[EDITING] My Boss' Son |ITA|

By translatorITA

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | πŸ“š "Non avrei mai pensato che sarei finita... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 40

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By translatorITA

Punto di vista di Ella.

Sospiro fissando il soffitto e ripensando a cosa è quasi successo, e vado sotto le coperte. Ora che tutto il calore e l'adrenalina hanno lasciato il mio corpo, il freddo di Parigi lo ricopre di pelle d'oca.

"Si, chi cazzo è che chiede?" Harry ringhia al telefono e mi faccio piccola per la persona dall'alta parte della linea che sta ricevendo la sua rabbia.

Ho visto Harry arrabbiato qualche volta e sono contenta di non essere mai stata la ragione dietro le sue sfuriate. Harry può essere il ragazzo più bravo, ma ha un limite, e dal tono della sue voce direi che la linea è stata oltrepassata.

"Mi stai prendendo per il culo" sospira guardandomi come se non credesse a quello che sta sentendo, "Beh, che cosa cazzo vuoi?"

Gli mimo con il labiale "chi è?", ma lui scuote la testa come se non fosse il momento giusto per chiedere.

"Perché hai bisogno di lei?" fa un'espressione corrucciata mentre attende una risposta.

Io?

"Si, so dov'è. È a letto con me, imbecille"

Rimango a bocca aperta e spero che non sia qualcuno dal lavoro. Non riesco a credere che abbia appena detto una cosa del genere a qualcuno al telefono. È probabile che sia un suo collega, chi altro? Spero solo sia nessuno dallo staff francese, così non li dovrò vedere mai più dopo questo weekend. Harry si guarda intorno mentre ascolta ciò che ha da dire l'altra persona, nonostante non io non riesca a sentire la voce dell'altro interlocutore.

"Ci sei?...beh allora parla, no?...cosa vuoi?" continua ad ascoltare per alcuni secondi prima di lasciar andare un grugnito di protesta e passarmi il telefono.

"Pronto?" dico portando il telefono all'orecchio e guardando Harry che esce dal letto e se ne va in bagno sbattendo la porta.

"Ella? Oh...io non credevo che fossi veramente lì" porto gli occhi al cielo comprendendo perché Harry sia così irritato.

"Ciao Dan" sospiro alzandomi dal letto.

"Hey ehm, scusami per aver interrotto..." si scusa nervosamente, e non provo nemmeno a cambiare la storia di io ed Harry a letto insieme.

L'ha già detto lui, quindi non ha senso tornare indietro.

"Non ti preoccupare, che succede?" dico tirando la gonna sopra i miei fianchi e chiudendo la zip prima di infilare la camicia all'interno con la mano libera.

"Oh, ero solo un po' preoccupato riguardo a...Mr. Styles ti ha parlato di qualcosa ultimamente?" non ho idea a cosa si stia riferendo.

Forse Dan si è ubriacato, almeno così sembra, dato il modo in cui si sta esprimendo. Anche se so che non lo farebbe mai.

"Tipo?" chiedo sovrappensiero mentre raccolgo le calze dal pavimento e mi risiedo sul letto.

"Oh...solo....uhm..." so che mi sta nascondendo qualcosa.

"Cosa c'è Dan?" insisto piegando la testa ulteriormente verso il telefono, come se aiutasse ad ottenere una risposta.

"Lascia stare, ci vediamo dopo Ella" ribatte chiudendo la chiamata.

Prima che possa richiamarlo, Harry esce dal bagno e mi guarda corrucciato. La sua espressione mi fa ridere, dato che mi ricordo quanto fosse incazzato con Dan la notte scorsa per il fatto che avesse il braccio poggiato allo schienale della mia sedia. Io non ci ho nemmeno fatto caso, ma se Harry si arrabbia per una cosa del genere significa che gli importa veramente di me.

"Cosa cazzo voleva?" chiede prima di venirsi a coricare sul letto.

"Non ha detto praticamente nulla" rispondo sedendo contro la spalliera del letto. Harry si gira e mi guarda.

"Perché chiamare allora?" mi chiede guardandomi come se conoscessi la risposta.

Non sapevo nemmeno di cosa stesse parlando, quindi perché dovrei essere a conoscenza del motivo dietro la sua telefonata.

"Qualcosa riguardo a Mr. Styles che mi avrebbe parlato riguardo a qualcosa che non so" dico con una scrollata di spalle.

"Tutto qui?" chiede sarcasticamente; rispondo con una scollata di spalle ed un cenno di assenso con il capo.

"Ci ha interrotti per chiedere se mio papà ti ha parlato di qualcosa di cui ti può riferire quando vi vedrete a lavoro? Che coglione"

"Hey!" gli do un pugno scherzoso sulla spalla che lo fa sorridere.

"Che c'è? So che sei irritata quanto me" si tira su sui gomiti e mi rivolge un grosso sorriso, mentre cerco di nascondere il mio.

So che ha ragione, ed anche lui lo sa.

"No" mento guardando altrove e cercando di non ridere.

"Certo" risponde sedendosi sul letto ed avvicinandosi a me.

Do un'altra scrollata di spalle come se non mi importasse, ma è ovvio che è il contrario; sto solamente assecondando il suo gioco perché so che vuole una reazione.

"Mmm Harry..." mi imita quando, poco tempo prima, avevo bisogno di lui.

Quasi scoppio a ridere, ma mi mordo il labbro inferiore e continuo a guardare altrove.

"Oohh Harry" sussurra al mio orecchio, e me lo copro. So che stavo gemendo il suo nome abbastanza forte, ma non riuscivo a controllarmi.

"Ooh-" prima che possa continuare lo spingo via e mi pongo a cavalcioni su di lui, intenzionalmente strusciandomi sul suo basso ventre.

Dall'espressione sul suo volto so che è rimasto sorpreso, quindi gli sorrido malignamente contenta di avergli chiuso la bocca.

"Mmm Harry" gemo fingendo nel suo orecchio prima di tornare nella posizione iniziale, cercando di non scompormi.

"Non mi tentare" mi dice con un ghigno e strizzandomi leggermente il sedere.

"Allora non mi stuzzicare" ribatto e lo faccio ridacchiare.

"D'accordo" dice mettendo le mani sulla mia schiena, "scusa"

"Bene" gli do un piccolo bacio sulle labbra facendolo sorridere.

"A che ora finisci oggi?" mi chiede mentre gli metto le braccia al collo.

"Appena dopo le sei, forse un pochino più tardi"

"Vuoi che ti passi a prendere? Potremmo fare qualcosa" suggerisce, e sento le farfalle volare nel mio stomaco dall'emozione.

"Sarebbe fantastico" rispondo sorridendo prima di piegarmi su di lui.

Si spinge in avanti e ci baciamo a metà tra noi due.

"Ci vediamo alle quattro allora?" chiedo sciogliendo l'abbraccio.

"Mhmm" mormora prima di darmi un veloce bacio.

Una volta giù dal letto posso sentire il suo sguardo su di me mentre mi muovo nella stanza raccogliendo la mia giacca, la borsa ed i tacchi. Mi rende così nervosa quando mi osserva in silenzio, è come se fosse più difficile camminare senza cadere.

"Ciao" lo saluto con un timido sorriso.

"A dopo, piccola" mi dice sorridendo mentre è coricato comodamente con le mani dietro alla nuca. Quasi svengo alle sue parole.

-

Sono contenta che la giornata sia finalmente finita. Non solo i meeting sono stati una rottura, ma Dan si è anche comportato in modo così strano. Ogni volta che gli ho chiesto per cosa fosse la telefonata di stamattina ha fatto spallucce rispondendo che si trattava del meeting della prossima settimana; non gli ho creduto nemmeno per un secondo. Perché mai avrebbe dovuto chiamarmi così presto per comunicarmi qualcosa riguardo ad un meeting che si svolgerà la settimana prossima, quando può tranquillamente parlarmene a lavoro? Ho chiesto a Mr. Styles se sapesse di cosa si potesse trattare, ma anche lui ha praticamente ignorato la domanda. Ho guardato nel vetro del suo ufficio e l'ho visto dirigersi verso il box di Dan, spero di non averlo messo nei guai. Ad ogni modo, se è importante verrà fuori prima o poi. La mia mente mette subito da parte queste preoccupazioni quando vedo il famigliare paio di occhi verdi che mi guardano dall'altro lato del portone d'ingresso dell'edificio.

Harry è appoggiato all'auto con le braccia al petto e sembra non abbia freddo con la giacca imbottita e lo spesso maglione che indossa. Indossa anche il cappuccio che gli copre appena la fronte. Quando mi trovo a pochi metri da lui porta le braccia sui fianchi e fa un passo verso di me.

"Ciao" il suo forte accento inglese mi accoglie e mi rivolge un piccolo sorriso.

"Ciao" dico a bassa voce prima di dargli un piccolo bacio sulle labbra.

Perché sono così nervosa? Forse perché questa è la prima volta che io ed Harry usciamo insieme, come ad un vero appuntamento.

Appena sciolgo l'unione, mi tira di nuovo verso di lui baciandomi più profondamente, la sua lingua mi implora di dargli di più e proprio mentre sto per permetterglielo sento un finto colpo di tosse dietro di noi.

Entrambi interrompiamo il bacio per vedere chi è, ed ovviamente si tratta del mio capo.

"Salve Mr. Styles" internamente mi faccio piccola dall'imbarazzo.

Harry cinge la mia vita e mi pone di fronte a lui.

Mr. Styles ci sorride e rispondo con un finto sorriso mentre cerco discretamente di sciogliere l'abbraccio di Harry, ma ciò lo fa solamente stringere la presa ed appoggiare la testa sulla mia spalla.

"Ciao papà" dice ridacchiando appena e quasi gli do intenzionalmente una spallata, dato che so che sta cercando di mettermi in imbarazzo di fronte al suo padre.

"Sei uno stronzo" mormoro in modo che suo padre non possa sentire, dato che è ancora a qualche metro di distanza.

"Abituatici" risponde baciandomi sulla guancia ed urlo internamente guardando suo padre serissima.

Suo padre non fa una piega, ci sorride e basta mentre Harry continua a coccolarmi.

"Dove andrete stasera?" chiede mentre si dirige alla macchina parcheggiata appena di fronte a quella a cui Harry era appoggiato.

"Andiamo a cena al Le Meurice" risponde Harry con un accento perfetto.

"Bel posto" risponde Mr. Styles alzando entrambe le sopracciglia ed annuendo in segno di approvazione.

Dio, odio che siamo in strada a parlare di come io ed Harry andremo a cena insieme mentre lui mi coccola e mi bacia. È così imbarazzante.

"Poi porterò Ella sulla tour Eiffel" Harry aggiunge, e quasi rimango a bocca aperta, ma rimango composta dato che non voglio sembrare pazza.

"Ottimo, sono sicuro che ad Ella piacerà" risponde Mr. Styles ridendo appena mentre mi guarda, ed ora sono sicura sia perché probabilmente sembro una bambina shockata di 5 anni che ha appena appreso di avere un pass per avere gratuitamente tutto ciò che vuole nel negozio di giocattoli.

"Divertitevi, ci vediamo domani Ella" dice congedandosi, e rispondo con un piccolo gesto di saluto mentre sale sull'auto nera.

Una volta che la macchina è partita mi giro verso Harry.

"Andiamo veramente sulla tour Eiffel?" gli chiedo, incapace di contenere la mia emozione.

"Si, sei contenta?" sorride divertito dalla mia reazione.

"Sì! I miei genitori mi hanno sempre detto quanto è bella ed ho sempre desiderato andarci. Sono così emozionata!" lo abbraccio di istinto.

"Ho notato" ride prima che entrambi sciogliamo l'abbraccio.

"Andiamo, la cena è tra mezz'ora" dice guardando il suo orologio. Entriamo velocemente nel taxi.

"Non ci credo che ci andiamo veramente" dico mentre ci allontaniamo dall'edificio.

"Non è un gran che" dice con noncalache, ma capisco che sta scherzando apposta perché sono così emozionata.

"Beh, scusami se non sono stata a Parigi un milione di volte come te" rispondo appoggiandomi a lui; mi mette un braccio intorno alla spalla.

"Sono contento che sei emozionata" dice baciandomi la testa; porto un braccio intorno alla sua vita.

"Hey, va bene se ci fermiamo un attimo all'hotel così mi cambio? Prometto che faccio alla svelta" dico mentre ci avviciniamo alla via dell'hotel.

Non ho visto molto di Parigi, ma so che dietro l'angolo si trova il mio hotel.

"Certo" risponde Harry informando il conducente.

So già cosa mi metterò. Ho un vestito color crema che ho comprato facendo shopping con Jodi e, nonostante non mi piaccia ammetterlo, lo indosserò solo per Harry...

-

Punto di vista di Harry.

Siedo impaziente in taxi mentre aspetto che Ella ritorni. Ha detto che ci avrebbe messo solo qualche minuto, invece ne sono quasi passati venti. Perché ci sta mettendo così tanto? Non sarà un grosso problema se saremo in ritardo, dato che ho prenotato il tavolo sul tetto per tutta la serata. Ha la vista perfetta della torre e so che piacerà tantissimo ad Ella. Sono contento che sia emozionata per stasera, nonostante ho preso l'idea dalla conversazione che ha avuto con sua madre al telefono stamattina. Sono caduto dal letto per sentire meglio, ma non importa; Ella è felice, il che significa che sono felice anch'io.

Non riesco a credere quanto ci è voluto perché guarissi da quanto mi è successo anni fa, quella stronza me l'ha fatta grossa e pensavo che non sarei mai più riuscito a fidarmi di nessuno, ma con Ella è diversa. Lei è diversa. Non è infantile come la maggior parte delle ragazze che ho provato a frequentare negli anni, e non è facile come le puttane che mi facevo ogni settimana, nonostante stamattina sembrava abbastanza entusiasta di farlo. Ma anche io lo ero, fino a quando quella testa di cazzo non ci ha interrotti con la sua chiamata senza senso.

Sto per chiamare Ella e chiederle cosa sta facendo quando il mio telefono si illumina informandomi che sto ricevendo una telefonata da una persona che ha cercato di contattarmi tutto il giorno e che io ho deliberatamente ignorato. Mi arrendo sapendo che non la smetterà di chiamare.

"Ciao Jen" stringo i denti sapendo che urlerà al telefono.

"Harry, cosa diavolo stai facendo?" esclama al telefono, "pensavo che saresti stato lontano da lei"

"Beh, i piani cambiano, vero?" ribatto, già volendo chiudere la telefonata.

"Ovviamente. Dopo i messaggi di ieri sera sapevo che non l'avresti lasciata stare, nonostante ti avessi specificatamente chiesto di farlo"

Mi punisco mentalmente per averle mandato quei messaggi la notte scorsa, ero ubriaco e volevo che sapesse che non mi frega un cazzo di cosa pensa o dice, volevo vedere Ella ed avrei ottenuto quello che volevo.

"Hai un'idea di cosa dirà se scoprirà di noi? Senza contare il fatto che sei un pezzo di merda" urla.

Ignoro il pezzo di merda perché so che è vero. Ma per quanto riguarda la parte in cui Ella scopre di noi, certo che ci ho pensato, ci penso tutto il tempo. Jen è una delle sue migliori amiche ed Ella probabilmente mi ucciderebbe se scoprisse che glielo sto nascondendo.

"Mi stai ascoltando?" chiede quando non rispondo.

"Si!" ringhio nel telefono guardano fuori dal finestrino per assicurarmi che Ella non mi veda mentre parlo con lei. "Ma questa volta è diversa, credo di starmi davvero innamorando di Ella" ammetto, quasi shockato dalle mie parole.

Cazzo, lo sto solo dicendo o mi sto veramente innamorando di lei?

"E' quello che hai detto anche a me, ricordi? Dopo che siamo stati a letto insieme! Cazzo, ho quasi lasciato il mio ragazzo per te, stronzo!" esclama arrabbiata, ed ha tutto il diritto di esserlo.

La fece sentire speciale, fino a quando non realizzò che stessi facendo lo stesso con tante altre ragazze. Ma questa volta è diversa. Questa volta è seria, me lo sento.

"Jen scusami, okay? Ma non mi arrenderò con Ella solo causa il tuo rancore verso di me. Ho detto che mi dispiace, quindi cosa cazzo vuoi ancora?"

"Voglio che lasci stare Ella. So come sei veramente e non voglio che lei sia vittima dei tuoi giochetti perversi che hai giocato anche con me. È la mia migliore amica Harry, e non voglio che rimanga ferita" dice seria, e capisco che il pensiero la rattrista.

Cazzo, cos'hanno che non va le persone che mi danno un seconda possibilità. Ella è tutto per me, è stato così da un bel po', ero solo troppo cieco per accorgermene.

"Non posso Jen, voglio stare con lei" dico realizzando che è la prima volta che lo dico ad alta voce.

Perché non sono riuscito ad ammetterlo prima? Sotto sotto lo sapevo, ma ero troppo fottutamente spaventato per lasciarmi il passato alle spalle e dare una possibilità a questa relazione. Ella mi fa ridere, mi rende felice e so che è tra di noi e seria, quindi non mi arrendo.

"D'accordo, se starai con lei dovrai dirle che cosa è successo tra di noi prima che andiate avanti. Si merita di sapere che razza di stronzo sei in grado di essere".

"Porca puttana" rispondo corrucciato, dopo che mi insulta di nuovo.

"Diglielo o lo farò io, Harry. Voglio che lo sappia, e sono sicura che sarà più incazzata a sentirlo dire da me che da te, dato che sei tu quello che se la fa con lei da così tanto"

Pensavo che dopo che Jen fosse partita per l'Inghilterra avrei potuto dedicarmi ad Ella senza Jen che ci controllasse. La notte del party di ritorno Jen mi aveva avvisato di stare lontano da Ella o le avrebbe detto che io ero la ragione per cui stava pe mollare Tod o qualsiasi sia il suo fottuto nome. Non farei mai ad Ella quello che ho fatto a Jen. Cazzo, le ho fatto quasi lasciare il ragazzo per me, e non la volevo nemmeno. Era già abbastanza brutto che scopassimo alle sue spalle per tre mesi, figuriamoci dirle che la volevo tutta per me senza nemmeno volerlo veramente.

"Non farle montare la testa fino a quando non glielo dici, d'accordo? Più porti avanti questa bugia romantica con lei senza dirglielo, più arrabbiata sarà quando glielo dirai. Perciò se vuoi stare con lei, fallo ora".

"Okay, che cazzo, ho capito!" esclamo arrabbiato al telefono prima di chiudere la chiamata e gettarlo sul sedile di fianco a me.

Voglio dirle che non è per niente una bugia. Tutto ciò che provo per Ella è sincero, Jen è solo acciecata dall'odio per capirlo.

"Aspetti qui" dico al guidatore, il quale annuisce.

Chiudo nervosamente la porta e mi dirigo all'interno dell'hotel. La corsa in ascensore è lunga e mi da tempo per pensare. Non so come farò a dirglielo o come reagirà; è successo circa un anno fa me era con la sua migliore amica, santo cielo. E so che sa che cosa intendo, dato che mi ricordo che avesse parlato di come la sua migliore amica stesse avendo problemi con il ragazzo dopo che lei l'aveva tradito. Solo non sapeva che l'amante ero io.

Finalmente raggiungo il suo piano e cammino nervosamente verso la sua camera, busso leggermente alla porta e non riesco veramente a credere a cosa le debba dire.

La porta si apre dopo alcuni istanti e ciò che vedo mi mozza il respiro. È meravigliosa. Ha sciolto i capelli, i quali scendono in bellissime onde. Il ciuffo frontale è stato tirato indietro con una molletta in modo da mostrare i suoi bellissimi lineamenti. Le sue labbra sono colorate da un rosso intenso ed i suoi occhi sono contornati da lunghe ciglia scure. Le curve del suo corpo sono messe perfettamente in mostra dallo stretto vestito color crema che indossa, e le sue gambe sono straordinarie in quei tacchi. Non devo nemmeno chiedere per sapere che ha messo tutto questo impegno per me, il che rende il tutto ancora più difficile. Non l'ho tradita, ma so che sarà arrabbiata come se l'avessi fatto.

"Scusami se ci ho messo così tanto" ride nervosamente mentre esce dalla stanza e chiude la porta dietro di sé riponendo la chiave nella piccola borsetta che porta.

"Oh non c'è problema...hey Ella..." dico nervoso e ricevo un'occhiata preoccupata.

"Si?"

"Umm"

Cazzo, non penso di riuscire a farcela.

È così bella mentre mi guarda corrucciata mentre incespico.

No cazzo, non lo posso fare stasera.

"Mi dispiace molto ma non posso portarti fuori stasera" la sua espressione diventa immediatamente triste e mi fa sentire come la più grande testa di cazzo.

Perché cazzo doveva essere Jen, tra tutte le persone? Perché non poteva essere un'atra ragazza che mi odia?

"Oh, come mai?" chiede delusa cercando una risposta nei miei occhi mentre guardo da tutt'altra parte che nei suoi.

"Ho appena ricevuto una chiamata da un amico e um...devo richiamarlo perché ha bisogno di aiuto con alcune cose" mento grattandomi la nuca nervoso mentre finalmente la guardo.

Sembra ferita, veramente ferita, come se sapesse che sto mentendo; cazzo, spero veramente non lo sappia. Ho solo bisogno di un po' di tempo per capire come fare a dirglielo. Voglio essere il più gentile possibile, e voglio che lei lo sappia prima che la cosa si faccia più seria. Jodi mi ha detto che per lei perdere la verginità con me è una cosa importante, quindi è meglio se non comprometto la situazione. E se questo fosse ciò che la compromette? Voglio che lei sappia tutto prima di dedicarsi completamente a me, in caso lo rimpianga. E dato ciò che è successo stamattina, so che devo prendere un attimo le distanze prima che succeda qualcosa. Si merita di sapere in modo da poter decidere cosa fare. Mi importa troppo di lei per rovinare tutto.

"Oh" risponde con un piccolo sorriso, nonostante capisco che è triste.

Era così emozionata di andare alla tour Eiffel ed eccomi a rovinare il suo momento perché sono un fottuto cretino.

"Scusami" spero che accetti le mie scuse, nonostante so che non miglioreranno la situazione.

"Non ti preoccupare" risponde con un mezzo sorriso e capisco che si sta impegnando per non sembrare più ferita di quanto sia in realtà.

"Ci vediamo domani?" chiedo ed ottengo un lieve segno di assenso.

E come il codardo che sono me ne vado senza un'altra parola. Senza nemmeno un bacio della buonanotte. La lascio in piedi nel corridoio, stupenda per il nostro appuntamento con la mia patetica scusa per andarmene.

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