[EDITING] My Boss' Son |ITA|

By translatorITA

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | 📚 "Non avrei mai pensato che sarei finita... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 57

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By translatorITA

Mi mordo nervosa il labbro inferiore, insicura sul da farsi, dato che fino ad ora è stato Harry ad avere il controllo, ed ora vuole che sia io a farlo. Oddio...

Si siede e mi porge la mano che io afferro cauta mentre mi pongo a cavalcioni su di lui ma non mi siedo, non ancora. Harry si corica e mi guarda attento mentre mi guida tenendomi per i fianchi. Apre la bocca nel momento in cui entra in me, allargandomi in ogni modo possibile, e capisco già cosa intendeva quando mi ha detto che 'mi piacerà'. La sensazione è più forte ed appagante nonostante non mi stia ancora muovendo. Senza un'altra parola mi alzo un pochino prima di abbassarmi nuovamente, è più soddisfacente di quanto avrei mai immaginato.

"Ecco Ella, brava" dice alzando appena i fianchi nel momento in cui mi abbasso facendomi gemere.

È così...oddio...

"Ecco, prendi le mie mani" dice mentre intreccio le mie dita con le sue in modo da darmi supporto, "Muoviti come vuoi baby"

Faccio come mi dice e mi alzo e abbasso in diverse posizioni, sto provando sensazioni che non credevo nemmeno di riuscire a provare, sento piacere in posti dei quali non conoscevo l'esistenza. Aumento la velocità, Harry alza appena i fianchi ogni volta che mi abbasso. Grugnisco di piacere quando mi inclino in avanti, il labbro inferiore di Harry è abbassato mentre proseguo con i movimenti. Troviamo il ritmo giusto e ci avviciniamo sempre di più ai nostri apici. Non ho idea se ci stiamo muovendo da ore o secondi, questo piacere che sto provando mi sta facendo perdere contatto con la realtà.

"Cazzo Ella, vieni per me, voglio sentirti venire per me" mi istruisce facendomi intensificare il respiro

Oh Harry...entrambi abbiamo il respiro accelerato e siamo sempre più bisognosi di raggiungere il climax. Ci guardiamo negli occhi, e noto l'intensità nei suoi occhi verdi. Non riesco più a sopprimere i grugniti mentre non distolgo lo sguardo da lui, la sensazione di sentirlo dentro di me mi rende euforica. Con un'ultima spinta dei suoi fianchi gemo il suo nome ad alta voce ed il mio corpo si rilassa facendomi raggiungere l'orgasmo...

Mi corico sul petto di Harry appena dopo che anche lui ha raggiunto il suo massimo, entrambi stiamo respirando affannosamente nella quiete della stanza vuota. Presto inverte le posizioni ed esce lentamente da me prima di appoggiarsi appena a me e sostenersi con i gomiti.

"È stato..." non riesco nemmeno a trovare un termine per descrivere ciò che ho provato, per una volta sono senza parole.

"Perfetto" completa la frase baciando l'angolo della mia bocca.

Gli sorrido timidamente, incerta sul fatto che gli sia piaciuto quando a me, Dio solo sa quanto mi sia piaciuto.

"Mi è piaciuto" ammetto guardando nei suoi profondi occhi verdi divertiti.

"Piaciuto?" chiede inclinando appena la testa di lato.

Si...aspetta no...mi è piaciuto da impazzire!

"Ti è piaciuto?" dice mentre il suo sorriso si espande, ma subito si morde il labbro e mi rivolge un ghigno sinistro che mi rende nervosa, non riesco a capire a cosa stia pensando.

"hmmm...forse dovremmo rifarlo per vedere se ti 'piacerà' un pochino di più questa volta" suggerisce facendomi restare a bocca aperta, dato che non so se io sia in grado di gestire un altro orgasmo simile in un così breve intervallo di tempo.

Mi sorride, è felice della mia reazione e mi bacia. Passo le mani fra i suoi capelli disordinati mentre le nostre lingue iniziano a danzare. Lo sento posizionarsi più agiatamente sopra di me, ed anche io mi metto più comoda.

"Mi è piaciuto da impazzire" dico quando entrambi ci stacchiamo per prendere aria. Non voglio che pensi che mi sia solo piaciuto, penso sia stato fantastico.

Le labbra di Harry attaccano nuovamente le mie, ma lo sento sorridere sul mio viso.

"Lo so" dice in tono soddisfatto ed orgoglioso che mi fa ridacchiare.

Il suo ego è così grande, ma so che sta solamente scherzando. Se fosse un tale stronzo non sarei qui ora, lui sa che è stato bello...molto bello, tutto qui.

Proprio mentre ci stiamo scaldando il suo telefono inizia a squillare. Ci fermiamo per un momento nonostante Harry lo ignori ed inizia a baciarmi il collo. Il telefono smette presto di suonare e possiamo tornare a soddisfarci senza la fastidiosa distrazione di un telefono che suona. Appena prima che io circondi le spalle tonificate di Harry con le mie braccia anche il mio telefono inizia a suonare. La suoneria è altrettanto fastidiosa, solo che il mio dispositivo sta anche vibrando sul comò di legno. Entrambi ringhiamo infastiditi, dato che ora siamo troppo distratti per continuare. Harry affonda la testa nell'incavo del mio collo mentre chiudo gli occhi e maledico chiunque mi stia chiamando in questo momento. Mi piacerebbe che questa tradizione del cellulare che ci interrompe finisse.

Harry si solleva lentamente da me ed il freddo mi travolge. Il letto non è ancora fatto, quindi afferro il telefono e mi dirigo in salotto rimettendomi velocemente la maglietta mentre rispondo.

"Pronto?" dico dirigendomi in cucina per prendere un bicchiere di acqua per me ed Harry.

"Signorina Ella?" sento il tono gentile di Louise all'altro capo della linea.

"Si Louise sono io, come stai?" chiedo.

"Non riguarda me Ella, ma Mr. Styles" mi tappo immediatamente l'orecchio per sentire chiaramente quello che ha da dire.

"Si, cosa c'è? Sta bene?" chiedo velocemente mentre Harry mi raggiunge e mi guarda confuso, non penso mi abbia sentita.

"Non lo so Signorina Ella, ha iniziato a tossire malamente, non riusciva a respirare allora ho chiamato l'ambulanza. È all'ospedale" rimango a bocca aperta.

No no no non può succedere veramente. Non a lui, non a Harry.

"Quale?" chiedo a bassa voce girando le spalle ad Harry.

Mi guardo indietro e noto che sta indossando lentamente la t-shirt e si mette a gomiti poggiati sul bancone continuando a guardarmi in modo interrogativo.

Ommioddio, per favore fa che Mr. Styles stia bene....

"Il Royal London Hospital"

"Grazie Louise, ti chiamo dopo" dico agganciando.

Stringo forte il telefono in mano e mi giro verso Harry. Sembra così innocente e pacifico in questo momento con i suoi capelli spettinati, la sua maglia stropicciata ed un ghigno rilassato.

"Stai bene piccola?" chiede alzandosi dal bancone e dirigendosi verso di me.

"Tuo padre è in ospedale"

Punto di vista di Harry.

Cosa cazzo ci faccio qui? Come cazzo ci sono arrivato. Tutto è così bianco e sterile, ed oltre quella porta c'è la morte.

Guardo Ella, la quale è nel corridoio bianco con me. Ci puzza di disinfettante e mi fa venire da vomitare. Sta parlando con un Dottore ed è chiaramente preoccupata, glielo si legge in viso, ma non riesco a sentire di cosa stiano parlando. Non ho sentito più niente da quando Ella ha detto le parole 'tuo padre' e 'ospedale'. Non provo niente, solamente un senso di essere oppresso che mi sta mangiando viso. Mio padre mi ha parlato di qualcosa riguardo la sua malattia, ma io non voluto saperne, pensavo sarebbe andato tutto bene. Pensavo sarebbe stato in grado di sconfiggere il problema, lui è mio padre. Pensavo che fosse Superman che Cristo, ma eccoci qui in questo posto tormentato solamente con negatività e cause perse.

Il Dottore cerca di coinvolgermi nella conversazione ma si arrende dopo un po' che io non rispondo, non lo sto nemmeno ascoltando. Non ho intenzione di ascoltare queste stronzate di mio padre che sta male. È il mio fottuto padre, non può stare male. Tutto ciò è solo uno stupido fottuto scherzo che ha organizzato qualche stronzo, ma so che passerà, è solo un altro dosso sulla strada. Lui è l'unico membro della famiglia che mi rimane e del quale mi importi veramente, e non se ne va da nessuna parte.

"Harry...Harry" mi chiama Ella un paio di volte stringendomi la mani delicatamente provando ad ottenere la mia attenzione.

La guardo, i suoi occhi nocciola sono pieni di preoccupazione e tristezza mentre mi fissa in attesa di una risposta.

"Harry, il Dottore ha detto che possiamo vederlo" dice dandomi una carezza sulla guancia.

La sua mano è morbida ed il suo pollice pizzica appena la mia pelle, ed istintivamente mi ritraggo.

Guardo per terra dopo averla sentire sussultare, e so di averla offesa.

"Harry, lui vuole-"

"Portami a casa" dico non volendo saperne.

L'ho già sentite tutto con lei. 'Lei vuole vederti'. 'Lei vuole parlarti'. 'Valla a vedere'. 'Non ti rimane molto tempo'. 'C'è ancora speranza'. Bla bla porca troia bla. Ho sentito queste stronzate un millione di volte quando lei era in ospedale, e so come finisce. Non vivrò ancora tutto ciò, specialmente perché tutti quanti stavano mentendo quando dicevano che sarebbe stata meglio. Sono tutti bugiardi qui, cercando di preservarmi dal sapere la verità e cercando di farmi vedere solamente il lato positivo, mentre sotto sotto sai cosa succederà, specialmente quando ci sono sempre meno cose positive nella conversazione.

Mio padre starà bene, quindi non ha senso che io stia qui a soffrire. So come andrà a finire, e mio padre non finirà come mia madre.

Punto di vista di Ella.

Provo a parlare con Harry alcune volte mentre torniamo a casa, ma è come se non fosse presente. Fisicalmente si, ma mentalmente è altrove. Provo a spiegargli che suo padre ha iniziato la chemioterapia senza che io lo sapessi, ed immagino senza che anche Harry lo sapesse, e stava solamente reagendo alla sessione di un paio di giorni fa. Apparentemente non sta migliorando, il che mi venire le lacrime agli occhi a pensare che potrebbe perdere questa battaglia. Provo anche a parlargli di cose normali come una partita di calcio che so che voleva vedere, o del fatto che Jodi farà una cena formale con la famiglia e gli amici per celebrare il fidanzamento. Non reagisce a nessuna delle conversazioni che provo ad intavolare. Parcheggiamo fuori da casa sua e lui esce dall'auto senza dire una parola. Sospiro quando lo guardo entrare e lasciare la porta aperta, che immagino sia un invito per farmi entrare. Esco dalla macchina e la chiudo prima di dirigermi all'interno. Trovo Louise che cerca di parlare con Harry, ma lui le passa oltre e si dirige verso il corridoio. Le rivolgo un'occhiata di scuse nonostante non capisca perché si stia comportando così. Suo padre ha il cancro, qualcosa di incontrollabile e per il quale Harry non può aiutare. So che farebbe qualsiasi cosa per suo padre, morirebbe per lui, ma in questo caso può solo assistere inerme. Stasera devo chiamare Mr. Styles per scusarmi per non essere andata a trovarlo, ma so che Harry sarebbe furioso se lo facessi, dato che chiaramente non lo vuole vedere stasera.

"Mr. Styles?" chiede Louise, ed io faccio 'no' con la testa.

"No, siamo solo noi. Starà in ospedale per un paio di giorni" spiego e lei corruga le sopracciglia.

"Come sta il giovane Harry?" chiede guardando lungo il corridoio mentre una porta si chiude.

"Non tanto bene" dico onestamente, e lei mi rivolge un sorriso compassionevole che imito.

Non è facile per nessuno di noi.

"Lo vado a controllare"

"Okay, ci vediamo domani. Io stacco" dice salutandomi con la mano ed uscire per dirigersi alla sua macchinina blu da nonna.

Vado in cucina e mi verso un bicchiere d'acqua prima di riempirne uno anche per Harry. Non so cosa gli stia passando per la testa adesso, ma so esattamente come si sente. Ricordo quando mi distaccai da tutti quando scoprii del cancro di mio fratello. Odiavo il mondo per avergli fatto venire la malattia e odiavo tutti per non essere in grado di curarlo.

Busso piano alla porta di Harry prima di aprirla. Harry non è nel mio campo visivo e la stanza è gelata, e capisco perché: la porta finestra è aperta. Attraverso la stanza ed esco dalla porta finestra. Non ha bisogno del mio bicchiere di acqua perché ha già in mano un drink, anche se non è proprio non alcolico, dato che è puro whisky. È seduto contro il muro a gambe distese con il capo appena inclinato indietro mentre guarda verso il giardino illuminato dalla luce della luna.

"Harry..." inizio a dire solo per fargli prendere un altro sorso del liquore marrone.

"No" mi avverte guardandomi per un secondo.

"Non-"

"Se non sei qui per bere con me allora non dovresti essere qui" dice riportando lo sguardo al giardino prendendo ulteriori sorsi.

Sarà completamente ubriaco tra meno di un'ora.

"Voglio stare qui con te, solo non so se questo è il modo migliore per gestire la...situazione" dico riferendomi all'alcol.

Certo che va bene temporaneamente, ma so che quello che sta provando Harry non è qualcosa che può essere lavato via con l'alcol. Quello che deve fare è sfogarsi.

"Chissenefrega, se non vuoi bere vaffanculo"

"Scusami?!"

"Credo che tu mi abbia sentita principessa, vaffanculo. Vai a casa. Fai quel cazzo che vuoi, non me ne fotte in questo momento. Lasciami bere in pace, che Cristo"

Che cavolo? Principessa? Vai a casa? Non è ancora ubriaco e sta già cercando di respingermi.

"Harry lo capisco che sei arrabbiato adesso, ma non devi per forza trattarmi così" provo a ribattere il più calma possibile, dato che so esattamente come vuole che vada a finire, ma non lascierò che accada.

Non glielo lascerò fare, so cosa sta passando e so che posso supportarlo, quindi non lascerò che lui mi respinga.

"Per favore Ella, ti sto implorando, lasciami stare" grugnisce prima di piegare le ginocchia al petto.

Sospiro guardando il ragazzo disperato che non ha idea di come gestire il tutto dopo aver realizzato che suo padre sta veramente vivendo tutto ciò. Non si è ancora aperto con me al riguardo e so che non l'ha fatto con nessun altro, quindi significa che sta imbottigliando tutto e prima o poi esploderà. Immagino che l'unico modo che conosca Harry con il quale affrontare la situazione è l'alcol.

Mi avvicino all'erba e vuoto il bicchiere d'acqua prima di sedermi contro al muro di fianco ad Harry. Avvicino il mio bicchiere e lui alza un sopracciglio in modo interrogativo.

"Voglio un drink" dico aspettando che lui mi versi un po' di whiskey nonostante non mi vada.

Immagino che se questo è ciò di cui lui ha bisogno e se io voglio stare con lui è quello che devo fare. Emette un sospiro di resa e mi versa un po' di liquore nel bicchiere. Mi guarda mentre ne prendo un piccolo sorso e sento il liquido bruciarmi in gola. Faccio un'espressione un po' disgustata e lui mi rivolge un piccolo sorriso che quasi non si nota...

Possono essere passate ore, minuti o secondi, non ne ho idea. Io ed Harry siamo stati seduti in silenzio per un po' a guardare il cielo ed abbiamo bevuto quell'orribile whiskey, Harry un po' più di me. Il mio corpo si scala nonostante non abbia praticamente bevuto rispetto ad Harry. Nonostante l'alcol ho ancora freddo; improvvisamente Harry mette un braccio attorno a me e mi tira a sé. È la prima volta che mi tocca o che mi considera da quella telefonata. Mi accoccolo al suo fianco portando un braccio attorno al suo petto e lui appoggia la guancia sulla mia testa, entrambi ci rilassiamo.

"Mi ami veramente, non è vero?" mormora nei miei capelli, ed io lo stringo un po' di più.

"Si" rispondo semplicemente guardandolo negli occhi e lui mi rivolge un piccolo sorriso che non esprime con gli occchi, e so che è perché è sopraffatto dalla trsitezza in questo momento, "Come lo sai?"

"Perché hai bevuto quel drink quando chiaramente non ti andava" dice con gli occhi lucidi dall'alcol.

"Farei tutto per te" sbiascico realizzando di essere un po' brilla.

"Anche io per te" dice baciandomi delicatamente prima di scostare i capelli dal mio viso con la mano.

"Scusami per prima" dice ovviamente riferendosi al discorso del 'vai a casa'.

"È okay" dico con una scrollata di spalle.

"No, è stato egoista da parte mia trattarti così. Scusami Ella" dice baciandomi ancora, l'odore di alcol è forte nel suo alito.

"Vieni a letto con me" dico mentre le sue labbra sfiorano le mie, e lui annuisce appena.

Ci alziamo, Harry quasi inciampa nella bottiglia vuota di whiskey che rotola sul cemento che circonda la casa. Prendo la mano e lo guido all'interno chiudendo la porta finestra dietro di noi, nonostante teniamo le dita incrociate mentre lui mi guarda fare ciò. Lo accompagno a letto, lo faccio coricare mentre spengo la luce che è vicino alla porta della camera. Mi tolgo le scarpe ed i jeans e poi entro nel letto con lui. Lui mi abbraccia e mi tira a sé, sento i suoi piedi vicino ai miei e lui ride al piccolo movimento.

"Cosa stai facendo?"

"Controllo che ti sia tolto le scarpe" dico strusciando i miei piedi contro i suoi un'altra volta, nonostante lui questa volta incroci le gambe con le mie.

"Me le sono tolte. Ci togliamo qualcos'altro?"

"Provi ancora a sedurmi nonostante tu stia per svenire, non ti arrendi mai Harry" rido un pochino e lo sento sorridere.

"Non mi arrenderò mai con te baby" dice premendo la fronte contro la mia prima di darmi un dolce bacio della buonanotte.

"Promettimi che non mi lascerai mai?" mi chiede un po' più seriamente, strusciando la punta del naso contro il mio.

"Lo prometto"

...

"Oh e piccola...?" mormora appena prima che mi addormenti.

"Mmm?"

"Devi prendere la pillola domani" biaschica.

"Lo so"

"Perché non abbiamo usato il preservativo" mormora avvicinandosi ulteriormente a me.

"Lo so"

"Quando tu eri sopra di me" dice, le sue labbra si stanno avvicinando a me ed un soriso si sta facendo spazio sulle sue labra.

"Lo so Harry" dico irritandomi mentre mi fa svegliare.

"Perché ti è piacuto, giusto?" chiede soffocando una piccola risata.

"Mi è piacuto da impazzire" dico dandogli un lungo bacio prima di dargli le spalle e lui si accoccola a me.

natura:

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