Black Fire [IN REVISIONE]

By HaurGBlack

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La vita di Karen è una vera palla. La routine quotidiana le dà il volta stomaco e la sfortuna sembra persegui... More

Prologo
1^ Parte.
.1.|Karen (revisionato)
.2.| Karen (revisionato)
.3. | Karen (revisionato)
.5. | Karen (revisionato)
Ciao!
.6. | Karen (revisionato)
.7. | Karen (revisionato)
Pubblicità
2^ Parte.
.8. | Karen (revisionato)
.9. | Griugor (revisionato)
.10. | Karen (revisionato)
Bo.
.11. | Griugor (revisionato)
.12. | Karen (revisionato)
.13. | Karen (revisionato)
.14. | Karen (revisionato)
.15. | (revisionato)
.16. | Griugor (revisionato)
IMPORTANTE!
.17. | Karen (revisionato)
.18. | Karen (revisionato)
.19. | Karen (revisionato)
.20. | Griugor (revisionato)
.21. (revisionato)
.22. | Karen| (revisionato)
.23. | Griugor |(revisionato)
.24. | Karen |(revisionato)
.25. | Griugor |(revisionato)
.26.| Griugor |(revisionato)
.27. | Griugor |(revisionato)
Cazzo ne so
Stronzo chi non legge
New Cover!
Pronuncia
Avviso
Mini sorpresa :D
Copertina mlml
Nuova copertina!
Importante
STO SCLERANDO

.4. | Karen (revisionato)

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By HaurGBlack

Gli alberi intorno a me sono tetri e inquietanti. Sono distesa su un letto di foglie secche e umidiccie e ad avvolgermi una nebbia che mi impedisce di vedere oltre agli arbusti che mi circondano. È notte e non riesco a comprendere per quante ore abbia dormito nel mio letto. Forse questo è soltanto un sogno, un altro stupido sogno in cui dopo sarei diventata un vampiro e avrei bevuto da un lago pieno di sangue.

Sì. È soltanto un sogno. Soltanto un sogno. Uno stupido sogno e presto mi risveglierò nel mio candido letto,sotto le mie coperte.
Ma non è così. La paura comincia a invadermi, il mio corpo è scosso da leggeri tremolii. Qui si muore di freddo e io ho indosso soltanto un pigiama.
Sarò attaccata da una bestia feroce come quella ragazza? E poi mi strapperà il cuore insieme agli occhi e alle mani? Strabuzzo gli occhi a quel pensiero e il panico si impossessa di me. Il cuore mi martella nel petto... o forse no? Mi alzo da terra con fatica, le mie gambe sono paralizzate dalla paura. Mi porto una mano al petto, lo sento gelido sotto il mio tocco. Mi chiedo se tutto ciò che sta accadendo sia possibile, cerco di trovare delle spiegazioni logiche a tutto questo e l'unica che mi viene in mente è... che sono affetta da sonnambulismo. Ma non sognerei mai di finire in un bosco. In questo bosco, poi. La nebbia sta divenendo sempre più fitta. Io sono scalza. Non ho nè scarpe, nè ciabatte e i ciottoli e le foglie mi pungono i piedi. Devo scappare prima che sia troppo tardi. Ma non so dove, non riesco a vedere niente a causa delle nebbia. E se mi perdessi? Se non riuscissi e ritrovare la strada di casa e ad uscire da questo bosco? Rimarrò qui per sempre?

Faccio un respiro profondo prima di muovere il primo passo. Non mi sembra reale quello che sta accadendo. Il mio piede affonda nel terriccio e trattengo una smorfia di disgusto.
Devo almeno tentare. Forse con un po' di fortuna uscirò da qui. Ma io non ho mai sentito parlare di fortuna. Cammino per alcuni metri. Le foglie sembrano fare un rumore assordante ogni volta che le calpesto. Gli alberi sono così alti da coprire il cielo stellato, eppure riesco a scorgere una miriade di stelle. Per qualche minuto resto a fissare il cielo, mi incanto ad esso. Non ho mai visto un cielo stellato così bello. È spettacolare. Le stelle sembrano tanti diamanti incastonati nel blu della notte e il loro scintillio pare voglia avvolgere l'intero pianeta. Ho sempre amato gli astri. E fin da piccola sognavo di vedere un vero cielo stellato. Uno di quelli che mozzano il fiato e fanno brillare gli occhi. E adesso lo sto guardando. Non sono in grado di distogliere gli occhi da questo spettacolo, lo considero anche migliore della neve. Mi sfugge un sorriso, non so neanche perché. Probabilmente, perché sono pazza. Voglio restare qui per sempre. Trasferirmi qui e ammirare il cielo ogni notte. Lasciarmi alle spalle la mia vita a Soth Mel, senza preoccuparmi di ciò che accadrà. Voglio rimanere qui, e non tornare più indietro.

Ma sono scema?

Mi do mentalmente della cretina e riprendo a camminare, sperando con tutta me stessa di arrivare a casa sana e salva. Beh... anche soltanto arrivare a casa sarà difficile. Cerco di proseguire sempre nella stessa direzione, ma davanti a me si stagliano soltanto alberi.
Poi odo un rumore. Secco. Un calpestio di foglie, e non è prodotto dai miei piedi. Accelero il passo, riducendo in piccoli pezzetti i ramoscelli e le foglie. Qualcuno è dietro di me... o qualcosa?
Provo a non farmi prendere dal panico. Qualunque cosa sia io devo mantenere la calma.
Lo sento sempre più vicino; poi cedo e la paura si impossessa di me. Allora comincio a correre. Sento un ringhio, accelero ancora di più. Sempre più veloce. Sempre più veloce. Sempre più veloce. Sempre. Più. Veloce. Veloce. Come il vento. Come la luce. Come non mai.
Mi faccio coraggio e corro come non ho mai fatto prima. Le foglie volano al mio passaggio e sembravano rincorrermi anch'esse. Cerco di non guardare indietro, sebbene mi sforzi non ci riesco. Intravedo soltanto dei luminosi occhi color del cielo, quasi bianchi. E poi dei denti affilati che risplendono alla luce della luna.

Un lupo.

Sono queste le bestie che si nascondono nel bosco? A quanto ne so i lupi mangiano le loro prede e basta, senza smembrarle. Ma qualunque cosa sia quella bestia non devo fermarmi. Devo trovare un riparo. Mi guardo intorno e non faccio che vedere alberi, alberi, alberi! Soltanto alberi!
Spero con tutta me stessa che questo sia soltanto un orribile incubo. Ma che differenza c'è ormai fra incubo e realtà? Continuano a confondersi, io non sono più in grado di capire come vivere in questo modo. Quello che sto vivendo è reale? È un incubo? Cosa mi sta accadendo? E perché sono qui?! Come ci sono finita?!

Sento qualcosa scendere con delicatezza sulle mie guance, il vento lo porta via. Mi accorgo che sono lacrime, lacrime fredde. E che sto piangendo. Non devo essere debole proprio in adesso. Non posso.
Il freddo mi pene sin dentro le ossa, o forse ho caldo? Non riesco a capirlo. Non ho più freddo. Forse la paura me lo ha fatto passare.
Devo reagire, gli animali percepiscono la paura e io gliene sto mostrando sin troppa.
Da quanto tempo sto scappando? Le soluzioni sono due: trovare un rifugio o uccidere il lupo. Scelgo la prima, ovviamente, ucciderlo sarebbe troppo difficile. Gli unici su cui posso contare sono gli alberi, ma sono tutti troppo alti e dai rami troppo sottili per sostenere il mio peso. Cambio traiettoria, raccolgo una pietra e la lancio all'animale per distrarlo, nel frattempo provo ad arrampicarmi sul primo albero che mi capita. Non sembra molto robusto, ma non ho scelta. Da piccola adoravo arrampicarmi sugli alberi, ed ero in grado di raggiungerne la cima in pochi minuti. Spero che un po' di agilità mi sia rimasta e, afferrando un ramo spicco un salto aiutandomi appoggiando il piede sul tronco dell'albero.

Per pochi minuti mi sento al sicuro, poi sento nuovamente il verso rabbioso della bestia e mi rendo conto di quanto l'abbia fatto adirare lanciandogli un sasso addosso. Sta cercando di salire sull'albero, mancano pochi centimetri e riuscirà ad afferrarmi una gamba. Purtroppo non posso arrampicarmi più in alto, poiché i rami non sono abbastanza redistenti da reggere il mio peso. Sopra di me un ramo appuntito si allunga verso est, lo strappo dal tronco e lo agito cercando di intimorire il lupo. Senza volerlo glielo conficco in un occhio, ben ti sta, bastardo. Ma ciò non fa che peggiorare la situazione. L'animale si dimena, ancora più rabbioso di prima. E non posso fare a meno di notare i suoi denti bianchi e appuntiti.
Sotto i miei piedi sento uno scricchiolio. Perdo un battito.
Spero che ciò che sto pensando non si stia verificando sul serio.
Prego che il ramo sul quale sono salita regga ancora un po', fin quando il lupo andrà via.
La nebbia si è diradata, ma per via dell'oscurità non riesco a vedere bene la bestia, la quale tenta di afferrarmi con scarsi risultati.

Sopravvivrò? Che morte stupida mi capiterebbe. Essere divorata da un lupo nel bosco, nel cuore della notte e non riuscire a capire come ci sia arrivata.
L'animale non demorde e io devo fare lo stesso.
Ma il ramo su cui sono seduta si sta staccando dal tronco, non reggerà ancora per molto. Mi faccio coraggio e salto su un altro ramo, non posso restare qui per altro tempo ancora.
Allora spicco un salto, atterrando sulla terra umida.
Ora corri, Karen, corri! E non fermarti.
Mi ripeto. Ed è esattamente quello che sto facendo, ma non sta funzionando. Non riesco a seminare il lupo, anzi, sembra guadagnare terreno. Mi volto, ce l'ho alle calcagna.
E poi inciampo. Forse in una radice di un albero, o in un sasso, non ho avuto la possibilità di accorgermene.
Cado. Sento le energie abbandonarmi, e mi accascio sul terriccio. Priva di forze. Probabilmente morirò. Ora il lupo deve completare l'opera. Deve uccidermi.
Chiudo gli occhi preparandomi al peggio.
E poi succede.

Un dolore lancinante alla caviglia mi fa urlare. Un grido si libera dalla mia gola, mentre altre lacrime hanno ricominciato a rigarmi il viso.
Sento i canini del lupo affondarmi nelle carni, sfiorando le ossa.
Il dolore mi fa spalancare gli occhi e lanciare un altro urlo. Agito la gamba, ma la bestia non ha intenzione di mollare la presa.
Mi sento persa.
Che morte orrenda. Non avrei mai voluto morire in quel modo. In realtà non ci ho mai pensato. Sicuramente non desideravo una morte così stupida.
Non voglio morire.
Ma è troppo forte. Troppo. E io troppo debole.
Non ho mai temuto la morte. Credo che mi raggiungerà in fretta, o forse lentamente.
Mi chiedo cosa farà il lupo per prima. Mi strapperà gli occhi? O le mani? Spero con tutta me stessa che mi strapperà per prima il cuore, almeno soffrirei di meno. Non riesco a pensare ad altro in questo momento.
E i miei genitori come la prenderebbero? Ed Ayli? I miei amici? Lo supererebbero? Certo che lo farebbero. Devono farlo.
Chiudo gli occhi, per quella che credo l'ultima volta. E mi abbandono al sonno, il quale sarà infinito da questo momento. La donna nera mi porterà con sé. Senza darmi il tempo di salutare tutti. Senza darmi il tempo di vivere.
Mi arrendo. Ed è così che finisce la triste storia di Karen, sfigata, cretina, ma, in fondo, una brava ragazza.
E è proprio quando decido che sarà la fine, che due braccia forti mi afferrano e mi strappano dalle grinfie della bestia.
《Lincantropo.》sento. È un sussurro calmo e lento. È la sua voce.
Poi, il buio.

***

Apro gli occhi.
È ancora notte.
E io non sono nel mio letto.
Sto camminando. O meglio, qualcuno mi sta trasportando.
La caviglia mi fa ancora male, la sento pulsare. In un certo senso, sembra che quel lupo mi abbia staccato un piede. Pezzo di merda.
Ma non era un lupo, era un... licantropo?
Impossibile.
Ho la testa poggiata al petto di qualcuno. Ma di chi? Riesco a vedere soltanto una canottiera nera.
Sospiro. No, ti prego.

Alzo lo sguardo e noto i suoi occhi concentrati. Sta fissando il vuoto davanti a lui. Non capisco neanche se si sia accorto del mio risveglio o meno.
Ma che sto facendo? Sono fra le braccia del ragazzo-maniaco-stalker e non mi dimeno neanche.
Difficile, con un piede mezzo mangiato.
Penso a ciò che è successo sta' notte. Senza capire come, sono finita in un bosco, per poi essere inseguita e quasi uccisa da un lupo. Potevo morire.
E poi quello non era nemmeno un lupo, ma un licantropo! Io non credo nella loro esistenza, in realtà ci spero, come con i vampiri.

Forse The Vampire Diaries mi sta influenzando troppo.
Il misterioso ragazzo si ferma. Inizialmente non riesco a capirne il motivo, poi volto la testa e mi accorgo di essere arrivata a casa mia.
Ah.
Sospiro e fisso casa mia con stupore, misto a tristezza. No, no, la tristezza non dovrebbe neanche farsi viva. Devo essere sollevata di essere di nuovo qui. Mi lascio sfuggire un 《Oh.》. Poi mi fa scendere, cercando di rimettermi in piedi. Lo fisso torva e arrabbiata e mi scanso brutalmente. Posso benissimo farcela da sola.

《So camminare. Non ho bisogno del tuo aiuto, okay? E poi come fai a sapere dove abito? Sei uno stalker, ammettilo!》, lo aggredisco, ma lui si limita a fissarmi con le braccia incrociate e con aria annoiata.
Scuoto la testa.
Muovo il primo passo e... cado a terra. Ma porca troia.
Mi lascio sfuggire un gemito. Non ho mai provato un dolore simile, prima del morso di quella bestia.
Mi metto seduta e fisso il mio pigiama ricoperto di sangue, sotto lo sguardo attento di lui. Mi scopro la caviglia.

Non riesco a credere ai miei occhi. Non ho mai visto tanto sangue in vita mia; la mia caviglia è segnata da lunghi e profondi graffi e dei grandi fori rossi e scuri sono evidenziati dal mio liquido vermiglio che continua a fuoriuscire incessante.
Mi porto una mano davanti la bocca sbalordita, disgustata, terrorizzata, e resto ferma qui per qualche minuto.
Mi amputeranno il piede? O l'intera gamba? Morirò? Forse quel lupo mi ha attaccato la rabbia. Cosa mi accadrà?
Sono così scioccata che non riesco a piangere.
Volto la testa e lo vedo fissarmi il piede con sguardo assorto.
Ma insomma! Mi ha perseguitato per tre sere ed ora mi guarda un piede ricoperto di sangue senza fare niente?!

《Saresti così gentile offrirmi il tuo aiuto?!》 urlo.

《Pensavo volessi tornare a casa da sola.》è la sua risposta. Mi arrabbio così tanto che le mie labbra si riducono ad una linea sottile, e sento le mie guance bruciare.

《Beh, si da il caso che io non riesca a camminare per via di questo supido piede quasi divorato da quell'idiota di un lupo o qualunque altro dannato animale fosse!》, scoppio, gridando con una voce da psicopatica fissandolo con sguardo da psicopatica. So di avere tutti i capelli attaccati alla faccia, e questo rende il mio aspetto ancora di più da psicopatica. Inoltre il mio pigiama è strappato in vari punti per via dei rami che si sono impigliati in esso. Sembro essere uscita dalla preistoria.
Si avvicina e senza proferire parola si sfila la canottiera e l'avvolge intorno alla mia caviglia.
Lo guardo stupita e arrossisco. Okay, va bene... ti va di fare bum bum? Mi fissa sbalordito per un breve istante, poi ritorna al suo lavoro.

Beh, comunque non ho mai visto un ragazzo così bello qui, a Soth Mel. Dopo aver fatto una serie di pensieri assai fuori luogo su di lui, distolgo lo sguardo, e mi maledico.
Ma poi che bisogno c'era di togliersi la maglietta?!

《Senti, non ti ho mica chiesto di spogliarti, dovevi solo medicarmi la caviglia, non avresti dovuto toglierti la canottiera, io...》 metto a freno le stupide parole che mi escono di bocca. Non l'ho neanche ringraziato, che cosa ho in testa?

Stringe la canottiera intorno alla mia caviglia, poi vi appoggia sopra la mano e sento un brivido freddo corrermi su per la gamba. Ma che cos'era?! E lui chi cavolo è?
《Sembra ti sia piaciuto. 》fa una breve pausa in cui lo guardo irritata e. 《Beh, comunque in un paio di giorni dovrebbe guarire, cerca di non sforzarla troppo.》dice.
È stato gentile.
Fin troppo gentile.
Ci fissiamo per alcuni secondi che sembrano interminabili.
Devo ringraziarlo. Potevo morire se non fosse stato per lui. Inoltre ha rinunciato alla sua canottiera per me. Forse non è così male.

《Non avresti dovuto salvarmi. Io non sono stata così gentile con te...》sono le uniche frasi che mi escono di bocca. Desidero di non avere mai posseduto la lingua. Ma vengo fermata dallo sguardo freddo e distaccato di lui.

《No. Non l'ho fatto per te. E non dovresti parlarmi. Non dovrei farlo neanch'io.》è la sua corta e risparmiata risposta.
Se vuole essere irritante, ci sta riuscendo benissimo!
La collera non tarda ad arrivare ed io mi trattengo dal rispondergli male. Ma in fondo che ci perderei?
Beh, almeno mi ha insegnato a ferire le persone. Anche se sapevo già farlo.
Osservo la mia caviglia avvolta dalla sua canottiera. Perché lo ha fatto se non per me? Per sua madre?!
Beh, allora poteva benissimo lasciarmi lì a morire, questo stronzo.
Mi volto per dirgliene quattro, ma non c'è più. È sparito. Di nuovo. E senza che io lo abbia visto. Di nuovo.

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