The Wayright

By Blacksteel21

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I Wayright sono una famiglia grande quanto disomogenea, affari in sospeso e antichi rancori hanno fatto sì ch... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
capitolo 4.
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 39
capitolo 40
capitolo 41
capitolo 42
capitolo 43
capitolo 44
capitolo 45
capitolo 46
capitolo 47
capitolo 48
capitolo 49
capitolo 50
capitolo 51
capitolo 52
capitolo 53
capitolo 54
capitolo 55
capitolo 56
capitolo 57
capitolo 58
capitolo 59
capitolo 60
capitolo 61
capitolo 62
capitolo 63
capitolo 64
capitolo 65
capitolo 66
capitolo 67
capitolo 68
capitolo 69
capitolo 70
capitolo 71
capitolo 72
capitolo 73
capitolo 75
capitolo 76
capitolo 77
capitolo 78
capitolo 79
capitolo 80
capitolo 81
capitolo 82
capitolo 83
capitolo 84
capitolo 85
capitolo 86
capitolo 87
capitolo 88
capitolo 89
capitolo 90
capitolo 91
Capitolo 92
capitolo 93
capitolo 94
EPILOGO

capitolo 74

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By Blacksteel21


KEVIN

Alla fine quella sera ci ritrovammo tutti al Celic Druids con l'intento di far divertire Raphael e Sean, ma almeno per quanto mi riguardava non ero per niente di compagnia. Persino Chris era distratto, Sean non smetteva di fargli domande ma lui rispondeva vagamente continuando a fissare il cellulare. Anche Celine reclamava spesso e volentieri la mia attenzione ma io non riuscivo a smettere di lanciare occhiatine a Wes. Lui sembrava avere un aria profondamente distaccata, si guardava intorno ed io sapevo già alla ricerca di chi. Ero pronto a scommettere che Wayne sarebbe arrivato da un momento all'altro e mi sarei dovuto sorbire per l'intera serata il terribile teatrino della coppia perfetta. A quel pensiero una punta di irritazione si arrampicò lungo la mia schiena, avevo fatto una promessa, avrei reso le sue giornate infernali e quella non faceva eccezione. Finchè Wayne non fosse arrivato per sottrarmelo Wes era in mano mia. Allungai un piede leggermente, era seduto giusto di fronte a me e lo sforzo per raggiungere la sua gamba non fu per niente eccessivo. La sfiorai con la punta della scarpa e vidi immediatamente i suoi occhi chiari puntarmi leggermente dubbiosi, il mio viso era sereno e rilassato. Il mio piede si mosse ancora salendo lungo il suo polpaccio, il volto di Wes adesso sembrava vagamente imbarazzato mentre intorno a noi tutti continuavano a discutere amabilmente. Feci un leggero movimento per sistemarmi meglio sulla panca e con un gesto rapido piazzai la punta del piede sulla panca di fronte a me fra le gambe di Wes che adesso non era più in grado di guardarmi ma aveva cominciato a fissare nervoso il bicchiere di fronte a lui. Era dannatamente bello anche quando era intento a resistermi dovetti notare e qualcosa si mosse dentro di me, un leggero fastidio alla bocca dello stomaco, che sensazione irritante. Ero sul punto di approfondire ancora quel contatto, volevo fargli perdere il controllo, dimostragli quanto nonostante le sue resistenze io ero quello che davvero desiderava, ma dovetti desistere.

Byron venne al nostro tavolo con il resto delle nostre ordinazioni ed un sorriso affabile sul viso – tutto bene ragazzi? Posso portarvi altro? –

- Tutto bene – rispose Wes e si sistemò meglio sulla panca chiudendo le game e gettando a terra il mio piede con un movimento veloce del ginocchio.

- Seth non è con voi? – chiese un po' stupito.

- No ... ho provato ad invitarlo ma non ha neanche risposto – esclamò Wes – sai com'è mio cugino, avrà le sue cose ... -

Risero entrambi e Byron scosse la testa – ma ... forse ha deciso di chiamare Dominik ... mi ha detto che avrebbe approfittato dei suoi giorni liberi –

- O forse sta semplicemente riposando – buttò lì Chris, aveva un che di nervoso, anche il suo tono di voce lo era.

- Certo ... riposando – lo prese in giro Wes – al massimo si starà tormentando su qualche domanda esistenziale ... non ho mai visto Seth riposarsi in vita sua ... -

Ad un tratto notai un'altra persona avvicinarsi al nostro tavolo, aveva l'aria incerta, Byron gli sorrise accennando un saluto con la testa.

- Come va, Dom? –

- Tutto bene ... ehm ... ciao ... Wes? – disse incerto – ricordo bene? –

- Sì ... proprio io, come dimenticare il nostro primo, equivoco incontro! – ridacchiò quello scuotendo appena la testa – se cerchi raperonzolo però non è al nostro tavolo, abbiamo solo il fratello minorenne – disse indicando Chris che sorrise imbarazzato .

- Oh capisco ... è da un po' che non si fa sentire ... speravo di beccarlo qui veramente ... -

- Gli hai telefonato? – chiese Byron.

- No ... sai, abbiamo discusso di alcune cose ... ho preferito lasciargli il suo spazio ... -

- Mandagli un messaggio- suggerì Wes – scommetto che si starà masturbando i neuroni e pensando a tutto quello che potrà succedere da qui a quando l'uomo si estinguerà –

- Oppure potrebbe lasciare stare ... - mormorò ancora una volta Chris attirando l'attenzione di tutti e tre – insomma ... so com'è fatto mio fratello ... ti chiamerà appena si sentirà pronto ... -

- Sì, magari aspetterò ancora un po' – convenne Dominik incerto – beh è stato un piacere avervi incontrati ... vado a sedermi con gli altri quando puoi possiamo ordinare – disse a Byron e poi si congedò salutandoci con la mano.

L'amico di Seth parve impensierito e Wes diede voce ai suoi dubbi.

- Secondo te ha speranze? –

- Non lo so ... insomma, Seth sembrava preso ... spero che adesso non abbia troppa paura di lasciarsi andare, sono certo che Dominik sia la persona giusta per lui ... potrebbe aprirlo al mondo – commentò Byron.

- Sì, ma dovremmo tutti lasciargli il suo tempo senza assillarlo - disse Chris – lui sa cosa vuole –

- No che non lo sa ... è questo il suo problema – buttò lì Wes, stava puntando Chris con il suo solito sguardo indagatore - ma tu sai decisamente qualcosa invece ... -

- Vi lascio ragazzi ... se vi serve altro chiamate pure – così Byron si congedò, allarmato da un nuovo gruppo di ragazzi che reclamavano un tavolo.

- Sai qualcosa che io non so ? – insistette Wes, mentre l'altro si faceva paonazzo.

- Certo che no ... dico solo che se non lo ha ancora chiamato non forzatelo ... avrà altro per la testa ... sapete tutti com'è fatto. -

- Ad esempio? – Wes aveva inchiodato il cugino con i suoi occhi grigi e terribilmente luminosi, Chris aprì e richiuse la bocca un paio di volta totalmente nel panico.

- Wes! –

Una voce catturò fulmineamente la mia attenzione distogliendomi da quella scenetta, Wayne stava venendo verso di noi, alla fine era arrivato. Salutò tutti cordialmente e poi si sedette accanto a Wes, fin troppo vicino a lui notai, infastidito. Gli cingeva le spalle e aveva cominciato a parlare e lamentarsi dell'arrivo di suo fratello e Wes era rapito e divertito da quelle parole. Detestavo quel quadretto da morire, le occhiate compiaciute che Wayne mi lanciava erano come pugnalate tra le costole, quel figlio di puttana.

Mi sollevai snervato alla fine e mi diressi in bagno, mi sciacquai la faccia e rimasi lì per qualche istante. Dovevo seriamente pensare ad un modo per sbarazzarmi di Wayne, Wes doveva capire che combattermi era inutile, ma come? Risi, lui al mio posto sarebbe stato dannatamente creativo, mi toccò rendermi conto che la mia mancanza di immaginazione era un dannato sasso nella scarpa, insieme a tutto il resto. Ad un tratto la porta si aprì, era Wayne che si diresse al gabinetto e svuotò la vescica. Io lo fissai mentre chiudeva la zip e si lavava le mani a pochi centimetri da me.

- Sei imbarazzante – buttò lì – perché non riconosci la sconfitta e ci dai un taglio una volta per tutte? -

Io risi – se sei serio allora il più imbarazzante tra noi due sei tu – dichiarai – lo sai che lui non fa sul serio ... sta solo cercando un modo per evitarmi ... -

- Lascialo stare Kevin ... lascialo libero ... -

- Non voglio – mormorai – voglio che stia con me ... -

- Allora non sei diverso dal Wes giovane e capriccioso che tanto detestavi ... - mi fece notare.

- Credo che in fin dei conti ho amato anche quell'aspetto di lui ... ma ti sbagli, siamo profondamente diversi, al mio posto lui saprebbe cosa fare ora ... io voglio solo che lui sia felice ... - mormorai – anche se una parte di me lo vuole a tutti i costi e si è sforzata ed ha combattuto ... l'altra parte ... l'altra parte non vuole vederlo soffrire, non vuole fargli fare niente di cui possa pentirsi e che possa farlo sentire sbagliato ... Cristo, ci sono degli istanti in cui mi dico che forse potrei anche lasciarlo andare ... potrei anche lasciarlo a te ... -

Lui mi ascoltò in silenzio e dopo qualche istante posò una mano sulla mia spalla – Dannazione, Kevin ... non credevo che lo avrei mai detto ... ma saresti quello che lui si merita, quello che lo renderebbe felice ... la vita gioca davvero scherzi meschini ... se solo voi due vi foste conosciuti in modo diversi, forse Wes non avrebbe sofferto tanto ... -

Non dissi niente, non serviva, la verità era che le parole finali di quella storia doveva scriverle Wes e che per quanto fosse stata dura da accettare dovevo essere in grado di reggere qualunque scelta. Aprimmo la porta del bagno e lanciai un occhiata a quel tavolo, dove Wes rideva e scherzava, punzecchiava Celine come sempre ma era da molto tempo che nelle sue parole non c'era più quella cattiveria dei mesi passati.

- Ah, non so come la metterai con lei e sinceramente non vorrei essere al tuo posto... non so neanche se ti interessa ancora ma ti do una dritta – disse poi Wayne prima di lasciare il bagno – quel tipetto nuovo, Raphael ... mi sembra che fosse fin troppo interessato ... intento com'eri a lanciarmi sguardi minatori forse non te ne sei neanche reso conto ... lo terrei d'occhio –

Fu allora che focalizzai la mia attenzione per la prima volta durante quella sera su Celine, stava sorseggiando la sua bevanda e ridendo, osservai la vicinanza con cui Raphael sedeva al suo fianco, il busto leggermente proteso nella sua direzione e persino un braccio lasciato andare distrattamente lungo lo schienale della panca, dietro le spalle di Celine. Mi resi conto con sgomento quanto di solito prestavo attenzione a quelle cose, quanto solitamente squadravo e controllavo i ragazzi che le parlavano. La cosa che mi lasciò ancora più sconvolto quella sera però, non fu tanto il non essermi accorto di niente quanto la sensazione che provai dopo che Wayne me lo fece notare. Niente, il mio petto era rilassato, la mia mente serena, fissavo quei due e mi sembrava giusto che lui fosse interessato a Celine, perché lei era bella, intelligente, sicura di se, una donna perfetta, una ragazza fantastica. Ma non più per me.


WES

Un'altra serata trascorsa nella più assoluta confusione, pensai, mentre cercavo di nascondere le mie preoccupazioni dietro il solito sorriso fermo e sicuro. Non ero l'unico, sapevo che anche Kevin doveva trovarsi nella mia stessa situazione. Sentivo il peso del suo sguardo a qualche metro da me. Wayne lo sorpassò, dovevano essersi visti in bagno poco prima, avevo osservato i loro movimenti e avevo temuto il peggio, fortunatamente erano entrambi di ritorno e a quanto pare illesi.

Cosa stavo facendo con quei due? E soprattutto ... perché i ripensamenti erano arrivati così improvvisamente? Perché non riuscivo ad essere il vecchio me stesso? Forte e forse un po' menefreghista, ma capace di vivere bene, senza troppi pensieri per la testa?

- Fammi capire ... sei tornato con Wayne? - Chris doveva aver seguito il mio sguardo, adesso se ne stava seduto accanto a me con un'espressione confusa sul volto – credevo che avessi chiuso con il passato, soprattutto con uno pessimo come il tuo! -

- Mio caro cugino sprovveduto ... è complicato – dissi, decisamente in difficoltà – e poi non ti conviene sollevare domande sulla mia situazione sentimentale quando tu non sei pronto a sbottonarti neanche un pochino! -

Vidi il viso di Chris venir assalito velocemente dal panico – Emh, in effetti hai ragione. Fa finta che non ti abbia chiesto niente. - a quel punto sorrise ed io capii che avrebbe preferito perfino farsi mozzare un piede piuttosto che parlare del suo ragazzo misterioso. Era davvero assurdo, pensai, chi diavolo poteva essere? Qualcuno molto scomodo ... forse un tipo più grande?

- Senti, se è più grande va bene ... non mi scandalizzo mica per questo. - diedi voce ai miei pensieri, di rimando Chris scosse la testa e si portò le mani sulle orecchie.

- Non ti sento ... non sento proprio una parola di quello che stai dicendo. - continuò stoicamente. Era un caso perso in partenza, non ci mise molto a pagare le sue birre e filarsela in perfetto stile Wayright, non dopo aver lanciato una lunga occhiata allo schermo del cellulare. Sì, qualcosa bolliva in pentola e di certo era anche qualcosa di grosso. Mi chiesi se Seth lo sapesse o se Chris fosse stato talmente attento da nasconderlo anche a lui. Nessuno aveva pensato molto a lui, spesso i problemi del maggiore finivano per oscurare quelli del mio cugino più piccolo ... in effetti Chris non era mai stato problematico quanto Seth, ma qualcosa mi diceva che avrei dovuto fare attenzione.

Lanciai uno sguardo oltre il nostro tavolo per incontrare il viso preoccupato di Dominik. Cercava di sorridere e chiacchierare come se niente fosse, eppure non riusciva a darmela a bere. Doveva pensare a Seth, al perché fosse scomparso ... quell'altro se ne era stato chiuso in stanza per tutto il giorno. Che diavolo gli era preso? Un ripensamento? Non ne avevo idea, conoscendolo probabilmente si stava ancora crucciando per la fine della sua relazione con Koll. Dopotutto non credevo che uno come Dominik avrebbe avuto vita facile con Seth ... mancava di qualcosa.

- Allora? Vuoi startene qui a svuotarti tutta la cantina di Byron o ce ne andiamo in giro a divertirci un po'? - la mano di Wayne scivolò piano lungo le mie spalle. Sentii il suo tocco ancor prima di udire la sua voce bassa e provocante.

Mi voltai a guardare quel viso dalla mascella ben modellata dove stava crescendo un leggero principio di barba, i suoi occhi erano profondi e scuri ... sapevo cosa desiderava da me – Va bene, vado a pagare e arrivo. - acconsentii sorridendo appena.

Wayne sembrò soddisfatto, ma anche un po' sorpreso della mia mancanza di spirito e lamentele – Bene, ti aspetto fuori allora. -

Annuii e mi diressi verso la cassa, dopo aver lanciato una lunga occhiata al tavolo dov'ero seduto fino ad un momento prima. Kevin non si vedeva, in compenso Raphael stava monopolizzando le attenzione di Celine che rideva a crepapelle, in un modo che non ero certo di aver visto prima di quella sera. L'altro fratello era decisamente annoiato adesso che Chris era andato via, lo vidi tirar fuori il cellulare e guardarsi intorno. Che tipi strani, pensai, degni di entrare a far parte della famiglia Wayright, probabilmente.

Tirai fuori alcune banconote e sostenni l'occhiata attenta di Byron che si destreggiava tra ordinazioni e cassa.

- Ehi ... ancora niente notizie dal pianeta Seth? - mi chiese così come immaginavo.

Feci spallucce – Nada, amigo. Sarà in uno dei suoi momenti depressivi in cui pensa e ripensa a tutte le cose andate storte nella sua vita. -

Quello rise appena – Già ... spero solo che andrà tutto bene, con Dom, intendo. E' un bravo ragazzo. - disse dopo osservando uno dei tavoli in fondo, lo stesso dove sedevano Dominik ed alcuni suoi amici.

- Sì, deve esserlo ... ma credi sia quello di cui abbia bisogno Seth? - vidi un pizzico di confusione sul suo volto, un attimo dopo era già svanito però.

- Decisamente, basta ragazzi incasinati, basta situazioni distruttive. Ha bisogno di qualcuno saldo, che sappia cosa vuole e non abbia paura di dimostrargli tutto il suo interesse ... Dominik è tutto questo. Puoi contarci. -

Non mettevo in dubbio le buone intenzioni del tipo, questo era ovvio, piuttosto continuavo a preoccuparmi per il mio cuginetto innamorato del dolore ... c'era poco da fare in quel caso, ma era comunque una sua decisione. Presi il resto e dopo aver sollevato la mano a mo' di saluto verso il tavolo di Celine e compagnia bella mi diressi fuori, dove l'aria sembrava essere diventata ancora più rovente.

Non era soltanto per via di quell'estate caldissima, a quanto pare Kevin non era ancora stanco di combattere. Stava parlando animatamente con un Wayne che cercava di calmarlo, era chiaro perfino a quella distanza, l'inglese aveva bevuto parecchio e non badava neanche ad abbassare il tono di voce.

- Non ti permetterò di portartelo in giro! Mi deve delle spiegazioni e le avrò stasera, porca puttana! - biascicò contro il viso incazzato di Wayne. Poi mi vide, si voltarono entrambi verso di me, ma fu sempre lui a continuare – Eccoti! Sei proprio un figlio di puttana,Wes. Te la stavi filando con lui! Come ogni notte! -

- Ehi ... ma qual è il problema? Perché non ti dai una calmata? - Wayne continuava a spingerlo indietro e quella non mi parve la soluzione migliore per ovviare al problema, così mi misi in mezzo e fu una fortuna perché proprio in quell'istante il pugno di Kevin partì per abbattersi lì dove c'era stata, fino a qualche attimo prima, la faccia di Wayne.

- Porca puttana, voi inglesi non sapete proprio perdere, eh! - sbraitò quello per niente zittito dalle mie occhiate eloquenti.

Kevin continuava a dimenarsi tra le mie braccia, era molto forte da ubriaco – Wayne, dacci un taglio. Lo porto a casa ... -

- Cosa? Ma dai! Deve crescere questo stronzetto, non puoi andargli sempre dietro. -

- Lascia perdere, ok? Ci sentiamo domani ... - Kevin aveva avuto ciò che desiderava, lo capii dal modo in cui si aggrappò a me, c'era soddisfazione in lui. Eppure io non potevo fare altro che sottostare ai suoi capricci, ero stato davvero un bastardo con lui, pensai, mentre ci dirigevamo velocemente alla sua auto. Avevo giocato con Kevin per settimane intere, poi il gioco era diventato qualcosa di più, entrambi ne eravamo rimasti scottati, ma fatto sta che ero stato io a dare il via a tutto quel casino. Mi sentivo responsabile di quello che stava succedendo a Celine e a lui, in effetti lo ero, eccome se lo ero.

- Dammi le chiavi ... guido io e prega che non ci fermi nessuno. -

Kevin non protestò, semplicemente si sedette al posto del passeggero. Così partii, con mille pensieri in testa e nessuna voglia di risolvere ciò che mi preoccupava.

- Wes? - la sua voce era bassa, segno che non stava affatto bene. Lo guardai ed anche alla luce artificiale dei pochi lampioni sparsi per strada mi sembrò pallido.

- Cosa c'è? Dovresti evitare di parlare fino a quando non saremmo arrivati a casa, non mi sembri in forma ... - ma ovviamente non mi ascoltò, lo vidi tentennare per qualche attimo, come se ciò che mi stesse chiedendo fosse di vitale importanza per lui, qualcosa che avrebbe potuto cambiare le sorti della sua stessa vita.

- Tu sei innamorato di Wayne? - eccola, come mi aspettavo, la domanda cruciale era arrivata. Sapevo cosa avrei dovuto fare, mi ero preparato di fronte a quell'eventualità, certo che prima o poi si sarebbe presentata. Dovevo soltanto coglierla, dirgli di sì e mostrarmi il più sincero possibile. Era l'unico modo per farlo desistere dai suoi piani, di spingerlo via dalla mia vita, solo così nessuno si sarebbe fatto più male ...

Ma qualcosa dentro di me si dibatteva, era come se quella semplice parola non volesse uscire dalla mia bocca, doveva essere rimasta incastrata da qualche parte in gola.

- Wes? -

- Io ... sì, lo sono stato ... -

No, dannazione. Che cosa stavo facendo?

- Ma non adesso ... allora come puoi pretendere che io ti lasci perdere? - Kevin scosse la testa, ero terribilmente amareggiato – come pretendi che lasci andare via una delle poche cose che mi abbia fatto sentire davvero vivo in vita mia? E non parlarmi di ciò che sarebbe giusto ... so che soffriranno in molti, ma per una volta sola ... perché non ci occupiamo prima di noi? -

La sincerità con cui parlò era spaventosa, la sua mano aveva cercato la mia all'interno dell'abitacolo, niente toccatine provocanti stavolta, soltanto una stretta terribilmente solida. Kevin aveva ragione, ma con ogni probabilità era stato talmente tanto offuscato da me e dai miei comportamenti da non capire realmente quello che sarebbe potuto succedere se qualcuno avesse scoperto la realtà dei fatti.

- Sono pronto a perdere Celine e tutto quanto ... ho capito di esserlo già da molto tempo, anche se non volevo ammetterlo. Faremo passare questa estate, poi la lascerò e lei non saprà più nulla di me ...e di te. Non ti sembra ragionevole? -

- Se le cose andassero così potrebbe anche esserlo, ma chi ti dice che sarà così semplice? - chiesi, adesso incazzato – questa non è una favola del cazzo ... siamo i Wayright e se le cose possono peggiorare sta sicuro che lo faranno! -

- Non sto dicendo che sia semplice, dannazione! Credi che sarà bello per me mollare Celine? Sinceramente sarà la cosa peggiore che io abbia mai fatto in vita mia, perché so che non merita questo, ma ... non riesco più a stare con lei, non dopo aver conosciuto te! -

Non ne potevo più, mi era appena montato un terribile mal di testa, per fortuna eravamo ormai a casa. Spensi il motore dell'auto e aiutai Kevin a scendere. Era ancora decisamente barcollante, ma abbastanza in sé da cercare di convincermi che tutto sarebbe andato bene. Entrammo in casa cercando di far piano, accesi le luci del corridoio e portai Kevin fino al bagno del primo piano.

- Sciacquati la faccia con acqua fredda, io preparo del caffè per smaltire la sbornia. - dissi seccamente, prima di chiudergli la porta dietro.

Così mi diressi in cucina, sordo ancora una volta ai mille dubbi che mi attanagliavano la mente. Che cosa avrei dovuto fare con Kevin adesso? Perché non ero riuscito a mentirgli fino in fondo? Tutto sarebbe stato più semplice ...sobbalzai, spaventato dalla sagoma scura che si aggirava a luci spente per la cucina. Ovviamente dopo un primo momento di shock capii che si trattava soltanto del mio inquietante cugino rosso.

- Porca puttana Seth! Accendi la luce almeno – dissi mentre cercavo l'interruttore ed illuminavo il viso scarno dell'altro.

- Stavo soltanto prendendo qualcosa da mangiare. - rispose intento ad imburrare una fetta di pane.

- Dici? Non ti ho mai visto mangiare fuori dai pasti ... soprattutto a quest'ora della notte – commentai, fissandolo attentamente nei suoi occhi scuri che cercavano di non mostrarmi nulla. C'era qualcosa che non andava però, conoscevo mio cugino – senti, ero al Celtic Druids poco fa, ho incontrato quel tipo ... Dominik. -

Qualcosa mutò nel suo sguardo che si fece lentamente meno duro – Lui ... ti ha chiesto di me? -

- Già ... non ti sei fatto più sentire? - chiesi attento.

Scosse la testa – Ho bisogno di tempo per abituarmi all'idea, credo. Niente di grave comunque, lo chiamerò domani ... -

Non mi convinceva molto, niente di lui sembrava farlo quella sera – Seth, va tutto bene? -

Lo vidi annuire e quella volta ero certo che fosse sincero – sì, te l'ho detto ... devo soltanto abituarmi. - chiuse il panino con un'altra fetta di pane morbido, poi lo posò su un piatto e fece per uscire dalla stanza.

- Koll – lo vidi voltarsi verso di me ad occhi sgranati – lo sai che non tornerà mai più, vero? - conclusi mentre osservavo lo sguardo di Seth ritrovare velocemente la calma. Quel nome era ancora in grado di sconvolgerlo ... Seth era tutt'altro che guarito, purtroppo.

Lui non disse nulla, si limitò a dileguarsi dalla stanza il più velocemente possibile, così mi trovai a mettere su il bollitore per il caffè, sperando che Kevin non fosse svenuto da qualche parte nell'intento di lavarsi la faccia. Non fu così, lo vidi tornare in stanza un po' più sveglio di prima. Cercai di non guardarlo, di non perdermi nella bellezza di quel viso. Ricordavo i nostri ultimi incontri focosi, non avrei mai immaginato che uno come lui potesse spingersi a tanto ...

Non volevo che intuisse i miei pensieri, non avevo ancora deciso cosa fare o forse, invece, l'avevo fatto, ma le sue parole, ancora una volta, mi avevano fatto tornare sui miei passi. Avevo sempre saputo come procedere in vita mia, soprattutto quando si trattava di questioni del genere, ma quella volta ... qualcosa mi frenava.

Qualcuno si farà male, qualcuno si fa sempre male ... solo che adesso mi importava.


NOTE DELLE AUTRICI: Salve a tutti ^^ eccoci tornate con un nuovo capitolo dedicato ai triangoli amorosi. Proprio così ... anche se a volte potremmo perfino parlare di quadrilateri ormai ahah (non vorrei essere nei panni di nessuno)! E' un po' un capitolo in cui possiamo notare vincitori e vinti nonostante né Seth, né Wes abbiano ancora deciso cosa fare in realtà dei rispettivi spasimanti :P voi cosa pensate che succederà? Al di là dei vostri desideri chi crederete che finirà con chi? Non vediamo l'ora di sentirvi :)
Speriamo che il capitolo vi piaccia, preparatevi ad altre succose novità :P
Grazie di tutto e baci!

- BLACKSTEEL -

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