The Mistake [Z.M.]

By _Sabraa_

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- «Cosa vuoi da me?» sussurro, con la bile in gola. Lo guardo negli occhi, sono due pozzi profondi e bui, in... More

Prologo.
Regrets.
Punishment.
Scream it out.
Crazy.
Stitches.
Help.
Again.
Afraid.
Need U.
Who.
Don't Touch.
Respect.
Sorry.
Midnight.
Angel.
I can't.
Drug.
Higher level.
She.
One.
Too late.
Where?
Perfume.
Part of me.
Demons.
Fight.
Please.
Promise.
Save.
Don't see.
Tell me.
Illusion.
Eyes.
Epilogo; Always.

Revenge.

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By _Sabraa_

Mi sveglio a causa di forti crampi allo stomaco. Non mangio e non bevo da troppo.

Mi metto seduta e sento un dolore lancinante al sedere ancora infiammato. Mugugno dei lamenti mentre mi gratto il capo cercando di svegliarmi meglio.

Dopo poco Zayn apre la porta con un piatto in una mano e un bicchiere nell'altra.

«Buongiorno.» dice, un po' freddo, come quasi sempre.

«Giorno.» mormoro osservando attentamente ciò che ha in mano. Ho una grandissima fame e ho la gola arida.

«Sì, questo è per te.» dice, capendo. Poggia il piatto davanti a me e mi porge il bicchiere.

«Grazie.» affermo con vera gratitudine. Mangio i pancakes, meglio dire li divoro, e poi bevo tutto di un sorso il succo d'arancia.

«Va meglio?» chiede ironico, con un mezzo sorriso divertito.

«Sì, molto.» sospiro incrociando le gambe per quando mi era possibile a causa della manetta. Il suo sguardo cambia e inizia a fissarmi.

«Vuoi ripetere l'esperienza di ieri sera? Per me non c'è problema.» dice, malizioso. Aggrotto la fronte e poi il mio viso si colora di rosso quando mi ricordo di non avere gli slip e di avergliela praticamente sbattuta in faccia. Oh, dio.

Chiudo le gambe e le distendo in modo da non lasciare più niente sotto il suo sguardo.

«Stanotte ho avuto un'idea, sai?» mi informa e poggia le ginocchia sul materasso, mettendosi in questo modo a cavalcioni del mio corpo.

Con un calcio butta a terra il piatto e il bicchiere facendomi sussultare per la sorpresa.

«Ieri mi sono divertito molto e penso che il modo migliore per passare il tempo insieme  sia facendo un piccolo giochetto che farà comodo ad entrambi.» dice e ingoio rumorosamente, sentendo la colazione risalire alla gola.

«Al termine di ogni giornata che passerai qui, ti premierò o ti punirò in base al tuo comportamento. Così renderemo questo tempo insieme più piacevole, non trovi?» afferma e il cuore mi si arresta per qualche secondo. Il sedere mi fa ancora male da ieri e la mia dignità è ancora ferita, come potrò sopportare ogni giorno una cosa del genere?

Prende il mio viso tra le sue mani e mi guarda intensamente negli occhi facendo battere forte il mio cuore.

Con il pollice accarezza le mie labbra e poi appoggia la fronte alla mia.

Respiro a fatica, sopraffatta dalla vicinanza del suo corpo. Riesco a sentire il suo respiro sulla pelle mischiato a puzza di fumo e alcool. Immagino abbia bevuto e fumato tutta la notte.

«Ti fotterei in questo preciso momento.» sussurra e le sue parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco. Entro nel panico e boccheggio, tremando.

«Ehi, non tremare.» mormora e una valanga di brividi mi percorre la schiena.

Torna con il volto davanti al mio e fissa la mia bocca per poi avventarsi su di essa e buttarmi sul letto. Provo a reagire, ad allontanarlo, ma mi blocca i polsi sopra la testa e mi morde il labbro.

Piagnucolo e lui spinge il bacino verso il mio.

«Zayn, no.» lo prego in un sussurro e lui mi afferra il viso con una mano e stringe le mie guance, impedendomi di parlare ma permettendomi solo di emettere dei lamenti.

«Shh.» dice e mi bacia. Inizio a piangere e le lacrime bagnano le sue dita, facendolo innervosire maggiormente.

Mi lascia il volto e mi colpisce provocando forti singhiozzi che mi smuovono il petto e mi bruciano la gola.

«Smettila di rifiutarmi, lo so che ti piace.» dice e mi afferra di nuovo i polsi spingendomi sul materasso. 

«Per favore, Zayn.» sussurro guardandolo negli occhi con il poco coraggio che mi resta.

«Smettila di pronunciare il mio nome!» grida ad un palmo dal mio viso facendomi sussultare.  «Da ora in poi io sono il tuo padrone e solo in questo modo ti rivolgerai a me. Hai capito?»  dice a pochi centimetri dal mio viso. Apro la bocca, provando a parlare o almeno ad emettere un suono, ma sono paralizzata e mi è difficile perfino respirare.

  «Rispondi!» urla e prendo un grosso respiro, spalancando gli occhi.

   «Si.» boccheggio.

  «Si cosa?»   mi stringe i polsi.

  «Si, padrone.»  mormoro e lui accenna un sorriso perverso.

 «Così va bene, piccola.» dice soddisfatto e mi lascia i polsi. Chiudo gli occhi e respiro liberamente ora che è lontano dal mio volto. Provo a rallentare i battiti del mio cuore, ma sembra che ormai il mio corpo non sia più collegato alla mente. Tento di reimpadronirmi del mio corpo, ma prima di poterci riuscire, Zayn, o meglio, il mio padrone, mi afferra il volto incitandomi a guardarlo. 

  «Toglimi la maglia.»  ordina e io spalanco gli occhi. Cosa ha intenzione di fare? Perché lo devo spogliare? Il cuore riprende a pompare troppo velocemente e sento la colazione alla gola.

Con le mani tremanti, eseguo, spaventata da una, probabile, violenta reazione, in caso di rifiuto.

Quando la maglia cade a terra, scopro il suo corpo asciutto e dipinto da vari tatuaggi. E' quasi completamente ricoperto da disegni colorati, dalle spalle ai polsi, clavicole e petto per poi averne un paio anche sui fianchi.

  «Guarda quanto vuoi.»  ghigna e io sposto subito lo sguardo verso il pavimento, imbarazzata. Afferra il mio mento e mi spinge di nuovo giù sul materasso.  Si abbassa verso di me e si appoggia con le mani ai lati della mia testa. Si avventa sul mio collo e lo bacia. Sento il contatto delle sue labbra calde e del suo respiro sulla pelle, la lingua che mi accarezza e i denti che mordono prima piano e poi con insistenza. Inaspettatamente un gemito scappa dalle mie labbra, sorprendendo anche me. 

Appoggia i gomiti sul letto, avvicinandosi maggiormente, e scende con le labbra sul petto, leccando e succhiando ogni pezzo di pelle. 

Strizzo gli occhi e stringo i pugni trattenendomi e provando a respirare. 

  «Non trattenerti, toccami.» sussurra e mi viene la pelle d'oca.   «E' un ordine.»  sottolinea e io mi mordo il labbro. Sospiro e Zayn morde il seno che fuoriesce dalla scollatura. Istintivamente mi aggrappo alla sua schiena nuda facendolo sorridere.

Con la mano mi afferra una coscia e mi incita ad aprirle entrambe per poi infilarsi tra di esse e distendersi su di me senza darmi peso.

Il vestito si alza e il cavallo dei suoi pantaloni si scontra con il mio sesso facendomi gemere e graffiare la sua schiena.

Ride sommessamente e risale il mio collo, respirandoci sopra e provocandomi brividi. 

Poggia le labbra sulle mie e infila la lingua con lentezza per poi esplorare la mia bocca. Il suo corpo si muove sul mio, provocandomi piacere nel basso ventre. Gemo e graffio la sua schiena mentre la sua lingua rincorre la mia e i suoi denti mi mordono le labbra. Stringo le gambe intorno il suo bacino, provando ad avvicinarlo, ma solo con una gamba ci riesco a causa della manetta. Spalanco gli occhi subito dopo, rendendomi conto di ciò che sto facendo. Per un attimo, solo un attimo, mi sono distratta e ho quasi provando piacere nell'essere baciata e toccata così da un pazzo che mi tiene prigioniera e che si fa chiamare padrone.

Fermo le mani sulla sua schiena e le poggio nuovamente sul materasso per poi abbassare la gamba. 

Lui mi morde il labbro inferiore e poi si stacca, guardandomi negli occhi.

  «Tutto questo ti piace, piccola. Ti piace e si vede, anche tanto. Non mentire a te stessa, sai bene come ti faccio bagnare solo con un bacio o uno sguardo.»  dice e fa per accarezzarmi il viso, ma mi allontano. Sorride e si bagna le labbra per poi ritornare con lo sguardo sul mio volto. 

  «Continua a negare, ma poi non cercare orgasmi da me.»  sussurra e mi si gela il sangue nelle vene. 

Accenna un ghigno e poi si avvicina al mio orecchio, «Mi implorerai di toccarti, di baciarti, di leccarti e di averti e allora capirai chi è che ha in pugno l'altro.» soffia e il cuore mi si ferma per qualche istante. Se avesse ragione? Se volessi davvero ciò che mi sta facendo? Poco fa non volevo per niente che si fermasse, anzi. Forse volevo che si spingesse anche più avanti. Come posso desiderare di essere toccata, baciata o scopata da un ragazzo fuori di testa che mi ha rapita, legata, picchiata e che cerca vendetta? 

  «Ora capisci qual è la vendetta.»  sogghigna e mi lascia un piccolo bacio dietro l'orecchio per poi lasciarmi da sola su quel letto a riflettere.

Sì, ho capito qual è la vendetta.  









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Ragazze scusate il ritardo, ma il portatile era partito e non sapevo come aggiornare. Inoltre erano gli ultimi giorni di scuola prima di ritirarmi e rivedere la scuola direttamente a settembre e quindi dovevo concludere MOLTE interrogazioni. 

Beh, grazie mille, davvero, a chi legge, vota e commenta e niente...a presto, scusate ancora tanto, mi farò perdonare! <3 xx

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Fanfiction

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