The Wayright

By Blacksteel21

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I Wayright sono una famiglia grande quanto disomogenea, affari in sospeso e antichi rancori hanno fatto sì ch... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
capitolo 4.
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 39
capitolo 40
capitolo 41
capitolo 42
capitolo 43
capitolo 45
capitolo 46
capitolo 47
capitolo 48
capitolo 49
capitolo 50
capitolo 51
capitolo 52
capitolo 53
capitolo 54
capitolo 55
capitolo 56
capitolo 57
capitolo 58
capitolo 59
capitolo 60
capitolo 61
capitolo 62
capitolo 63
capitolo 64
capitolo 65
capitolo 66
capitolo 67
capitolo 68
capitolo 69
capitolo 70
capitolo 71
capitolo 72
capitolo 73
capitolo 74
capitolo 75
capitolo 76
capitolo 77
capitolo 78
capitolo 79
capitolo 80
capitolo 81
capitolo 82
capitolo 83
capitolo 84
capitolo 85
capitolo 86
capitolo 87
capitolo 88
capitolo 89
capitolo 90
capitolo 91
Capitolo 92
capitolo 93
capitolo 94
EPILOGO

capitolo 44

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By Blacksteel21


KEVIN

Erano ormai passati parecchi giorni dal ritorno a casa di Seth e Wes, si stavano riprendendo rapidamente e tutti sembravano essere più tranquilli adesso. Eppure non c'era sollievo in me, ciò che provavo era molto simile all' irritazione perché niente era tornato in definitiva normale, o forse sì, forse era quella terribile normalità a farmi uscire di testa. Sbuffai, stufo dei miei stessi pensieri, da quando era tornato a casa lui era fin troppo dannatamente, irrimediabilmente, normale. Nessuno sguardo indiscreto, nessuna battuta, nessuna mossa volta unicamente ed intenzionalmente a sfiorare la mia pelle, non avevo ancora capito quanto mi mancasse il vecchio Wes fino a quel momento. Fino a quando non avevo visto quella luce ingenua nei suoi occhi, ogni suo gesto era così disinteressato da ferirmi.

Stai impazzendo amico, mi dicevo quando mi sorprendevo a fissarlo di nascosto. Ad osservare quel profilo perfetto, quelle labbra piene che sapevo non mi avrebbero sfiorato mai più. Ora eravamo amici, così aveva detto.

- Sai Kevin, non so cosa sia successo prima ... onestamente non mi interessa. L'ho detto anche a Celine, ho intenzione di comportarmi come una persona civile con voi due. Sono certo di essere stato odioso – mi aveva persino teso la mano – amici, allora? –

Amici ... mi chiesi se potessimo mai essere solo amici noi due, mi chiesi se fra quell'odio bruciante e quel desiderio fuori controllo potesse davvero esserci spazio per l'amicizia. No. Era la risposta che mi veniva in mente mentre lo osservavo muoversi elegantemente lungo la stanza. Mi sorrise.

- Buongiorno – mormorò con quelle labbra favolose curvate all'insù.

- 'Giorno – accennai brevemente e mi nascosi il viso bevendo un sorso di thè, nemmeno quello mi aiutava a stare calmo di recente.

Vidi Wes portarsi alle labbra la sua tazza di caffè, poi il suo viso si storse in una smorfia dolorante.

- Merda, scotta! – esclamò allontanando la tazza dalla sua bocca.

Un paio di gocce caddero sul suo viso, scivolando dall'angolo della bocca rapide lungo il mento, rimasi incantato e continuai a fissarle scivolare giù seducenti sul torace. Delineavano perfettamente i suoi pettorali e poi lo stomaco magro, fino al fianco dove ancora era visibile la chiazza nera dell'incidente. Per un attimo il mio cervello prese in seria considerazione l'idea di sollevare il mio corpo ed asciugare con la lingua quelle gocce di caffè. Rimasi a fissarlo senza un minimo di decoro con quell'immagine fissa nella mia mente ed un leggero tremolio alla mano che reggeva la tazza. L'incantesimo si ruppe quando Wes si asciugò con il tovagliolo.

- Che cazzo di casino – bofonchiò – sono tutto appiccicoso. –

Spostai lo sguardo sul suo viso, in una disperata ricerca di malizia nella sua voce, qualche tono, qualche luce nei suoi occhi che mi facesse credere che Wes fosse tornato. Il mio Wes, quello insopportabile, scostante, volubile, quello che pensava solo a piegarti al suo volere. Era quello che mi piaceva, che mi attraeva senza pietà. Ma purtroppo i miei occhi si rifletterono ancora in quelli innocenti e sereni di quello sconosciuto, era come se mancassero di profondità, erano limpidi come uno specchio d'acqua, privi di quella personalità che li rendeva interessanti.

- Vado a darmi una ripulita – annunciò lasciando la stanza.

Io annuii distrattamente, totalmente perso nelle rovine della mia mente che continuava a tormentarmi. Mi spostai in salotto per cercare di distrarmi un po', vi trovai Seth intento ad esaminare un grosso libro figurato, sembrava un libro d'arte. Mi sedetti accanto a lui alla ricerca di distrazione, così mi sporsi verso le figure.

- Cosa fai? Che stai guardando? – chiesi svogliatamente.

- Nudi maschili – disse quello serissimo mostrandomi le figure.

Mi ritrovai a drizzare la schiena tanto violentemente da sbattere contro schienale del divano – ah ....-

- Che c'è? – mi chiese indagatore.

- Niente ... è ... un po' insolito ... cosa ... - tentai di articolare.

- Insolito? – rifletté brevemente – non direi. Alla fine dell'estate devo presentare un lavoro da esporre al galà di settembre, ne vale il mio voto finale ed un cospicuo premio – spiegò – cerco qualche soggetto di ispirazione. –

- Capisco ... - mormorai imbarazzato, che idiota.

- Tu invece? Hai un aria parecchio strana ... -

- Davvero? Deve essere il caldo ... insomma in Inghilterra il clima non è mai così torrido – tentai di giustificare.

- Accaldato? No ... mi sembri più arrapato. – disse secco, il sangue mi si gelò.

- Cosa? Io ... -

- Ho notato come lo guardi di recente ... servirebbe il bollino per il vietato ai minori ... - mi schernì – è davvero triste che proprio ora che tu sei così disponibile lui abbia perso la memoria –

Mi sollevai con quanta più risolutezza riuscii a trovare – non so di che parli davvero ... sono felice che abbia smesso di essere un assillo in realtà. Adesso le cose vanno molto meglio in casa. – le parole mi uscirono tremanti però.

- In questo caso torno ai miei nudi ...- lo sentii sghignazzare – ma comunque ... mi pare di aver letto da qualche parte che per uscire da questo tipo di traumi qualche emozione forte può aiutare, non so qualche esperienza comune particolarmente emozionante magari ... -

Il mio cuore prese a battere ma io scossi la testa per cacciare via quel pensiero ancora prima che mi si piantasse in testa. Lasciai il salotto, doveva essere quel caldo mi dissi, fare una doccia mi avrebbe aiutato, fra me e le scale che conducevano al bagno incontrai Celine e le sue zie.

- Stiamo uscendo a fare compere, ti serve qualcosa? – mi chiese lei sorridente.

Cercai di fare il disinvolto – ehm ... del thé se passate al supermercato ... -

- Certo! – mi si avvicinò e mi diede un bacio a fior di pelle – a dopo, tesoro. -

Oh Celine, cosa mi sta succedendo, cosa ti sto facendo? La guardai andare via prima di tornare con la mente ai miei propositi. Non riuscivo a smettere di pensare a lui da quando era rientrato e aveva preso a trattarmi con quella tranquillità disarmante, ancora sovrappensiero mi infilai nel bagno e scostai la tende della vasca per regolare l'acqua.

Rimasi immobile a fissare due grandi occhi grigi poco sotto di me, Wes era nella vasca, circondato dalla schiuma.

- Io ... Cristo santo ... - la gola mi si seccò all'istante, vedere le sue gambe magra emergere dal sapone mi procurava uno strano effetto allo stomaco.

Lui al contrario era perfettamente calmo, nessun sorrisetto, nessuna agitazione, nessuna malizia.

- Oh scusa Kev, me la sono presa comoda – disse alle fine con un lieve imbarazzo – se ti serve il bagno è tutto tuo io ho finito. –

- N-no ... posso andare .. –

Le parole mi morirono in gola quando lo vidi sollevarsi dalla vasca, era perfetto, la sua pelle bagnata luccicava appena e quella schiuma dannata fasciava il suo addome e le sue cosce in un modo sconvolgente, ero così geloso che lei potesse accarezzare la sua pelle con quella lentezza lasciva prima di infrangersi a terra.

- Kev! – la sua voce mi distolse da quella visione – ma ci senti? Ti ho chiesto se mi passi il telo, così mi levo dai piedi. –

Sorrideva divertito, ma non per me, solo per quella situazione un po' buffa, glielo porsi e lui lo assicurò alla cintura muovendosi verso la porta ancora con la pelle bagnata. Fermalo! Urlò una voce nella mia testa, non permettergli di andarsene, intrappolalo lì con te. Restai soffocato da quel pensiero, mentre lo guardavo darsi una pettinata veloce ai capelli e lanciarmi l'ultimo sguardo spiacente.

- Scusa l'impiccio, bagno libero. –

Poi uscì all'improvviso, feci un passo in avanti ma lui aveva persino chiuso la porta, allungai le dita su quel legno chiaro ed all'improvviso quel bagno divenne claustrofobico.

Uscii e mi sembrò già di poter cominciare a respirare, mi passai una mano sul viso, mi sembrava di impazzire davvero, quanto avrei retto? Quando avrebbe recuperato la memoria? E se non fosse mai successo? Se non fossi mai stato così importante da lasciargli dei ricordi?

Ad un tratto ricordai le parole di Seth ... un evento comune emotivamente forte ... mio Dio, fra noi non c'erano altro che eventi emotivamente forti. Ruotai su me stesso mosso quasi da una forza primordiale e camminai a passo svelto la camera di Wes. Fanculo, se non si fosse ricordato almeno mi avrebbe odiato, mi avrebbe pestato e poi evitato, sì, così avrei potuto accettarlo. Ma quell'amicizia stonata, quel volerci tutti bene lo detestavo profondamente, era innaturale. Non bussai, sapevo che la porta era aperta quindi entrai direttamente nella stanza, lo trovai accanto alla scrivania con soltanto i boxer addosso, a trafficare con il cellulare. Mi vide e mi guardò dubbioso.

- Ti serve qualcosa? –

- Sì ... - sussurrai.

Poi mi scagliai su di lui, senza aspettare che replicasse, senza aspettare che il suo cervello elaborasse quello che stava accadendo. Baciai quelle labbra che avevo tanto desiderato, mordendo, insinuando la lingua nella sua bocca che sapeva di menta. Mossi le mani intorno alla sua vita per aggrapparmi a lui fino a che non restammo senza fiato. Poi mi scostai e lo fissai attentamente, puntai lo sguardo in quegli occhi grigi, per un lungo istante non accadde nulla ed il panico cresceva dentro di me. Poi lo vidi, quel sorriso, il suo sorriso apparire trionfante su quel volto sfacciato, quegli occhi riempirsi di desiderio e lascivia.

- Cristo inglese, credevo che non ti decidessi più ... - lo vidi sedersi sulla scrivania e allargare le gambe mentre io ammaliato aderivo meglio al suo corpo – non esci di qui finché non mi avrai soddisfatto ... - soffiò al mio orecchio.

Era chiaro, ancora una volta ero stato giocato, ancora una volta le sue bugie e sotterfugi mi avevano ingannato e costretto ad implorare e chiedere di lui. Passai le mani lungo la pelle dei suoi fianchi, poi spostai due dita verso l'interno dei suoi boxer.

Gli sfuggì un gemito e rise – non eri quello troppo etero per tradire con me la tua ragazza? –

Niente controllo.

Niente volontà.

Niente coscienza.

Solo lui.

- Sta'zitto ... sei mio adesso – fu l'ultima cosa che gli dissi prima di gettarmipredatore su di lui.



WES


Miritrovai a sbattere contro il muro, troppo eccitato per capire che cosa stessesuccedendo davvero. Strinsi forte la vita di Kevin e la feci aderire conviolenza contro la mia. Gemetti mentre sentivo il suo fiato caldo sul mio colloprima di leccarmi lascivamente la mandibola lasciando una scia di saliva finoall'orecchio.
Kevin era impazzito, fu la prima cosa che pensai, quando mi sentii spingere sulletto sul quale caddi, seguito un attimo dopo dal mio inglese preferito chetrovò subito il modo di denudarmi ed immobilizzarmi sotto di lui. Lo guardai,il suo viso rosso e pieno di voglia, gli occhi totalmente inebriati di undesiderio che avevamo tenuto sotto controllo per troppo tempo, ma adessosarebbe esploso proprio come una fottuta bomba ad orologeria.
Lo spogliai, facendo letteralmente saltare i bottoni della sua camicia, poi loliberai dei pantaloni che gettai lontano mentre il suo viso cercava il mio e mibaciava con violenza, facendomi sentire tutta la voglia che aveva di me. Cicapovolgemmo, Kevin finì sotto, bloccato tra il mio corpo voglioso ed ilmaterasso. A quel punto non riuscii a resistere un attimo in più: lo liberaidai boxer e la sua erezione era pronta e dannatamente grossa. Rimasi a fissarlocome estasiato, era perfetto. Il suo corpo era un dannato dipinto, avrei volutoleccare ogni lembo di pelle, strusciarmi contro il suo petto glabro e magro contutto me stesso e lo feci, i nostri inguini aderirono e questo ci fece gemereda impazzire. Non riuscivo a capirci un cazzo, mi ritrovai a baciarlo in modoosceno, impedendogli perfino di respirare. Kevin continuava a strusciarsi egemere sotto il mio corpo ed era la cosa più fottutamente arrapante che avessimai visto in vita mia.
Saremmo potuti venire in quel modo senza problemi tanta era la voglia, ma nonera quello il mio progetto, volevo lasciargli di me un ricordo che non avrebbemai e poi mai potuto mandare via, un ricordo che lo avrebbe tormentato quandosarebbe tornato con Celine.
Mi fermai incontrando lo sguardo ardente e leggermente incazzato di Kevin –c-che cosa stai facendo? - mi chiese con un filo di voce resa rocadall'eccitazione.
Le mie labbra sfiorarono il lobo del suo orecchio facendolo fremere sotto di me– Voglio finire in bellezza. Apri le gambe. - non gli diedi il tempo diribattere, la mia mano scivolò lungo le sue cosce prima di spalancarglielesenza troppe cerimonie ed infilarmici dentro con la vita. Sapevo che il passosuccessivo sarebbe potuto essere molto doloroso senza una buona dose dieccitamento, così strinsi la sua erezione con la mano e la mossi con forza,facendolo impazzire.
- O-oh, Wes ... m-mio Dio ... - il suo viso era una maschera di piacere e nonpotevo davvero resistere ulteriormente a quel punto. Sapevo che non sareidurato molto, non in quelle condizioni e dopo tutta la voglia repressa. Così lofeci, spinsi dapprima delicatamente, poi con più forza contro il suo corpo finoa sentirlo cedere contro la mia erezione. Kevin si morse le labbra, ma ildolore non era nulla a confronto con quello che gli stavo facendo provare lìsotto.
I suoi muscoli si rilassavano attimo dopo attimo, dandomi la possibilità dientrare un centimetro alla volta, sempre un po' di più fino a quando non fuidel tutto dentro.
- Dio ... - gemetti senza smettere di muovere la mia mano lungo l'erezione ormaiallo stremo di Kevin. I suoi gemiti mi incentivavano ad andare avanti, aspingermi tra i muscoli strettissimi e bollenti del suo corpo. Mi ritrovai agemere anch'io, incapace di gestirmi più di tanto. Una spinta, due, il piacereera già alle stelle e la mia mano continuava a toccarlo, anche Kevin era sulpunto di venire. Sentii la sua stretta intorno alla vita mentre continuava adurlare il mio nome.
Non potevo farcela, non quando sentii il suo liquido bollente scivolare sullamia mano e l'urlo che ne seguì fu davvero troppo. L'orgasmo mi travolse e fucome se fossi stato spedito direttamente dentro una fornace, mi ritrovaiimmerso nel più totale calore, mentre cedevo e crollavo lungo il suo corposudato e tremante.
- C-cazzo ... il cuore ... - mi portai una mano sul petto, i miei battiti eranospaventosamente veloci – wow ... - non avevo mai sperimentato una sensazione cosìforte e spaventosa. Kevin era ammutolito, lo vidi tremare visibilmente mentreprovava ad alzarsi ma ricadeva subito sul letto.
- N-non mi reggono le gambe ... - commentò con un filo di voce ancora roca.
- Che c'è? Celine ti teneva a stecchetto? - lo provocai, cercando di mettere atacere, invece, la fottuta bravura di Kevin a letto. Era spaventoso, non locredevo così esperto, né così intraprendente. Beh, di certo lo avevo stuzzicatomolto in questo ultimo mese, pensai, sorridendo appena.
Quello mi lanciò un'occhiata scottante, aveva davvero tirato fuori le palle ilmio inglesino di fiducia – Perché? Non mi pare che non ti abbia soddisfatto, latua faccia la dice lunga. - aggiunse quello con un ghigno malefico sul volto.
Mi alzai da lì, cercando di tenere a bada il capogiro provocato da tutta quellaeccitazione, mi appoggiai al comodino e quel gesto fu più eloquente di milleparole. Ci ritrovammo a ridere piano, poi gli gettai un pacchetto di kleenex –ripulisciti, vado a prendere qualcosa da bere. -
- Non credere che non abbia notato il tuo ritorno improvviso di memoria – dissequello acido – ti sei divertito a prenderti gioco di tutti noi, vero? -
- In effetti sì – ammisi ridendo forte – ma alla fine tanto elucubrare haportato i frutti sperati ... sono riuscito ad entrare nelle tue grazie ... e anchenelle tue mutande, direi. - corsi via dalla stanza raccattando velocemente unpaio di bermuda prima che il cuscino che brandiva Kevin mi colpisse dritto infaccia.
Che giornata fantastica, pensai, mentre mi stiracchiavo lungo il corridoio,godendomi quella fantastica sensazione di appagamento che mi percosse da cima afondo. Scesi in cucina, sicuro che non ci fosse nessuno di fastidioso in giro,in effetti erano usciti tutti, eccetto Seth come sempre.
Quello se ne stava lì, aveva un succo davanti ed un libro aperto sul tavolo,quando i nostri occhi si incontrarono capii immediatamente che aveva intesotutto. Tipico del mio cuginetto, dopotutto.
- Sembri un gatto che ha appena fatto un'enorme scorpacciata di topolini grassie succulenti, cugino ... - iniziò Seth abbozzando ad un sorriso malizioso – ilbuon Kevin ha ceduto alla fine! E no, non sono un veggente, ho soltanto sentitola foga del vostro rapporto perfino da qui ... per fortuna la povera Celine non èin casa. -
- Oh ... siamo stati davvero così rumorosi? - chiesi confuso – beh, succedequando ci si diverte. E poi era tutto prestabilito ... non credo che Kevin siapronto a scombinarle ulteriormente la vita ... -
Seth fece spallucce – Non avete ancora capito allora? Questo gioco vi èsfuggito di mano ... anzi, non sono neppure sicuro che si tratti ancora di ungioco ... - poi si alzò dalla sedia, prese il suo libro e abbandonò la stanza conil suo solito fare misterioso.
Si sbagliava, era evidente che il sesso era andato bene, anzi che dico,benissimo e la mie soddisfazioni le avevo anche prese. Ero andato a letto conl'integerrimo ragazzo inglese della mia tanto odiata cugina, la vendetta erastata portata a compimento, adesso potevo anche lasciar perdere tutto ... no?
Kevin non avrebbe lasciato Celine, forse avremmo potuto divertirci un altro po'se avessi saputo prenderlo, ma oltre questo ... non poteva esistere altro. A fineestate sarebbe tornato in Inghilterra con lei e con i miei zii, avrebbe ripresola sua triste vita da universitario con fidanzata e famiglia perfetta e lapiccola, seppure divertente, parentesi americana con me non sarebbe statanient'altro che un lontano ricordo.
Non valeva la pena angustiarsi troppo, mi limitai a prendere del thé freddoalla pesca per lui e una birra per me, poi risali le scale e mi augurai che cifosse ancora un altro po' di tempo per un secondo round.
Vivere il momento, viverlo al massimo, ecco cosa mi dissi, quando varcai lasoglia della stanza e lo ritrovai ancora lì, perfettamente a suo agio tra lemie lenzuola.



RACHEL


Tyler eraincazzato, più del solito quel giorno. Non sapevo cosa gli stesse prendendo,Luis continuava a stressarlo, certo, ma non più del solito.
- L'hai presa? Devo andare a portargliela prima di cena – mi disse in unsussurro e soltanto un attimo dopo ricordai la dannata pillola del giorno dopo.
- E' in macchina, l'ho dimenticata lì ... va a prenderla e, stammi a sentire,stavolta è davvero l'ultima. - lo avvisai beccandomi di rimando una sua alzatadi spalle che poteva voler dire soltanto "sì, come no ... ".
Tyler stava per uscire quando la porta venne aperta da fuori e ci ritrovammodavanti un Luis spaventosamente incazzato. I suoi occhi saettarono per lastanza, fino a posarsi su di me. Ero confusa, ancora di più quando vennicolpita da una busta chiara che cadde ai miei piedi.
Porca puttana! Era quella della farmacia!
- Tu! Hai dimenticato qualcosa, vero? Guarda cos'ho trovato in macchina ... -disse quello con un filo di voce. Impietrii immediatamente, sapevo che cosa erasuccesso, conoscevo alla perfezione i pensieri che dovevano passare in testa aquello stronzo in quel preciso momento.
- Sei una sgualdrina! Pillola del giorno dopo! Vieni qui tu ... - urlò indirezione di mia madre che aveva appena fatto capolino dalla cucina – tuafiglia ha comprato una pillola del giorno dopo! Come la mettiamo adesso? Sonol'unico che cerca di educarla qui dentro?? Ma certo, che importa a te! Chediventino dei teppisti, che si faccia mettere incinta dal primo che incontra!-
I miei occhi incontrarono quelli di Tyler, immobile sulla porta come se fossestato impresso in una lastra di ghiaccio.
- Papà ... -
- Sta zitto, Tyler. Non provare a difenderla, la tua estate finisce qui! Nientepiù uscite, niente più visite da parte di quel Wayright... ammesso che sia lui ilpunto! - la sua voce era tonante eppure non riuscivo a seguire la rabbia concui mi stava parlando, avevo paura, paura che mi colpisse, che quella sua manospaventosamente vicina a me mi facesse del male.
- Non è sua. Le ho chiesto io di comprarla. -
Fu come se il tempo di fosse fermato, la stanza che prima risuonava deiterribili insulti di Luis adesso taceva, stavamo osservando Tyler, la suaespressione era gelida ed immobile.
- Che cosa stai dicendo? - quel bastardo di mio padre era incredulo – nonmentire! L'ho trovata in macchina, dopo averla prestata a tua sorella per tuttoil pomeriggio! -
- Ho fatto un casino con una ragazza con cui mi vedevo ... le ho chiesto dicomprare la pillola per rimediare alla cosa. Non è sua, dovresti prendertelacon me. - disse lui mentre mio padre dimezzava la distanza che vi era tra loroe in un attimo gli assestava un pugno in pieno viso.
Urlai, stavo correndo, mia madre si gettò su Luis mentre Tyler reagì al colpo econ una spallata lo stese, facendolo sbattere contro il tavolino che si ruppesotto al corpo possente del bastardo. Altre urla, mia madre stava aprendo laporta, la vidi spingere via mio fratello mentre Luis si rimetteva in piedi eurlava con violenza contro di noi.
- Quel bastardo!! Vuole distruggersi l'esistenza! Torna qui, maledetto! Sietetutti contro di me, tutti contro di me! Vuole mettere incinta la sua sgualdrinae passare la sua esistenza a cambiare pannolini ad un poppante che gli impediràdi fare strada? Vuole davvero distruggere il suo brillante futuro in questo modo?Che cazzo hai nella testa? -
- Lascialo stare! Lascialo stare, bastardo! - mi parai davanti a lui, nonriuscivo a vederlo distintamente, le lacrime continuavano a scorrere lungo ilmio viso, Tyler doveva essere andato via – ci stai rovinando la vita! Ci haisempre e soltanto rovinato la vita! A noi e a Caleb! -
- No! Non è vero, io voglio soltanto il vostro bene ... - Luis era immobileadesso – io volevo soltanto il suo bene ... -
Mia madre era in lacrime, Luis se ne stava in mezzo alla stanza, con le spalle calateed un'espressione spaventosa sul volto. Il mio sguardo cadde sul vetro a terra,tra le macerie del tavolo c'era anche una foto ... quella che ritraevaCaleb.
- Non è così! E' colpa vostra se è morto ... è colpa vostra se la nostra famigliafa schifo ... - dissi tremando dalla rabbia – vi odio. Vi odio tutti e due! E nonvi permetterò di distruggerci ... -
Non riuscii a sopportare altro, corsi su per le scale nascondendomi nellasicurezza della mia stanza.
Sarei voluta scomparire.




NOTE DELLE AUTRICI: CAPITOLO BOOOMBA!!!!
Ebbene sì, qualcosa si è mosso nell'intricatissimomondo di Kevin e Wes ... alla fine lo sprevveduto inglese non è riuscito atrattenersi dal cedere al fascino provocatore del nostro Reed! Ma cosa accadràadesso? Si prevedono eventi di portata catastrofica. Lasciamo a voi lapossibilità di ipotizzare il futuro di questa stranissima "coppia" .Cosa credete che accadrà? La passeranno liscia i due? E soprattutto ... cosapenserà Kevin a mente fredda di quanto è accaduto?
Non dimentichiamo l'appuntamento che Chris ha allegramente lanciato al suovicino ... vi assicuriamo che il prossimo capitolo sarà davvero ricco disituazioni che vi faranno fangirlare fino alla fine dei tempi!!
Detto questo ci teniamo a ringraziare tutti voi che continuate a sostenerci :)chi legge, chi recensisce, chi ci preferisce e così via. Siete davvero molti edanche super appassionati :)
Un ringraziamento speciale va al nostro beta di fiducia che non smetteremo maidi ringraziare!
A presto!

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