𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂...

By Chaeyoung_are_Rosie

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Copertina fatta da @Mavi_reader06 [IN CORSO] [⚠️AGGIORNAMENTI LENTI⚠️] "Sto bene", una risposta così sempli... More

Prologo
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By Chaeyoung_are_Rosie

A metà dall'inizio della festa l'aria iniziava a farsi pesante e Sasuke non riusciva più a gestirlo. Con una scusa banale si congedò da tutti per uscire a prendere una boccata d'aria.
A vederlo fu l'Uzumaki, che subito lo seguì.

"Hey!".

Il moro si girò e in un attimo si ricordò del foglietto che gli aveva fatto vedere Jiraiya. Naruto ne era a conoscenza? Sapeva di avere un killer alle calcagna?

"Pronto? Terra chiama Sasuke. Ci sei?".

Sasuke: "Che vuoi?".

Naruto: "Semplicemente parlare".

Sasuke: "Sì, parlare... Come minimo vorrai obbligarmi a raccontarti la mia vita".

Naruto: "Sono serio. Sakura è preoccupata per te".

Sasuke: "Mmh, vediamo cosa potrei rispondere... Vorrei essere gentile".

Naruto: "Non mentire, noi sappiamo che ci tieni. Mentire sarebbe inutile".

Sasuke sbuffò: "Senti, io sono venuto qua fuori solo per rilassarmi, non per dare retta a te. Te lo spiegherò un'ultima volta sperando che ti sia un po' più chiaro: stare con me è estenuante, starmi dietro vi farà esaurire! Io non sono facile da gestire, i miei repentini cambi d'umore dell'ultimo periodo fanno stancare me, quindi pensa ad una persona esterna. Oltre questo, non voglio avere un senso di colpa in più per come vi tratto, capisci che passo dall'essere disponibile al rispondere male in meno di due secondi?". Non aspettò una risposta ed entrò nuovamente dentro l'aula magna, notando però qualcosa di insolito: Karin e Sakura parlare. Civilmente.

Qualcosa non quadrava, ma - se da una parte avesse voluto sentire - dall'altra non avrebbe voluto avvicinarsi all'Haruno, gli faceva troppo male ignorarla e già l'aveva fatta soffrire abbastanza.

Si avvicinò al tavolo dove c'erano degli stuzzichini, alcuni suoi coetanei avevano portato dell'alcol di nascosto e, almeno in quel momento, aveva bisogno di mettere uno stop ai suoi pensieri.

Uno, due, tre.

Iniziava a sentire la testa girare.

Un suono, una notifica. Bastò guardare il mittente per bere un altro bicchiere. Poi lesse il messaggio che faceva ben intendere sia le intenzioni e sia l'umore del maniaco.
Il moro chiuse gli occhi, costringendo sé stesso a non far fuoriuscire le lacrime. Non sarebbe stata l'ultima scopata che avrebbe fatto con Orochimaru. Ma in quelle poche ore scolastiche si ripromise di non pensarci e come riuscirci se non continuando a bere?

Cinque, sei, sette.

Non era più abituato, ma la sensazione gli piaceva.

Otto, nove, dieci.

Posò il bicchiere sul tavolo. Non capiva più nulla, avrebbe anche accettato della droga in quelle condizioni.

Si guardò a destra e sinistra, ma inutile dire che tra la musica forte e le luci di vario colore, non stava più capendo da che parte fosse l'uscita.

Karin, avvicinandosi all'Uchiha, capì ben presto che cosa lo avesse spinto a bere così tanto e lo aiutò ad uscire fuori.

Sasuke si sedette per terra, cercando con quel poco autocontrollo rimasto di non scoppiare a piangere.

Karin: "Non avresti dovuto bere così tanto".

Sasuke: "Voglio solo ritornare a vivere la mia vita".

La rossa abbassò lo sguardo, consapevole del fatto che gran parte della colpa era sua. Se non avesse chiesto aiuto a Deidara non ci sarebbe stato nessuno stupro, nessun allontanamento. Aveva compreso il suo errore e avrebbe fatto di tutto pur di aiutare l'Uchiha a riprendere in mano la sua vita.

Sasuke: "Che hai?".

Karin: "Nulla, ma tu faresti meglio a tornare a casa".

Sasuke: "Scordatelo, non mi farò vedere da mio fratello in queste condizioni...".

Karin: "Non hai detto niente nemmeno a lui?".

Sasuke: "Karin, io non ho detto niente a nessuno. Sono mesi che vivo un inferno e tengo la bocca chiusa. Ero arrivato al punto di litigare con Suigetsu e tu sai bene quanto tengo al rapporto che ho con lui".

Karin: "Orochimaru ti lascia lividi... Perché non denunci?".

Il moro alzò gli occhi al cielo: "Karin, io non dubito del fatto che mio padre mi possa credere, perché sono sicuro lo farebbe dato che ha visto il mio cambiamento radicale, ha notato come non mi faccia più nemmeno sfiorare... Ma anche se sa tutto ciò non può mettere qualcuno dietro la sbarra senza qualche prova schiacciante. Non posso provare che i lividi me li abbia fatti Orochimaru e comunque sia ti vorrei ricordare che il killer è a piede libero".

Karin: "Stai scherzando, spero! Ti stai davvero preoccupando del killer-".

Sasuke: "Stai zitta. Mi preoccupo di chi altri possa uccidere, ma ora basta per favore, non ce la faccio più a pensare, mi scoppia la testa solo al pensiero di elaborare una frase".

La rossa sembrò capirlo e si sedette accanto a lui in silenzio. Restarono così per circa mezz'ora, nella quale aveva rischiato più volte di farsi venire un infarto, dovuto all'effetto collaterale del troppo alcol assunto dal moro.

Karin: "In questo momento mi verrebbe voglia di darti qualche schiaffo in faccia!".

Ma Sasuke non rispose, ciò che provava era qualcosa che non poteva descrivere. La testa gli girava così tanto che non riusciva nemmeno a stare fermo da seduto e il suo stomaco lo poteva paragonare come se fosse una montagna russa.

"Karin,  torna dentro, qua ci penso io".

Karin: "Da quando tu e Sasuke siete amici, Gaara?".

Gaara: "Da quando ho capito di avere molte cose in comune con lui" rispose prendendo sottobraccio il moro, costringendolo, quindi, ad alzarsi.

Sasuke: "No... Non riesco...".

Gaara: "Andiamo. Ti porto a casa, nessuno noterà se ci siamo o meno".

Sasuke: "Ma-".

Gaara: "Niente se e niente ma, fregatene come stai facendo con la tua salute".

L'Uchiha non rispose, non avendo né la risposta né la voglia per controbattere.

Gaara: "La tua dolce Sakura è preoccupata, ha visto come hai bevuto".

A Sasuke gli si inumidirono gli occhi all'istante: "Basta... Basta nominarmi quella ragazza, non ce la faccio più, non sopporto più nulla".

Gaara: "E allora sfogati prima di oltrepassare il limite".

Sasuke: "L'ho già oltrepassato da tempo e quasi nessuno se n'è accorto. Ora basta, ciò che voglio è solo dormire e andare via da qua, dentro non ci torno, non ne ho le forze. In tutti i sensi".

Gaara: "Andiamo a casa mia".

~~

"Maestro, che succede? La vedo pensieroso".

Orochimaru: "Ho come il presentimento che quel ragazzo si farà scoprire".

Kabuto: "Perché pensi questo?".

Orochimaru: "Ho visto troppe volanti della polizia e ho anche rivisto Karin... Parla decisamente troppo".

Kabuto: "Non può sapere nulla, no?".

Orochimaru: "Sa degli incontri che ho con Sasuke".

Kabuto: "Perché ne è a conoscenza?!".

Orochimaru: "Tutta colpa di Deidara, eravamo rimasti con un accordo secondo il quale avrei ricattato Sasuke e invece ha detto tutto a Karin, cosicché è stata lei a ricattare quel ragazzino".

Kabuto sospirò sistemandosi gli occhiali: "Che situazione...".

Orochimaru: "Forse dovrebbero arrivare più minacce a Fugaku Uchiha".

Kabuto: "E non solo a lui, penso che dovrebbero arrivare altre minacce anche a Jiraiya".

Orochimaru sorrise pensando che, forse, le sue paranoie non avevano fondamenta. In fin dei conti stava proprio per raggiungere tutti i suoi obiettivi e alla fine si sarebbe liberato personalmente da tutti i pesi.

~~

Il killer entrò della villa, dall'ultimo episodio successo non ci aveva più messo piede, se non per controllare che fosse tutto al loro posto, scoprendo invece che il giovane detective aveva preso il foglio con le indicazioni dei suoi spostamenti e della prossima vittima.

Camminò lungo il corridoio, percorrendo piano ogni centimetro della casa, quasi come se fosse stata l'ultima volta che ci avrebbe messo piede. Andò nella stanza di Sasuke e scelse appositamente di fare una foto al letto, aggiungendo una breve descrizione:

Penso che Sasuke stia odiando il letto. Forse non è più di suo gradimento, forse gli provoca dolore e pianti. Forse vorrebbe solo smetterla di pensare e comportarsi come se fosse un qualunque altro normale adolescente, ma poi ritorna la vita vera. Poi si sveglia e... Cerca di non piangere. Quasi mi dispiace per lui.

Sorrise. Sasuke avrebbe capito che si riferiva alle molestie, ma ai genitori sarebbe solo sorto il dubbio. avrebbero fatto domande al loro secondogenito.

L'assassino amava le sfide, amava il rischio. Esponendosi così tanto c'era la possibilità che il giovane Uchiha potesse parlare, svuotando così il sacco, ma aveva come la sensazione che per adesso sarebbe stato zitto. Ne erano a conoscenza solo poche persone e nessuna di loro avrebbe parlato.

Aveva tutto sotto controllo.

O quasi.

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