The Promise 2

By heavnsqueen

45.5K 2K 562

Volume 2 (sequel The Promise) "Together but alone." A causa di una promessa, Diamond One si trova obbligata a... More

Introduzione
❤️‍🩹A voi❤️‍🩹
Prologo
Eros 1
Diamond 1
Eros 2
Eros 2 (parte 2)
Diamond 2
Eros 3
Eros 3 (parte 2)
Diamond 3
Diamond 3 (parte 2)
Diamond 4
Diamond 4 (parte 2)
Eros 4
Diamond 5
Diamond 5 (parte 2)
Eros 5
Eros 5 (parte 2)
Diamond 6
Diamond 6 (parte 2)
Eros 6
Diamond 7
Diamond 7 (parte 2)
Diamond 8
Eros 7
Eros 8
Diamond 9
Eros 9
Diamond 10
Eros 10
Diamond 11
Eros 11
Diamond 12
Eros 12
Diamond 13
Eros 13
Eros 14
Eros 15
Diamond 15
Eros 16
Eros 16 (parte 2)
Diamond 16
Diamond 16 (parte 2)
Eros 17
Diamond 17
Diamond 17 (parte 2)
Eros 18
Diamond 18
Eros 19
Diamond 19
Eros 20
Eros 21
Diamond 20
Ringraziamenti
The Promise 3

Diamond 14

676 36 6
By heavnsqueen

Tutti hanno un passato.
Tutti hanno sofferto.
Quello che conta è la reazione.
Perdono, vendetta o indifferenza?
Scegli.
Mira Light

Polvere, polvere e ancora polvere.
La maggior parte delle stanze di questa casa erano piene di polvere, come se fosse rimasta inabitata per anni. Altre stanze, invece, erano perfettamente pulite e ordinate.

Lo psichiatra n. 7 uscì con Brayan, Roman e i ragazzi e ancora non fece ritorno. Victoria salì al piano superiore e ancora non scese. Io, invece, mi sedetti davanti alla finestra, continuando a osservare la strada di fronte a me.

Chiusi gli occhi e inspirai il profumo di Emilien nella felpa che indossavo, la stessa che avevo preso dal suo armadio prima di raggiungerlo qui in Inghilterra.

Sorrisi e avvolsi le braccia attorno a me, con il volto di Emilien impresso nella mia mente.

<Anch'io ero come te.> mi voltai all'udire di una voce femminile. Victoria si avvicinò a me, indossando solamente una canottiera nera e dei pantaloncini rossi. Il suo viso mi apparve più luminoso senza tutto quel trucco che aveva prima.

<Al solo ricordo del suo nome o del suo volto, sorridevo.> disse, guardando anche lei fuori dalla finestra. I suoi capelli rosa le cadevano sulla schiena, creando onde simili a quelle di un mare in tempesta.

Forzò un sorriso, immersa nei suoi pensieri. <L'ho amato così tanto da tradire persino mio padre... Sono stata un'idiota.> disse, voltandosi verso di me. Poi, con un ghigno, aggiunse <Ti userà, ti piegherà al suo volere e ti getterà via come ha fatto con ogni altra troia che si è scopato.>

Alzai gli occhi al cielo e la superai ignorandola, dirigendomi verso la cucina.

<Sono la figlia dell'Alpha, di Peter. Mi chiamo Victoria.>

A quelle parole mi fermai immediatamente, chiudendo gli occhi mentre sentivo il battito del cuore accelerare e la sudorazione aumentare.

Ho stretto la pistola, sono stata io a puntarla verso Peter, sparando e uccidendolo. Strinsi i pugni, percependo i suoi passi avvicinarsi a me. Mi irrigidì nel momento stesso in cui la sua mano si posò sulla mia spalla.

<Non ho nulla contro di te, non ti conosco, per questo voglio avvertirti.> disse, mettendosi di fronte a me e guardandomi con i suoi occhi azzurri. <Non legarti a lui, non fare il mio stesso errore.> fece una pausa, poi continuò con enorme sicurezza. <È vero, può sembrare perfetto: attraente, potente, ricco. È in grado di conquistare anche le donne più innocenti e pure del mondo. Ma non farti ingannare, è anche un bastardo.>

Cercai di superarla, ma lei si mise davanti a me, bloccandomi. <Dove vai? Ti sto parlando.> disse, inclinando leggermente la testa per guardarmi meglio.

<Sono stanca, voglio riposare.> mentii, cercando di superarla per poter allontanarmi il più possibile.

Non potevo parlarle in quel momento, non senza che lei sapesse che sono stata io a uccidere suo padre.

<No, non andrai da nessuna parte.> affermò, stringendo il mio mento per costringermi a guardarla. Feci alcuni passi indietro, cercando di allontanarmi da lei. <Non mi toccare.> affermai, alzando una mano nella sua direzione nel momento stesso in cui cercò di avvicinarsi.

<Quelli sono tagli?> chiese, inclinando la testa per vedere meglio il mio polso. Instintivamente, lo strinsi. <Ti tagli per lui?> domandò, iniziando a ridere.

<Ascolta, non voglio problemi con nessuno. Ora salirò al piano di sopra e ognuna rimarrà nella propria stanza fino al ritorno di Emilien.> dichiarai, sciogliendo la presa sul polso e fissandola con sicurezza.

<Emilien?> disse, sorridendo. <Lo chiami Emilien Korman?> domandò quasi incredula, facendo un passo verso di me, non smettendo di sorridere.

<Cosa intendi dire? Ovviamente non lo chiamo König come voi. Io non faccio parte della vostra mafia.> risposi, continuando a indietreggiare ad ogni suo passo.

<König, Emilien... buffo, e io che pensavo fossi in qualche modo speciale.> affermò con un ghigno, superandomi e sedendosi sul divano. <Ascolta, princess, se vuoi conoscere la verità su questo "Emilien", siediti. Altrimenti, sali di sopra e nasconditi stringendo una lametta. A te la scelta.>

Deglutii a vuoto, alternando lo sguardo dalle scale a lei. Inspirai profondamente, chiudendo gli occhi per un attimo.

Mi fido dello psichiatra, mi fido completamente. Ma, al contempo, vorrei capire che cosa abbia da dire su di lui, cosa intendesse dire con "la verità".

Riaprii gli occhi e mi avvicinai al divano, prendendo posto di fronte a lei. Mantenni una distanza sicura, in modo che non potesse nemmeno sfiorarmi con un dito.

<Brava, vedi che sei intelligente?> affermò ironicamente. <Io mi fido di lui.> dissi, rilassandomi sul divano. <Ma voglio sentire le bugie che racconterai sul suo conto.> aggiunsi, mantenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi.

<Bugie? L'unico che mente è lui. Mi ha manipolata, sfruttata, usata a suo piacimento per poi esiliarmi in questo paese. Mi ripeteva che mi amava, che ero la donna più bella della sua vita, che ero speciale e che mi avrebbe sposata una volta cresciuta.> abbassò lo sguardo, fissando le sue dita. <Avevo solo 14 anni. Ero ingenua e facilmente manipolabile.>

14 anni?

<Amavo vestirmi sexy, nonostante la mia età, bramavo avere il completo controllo su ogni uomo presente nella fazione. Volevo dimostrare di essere all'altezza di mio padre, dell'Alpha.> inspirò profondamente, alzando lo sguardo su di me. <Sono riuscita a controllare tutti. Tutti tranne uno: il König. Papà non sapeva della mia relazione con lui, non potevo dirglielo, era nostro nemico.>

<Il König incarnava ciò che più amavo: una sfida. Possederlo, farlo innamorare e spezzargli il cuore sarebbe stato l'atto finale per dimostrare di essere l'unica degna erede di mio padre. Ma il destino ha avuto altro in serbo per me...> proseguì, con assoluta serietà.

Mi misi comoda, ascoltando con estremo interesse il suo racconto.

<Quando sentii per la prima volta il suo nome, aveva solo 20 anni. Era un Leta, il primo Leta ad aver avuto il coraggio di sfidare il König. Vinse e prese il suo posto a capo della fazione. Iniziai a frequentarlo in quello stesso periodo. Era premuroso, gentile, un vero gentiluomo. Non gli importava che fossi la figlia del suo nemico. Mi faceva sentire speciale e mi ripeteva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per me. Mentiva.>

Si versò un po' d'acqua in un bicchiere e ne bevve un sorso, continuando il racconto con voce quasi tremante.

<Ho perso la verginità con lui... sono diventata donna per mano di un bastardo senza cuore.> affermò con rabbia, stringendo con forza il bicchiere d'acqua. <Mi ha sedotto con le sue dolci parole, con gesti gentili e affettuosi. Mi ha manipolato con la sua forza, rendendomi letteralmente ossessionata da lui. Ogni giorno, il mio primo pensiero era correre da lui, vederlo, toccarlo e respirare quel dannato profumo di narciso. Incrociare quegli occhi che bruciavano come le più alte fiamme dell'inferno. Mi sentivo persa se non lo vedevo almeno una volta al giorno, anche solo per pochi secondi. Mi addormentavo con la sua immagine impressa nella mente, sognandolo e desiderandolo con tutta me stessa.>

Si inclinò in avanti, appoggiando i gomiti sulle gambe e sospirando. <Mi diceva che ero sua, che nessuno ci avrebbe mai separati, che mi voleva. E sai quanto tempo ci ha messo a convincermi di tutto questo?> chiese, fissandomi negli occhi.

Scossi la testa. <Quanto?> dissi, aspettando una sua risposta, stringendo le braccia al petto e notando le sue mani iniziare a tremare.

<Ero una bambina, avevo solo 14 anni...> i suoi occhi divennero lucidi. <E in, in...> inspirò profondamente, alzando gli occhi per trattenere le lacrime. <In un anno, mi ha fatto prosternare a lui. È riuscito a manipolarmi così bene che non riuscivo più a dirgli di no. Mi ha fatto il lavaggio del cervello, l'unica cosa che riuscivo a pensare e a dire era il suo nome. Come fossi sua veramente...>

Si morse il labbro inferiore, fissando il bicchiere davanti a sé. <Mi ha convinta a stare ai suoi giochi, a tradire mio padre per lui. Mi ha spinta a scegliere lui anziché la mia famiglia. Era il König, un ragazzo con alle spalle una delle mafie più potenti al mondo. Mi ha detto che se l'avessi aiutato sarebbe stato mio per sempre, che avremmo vissuto insieme e nessuno ci avrebbe mai divisi. Mentiva.>

Alzò gli occhi su di me con enorme rabbia. <Ora che ci penso, il suo piano era perfetto. Ero in alto, nascosta fra gli alberi, ho assistito al momento in cui hanno cosparso la mia casa di benzina e al momento in cui hanno gettato il fiammifero, facendola bruciare. Dentro c'era una ragazza malata di cancro, il König le ha promesso di mantenere la sua famiglia, in cambio sarebbe dovuta morire nelle fiamme, al mio posto. La ragazza era molto povera e in fin di vita, per questo accettò senza esitazione.> distolse lo sguardo, guardando fuori dalla finestra, immersa nei suoi pensieri.

<Riesco ancora a sentire le sue urla nelle orecchie. A vedere mio padre inginocchiato davanti alla casa, piangere e gridare il mio nome, mentre gli uomini dell'Alpha puntavano le pistole contro quelli del König. Mio padre si alzò e guardò il König negli occhi, giurando di vendicarmi. Quel bastardo invece lo guardava sorridendo, invitandolo a fare ciò che più lo avrebbe soddisfatto. Non aveva paura, un ragazzo di soli 21 anni, rimase impassibile davanti a uno dei più grandi capi mafiosi al mondo. Sembrava imbattibile, potente nella sua indifferenza e nella sua enorme freddezza.> tornò a guardarmi negli occhi.

<Dopo quella notte, non ho sentito più nulla. Mi hanno messo un panno sulla bocca e mi sono addormentata subito dopo aver inspirato quell'odore. Mi sono risvegliata qui, in questa casa, con Charles che mi guardava. Da quel giorno è iniziato il mio inferno. Ho capito che mi aveva solo preso in giro, che il König mi ha usata per dimostrare a tutta la fazione la sua forza e l'assenza di perdono. Voleva dimostrare di essere privo di cuore, privo di punti deboli, privo di anima, come un vero leader dovrebbe essere.> affermò, bevendo l'acqua rimanente nel bicchiere. <Ha distrutto la mia vita per la sua sete di potere. Ha finto la mia morte solo per guadagnarsi il rispetto della fazione. Adesso capisci perché ti ho avvertito prima? Perché ti ho chiesto di non legarti a lui?>

Mi alzai, avvicinandomi alla finestra e aprendola per respirare un po' d'aria fresca. Scossi la testa incredula poi mi voltai verso di lei. <No. Questo non è Emilien. Lui non farebbe mai una cosa così orribile.> affermai, stringendo la finestra con più forza.

<Ho giocato con l'uomo sbagliato e lo ammetto. Non fare il mio stesso errore. Non ti conosco ma percepisco il tuo animo puro, non affidarti a lui, ti farà solo soffrire.> affermò e sentii la sua mano sfiorare il mio braccio. Mi allontanai d'istinto. <Non mi toccare.> dissi, toccando il collo nervosamente.

Ritornai a guardarla negli occhi; le ciglia platino incorniciavano alla perfezione gli occhi azzurri. <Tutti facciamo degli errori e ci pentiamo. Anche Emilien.>

Victoria sorrise. <Il problema è che lui non si sente in colpa per nulla.> affermò facendo un passo verso di me. <Ancora non lo hai capito? Un uomo che non rispetta neanche la donna che lo ha accompagnato sin dall'infanzia, come pensi possa rispettare te? Anche tu vuoi essere solo "una delle tante"?>

Scossi la testa, distogliendo lo sguardo. <No, non è così. Io lo conosco, io conosco il vero lui. Tu sai solo una parte della storia, non conosci il suo punto di vista. Forse si è pentito ma non lo ammette, come hai detto tu stessa, agisce con totale indifferenza. Forse non riesce semplicemente a esprimere le sue emozioni, è successo a tutti almeno una volta nella vita. Lui è premuroso, protettivo, gentile... Non è un bastardo senza cuore, te lo assicuro.> affermai con enorme sicurezza. <Lui è diverso dagli altri, è vero.>

<Credere o non credere, a me non importa. Io ti ho avvisato, ti ho offerto il mio sostegno da donna. Ora tocca a te decidere se aprire gli occhi o continuare a vivere in una favola fino a quando non sarà lui a svegliarti.> sorrise, avvicinandosi alla bottiglia e versandosi un po' d'acqua nel bicchiere, con le mani ancora tremanti. <E credimi, un giorno ti ferirà così profondamente che non riuscirai a perdonarlo.> disse quasi sussurrando. <Proprio come ha fatto con me e continua a fare con Isabel. Povera donna, chissà cosa ha dovuto sopportare durante tutti questi anni.>

<Smettila. Sei tu che non avresti dovuto fidarti del tuo nemico. Ti sei innamorata di un uomo che sapevi essere contro la tua famiglia, contro di te e la tua fazione. Con me non aveva legami, era solo il mio psichiatra. Da quando lo conosco mi ha sempre trattato bene, e non sarai di certo tu a farmi cambiare idea su di lui.> risposi, avvicinandomi a lei.

<Era il mio nemico, ma non avrei mai immaginato che avrebbe rovinato la mia vita. Ha sfruttato l'ingenuità di una bambina per i suoi meschini obiettivi. E sai cosa odio di più di me stessa? Se potessi tornare indietro, rifarei tutto.> affermò, bevendo l'intero contenuto nel bicchiere.

La guardai incredula. <Stai cercando di allontanarmi da Emilien per riprovarci?> domandai con un sorriso divertito.

<Ho detto "se potessi tornare indietro". Non mi pento di aver sperimentato le mie prime esperienze sessuali con lui, né dei sentimenti che provavo per lui. Era tutto vero per me. Io lo amavo, con tutta me stessa. Gli ho affidato la mia vita. Lui, però, non provava nulla. Mi ha usata per i suoi scopi e poi mi ha esiliata, tornando dalla sua "ninfetta" e continuando la sua vita come se nulla fosse successo.> versò dell'altra acqua nel bicchiere e me lo porse. <Ora mi è indifferente. Non cerco vendetta, né lo perdono. Semplicemente lo ignoro. Quindi, tranquilla.>

Strinsi il bicchiere, alzando lo sguardo su di lei. <E cosa vuoi da lui? Perché mi hai raccontato la tua storia? Cosa vuoi da me?> domandai, guardando il bicchiere per un attimo prima di berne un sorso.

<Sostegno. Voglio recuperare ciò che è mio: la fazione di mio padre. Aiutami a riconquistarla.> disse, guardandomi con serietà.

<Io non faccio parte della mafia.> affermai, finendo il contenuto del bicchiere e posandolo sul tavolino.

<Non devi fare nulla, solo convincere il König a sostenere la mia ascesa al potere. Per diventare Alpha, devo sfidare l'attuale capo, ma non ho la forza per batterlo. Il König invece sì. Deve solamente combattere per me, vincere e consegnarmi la fazione sotto il suo nome.> prese le mie mani con delicatezza, stringendole e guardandomi con affetto. <La fazione non accetterebbe mai una donna al comando, ma se li guido sotto il nome del König, di un uomo, a quel punto nessuno potrà dire nulla.>

<No, non posso chiedergli una cosa del genere...> cercai ti togliere le mie mani dalle sue, ma lei mi strinse con più forza.

<Lui mi ha distrutto la vita. Me lo deve. Per favore, aiutami. A me non darà mai retta, ma per te lo farà.>

Tolsi con forza le mani dalle sue e mi avviai verso le scale.

<Pensaci. E ricorda cosa mi ha fatto.> disse, alzando di poco il tono di voce.

Mi voltai per guardarla un istante, poi salii rapidamente le scale ed entrai nella prima stanza che trovai.

Non posso. No. No. No. Non posso.

Come avrei potuto chiedergli di combattere per lei? Impossibile.

Ma tutto quello che mi ha raccontato, come l'ha usata per i suoi scopi, manipolata e allontanata dalla sua realtà per puro egoismo... No. Non è lui. Non può essere.

Io mi fido di Emilien, lui non farebbe mai una cosa del genere. Sicuramente ci sarà una spiegazione dietro ciò che questa donna ha detto. Probabilmente ha manipolato la verità a suo vantaggio, non credo abbia raccontato tutto.

Victoria è ferita, e posso capirla, ma qualcosa mi dice di non fidarmi completamente di lei. Devo ascoltare anche la versione di Emilien, comprendere le sue motivazioni e capire perché ha scelto di agire in questo modo.

E se veramente è stato tutto per puro egoismo... No, non è possibile. Mi fido di lui. Non posso credere che abbia agito così. Ingannarla e tradirla, questo non è il mio psichiatra.

Emilien non farebbe mai una cosa del genere. Non è nel suo carattere costruire relazioni basate su menzogne e inganni. Questo non corrisponde alla persona che conosco.

Continue Reading

You'll Also Like

157K 5.1K 42
Un appartamento in condivisione con altre quattro persone. Una donna che perderà la testa per il suo coinquilino, che sarà un vero stronzo con lei. L...
244K 9.2K 42
Samantha, per gli amici Sam, ha 17 anni, pochi buoni amici e una sola amica del cuore, Jill. Un giorno, costretta a frequentare un corso di ripetizi...
3.2K 180 25
"Il giocatore d'azzardo quanto più è bravo nel suo mestiere, tanto più è disonesto" ⚠️la storia contiene scene esplicite e violente. Niente di quell...
31.8K 2K 58
una storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene