca intorno a noi. Ulteriori lacrime scendono dai miei occhi e sento un'inspiegabile sensazione di gioia sapendo di averlo riportato da me. Harry emette un sonoro grugnito quando rientra in me prima che entrambi prendiamo il ritmo e diventa tutto un succhiare, gemere, toccare, tirare, leccare, baciare e mordere. Non ne ho mai abbastanza del suo tocco, il suo odore, i suoi gemiti, i suoi capelli, il suo petto tonico o i suoi baci dolci. Non riesco a concepire di stare senza per un giorno intero, non sapevo cosa avrei fatto se lui fosse restato apatico per troppo. Sapevo sarebbe tornato da me prima o poi.

Con le nostre lacrime, i nostri gemiti, pensieri silenziosi ed innegabile amore, ci avviciniamo ai nostri apici. Sento che ogni centimetro del mio corpo necessita di sfogarsi, ma non lo farò fino a quando lui non sarà pronto. Voglio venire insieme a lui proprio come voglio affrontare insieme a lui ogni situazione, in positivo e negativo. Lo sento avvicinarsi mentre mi stringo attorno a lui. Con un'ulteriore spinta so che è pronto, quindi mi lascio andare quando lui fa lo stesso.

iPw

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