The Mistake [Z.M.]

By _Sabraa_

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- «Cosa vuoi da me?» sussurro, con la bile in gola. Lo guardo negli occhi, sono due pozzi profondi e bui, in... More

Prologo.
Regrets.
Punishment.
Scream it out.
Revenge.
Crazy.
Stitches.
Help.
Again.
Afraid.
Need U.
Who.
Don't Touch.
Respect.
Sorry.
Midnight.
Angel.
I can't.
Drug.
Higher level.
She.
One.
Too late.
Perfume.
Part of me.
Demons.
Fight.
Please.
Promise.
Save.
Don't see.
Tell me.
Illusion.
Eyes.
Epilogo; Always.

Where?

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By _Sabraa_

Io e Liam abbiamo iniziato la ricerca a notte fonda, quando mancava ormai poco all'alba.
Abbiamo girato non so quante strade,  da quelle in periferia a quelle in centro.
Adesso è giorno, sono quasi le 11 del mattino e noi ancora non abbiamo sue notizie.
Continuiamo a girare, a chiamare Harry e i due ragazzi che conoscono loro, Niall e Louis, ma niente.
Zayn sembra scomparso dalla faccia della Terra e l'unica cosa che riesco a pensare è che l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo litigato.

Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia.
Non voglio trovarlo morto in un vicolo abbandonato perché si è dato alla droga a causa mia.

Mi passo la mano sul volto e provo a fermare la crisi isterica che sto per avere.

«Katie, forse è meglio se torniamo a casa. Sei esausta.» mi consiglia Liam, ma non me ne andrò a dormire mentre Zayn è chissà dove.

«No. Io non mi fermo finché non lo troviamo.» affermo decisa e lui sospira, preoccupato.

«Va bene. Però mi devi promettere che se per stasera non lo troviamo, torniamo a casa e ti riposi.» stasera? Pensa davvero che non lo troveremo prima che faccia buio?

«Te lo prometto.» rispondo, sicura che riuscirò a trovarlo prima di allora.

Giriamo il paese per altre quattro volte. Propongo di dividerci per fare prima, ma lui non accetta per nessuna ragione al mondo.
Chiamo Harry un'altra decina di volte, ma lui mi risponde sempre che non ci sono notizie.
Ormai siamo esausti.
Ogni ora che passa mi fa pensare che lo ritroveremo morto.
Non riesco a tenere gli occhi aperti, non mangio e non dormo da più di un giorno e sento di non farcela.
Però non mi posso arrendere. Non posso lasciarlo chissà dove aspettando che torni e che trovino il suo cadavere.
Ho bisogno di rivederlo vivo, con i suoi occhioni da cerbiatto, il suo sorriso e i suoi  capelli ribelli. Ho bisogno di risentire la sua voce calda e profonda, le sue dita che mi accarezzano, le sue labbra sulle mie, le sue braccia che mi stringono.
Per quanto tutto questo sia assurdo, io non voglio vivere sapendo che lui è morto, perlopiù a causa mia.

Arriva la sera e io non posso credere che lui sia ancora lì fuori da qualche parte sconosciuta a tutti noi.

«Katie, hai bisogno di dormire.» mi dice Liam poggiandomi una mano sulla spalla, ma io me la scrollo di dosso.

«No, non ho bisogno di dormire, ho bisogno di ritrovarlo.» sto urlando e non so neanche il perché.

«È sera e mi hai promesso di tornare a casa per un paio di ore almeno. Se riposiamo saremo più lucidi e sarà anche più facile continuare le ricerche. Coraggio.» mi dice e so che ha ragione. Per questo motivo piango in silenzio mentre mi accompagna a casa.

Tornati, troviamo Harry seduto in cucina che balza in piedi sentendo il rumore della porta. Siamo tutti sugli attenti.
Oltre ad avere tutti delle facce stravolte.

«Oh, siete voi.» mormora risedendosi e passandosi le mani sul volto.

«Niall e Louis hanno detto che hanno girato tutti i locali che di solito frequentano e anche...gli altri posti. Ma niente.» ci informa.

Mi siedo affianco ad Harry e poggio la testa sul tavolo provando a calmarmi.
«È tutta colpa mia. Lui voleva parlarmi, voleva chiarire e io l'ho mandato via. Se...se avessi aperto quella dannata porta adesso sarebbe qui e starebbe bene.» mi rimprovero piangendo e prendendomi il viso tra le mani.

«Katie non dire così. Avevate litigato, è normale che fossi arrabbiata.» mi stringe il braccio Harry.

Io scuoto la testa sapendo che in realtà è colpa mia. Se solo non fossi stata così testarda adesso saprei come sta e dove sta. Forse avrei potuto addirittura cambiare idea e restare qui con lui.

E invece...ormai è quasi notte e ancora non è qui.

Passo un'altra nottata d' inferno, provo a dormire sul divano per essere più vicino alla porta e soprattutto perché non riesco a sopportare il suo profumo tra le lenzuola quando non so se è ancora vivo.
Nonostante questo non riesco a dormire molto, solo un'oretta.
Ma come posso dormire se non so neanche se è vivo?
Non riesco a respirare, figuriamoci dormire.
Alle prime ore dell'alba decido di alzarmi e di aspettare in silenzio seduta su quel divano.

Ormai ho perso le speranze, non lo rivedrò mai più questo è quanto.

Morto o stanco di me, in ogni caso quello era un addio.
Uno dei peggiori adii della mia breve vita.

E poi quando sembrava tutto perso, ecco che sento il rumore della porta aprirsi.
Scatto in piedi, quasi incredula, mentre le lacrime ancora mi solcano il viso.

Mi volto ed ecco che appare, in tutta la sua bellezza e sfacciatagine.
Quasi non ci credo.
Mi guarda e sembra tanto sorpreso quanto me.

«Che ci fai...» non riesce a finire la frase che mi catapulto tra le sue braccia, aggrappandomi con le gambe al suo busto. Incollo le mie labbra alle sue con tanta intensità che lui non sa come reagire. Ci mette un po' prima di stringermi forte a sé e lasciarsi andare a quel bacio disperato.
Quando mi stacco lo guardo in quegli occhi che pensavo di aver perso per sempre e le lacrime scendono ancora, questa volta accompagnate da un sorriso.

«Stai bene, tu stai bene.» balbetto ancora sotto shock. Lui sbatte le palpebre sorpreso da quella reazione.

«Ti ho cercato ovunque per più di un giorno, ho girato tutto il paese! Ero così in pensiero, oddio, Zayn! Dove diamine eri?! Come hai fatto a sparire così?! Ti rendi conto che stavo morendo! Pensavo...io pensavo... » ormai urlo di rabbia, ma lui mi zittisce con un bacio ancora più intenso di quell'altro. Mi prende alla sprovvista, ma subito dopo infilo le dita tra i suoi capelli e lo tiro a me sentendo il bisogno di stringerlo e di sentirlo vicino.

«Ho avuto così paura.» sussurro quando mi lascia e lui mi bacia la fronte.

«Ero andato via il tempo necessario per farvi preparare la partenza. Saresti dovuta essere a casa tua adesso. Non pensavo che...» spiega.

«Che mi avresti fatta preoccupare a tal punto da girare il paese in macchina una ventina di volte per tutto il giorno e la notte?» dico ironica.

«Beh, sì.» risponde aggrottando la fronte. Mi scappa un sorriso e mi stringo di nuovo tra le sue braccia affondando il viso nell'incavo del suo collo.
Voglio sentire il suo profumo che mi è tanto mancato.
Però oltre al suo riesco a sentire un altro tipo di profumo mai sentito addosso a lui.
Un profumo femminile.

«Dove sei stato?» chiedo di nuovo tornando seria e guardandolo in viso.

«In giro. Ovunque e da nessuna parte.» alza le spalle ed evita il mio sguardo.

«Con chi?» specifico la domanda e lui sembra confuso.

«Da solo, perché?» mi chiede e io stringo i denti. Per non dirmelo significa solo una cosa. Ci è andato a letto.
Gli scendo da dosso e faccio un passo indietro.

«È tutto okay?» chiede provando ad avvicinarsi.

«Oltre al fatto che sei sparito e che adesso sei tornato con un profumo femminile addosso, tutto okay.» rispondo con sarcasmo stringendo le braccia contro il petto.

«Cosa stai dicendo.» scuote la testa.

«Non c'è bisogno di nasconderlo. Non devi giustificarti con me. Puoi farti chi vuoi,  però almeno avvisa prima di passare le notti con altre, così non devo preoccuparmi di dover cercare un cadavere che non c'è.» dico aspramente.

«Kat, non sono stato con nessuna.» sorride e mi viene voglia di prenderlo a schiaffi. Mi prende anche in giro. Perfetto.

«Sono stanca, sono due notti che non dormo, non ho voglia di discutere con te.» mi volto e mi avvio verso la camera da letto. Lui mi raggiunge e afferra il mio polso.

«Kat, okay, ti dico la verità.» mi ferma e io lo guardo aspettando risposte.

«Sono stato in un locale. Lì c'erano delle ragazze che...beh...» lo blocco,  completamente disgustata.

«Non voglio sapere nient'altro. Spero ti sia divertito.» ho la voce spezzata e gli occhi pieni di lacrime. Sono così arrabbiata. Mentre io mi preoccupavo per lui,  lui se la spassava. Che idiota. Come ho potuto sprecare così tanto tempo dietro a lui?

«Ci hanno provato.» mi prende di nuovo il polso prima che entri in camera. «Ci hanno provato, Katie, ma io non le ho toccate. Te lo giuro.» lo guardo negli occhi e sembra sincero. Però ho imparato a non fidarmi subito di lui.

«Dimostramelo.» incrocio le braccia al petto.

«Come?!» sgrana gli occhi,  al quanto stranito.

«Beh, non lo so. Troverai un modo.» sbotto sapendo che non è così facile.

«Beh...ho una camicia! Se avessi fatto sesso con una di loro dovrebbe essere sporca di rossetto!» tenta.

«Potrebbe benissimo avertela tolta prima di baciarti il collo.» alzo un sopracciglio. Sbuffa e si gratta il capo pensando ad una prova valida.

«Kat mi hai baciato.» dice semplicemente.

«E allora?»

«Conosci il mio sapore, avresti sentito la differenza se avessi baciato un'altra.» afferma convinto e io accenno una risatina.

«Non ha senso.» scuoto la testa e lui fa un passo verso di me.

«Sì, invece.» mi prende il volto e improvvisamente le sue labbra sono di nuovo sulle mie. La sua lingua si intreccia con la mia e sento il suo sapore caldo e rassicurante. Non credo sia una cosa normale, probabilmente me lo sto solo immaginando, ma...ho la sensazione che non mi stia mentendo. Che davvero non è stato con nessuna.

Quando ci allontaniamo,  mi accarezza dolcemente facendomi rabbrividire.

«Mi credi?» sussurra e io riesco solo ad annuire prima di ribaciarlo con desiderio.

«Mi piaci gelosa.» sorride e io arrossisco all'istante.

«Non sono gelosa.» puntualizzo e lui scoppia a ridere.

«Andiamo a dormire.» mi afferra le cosce e mi prende in braccio come prima sulla porta.

«Sì andiamo a dormire.» sussurro accoccolandomi contro il suo collo.

Adesso posso finalmente respirare.

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