red as a rose, strong as love...

By DaffodilYvy

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"L'amore è l'orologio che ci sveglia la mattina e che muove le nostre giornate." La frase più significativa... More

the wind blows even under the ocean
as long as you love it
strong enough to protect you
sad things are not always the worst
don't pretend to be ok with me if you aren't
I'm Here if You need me
Nothing is stronger than love
Home town, the first way to remeber your past
falling pieces of your life that become butterflies
my past memories were destroyed by...
ho dimenticato la pentola sul fuoco
if you were a song, i would be surely the writer
It is not hell, if you like the way it burns

Dreaming is better than lying

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By DaffodilYvy

La fine è vicina a te come un ombra. Cammina quando tu corri, ride quando tu piangi, riduce i tuoi legami con le persone e tesse trame subdole, create per intrappolarti e legarti eternamente a lei.
No, non ho confuso la fine con il destino.
Poiché il fato è l'insieme dei vari fili infiniti, o che perlomeno durano finché la terza moire non decida di tagliare la tua vita.

Stamane le rose sono sbocciate.
E' un fatto incredibile, sapendo che fino a ieri la neve copriva i tetti delle case. I fiori profumati hanno riempito il giardino, con i loro petali rosso carminio e i loro robusti steli verdi, coverti da spine, quasi come se fossero borchiati.

Eppure, nonostante la bellissima giornata, gli eventi della mia vita non sono mai stati così caotici.
Le troppe rivelazioni, avvenute in maniera altrettanto ravvicinata, hanno seminato confusione dentro la mia mente.

E' tutta la notte che sono sveglio, a rimuginare e a cercare non di accettare, ma bensì di comprendere tutti i fatti.
Credo sia doveroso parlare con Qi Rong. Anche se, avendo appena fatto il coming out, non so se... sia il momento migliore per discutere di queste cose. È "debole", fragile in questo momento.
Non so...
Ma si, provare non costa nulla.
D'altra parte... prima o poi si dovrà comunque parlare, no?
....
Si, devo parlare dei miei amici.
Illustrerò Feng Xin.
Sarà un po' difficile da spiegare il nostro rapporto...diciamo che la nostra amicizia non è più la stessa. Con il tempo i rapporti hanno iniziato ad affievolirsi, così da un trio di migliori amici io, Mu qing e Feng Xin siamo diventati semplici compagni di classe, con i quali scherzare, ma nulla più.
Anche se... sono amici in generale. Non speciali come prima ma pur sempre buoni amici.
Argh, succede sempre così, finisco per far confusione. Scusa.
Credo che concluderò qui per questa volta.
A domani.
Xie Lian

~•~

Xie lian chiuse con cura il quadernino, poggiandolo sul cuscino appoggiato sul davanzale della finestra, come ormai era "solito" fare (senza contare le -varie- volte in cui aveva lanciato il povero diario da una parte all'altra della stanza, neanche fosse stato un proiettile).
Si stiracchiò leggermente, scrocchiando la schiena e allungandosi, ricordando anche che il dottore gli aveva prescritto ginnastica mattutina ogni giorno, ma data la sua estrema pigrizia, non aveva mai praticato quel consiglio.
Sbadigliò sonoramente, poi prese due vestiti comodi dall'armadio e li indossò.
Infilò le morbide pantofole, non facendo attenzione ai minuscoli dettagli come ogni mattina, poichè la sua testa stava penzando ad altro. Era giunto il momento di parlare con Qi Rong.

Inpirò ed espirò , poi bussò sonoramente alla porta.

Non rispose nessuno.

Provò un'altra volta, e finalmente un Qi Rong in accappatio lo venne ad aprire.

"Che stai facendo?" Chiese Qi Rong.
"Vorrei parlarti.... per quello che è successo ieri. Volevo anzi semplicemente dirti che ti sostengo. E che sono qui se vuoi. Puoi sempre parlare con me" disse preoccupato Xie Lian.
Il cugino guardò a sottecchi il bianco. Poi annuì e chiuse la porta, lasciando intendere che sarebbe tornato a finire la doccia.

Aspettate, la doccia??

Xie Lian si bloccò dubbioso nel corridoio.

Il cugino non aveva una doccia in camera.

Senza pensarci due volte il bianco entrò nella stanza di Qi Rong, non sapendo bene cosa trovare, e neanche quale emozione avrebbe dovuto provare.
Anche se, diciamo, nella camera...
Come spiegarlo...Qi Rong aveva invitato un 'amico' a casa sua e... no in realtà non era un amico... stavano facendo.... avete capito no?
Xie Lian arrossì immediatamente (non aveva idea di quello che stava succedendo in realtà), poi urlò uno "scusa" e sbattè la porta, correndo a rifugiarsi in camera sua.

Il cugino arrossì a sua volta, sia per la vergogna sia per... beh quello che stava facendo.
Si staccò dal suo 'amico', scendendo dal letto e rimettendosi l'accappatoio.

"Scusa, non pensavo Xie Lian sarebbe entrato così...all'improvviso.." disse Qi Rong.
L'altro però sorrise, ed andò ad abbracciare la persona davanti a lui. Non c'era motivo di vergognarsi così tanto, erano cose che potevano capitare.

L'ignoto passò le labbra lungo il collo di Qi rong, scendendo lungo il petto di quest'ultimo e soffermandosi sui bellissimi pettorali.

"La-Lang qianqiu~ sm-smettil~ ah~"
Disse sconnessamente il cugino, cercando di fermare l'altro, non potendo però evitare di ammettere il piacere che scorreva dentro le sue vene.

Xie Lian tuffò la sua faccia nel cuscino. Era così imbarazzato, non aveva fatto altro che peggiorare le cose. Non sapeva se sentirsi felice, stupito oppure arrabbiato per avere un estraneo in casa a fare MH con suo cugino. senza sapere cos'altro fare batté la testa contro il cuscino ripetutamente, pensando solamente "sono uno scemo, sono uno scemo, sono uno scemo".

Dopo circa un ora che andava avanti tra momenti di trance e schiaffi sulle guance, decise di andare a casa di Hua Cheng, l'unica persona che in quel momento gli venisse in mente. Erano accadute troppe cose, e la sua mente non riusciva a contenerle, si stava spezzando in due, aveva da troppo tempo sorpassato il limite.
Anche se, pensò, forse era colpa sua, in 15 anni non aveva mai visto nulla del genere e fino a ventiquattro ore prima non aveva mai ricevuto un bacio.

Insomma, chiuse gli occhi e li riaprì lentamente, trovandosi davanti a casa della persona desiderata. Le gambe lo avevano trascinato da solo in quel posto, come se sapessero a memoria una strada che aveva in realtà percorso poche volte.

Ingoiò il nodo che aveva in gola e bussò alla porta, prima leggermente, poi in maniera un po' più accentuata. Aveva un enorme peso sul cuore, non sapeva se avesse fatto bene a venire, forse era una cosa superflua, un problema che avrebbe fatto meglio a risolvere da solo.
Aspettò titubante davanti alla porta, ma dato che nessuno veniva ad aprirgli si girò e si avviò verso la strada del ritorno.

Stava già camminando lungo la strada principale, quando sentì una voce dietro di lui, con un potente rumore di stivali contro il selciato bagnato.

'fa' che non sia San Lang' pensò in maniera disperata, anche perché non sapeva cosa dirgli. Sicuramente avrebbe iniziato a panicare e dire cose in maniera sconnessa.
Quindi accelerò il passo, cercando di seminare chiunque fosse dietro di lui.

Svoltò l'angolo di fretta, senza guardare se ci fossero macchine all'incrocio.

Un grosso errore.

Infatti non una macchina, ma bensì un camioncino di quelli che portano le risorse al bar stava andando a velocità al di sopra de limite consentito, rischiando un incidente con Xie Lian.

"GEGE!"

Xie Lian era bloccato nel bel mezzo della strada. Non riusciva a muoversi, voleva scansarsi, scappare, qualsiasi cosa, ma le sue gambe erano fatte di cemento. Dentro di lui crebbe una paura mai provata prima, un'onda scura, un mostro liberatosi dal proprio guscio che si agitava dentro di lui, urlando semplicemente una frase.

'SEI MORTO XIE LIAN'

Il bianco era terrorizzato, ma poco prima dello schianto si creò una calma innaturale dentro il suo animo, in netto contrasto rispetto a quello che provava prima. Riuscì a chiudere per un assurdo motivo gli occhi e sospirò forse per l'ultima volta.

Gli dispiaceva per Qi rong e per tutti quanti, anche perché la sua morte era patetica come la sua vita, neanche negli ultimi istanti aveva l'onore di dire 'Almeno ho realizzato il mio obbiettivo'.






















Due forti braccia lo presero e lo sollevarono dalla sua postazione, solo per poi sbatterlo contro qualcosa di morbido, ma in qualche modo vivo. sentì un respiro affannato contro la sua testa, poi un urlo, uno schianto e delle lacrime bagnare i suoi capelli.

"Gege....ho fatto in tempo..."

Xie lian sollevò immediatamente il volto, incontrando quello dolorante ma sorridente di San Lang, solcato dalle lacrime. Sentì un pizzicore agli occhi.

Non sapeva cosa dire.

Quindi iniziò a piangere anche lui, affondando il volto nel morbido petto di Hua cheng, l'unico posto in cui si sentiva al sicuro in quel momento. Si sentiva una ragazzina tredicenne tra le braccia del proprio ragazzo a piangere, ma in fondo era come veramente si voleva sentire.

"Sa- San Lang..."

Xie Lian era scosso da tremiti indescrivibili, e provava freddo, tanto freddo.

"San Lang è qui con te. Guardami..."

Xie Lian alzò leggermente il volto, mentre San Lang gli sollevava il mento. Con il pollice asciugò le lacrime dell'amato e sorrise, mentre non riusciva a fermare il suo pianto. Poi avvicinò le labbra alle sue, leggermente, per paura di spingersi troppo oltre. Mentre, con sua sorpresa, fu proprio Xie Lian a avvicinarsi e prolungare quel dolce e leggero bacio, segno di una promessa cruciale, proibita, ma potente come la vita che scorreva dentro di loro.
Una promessa sigillata nel bel mezzo della strada, con un camion schiantato contro il palazzo ed un fiume di sangue che scorreva davanti a loro. Una promessa scandita dalle sirene della polizia e dalle urla della gente, una promessa che si faceva sentire anche a suon di proiettili.

"Gege.... non ho fatto in tempo... mi dispiace"

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