The Wayright

By Blacksteel21

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I Wayright sono una famiglia grande quanto disomogenea, affari in sospeso e antichi rancori hanno fatto sì ch... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
capitolo 4.
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 39
capitolo 40
capitolo 41
capitolo 42
capitolo 43
capitolo 44
capitolo 45
capitolo 46
capitolo 48
capitolo 49
capitolo 50
capitolo 51
capitolo 52
capitolo 53
capitolo 54
capitolo 55
capitolo 56
capitolo 57
capitolo 58
capitolo 59
capitolo 60
capitolo 61
capitolo 62
capitolo 63
capitolo 64
capitolo 65
capitolo 66
capitolo 67
capitolo 68
capitolo 69
capitolo 70
capitolo 71
capitolo 72
capitolo 73
capitolo 74
capitolo 75
capitolo 76
capitolo 77
capitolo 78
capitolo 79
capitolo 80
capitolo 81
capitolo 82
capitolo 83
capitolo 84
capitolo 85
capitolo 86
capitolo 87
capitolo 88
capitolo 89
capitolo 90
capitolo 91
Capitolo 92
capitolo 93
capitolo 94
EPILOGO

capitolo 47

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By Blacksteel21


WES

Ero incazzato, eccome se lo ero. Lanciai un'occhiata obliqua a quella rottura di palle di Nikolaj... In fin dei conti la mela non cade mai lontano dall'albero, pensai mentre riflettevo su quanto non fosse poi così dissimile dagli altri figli di Richard.

Perché impicciarsi dei miei affari? Perché continuare ad osservare Kevin con quello sguardo che sembrava voler dire "Stai sbagliando, ma puoi ancora tornare indietro. Quello lì non ti porterà niente di buono."

Sbuffai, Kevin non parlava, era stato colpito ed affondato dai giudizi di quell'impiccione di nostro zio. Mi limitai a svuotare ciò che rimaneva della mia birra e a chiedere un secondo giro per tutti. Anche Chris sembrava giù di corda: se ne stava appoggiato con il mento contro la mano e gli occhi puntati sul bicchiere davanti a lui... Gli unici che sembravano spassarsela erano proprio Matt e Nikolaj. Parlavano, ridevano e scherzavano... Era facile gettare una bomba addosso alla gente e poi farsi gli affari propri e divertirsi.

- Ecco a voi le vostre birre – Seth ci lanciò un'occhiataccia – E non fate guidare Wes, non riesce a farlo neanche da sobrio, figuriamoci da ubriaco. -

- Divertente, cugino, davvero molto divertente! Il tuo apporto a questa serata è lodevole ... - Ribattei acido. Niente stava andando come avevo immaginato.

- Ti trovo di cattivo umore, Wes. Il tuo pessimo comportamento non deve farti vivere una vita felice ... - Si intromise Nikolaj, ancora con quello sguardo indagatore.

- E' un po' tardi per farmi i predicozzi da zio a nipote, Nik ... Perché non chiudi quella boccaccia sparacazzate? - Ribattei sorridente.

- Wes! Basta ... Smettetela voi due. Dovresti lasciar perdere, mio fratello è fatto così ... - Disse Matt rivolgendosi a Nikolaj – Fa sempre quello che vuole e non gli importa molto dei pareri altrui. -

Osservai Kevin, il suo sguardo era lontano, ma di certo non si era lasciato sfuggire neanche una parola. Cazzo, pensai, quei due stavano rovinando tutto come sempre.

- Non sono mica un serial-killer, idioti. - Sbuffai e mi scolai mezza pinta di birra come antidoto a quella situazione di merda.

- Ops, guarda chi c'è ... - Chris mi diede una gomitata e a quel punto mi voltai in direzione del suo sguardo – Direi che non si è perso d'animo neanche per un secondo ... -

Wayne aveva appena fatto la sua entrata al pub seguito da una ragazza a dir poco mozzafiato. Lo vidi pavoneggiarsi un po', prima di passarmi davanti a testa alta, come se fossi davvero così idiota da non capire che quello spettacolino fosse stato messo su proprio per me. La prese per mano e andarono a sedersi proprio al tavolo davanti al nostro.

- Che coglione ... - Sussurrò Kevin che aveva appena ritrovato la parola – Neanche a dodici anni avrei fatto una cosa del genere. -

Mi venne da ridere – Hai iniziato così presto? -

- E' un modo di dire, volevo soltanto sottolineare quanto fosse infantile e cretino. - ribatté irritato.

Forse avrei dovuto ringraziare quel coglione di Wayne però, quanto meno aveva ricordato a Kev quanto fosse geloso di chiunque altro mi si fosse avvicinato.

- Che ne dici se più tardi andiamo a farci un giro da soli? - Sussurrai ad un centimetro dal suo orecchio facendolo fremere dall'eccitazione.

Ma ovviamente eravamo marcati stretti da quel rompipalle di Nik che ci mise un attimo a richiamare l'attenzione di Kevin su di lui e a monopolizzarlo.

- Da quanto tempo state insieme tu e Celine? - Chiese con un sorriso angelico sul volto, come se quella domanda non fosse stata fatta ad hoc per riportargli alla mente il suo legame con quella rompipalle.

- Emh ... Due anni e mezzo ormai ... - Rispose l'altro, evidentemente in imbarazzo.

- E' un bel po' di tempo ... È una storia importante, suppongo, se ti ha anche presentato la sua famiglia. -

- Oh, ma piantala, porca puttana! - Mi alzai da lì sotto lo sguardo di finta confusione di Nikolaj e mi diressi al bancone a rompere le palle a Seth, l'unica spalla amica in tutto il locale con ogni probabilità.

- Io quello lo ammazzo. - Commentai sedendomi sullo sgabello vicino alla cassa, mio cugino stava facendo dei conti ma annuì.

- Beh, se fosse un modello di moralità potrei anche capirlo, ma vuoi davvero che non nasconda nessun scheletro nell'armadio? - Seth sorrise malignamente – È pur sempre figlio di Richard ... È un Wayright a tutti gli effetti ... -

- E ogni Wayright ha qualcosa da nascondere, insegna la storia ... - Conclusi per lui mentre fissavo lo sguardo sul tavolo oltre le mie spalle.

Ma certo, Seth aveva ragione. Avrei dovuto investigare sul passato di Nikolaj, trovare qualcosa di cattivo e spaventoso e dissotterrarlo, magari davanti a quel pivellino di mio fratello Matt. Sorrisi, gustandomi quell'eventualità ... Finalmente ognuno avrebbe badato ai propri affari, nessuna interferenza tra me e Kevin.

- Grande idea, cugino, grande idea. - Gli diedi una pacca sulla spalla, soltanto in quel momento mi resi conto che qualcuno si stava avvicinando a noi. L'ombra di Wayne cadde sul bancone accanto a me, era da solo adesso e mi fissava come si osserva qualcosa di bello ma pericoloso.

- Ciao Wayne, sei tornato alla sponda giusta, vedo ... - Commentai sghignazzante.

Quello sorrise maliziosamente – Beh, io vado e vengo, tesoro. Sono un tipo piuttosto volubile, ma mai quanto te ovviamente. Quello è il tuo nuovo giochino, no? - I suoi occhi caddero per un attimo su Kevin che ci stava fissando di rimando - Mi chiedo quando ti stuferai di giocare al ladro di fidanzati. -

Mi venne da ridere, Wayne che mi faceva la predica? Era davvero la fine del mondo – Potrei direi lo stesso di te, amico. - Lanciai un'occhiata alla sua ragazza, tutta intenta a sistemarsi il rossetto davanti ad uno specchietto portatile – Credi che non sappia perché sei qui? Ma c'è una piccola falla nel tuo piano stavolta: io non sono geloso. - Aprii le mani e risi di fronte all'espressione corrucciata che vidi apparire sul suo volto.

- Beh, neanch'io se è per questo. Fattela pure con quella sottospecie di damerino impomatato. Quando avrai finito con questi giochetti del cazzo tornerai da me, da uno che le palle ce le ha davvero! -

- Sarei io il damerino impomatato suppongo ... Lo stesso che ti ha steso con un pugno il mese scorso se non sbaglio. - Ci voltammo verso Kevin che se ne stava a mezzo metro da noi. La sua espressione era davvero fantastica, beh ... Quei due stavano decisamente litigando per me. Mi sentivo un po' lusingato, dovevo ammetterlo.

- Sta calmo, non è ancora arrivato il momento di fare a botte con le femminucce. - Lo provocò Wayne, alzandosi dallo sgabello, impettito. A quel punto mi misi in mezzo e soltanto la mia stretta sul corpo di Kevin lo fece desistere dai suoi intenti omicidi. Il suo sguardo era spaventoso ed il modo in cui osservava Wayne lasciava presagire una lunga serie di cattivi intenti.

- Perché non lo ripeti se ne hai il coraggio? - Insistette Kevin.

- E perché non diamo un taglio a questa cosa, invece? Siamo bel bel mezzo di un locale. Andiamo... - Spinsi via Kevin da lì, sapevo che tutti ci stavano comunque fissando. Anche Wayne si avviò verso il suo tavolo, ma non c'era più alcun sorriso soddisfatto sul suo volto, soltanto un'enorme amarezza.

Tornammo a sederci, diedi una pacca a Chris che aveva trangugiato anche la sua terza birra. Sembrava affranto, un'emozione che non vedevo comparire spesso sul suo viso. Lui era quello divertente, sempre allegro, riusciva a sorridere perfino nei momenti peggiori della sua vita.

- Come si chiama? Ti sta facendo soffrire? - Chiesi a voce bassa facendolo sobbalzare sulla sedia.

Mi guardò, grandi occhi verdi e innocenti che avrebbero fatto impazzire qualsiasi ragazza ed anche qualche ragazzo probabilmente – Non è come credi ... Sono soltanto un po' pensieroso. -

- Non fiati da tutta la sera e ieri eri di umore totalmente diverso, non sono mica cretino. -

Chris sospirò – Dai, Wes, ti prego non starmi addosso. Sto bene, non ho bisogno di parlare ... Mi riprenderò, è soltanto un periodo di merda ... - Poi si portò una mano alla tasca e tirò fuori il cellulare, quasi svogliatamente. Un numero che a quanto pare non conosceva lo stava chiamando, lo vidi prendere la chiamata con espressione corrugata sul volto.

- Pronto? -

In un istante i suoi occhi si illuminarono, lo vidi stringere il bordo del tavolo con la sinistra mentre si allontanava da noi velocemente.

- L'amore chiama ... - Commentò Matt quando Chris ci salutò da lontano con la mano e svanì oltre la porta.

- E per quanto mi riguarda il bagno chiama! - Nikolaj si alzò finalmente seguito ovviamente da mio fratello che andò a prendere un secondo giro di birre.

Peccato che quel briccone di zio Nik avesse dimenticato il suo cellulare sul tavolo.

- Che stai facendo? - Chiese allarmato Kevin quando mi vide appropriarmi con molta nonchalance dell'aggeggio in questione e trafficare febbrilmente.

- Opere di bene, caro Kev ... Staremo tutti meglio una volta concluse queste ricerche ... - Commentai inserendomi subito nella rubrica delle chiamate recenti.

- Ma che ricerche? Insomma, è una cosa privata questa! Posalo, ti prego. -

Dylan ... La rubrica era tempestata dalle chiamate di quest'uomo. Stavo per aprire la cartella dei messaggi quando Kevin iniziò a tossire forte, segno che qualcuno dei due era ormai di ritorno. Mi costrinsi a mollare il cellulare sul tavolo esattamente dov'era prima e far finta di nulla.

- Ho preso un po' di noccioline per accompagnare le nostre bevute ... - Matt sorrise – Comunque tra poco torniamo a casa, devo ancora prendere in esame mezza dozzina di College ... Nik mi da una mano. -

Guardai mio fratello con attenzione, era felice ... Felice come non lo era stato per molto tempo. Mi chiesi il motivo, cosa ci fosse dietro a quei sorrisi. Beh, Matt era sempre stato un tipo solare, ma credevo che qualcosa dentro di lui sarebbe potuta cambiare per sempre dopo la scoperta del tradimento di nostro padre con Amanda ... Invece ne era uscito quasi incolume, mi sentivo di poter affermare.

Ovviamente ero felice per quello, non volevo distruggere la vita di mio fratello, ma c'era qualcosa che puzzava ... Qualcosa che avrei dovuto scoprire per poter vivere in pace con me stesso.

- Sono stanco di stare qui, quello stronzo non ti toglie gli occhi di dosso. Andiamo. - Kevin mi strinse il braccio e mi spinse avanti.

KEVIN

Wayne. Quel bastardo. Non riuscivo proprio a sopportarlo, era sempre tra i piedi, con quell'aria menefreghista in volto, quel modo di fare da ragazzino. Non si poneva un minimo di decoro e persino dopo quello che era successo fra loro non si era smentito. Aveva puntato Wes da quando era entrato nel locale e non aveva perso tempo, cominciando a flirtare in quel modo spudorato e insistente. Non ero riuscito a trattenermi e mi ero ritrovato a trascinare Wes fuori dal Celtic Druits. Lui mi seguiva bonariamente e potevo percepire la sua aria divertita e i suoi occhi puntati sulla mia nuca. Arrivati alla macchina salii alla guida mentre lui si accomodava nel posto del passeggero, ancora in silenzio misi in moto e partii.

- Sei adorabile quando fai il geloso ... - Buttò lì con tono divertito.

- Non sono geloso – Ribattei scocciato.

- A no? Allora com'è che mi hai trascinato via da lì? – Chiese provocante.

- Mi stavo annoiando e quel tipo è detestabile – Risposi con sicurezza nella voce.

- Non è che vuoi avermi tutto per te? – Insistette ancora con quella nota ben distinta di malizia.

Mi voltai a guardarlo di sfuggita intercettando quello sguardo sensuale e famelico, aveva le labbra umide e gli occhi scintillanti. Deglutii e riportai gli occhi alla strada stringendo appena più saldamente lo sterzo, poi sentii una pressione. La mano di Wes era sulla mia coscia e la massaggiava leggermente, scivolando giù verso l'interno. Ad un tratto mi resi conto di un parcheggio isolato lungo la strada, era al buio e non c'erano macchine, così svoltai violentemente tanto che Wes si stranì un momento. Mi inserii nella stradina ed entrai nel piazzale vuoto occupando uno dei posti più lontani dalla strada. Spensi il motore e mi voltai verso di lui, adesso stava sorridendo ed era incredibilmente bello alla fioca luce della luna.

- Che ci facciamo qui ? – Chiese ancora una volta con quel tono dannatamente ammaliante.

Non risposi, semplicemente le parole non mi uscirono, mi gettai su quelle labbra, su quel viso magro e bellissimo, infilai le dita fra i suoi capelli morbidi e lo strinsi a me il più possibile. A quel punto sentii anche le sue mani su di me, sotto la mia maglietta, lo sentii muoversi sul sedile per trovare una posizione comoda. Fu all'ora che infilai le dita sotto di esso e premetti la leva per far scendere la spalliera, Wes si ritrovò steso lungo il sedile ed io su di lui. Rise.

- Sei piuttosto audace Kev ... - Mormorò passando una mano sul mio viso e l'altra sotto la maglietta.

- Dannazione Wes ... - Mi ritrovai a sussurrare ad un centimetro dalle sue labbra.

Lo volevo, dio quanto lo volevo, il suo corpo emanava un profumo afrodisiaco e questo bastava a farmi eccitare, a desiderare di averlo tutto per me. Ad un tratto il ricordo di quello che era successo in camera sua tornò violento nella mia testa, l'immagine del suo corpo contro il mio, la pelle mi si accapponò. Spostai le mani sulla sua maglietta e gliela sfilai velocemente, poi iniziai a baciargli il collo lentamente, scesi più giù nel petto. Lasciavo la sua pelle arrossata man mano che scendevo verso il basso, quando infilai la lingua nel suo ombelico lo sentii gemere forte.

- Kev! Cristo ... - Ansimava sgraziatamente e afferrò i miei capelli, sentivo la pressione delle unghie.

Sollevai la testa per incontrare quegli occhi sconvolti dal desiderio, portai le dita all'apertura dei suoi jeans e mentre io trafficavo in quello spazio stretto lui faceva altrettanto con i miei. Sentivo caldo, l'aria dell'abitacolo era incandescente mentre ogni pensiero razionale si annebbiava. Sentii le dita di Wes toccare la mia carne nuda ed una scarica elettrica mi fece incurvare la schiena provocandomi un gemito strozzato. A quel punto con uno strattone ben assestato alla sua biancheria lo denudai fino alle ginocchia.

- Girati ... - Articolai in un sussurro roco al suo orecchio.

In tutta risposta rise – Ma lo sai quello che stai facendo? – Mi chiesi continuando a massaggiare in mezzo alle mie gambe.

- Scopriamolo – Gli dissi in tono di sfida mentre lo aiutavo a voltarsi.

La sua schiena nuda era liscia e perfetta, passai le mani lungo i suoi fianchi mentre lo vedevo sollevarli verso di me, i suoi glutei erano in bella vista adesso e li strofinò appena contro la mia erezione. Altri brividi, altro calore, lo sentivo ridere e quando voltò il viso verso di me fu il colpo di grazia, quegli occhi così invitanti e desiderosi mi fecero lasciare da parte ogni incertezza. Mi spinsi lentamente dentro di lui, lo sentivo ansimare e curvare le spalle, vidi le sue unghie artigliare la stoffa del sedile mentre le mie dita si aggrappavano spasmodiche al suo bacino. Quella sensazione era sconvolgente, mi sporsi in avanti per baciargli la base del collo mentre muovevo una mano verso il centro delle sue gambe.

- Muoviti ... - Sussurrò con la voce rotta dall'eccitazione - ... Kev ... Ti prego –

Lo accontentai, cominciai lentamente a muovermi dentro di lui, prima delicatamente per non fargli male ma si stava abituando rapidamente a quell'intrusione. Così cominciai ad assestare spinte più forti e rapide alla ricerca di un piacere maggiore per entrambi ed arrivò. Un punto esatto, da qualche parte, forse un nervo, quando stimolai quella parte sentii Wes urlare ed aggrapparsi con una mano alla mia che era ancora sul suo corpo.

- Kev! Si ... Lì ... non fermarti! – ansimava con gli occhi serrati mentre cercava di muoversi a sua volta per aumentare il piacere.

- Wes ... - La mia voce era un sussurro, il mio corpo si muoveva da solo ormai, preda dei miei istinti più bassi.

Ci furono altri baci bollenti, spinte, i nostri corpi sudati erano intrecciati in una danza che desideravo non finisse mai, ma alla fine accadde. Sentivo crescere dentro di me l'orgasmo galoppante, aumentai le spinte mentre Wes, senza riuscire più a trattenersi, si abbandonò al piacere nella mia mano. Io restai ancora dentro di lui, solo per qualche altro secondo per poi liberarmi anch'io completamente esausto.

Ci furono istanti di silenzio perfetto dove non si udiva altro che i nostri respiri veloci, non mi ero scostato, me ne stavo ancora con il colpo stretto al suo in un abbraccio ferreo.

Lui provò a parlare e si schiarì la gola un paio di volte prima che riuscisse a farlo davvero.

- Voglio incontrare l'uomo che ha messo in giro la voce che gli inglesi a letto sono frigidi e dargli un pungo sul naso – Disse alla fine.

Scoppiammo a ridere come due idioti mentre io continuavo a bearmi del suo viso totalmente soddisfatto.

- Beh ... Devo dirti la verità ... Sono mezzo scozzese ... - Buttai lì fra le risate.

- Cazzo ora si spiega tutto – Esclamò – Il tuo patrimonio genetico scozzese sa come ci si diverte - Poi passò le labbra sulle mie in un bacio a fior di pelle – Cristo ... dico sul serio Kev, non ho mai fatto sesso così con nessuno. Ci sai fare davvero. Quel punto ... Wow! –

Toccò a me ridere stavolta – Se ti accontenti di idioti patentati come Wayne .... –

- Ci saremmo dovuti conoscere molto prima noi due Kev ... - Disse, ma tacque subito, c'era un velo di rammarico che tentò di nascondere cambiando argomento – Devo farti ingelosire più spesso –

- Credimi non ti conviene – Lo ammonii passandogli una mano fra i capelli.

- Sei così geloso anche di Celine? Non ti facevo uno tanto possessivo – Chiese curioso.

- All'inizio lo ero anche di lei, ma poi conoscendola ho capito che era una ragazza tranquilla e seria, senza grilli per la testa e che potevo fidarmi – Spiegai.

- E adesso? Che pensi? Per quanto giocherai alla coppietta felice? – Domandò provocatorio.

- Tu per quanto farai lo smemorato? – Rincarai.

- Touchè – Ribatté divertito.

Alla fine rientrammo, era tardi e tutte le luci della casa erano spente, demmo una ripulita alla macchina e salimmo in camera attenti a non fare rumore. Poco prima di separarci Wes mi afferrò per il braccio e mi diede un lungo bacio a cui io risposi con passione, dopo entrai in camera mia. Lei era lì nel letto, ignara di tutto, una morsa mi afferrò lo stomaco e le parole di Nik che avevo dimenticato mi crollarono addosso. Era così, quando stavo con Wes scordavo ogni cosa ma a conti fatti la stavo tradendo e prendendo in giro, quella ragazza che non lo meritava affatto. Mi sentii un verme mentre mi stringevo a lei nel letto, la sentii voltarsi e mi accorsi che era sveglia.

- Kev ... - Mormorò – Com'è andata? Hai fatto tardi –

- Già ... Mi dispiace. Tutto bene – Mentii mentre una strana nausea prendeva possesso del mio stomaco.

- Non si ricorda niente? – Chiese con tono triste – Mio dio ... Mi dispiace così tanto di aver pensato tutte quelle cose di lui, ho pregato ogni giorno che sparisse e quando è successo l'incidente io ... -

La strinsi ancora di più – Non è colpa tua Celine, non pensare cose del genere ... Vedrai che prima o poi starà bene – Le baciai i capelli – E la cena? –

- E' andata bene ... Loro erano ... Diversi, credo che metteranno a posto le cose –

- Sono felice –

- Anche io ... Finalmente tutto va bene – sussurrò lei nel mio petto – Ti amo –

Mi sentii annegare in quel momento, che Dio mi perdoni, Kevin ... Che stai facendo?


ANGOLO AUTRICI:

Ragazze eccoci qua! Scusate il ritardo ma siamo sotto esami e non abbiamo potuto aggiornare prima! Speriamo che ne sia valsa la pena! Il capitolo è bello succoso XD Possimao notare un Wayne non troppo rassegnato ... un Nikolaj sempre più deciso a far valere la ragione e a ricordare a Kevin i suoi doveri XD I rapporti fra i due si infuocoano facilemte ... ed è evidente come qualcosa all'interno dell'uno e dell'altro si stia muovendo ... ma basterà? Kevin sembra di nuovo indeciso e guardando la sua bella findanzata che è ignara di tutto, travolta dalle vicende della sua famiglia, non puà che sentirsi un verme! Che ne dite? Siamo curiose dei vostri pronostici! I prossimi della lista sono Tyler e Seth XD anche loro con nuove scoppiettanti avventure!
Un ringraziamento particolare va alle nostre nuove recensitrici che hanno colto il nostro invito con entusiasmo! Ci rivedremo presto!
Vi aspettiamo!
Un bacio

BlackSteel!

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