𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 π…πŽπ‘π“π”π...

By workingclasscheroine

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Quando Paul arriva all'UniversitΓ  di Cambridge, il suo obiettivo Γ¨ quello di far scorrere tutto liscio fino a... More

CAST
1. The Prime Minister
2. The Breakfast Club
3. The Lord of the Rings
4. The Sleeping Beauty
5. The Secret We Keep
6. The Saturday Night Fever
7. The Tea Party
8. The Mistery Gang
9. The Fight Club
10. The Concussion
11. The Unintended Mask
12. The Backs
13. The Punt Tour
14. The Reason Why
15. The Lunch Date
16. The Dancing Queen
17. The Birthday Boy
18. The Broken Ones
19. The Patched Hearts
20. The Carpe Diem
21. The Red Skirt
22. The Allied Powers
23. The Art of War
24. The Plot Twist
25. The Ruthless Voice
26. The Kafka Trap
27. The Car Ride
28. The Double Date
29. The Drunk Calling
30. The Re-Education Program
31. The Romantic Comedy
32. The F*cking Sheets
33. The Unexpected Visitor
34. The Invisible Charybdis
35. The Question Game
36. The Absent Guard
37. The Final Duel
38. The Scared Child
39. The Last Trip
40. The Monet Affair
41. The Fallen Angel
42. The Little Brother
43. The Longest Dinner
44. The Unsolicited Opinions
45. The Unequal Struggle
46. The First Rule
47. The Lovely Bastard
48. The Crystal Boy
49. The CatkinsοΏΌ' Philosophy
50. The Pool Party
51. The Immortal Youth
52. The White Nights
53. The Unfamiliar Familiarity
54. The Unshakable Complicity
55. The Water Strider
56. The Breakfast Fail
57. The Safe Haven
58. The Baby's Name
59. The Second Mouse
60. The Eagle
61. The Ghost of Christmas Past
63. The Haunted House
64. The Prodigal Son
65. The Bench

62. The Mix Cd

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By workingclasscheroine

"Vuoi guidare tu?"

Non rispondo neanche. Mi limito a lanciare a Mike un'occhiata di fuoco.

Lui tossisce, imbarazzato, e si affretta a rimettere in tasca le chiavi che mi stava porgendo.

"Potremmo anche prendere il treno, sai?" butta lì, come niente fosse.

"Smettila"

"Di fare cosa?"

"Questo" sbotto, senza neanche guardarlo. "Non trattarmi come un bambino"

"Non ti tratto come un bambino"

"Come una bomba ad orologeria, allora"

Sospira, facendo dondolare le mani nelle tasche del cappotto.

L'aria è fredda intorno a noi, le strade ancora pressoché deserte.

Non ho salutato gli altri.

Non avrei potuto. Sarebbe stato come dire addio.

Mi sono alzato più volte, durante la notte. Con la stupida scusa di andare in bagno, li ho guardati dormire e ho cercato di scacciare quella stupida sensazione di nostalgia che mi assaliva e che continua a tormentarmi.

Li ho guardati dormire, tutti e tre stretti nello stesso letto.

Phineas schiacciato tra gli altri. Ovviamente. È l'unico che accetterebbe la scomodità del dormire al centro. Forse lo preferisce.

L'ultimo saluto è stato il più doloroso.

I capelli di Shiva gli oscuravano il viso, liberi dall'elastico con cui tenta pazientemente di domarli ogni singola notte, senza successo. Qualche ciocca era arrivata sulla guancia di Phineas, senza che questi ne sembrasse infastidito.

Ho tentato di non guardare Churchill. Ci sono quasi riuscito.

I miei occhi lo hanno sfiorato a malapena, e quasi con dolore. Ma questo non mi ha impedito di sentirmi stupidamente grato nel vederlo dormire con il corpo rivolto verso la porta, grato di poter scorgere il suo viso nel buio.

Non la ha avuta vinta sulle tende, stavolta. Tutto era ancora buio.

Ma Phineas aveva una mano gettata nella sua direzione, attentamente posata tra le sue scapole, e mi sono ritrovato a chiedermi, come sempre quando si tratta di Phin, se il gesto fosse frutto di un movimento casuale o di un'esplicita volontà di conforto.

Il viso di Churchill addolcito dal sonno, in un saluto involontario quanto prezioso, è l'ultima cosa che ho visto prima di chiudermi la porta alle spalle.

"Siamo rimasti in piedi per tutta la notte, Paul" tenta Mike, per l'ennesima volta. "È solo che non so se me la sento di mettermi alla guida"

"Lo stai facendo ancora" gli faccio notare, secco.

La nostra nottata è stata effettivamente difficile. Ore e ore passate a piangere (Mike), a gridare (io) e a stringerci disperatamente. Molte accuse e altrettante richieste di perdono. Poi, come quando eravamo bambini, ci eravamo addormentati abbracciati.

Ma è chiaro che non è il sonno, il suo problema.

"La smetto" promette, infatti. "Solo, dimmi se ti serve una pausa. Ok?"

"Ok" acconsento.

"So che ti chiedo uno sforzo, Paulie" commenta poi, lasciando roteare l'anello del portachiavi attorno all'indice. "Ma potresti non essere un cazzo di dito in culo per l'intera durata del viaggio?"

"Dipende" concedo, pacifico. "Dove cazzo hai parcheggiato? A Londra?"

Sorride, con un certo orgoglio, e punta le chiavi verso la strada. Un rumore di sblocco e mi balza davanti, a braccia aperte e fastidiosamente tronfio, con gli occhi che brillano.

"Una MINI Cooper" lo schernisco, atono. "Sei davvero il principe degli hipster"

Abbassa le mani, deluso. Mi scocca un'occhiataccia.

"Fanculo, sali e basta"

"La chiami la tua bimba, vero?" insisto, trattenendo un sorriso. Far arrabbiare il proprio fratellino è una cosa che mette sempre di buonumore. "Sto uscendo, papà. Porto la bimba a fare un giro"

"Non la chiamo la mia bimba. Sarebbe fottutamente strano" ribatte Mike, sbattendomi dietro la portiera. "Le ho dato un nome tutto suo"

Mi lascio sfuggire una breve risata, che lui accoglie con un largo sorriso.

"Non dirmelo, fammi indovinare" lo supplico, mentre inserisce le chiavi nel quadro.

"Puoi farcela" mi concede.

"Jessica"

"Cazzo" ride, tirando un pugno giocoso sul volante. "Come hai fatto?"

"Una MINI Cooper rossa, Mikey. Ovviamente la hai chiamata come Jessica Rabbit" gli faccio notare, divertito. "Dio Santo, da piccolo mi costringevi a vedere quel film in continuazione. Scommetto che la tua prima sega è stata su di lei"

"Non smentirò né confermerò questa supposizione" si difende Mike, serenamente.

"Parli come un avvocato" commento, con più freddezza.

Papà deve essere molto fiero di lui.

Il suo bambino obbediente, sempre perfetto, pronto a seguire le sue orme e a sopperire alle mancanze del fratello maggiore.

Il figlio di cui parlare agli amici e ai colleghi, che nel caso di mio padre sono la stessa cosa, per inorgoglirsi e godere delle lodi che gli vengono rivolte.

Deve essere un sollievo, per lui, avere Mike. Qualcuno che distragga l'attenzione da me. Qualcuno che non sia io.

"Non dirlo con quel tono disgustato" scherza mio fratello, con leggerezza. Tiene gli occhi fissi sulla strada, non nota la mia espressione. Ma mi conosce meglio di chiunque altro. "Mi piace quello che faccio"

"Leccare il culo a papà?" ribatto, sarcastico. "Lo so, Mike. Lo fai con una tale devozione che deve piacerti per forza"

"Dovrei leccare il culo a te, invece?" chiede, i suoi occhi che mi fulminano attraverso lo specchietto. "Dovrei dirti che detesto la mia vita solo perché così avresti ragione? Non è così, Paul. Mi piace studiare legge. Mi piace e papà non ha niente a che fare con questo"

"Mantieni la sinistra al bivio"

Mike esegue, borbottando.

"Senti" mormora, dopo un po'. "Non voglio litigare. Ma davvero non ti capisco. Questa tua testardaggine nel volermi dipingere come una stupida marionetta. So prendere le mie decisioni"

"Ti piaceva così tanto la fotografia" ribatto, con gli occhi fuori dal finestrino. "Dicevi sempre che saresti apparso sul National Geographic"

"Mi piace ancora" mi rassicura Mike. "Ma anche questo mi piace. L'idea di poter aiutare qualcuno, capisci? Mi fa sentire come se potessi davvero cambiare il mondo"

"Cambiare il mondo" ripeto, con più scetticismo di quanto vorrei. "Sicuramente ti farai pagare bene per farlo"

Si prende un attimo, prima di rispondere. Lo immagino contare mentalmente fino a dieci, come quando era bambino.

"Solo perché i miei sogni sono diversi dai tuoi" mormora, e so che si sta sforzando per non cedere alla rabbia, "Non significa che abbiano meno valore"

"Non è la vita che immaginavo per te" commento, nella maniera più pacifica che mi riesce. "Ho solo paura che tu stia realizzando le aspettative di qualcun altro, piuttosto che i tuoi sogni"

"Ho deciso di studiare legge grazie a papà, è vero" ammette Mike, con un sospiro. "Ma non per i motivi che credi. Ricordi quando eri in ospedale?"

"Quale delle volte?"

"Detesto quando ci scherzi sopra"

"Dio, Mikey" lo prendo in giro, contorcendomi per tirare fuori dalla tasca le mie Winston e infilarmene una tra le labbra. "Mi spiace che i miei traumi ti turbino così tanto"

"Non fumare qua dentro" impone lui, di tutta risposta, lanciandomi un'occhiata severa.

Accosto la fiamma dell'accendino alla sigaretta, sbuffando il fumo verso di lui.

"Ops" commento, con un sorriso.

Mike borbotta un po', ma allunga le dita verso il pulsante che abbassa il mio finestrino.

"Non far cadere la cenere sui sedili, almeno" si lamenta, senza riuscire a trattenere un piccolo sorriso. "La ho fatta lavare una settimana fa"

Gli sono mancato, realizzo. Nonostante tutto.

"Starò attento" concedo, accavallando i piedi sul cruscotto per il solo gusto di dargli fastidio. "Forza, ora sono pronto ad ascoltare la tua storia strappalacrime"

"È la tua storia strappalacrime" ribatte, con un certo sarcasmo. "Comunque, papà era così arrabbiato. Lo eravamo entrambi. Ma lui era così lucido... Io invece non sapevo cosa farmene, della mia rabbia"

Si ferma, lanciandomi un'occhiata discreta attraverso lo specchietto.

"È troppo, per te?" chiede, cauto.

"No" concedo, lasciando rotolare il filtro della sigaretta tra le dita. "Ti ascolto"

"Gli hanno dato quattordici anni. Il massimo della pena" mormora Mike, a bassa voce. "Papà si è battuto a lungo, perché accadesse. E io ho pensato che trasformare la rabbia in giustizia fosse un buon mestiere. Così ho presentato la mia candidatura per la facoltà di legge"

"Gli avevo detto di non volere soldi. Di non volere un processo" commento, semplicemente, mentre un doloroso senso di tradimento mi si rinnova in gola.

Ai tempi, volevo solo che la faccenda si chiudesse il più in fretta possibile.

Non volevo ricordare. Non volevo ripercorrere i miei ricordi in un Tribunale. Non volevo parlarne con nessuno.

"Non c'eri solo tu, quella notte" mi ricorda Mike, con il tono di chi sa di star camminando su del ghiaccio molto sottile.

"Grazie, Mikey" lo schernisco. "Lo avevo dimenticato"

"Lo ha fatto gratuitamente, Paul" prosegue lui, senza badarmi. "Non ha voluto niente da loro. E ti ha tenuto fuori per tutto il tempo. Ha fatto il possibile per proteggerti"

"Possiamo cambiare argomento?" chiedo, sfinito.

Mike annuisce, e allunga una mano per battermela affettuosamente sulla coscia.

"Lola Bunny" afferma poi, semplicemente.

Gli lancio uno sguardo perplesso.

"La mia prima sega" chiarisce, come se niente fosse. "Lola Bunny in Space Jam"

Un solo attimo di silenzio, e poi scoppio a ridere, tossendo per liberarmi del fumo andatomi di traverso.

"Cristo, Mikey" mi lamento, mentre lui continua a ridere. "Non volevo davvero saperlo"

"E ora lo sai, invece" commenta, con un largo sorriso stampato sul volto. "Non potrai mai più liberarti da questa informazione"

"Sei fottutamente pazzo" lo prendo in giro, bonariamente.

E io ti voglio bene, penso, senza dirlo ad alta voce.

"Io?" ribatte, fingendosi offeso. "Che bisogno c'era di renderla così sexy? Cazzo, i disegnatori devono essere dei malati"

"Dove butto questa?" chiedo, agitando il mozzicone nella sua direzione. Rido ancora.

"Credo ci sia una lattina vuota, nel cruscotto. La ho bevuta nel viaggio verso Cambridge"

Sollevo i piedi per recuperare il mio posacenere di fortuna, e lo incastro nel portavivande. Nel richiudere lo sportello, tuttavia, noto qualcosa di interessante.

"Oh, Dio, un CD personalizzato" annuncio, eccitato. "Canzoni che mi fanno pensare a te"

"Smettila" ride Mike, mentre le sue guance si tingono di rosso. "Lo ha fatto Angela"

Inserisco il CD nel lettore, nonostante le sue proteste, e la voce dolce ed eterea di Greg Gonzalez riempie l'abitacolo.

"Apocalypse dei Cigarettes After Sex" commento, senza concedere alcuna tregua a Mike. È il mio dovere: sono suo fratello.

"Già"

"Lasciami indovinare: vi siete conosciuti su Tumblr, lei aveva appena rebloggato una rabbiosa citazione di Bukowski e tu le hai chiesto se le andava di essere strani insieme?"

"Sei insopportabile" borbotta Mike, trattenendo un sorriso divertito. "Ci siamo conosciuti in biblioteca, te l'ho detto. Parlami di te, piuttosto"

"Io non ho catene, fratello" sospiro, con un'aria volutamente arrogante. "Sarò lo zio single a cui i tuoi figli si rivolgeranno per lamentarsi di te e per farsi comprare le sigarette"

"Piantala" mi rimprovera lui, ridacchiando. "E, a proposito: ho incontrato Linda, ieri. Mi ha detto che ti avrebbe chiamato"

"E tu le hai detto che purtroppo il mio telefono è volato in fondo al Cam, giusto?"

"Le ho detto faceva bene, dato che saresti stato a casa per qualche giorno"

"Tu non sapevi se sarei stato a casa per qualche giorno" gli faccio notare, con uno sbuffo. "Avrei potuto rifiutarmi di tornare"

"Andiamo, Paul" scherza, lanciandomi un'occhiata divertita. "Non sai dirmi di no, lo sai anche tu. E poi c'era sempre il piano B"

"Ovvero?"

"Colpirti dritto in testa e portarti via di peso" spiega Mike, senza tentennare. "Ho delle corde, nel cofano"

"Perché cazzo hai delle corde in macchina? Tu e Angela le usate spesso?" chiedo, sarcastico, salvo cambiare idea un attimo dopo. "No, Mike, non osare rispondere" impongo, terrorizzato.

"Non lo avrei fatto" ride, "Sono un gentiluomo"

"Sei un coglione" lo correggo, rimettendo i piedi sul cruscotto nonostante i suoi sbuffi. "Cosa ti ha fatto pensare che dire a Linda di chiamarmi potesse essere una buona idea?"

"Mi ha detto che le mancavi, e che le spiaceva per come erano andate le cose"

"È fantastico, Mikey" concedo, tirando fuori un'altra sigaretta del pacchetto. "Sono felice che il mio comitato di benvenuto sia capitanato dalla mia ex"

"Vuole solo scusarsi. Dice che anche a Pete manchi" si giustifica lui. "Credo ti farebbe bene parlare con loro: se non altro, otterrai una vera e propria chiusura"

"La chiusura che abbiamo avuto mi sembrava abbastanza" lo contraddico, acido. "La lingua della mia ragazza chiusa nella bocca del mio migliore amico. Serrata, addirittura"

"Non so neanche se ti chiamerà davvero" mi rassicura Mike, allungando le dita alla cieca perché passi una sigaretta anche a lui. "Che stai facendo?"

"Medito se bloccare il suo numero" borbotto, rigirandomi il telefono tra le mani. "Tieni, la ho accesa solo per nervosismo" aggiungo, passandogli la mia sigaretta.

Nessuna notizia da Linda, fortunatamente, e solo un messaggio a cui vale la pena rispondere.

Sorrido.

"Cos'è quella faccia?"

"Guarda la strada, Mike"

Carezzo appena lo schermo col pollice, involontariamente.

"È una ragazza?"

"Si chiama Angela. Ti piacerebbe, Mikey. Mi ha fatto un CD personalizzato"

"Vaffanculo, Paul"

Sorrido ancora, stupidamente.





Note

Eccomi di ritorno, dopo una storia strappalacrime su Instagram dove sembrava sarei sparita per tre ere geologiche 💀💀💀

Scusate, mi è uscita più drammatica del previsto.

Volevo solo dire che è un periodo stressante, e ritagliarsi del tempo è logicamente più difficile. Non che sparirò, ovviamente.

Non abbandonerò Audentes e non abbandonerò voi.

Sarò solo meno presente.

Comunque!!!!!!!!!

Che belli questi due 🥹🥹 i fratelli McCartney mi fanno venire voglia di abbracciarli FORTISSIMO

E mi piace anche vedere Cass così. Nonostante la maturità di un tostapane, quando è intorno a Mike, credo che questa sia una caratteristica tipica di quando ci si ritrova con i propri fratelli.

Si torna un po' bambini. Un po' capricciosi, dispettosi. Perché sai di potertelo permettere. È il tipo di libertà che si prova in presenza di una persona che, lo sai, non ti abbandonerà.

Quindi anche i loro piccoli battibecchi mi inteneriscono tantissimo <3

Andando avanti, c'è molto su cui ragionare.

Ho dato qualche altro indizio sul passato di Cass, chissà se riuscite a ricostruire qualcosa 👀

Also, i prossimi capitoli saranno molto interessanti perché

A) si sveleranno molti segreti

B) non volete scoprire se Linda chiamerà??

Restate sintonizzatə, insomma.

Come sempre, in chiusura, vi ringrazio del vostro sostegno e della vostra dolcezza. Niente di tutto questo è mai dato per scontato.

Grazie per i voti e i commenti, per il tempo che vi prendete e che mi regalate per farmi sapere che, nonostante tutto, ho qualcuno che mi aspetta.

Ne sono grata.

All my love,

H.

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