[EDITING] My Boss' Son |ITA|

By translatorITA

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | πŸ“š "Non avrei mai pensato che sarei finita... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 24

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By translatorITA

"Andiamo Ella" Jodi mi prende per mano guidandomi attraverso la stanza gremita di persone.

Non so da quanto tempo siamo qui, ma dubito che sarei in grado di leggere l'ora se qualcuno mi mostrasse un orologio. Ho bevuto molto di più della quantità di alcol che ti rende brillo; sto passando alla fase in cui sei veramente ubriaca. In realtà non conosco nessuno dei presenti, e dubito altamente che li rivedrò, quindi onestamente non mi importa.

"Aspetta qui" dice Jodi aiutandomi a sedere su una piccola panchina fuori dall'edificio, dove l'atmosfera è più tranquilla, nonostante veda ancora la pista da ballo da qui.

"Non muoverti, okay?" dice guardandomi dritta negli occhi, nonostante la veda un po' sfocata.

"Mhmm" annuisco appoggiando la testa sul freddo muro di mattoni dietro di me.

Guardo in su attraverso la parte aperta di tetto sperando di trovare un bellissimo cielo notturno, ma rimango delusa quando tutto ciò che vedo è un'enorme nuvola nera che copra l'intera area. Non c'è dubbio che domani pioverà, o forse stasera.

"Aww" emetto un flebile lamento al pensiero di restare al chiuso tutto il weekend.

"Che c'è che non va, bellezza?" un ragazzo dal forte accento francese cattura la mia attenzione quando si siede vicino a me e guarda in alto come stavo facendo prima.

Ha i capelli marrone chiaro e gli occhi scuri, i quali sono contornati da una generosa quantità di ciglia.

"Volevo vedere le stelle" sospiro guardando ancora in alto ed unendo i tacchi.

"Beh, so che da qualche parte si vedono. Vieni con me, te le mostro" dice tendendo la mano verso di me.

Mi ha chiesto di andare con lui? Il suo inglese è orribile, lo capisco appena.

"Penso che stia bene lì dov'è" dice una roca voce inglese al mio fianco, e non mi disturbo nemmeno a guardare chi sia, porto solamente la testa verso il basso ed osservo le mie gambe, le quali sono a mala pena coperte da questo vestito esageratamente corto.

"Puoi andartene ora" dice in tono quasi arrabbiato qualche istante più tardi. Finalmente il ragazzo francese si alza e se ne va.

Oddio per favore non lasciarmi sola con Harry quando sono ubriaca! Urlo mentalmente, nonostante quel ragazzo francese fosse inquietante. Non sarei mai andata con lui da nessuna parte. Per guardare le stelle? Come se fossi così ubriaca da crederci.

"Sembrava gentile" farfuglia Harry, prendendo il posto del ragazzo di fianco a me, nonostante quest'ultimo se ne sia appena andato.

Fantastico, anche Harry è ubriaco.

"Mhmm" mugugno guardando dalla parte opposta del ragazzo dai capelli ricci al quale non voglio veramente parlare al momento.

Sediamo in silenzio per alcuni istanti, nessuno dei due parla, quindi osservo le persone che danzano all'interno. Se Jodi non mi avesse detto di non muovermi me ne sarei andata nel momento stesso in cui ho udito la sua voce, ma non voglio andarmene in quanto dovrebbe tornare da un momento all'altro.

"Mi stai ignorando?" mi chiede avvicinandosi un po' a me. Mi irrigidisco quando percepisco il suo braccio sfiorare la mia pelle, ma rimango in silenzio.

"Oh, mi stai ignorando. Molto maturo Ella" dice lentamente. Mi giro verso di lui.

Mi fissa con gli occhi arrossati e ricambio lo sguardo ancora più intensamente.

"Vuoi sapere cos'è davvero maturo Harry? Portare una ragazza a caso a cena solamente per far sentire di merda quella alla quale piacevi" dico con coraggio, la mia voce si fa stridula verso la fine della frase.

Mi guarda come se lo avessi ferito, ma in realtà sono io quella che sta male!

"Non ti piaccio più?" chiede in un tono mesto, i suoi occhi mi guardano speranzosi.

"Non lo so" dico scuotendo confusa la testa.

Dio, è così irritante. Non si scusa nemmeno dopo che gli ho ricordato cosa mi ha fatto; chiede solamente se provo ancora qualcosa nei suoi confronti con l'espressione più adorabile che possa fare.

Bastardo.

"Beh, allora vuoi sapere un segreto Ella?" dice pressando le sue labbra sul mio collo, dirigendole lentamente verso il mio orecchio provocandomi un brivido lungo la spina dorsale.

Nonostante sia così arrabbiata con lui in quel momento non faccio nessun tentativo per muovermi. Riesco già a percepire il mio battito accelerato a causa delle sue morbide labbra sulla mia pelle. Tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto vorrei che queste ultime fossero sulle mie.

"Provo dei sentimenti per te, Ella" il suo respiro caldo sfiora il mio orecchio, insieme alle parole che portano ogni nervo del mio corpo a sciogliersi.

"Cosa?" sussurro a malapena, non essendo in grado di credere alle parole che stanno uscendo dalla sua bocca.

"Mi piaci" mi dice allontanandosi dal mio collo e guardandomi con un ampio sorriso.

"Non puoi dirlo e basta, Harry" dico pregando che lo pensi davvero e che non lo stia facendo solamente per ferirmi ancora.

"Non è così" scuote la testa in dissenso guardandomi seriamente.

"E allora quella ragazza che hai portato a cena ieri sera?" gli chiedo. Il mio stato di ubriachezza mi sta facendo comportare come di solito non faccio.

"Non era nessuno" dice sbattendo lentamente le palpebre.

"Allora perché l'hai fatto?"

"Perché stavo cercando di ignorare il fatto che sento qualcosa di autentico nei tuoi confronti" mi guarda, e sento il mio cuore sciogliersi sotto il suo sguardo dolce.

"Oh" è tutto ciò che riesco a dire. Mi rivolge un piccolo sorriso prima di piegarsi verso di me, le sue labbra si trovano a pochi centimetri dalle mie.

"E c'è qualche possibilità che tu senta qualcosa per me?" sussurra, ed il suo caldo respiro mi sfiora la pelle.

"Sì" rispondo nervosamente.

"Quindi significa che ti posso baciare ora?" mi chiede provocandomi le farfalle nello stomaco prima che annuisca lentamente in risposta.

Le sue labbra si chiudono dolcemente sulle mie, la mia testa inizia a girare dieci volte in più di prima. Le sue grandi mani incorniciano il mio viso ed entrambi ci baciamo con più passione. Apro leggermente le labbra e lui infila piano la lingua, come un ragazzino, facendomi ridacchiare sulle sue labbra.

"Che c'è?" si allontana dal mio viso sorridendo e lasciando cadere le sue mani.

"Niente" dissento con la testa ma non riesco a togliermi il sorriso dal volto.

Mi guarda per qualche istante con sguardo divertito mente cerco invano di liberarmi del sorriso.

"Penso tu sia ubriaca" dice mentre un sorriso inizia a farsi strada da un angolo della sua bocca.

"Penso che anche tu lo sia" gli dico avvicinandomi a lui facendolo scoppiare a ridere.

"Vero" ammette, "sei stanca?"

"No" mento sbadigliando leggermente.

"Si, la sei. Andiamo, ti chiamo un taxi" dice alzandosi in piedi e tendendo la mano verso di me, che afferro senza esitazioni.

"Non vieni con me?" gli chiedo intrecciando le dita con le sue.

"Vuoi che venga con te?" chiede.

"Sì" dico sovrapponendo l'altra mano sulle nostre intrecciate.

"Okay, andiamo" dice guidandomi all'interno.

"Aspetta, prima devo dirlo a Jodi" dico fermandolo prima che raggiungiamo l'uscita.

"Lo sa" Harry sorride indicando dietro di me.

Mi giro e noto Jodi e Zac appoggiati al bar che ci fissano con il ghigno più soddisfatto sui loro volti.

Li saluto con la mano e Jodi mi fa l'occhiolino appena prima che Harry mi indirizzi verso la fredda notte.

Sapevano che sarebbe successo?

Harry ed io camminiamo lungo la strada fino a quando non ci avviciniamo ad un piccolo taxi. Apre la porta ed io faccio fatica ad entrare velocemente nell'auto, l'aria fredda mi da i brividi.

"Vieni qui" dice Harry aprendo le braccia verso di me in modo che io mi ci possa riparare.

Mi faccio accogliere velocemente nel suo abbraccio e riposo la testa sul suo petto ricambiando l'abbraccio. Non indossa nient'altro sopra la maglietta nera ma è così caldo che il suo calore mi riscalda in pochi secondi. Non riesco a credere che sia fra le braccia di Harry. Nonostante sia ubriaca non potrei essere più felice. Sono contenta ed al sicuro sapendo che Harry è qui per me. Il suono del suo cuore mi fa appesantire gli occhi e faccio fatica a tenerli aperti.

"Ella dove sono le tue chiavi?" chiede Harry a bassa voce.

Apro lentamente gli occhi e vedo che Harry mi sta guardando. Sbatto gli occhi alcune volte e mi ci vogliono alcuni momenti per realizzare che mi sta portando in braccio. Piego leggermente le gambe e lui mi accompagna in modo che me ne stia in piedi autonomamente.

Lo guardo negli occhi mentre estraggo le chiavi della stanza dal reggiseno.

"Di classe" sorride, e gli faccio una linguaccia.

Gli porgo la chiave, dato che non sono in grado di aprire la porta nel mio stato, ma mi trovo a ridere di lui che cerca di inserirla almeno tre volte prima di aprirla.

Tutto d'un tratto vengo sollevata da terra e mi trovo sulla spalla di Harry con il sedere in alto. Chiude la porta con un calcio e sussulto, picchiettando sulla sua schiena implorandolo di lasciarmi andare.

"Pensi di essere divertente, vero?" ride attraversando la cucina, ovviamente riferendosi al fatto che io trovi buffo il suo essere ubriaco. Mi fa sedere sul bancone della cucina e sta per girarsi verso il frigorifero ma lo blocco stringendo le gambe attorno alla sua schiena e lo tiro verso di me.

"Tutto ciò mi è famigliare" mi sorride trovandosi tra le mie gambe, le sue braccia si stanno dirigendo lentamente verso la mia schiena.

"Mhmm" ricambio il sorriso e stringo lo sguardo su di lui.

"Non sorridermi così" prova a non sorridere.

"Obbligami" lo sfido, e le sue fossette appaiono in fretta.

"Sei molto disinvolta quando sei ubriaca" dice piegandosi verso di me. Posiziono le braccia sulle sue spalle, le mie dita si muovono lungo il suo collo.

"E vorrei tanto levarti quel piccolo ghigno dal tuo viso, ma prima devi mangiare" dice cercando di liberarsi dalla mia presa, ma io stringo ulteriormente le gambe attorno la sua vita.

"Non ho fame" protesto.

"Beh ora devi mangiare o ti ritroverai con il dopo-sbornia, e sono abbastanza sicuro che il tuo capo non ne sarà felice" dice seriamente.

"Il mio capo mi ha dato il weekend libero" gli sorrido compiaciuto.

"Beh, in tal caso..." dice baciandomi con passione e sollevandomi dal bancone.

Mi porta in camera da letto, le nostre labbra non si staccano per un secondo nonostante lui si allontani da me per accompagnarmi sul letto e posizionarsi sopra di me appena la mia testa tocca il materasso.

"Ella" dice colpendo sfiorandomi il naso con il proprio.

"Si" rispondo guardandolo nei suoi occhi verdi, i quali sono leggermente coperti dai suoi capelli marroni.

"Mi dispiace" dice posandomi leggeri baci sulle guance.

"Lo so" il ritmo del mio respiro accelera quando mi lascia una scia di baci sul collo e poi ritorna su verso le guance, fermandosi solo quando arriva alla bocca.

"Riparerò ai miei errori Ella, te lo prometto" dice. Le sue labbra si allontanano lentamente dalle mie come per torturarmi.

"Non ti preoccupare Harry, ti perdono" lo rassicuro, desiderando altri baci.

Le sue labbra stuzzicano le mie per pochi secondi prima di chiudersi su queste ultime. Si muovono nel modo più dolce possibile, nonostante le sue azioni sembrino avide. La sua lingua si infila nella mia bocca, muovendosi con la mia mentre lui accarezza i miei fianchi facendomi gemere. Spinge i suoi fianchi sui miei e non mi sono mai sentita così prima d'ora: così carica e debole allo stesso momento. Ogni movimento del pube di Harry contro la mia coscia indirizza piccole formiche verso il mio basso ventre.

"Riparerò un pochino ai miei errori adesso" dice contro la mia bocca, e riesco a sentirlo sorridere.

Le sue mani si dirigono verso le mie cosce ed inizia a sollevare i lati del vestito in modo che si fermino sui miei fianchi scoperti. Ogni centimetro del mio corpo toccato da lui è in estasi.

Mi da un lungo bacio sulle labbra e mi dico: "Ti farò sentire così bene piccola".


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