red as a rose, strong as love (ITA) || Hualian

the wind blows even under the ocean

Oggi è una giornata perlopiù fredda. Non a caso indosso una sciarpa e un maglione. L'aria spira nelle mie orecchie, e vorrei che fosse possibile portare delle cuffie morbidose anche in classe. Invece devo subire i dispetti del vento che non smette mai di soffiare. Ha anche appena piovuto, quindi i miei stivali sono tutti bagnati. Diciamo che oggi, se potessi essere paragonato ad un animale, potrei essere benissimo scambiato per un coniglio. Un coniglio troppo cresciuto.

Oh, che stupido. Non ho neanche pensato al fatto di dovermi presentare.

Il mio nome è Xie lian, e sono uno studente del collegio nel paesino di sant' Erika. Si trova in alta montagna, in una regione completamente separata dal mondo. È più o meno un ammasso di case d'abete, ora scure a causa dell'umidità e dell'acqua.

Non c'è praticamente nulla qua, se non una scuola, un 'ospedale', un bar, due ristoranti e... credo basta.

Adoro la musica e gli oggetti strani. come questo diario. Si, tu, piccolo quadernino.

Sei molto particolare. Hai delle farfalle argentee sulla copertina e un nastro rosso per chiuderti. Attualmente la tua funzione è quella di diario.

Se non si era capito.

Vabbè, dato che le lezioni sono noiose, e non ho voglia di seguirle neanche per tutto l'oro del mondo, scriverò qui.

Sono seduto in quarta fila, accanto alla finestra. D'inverno il paesaggio è incantevole. il mondo si colora di bianco, come coperto da un lenzuolo di neve.

Per non parlare della primavera e dell'estate. I giardini fioriscono, ed l'aria s'impregna di profumi inebrianti come lavanda e rosa.

Ma la stagione che preferisco in assoluto è l'autunno. Il mondo diventa come un regno incantato. Le foglie formano sentieri invisibili agli osservatori poco attenti, gli alberi forme che solo i sognatori più acuti riescono a captare, le nuvole diventano immagini che solo i poeti possono decifrare.

Spesso mi dicono che sembro un' "alice nel paese delle meraviglie al maschile" , ma in senso negativo, credo. Forse intendono che sogno troppo ad occhi aperti. Ma a me piace fare così. Quindi perché smettere? Dovrei farlo solo perché altri me lo ordinano? E con quale guadagno?

Non capisco proprio cosa ci sia di sbagliato. Perché così poche persone al mondo divengono poeti o scrittori? Perché ci sono così pochi sognatori rimasti?

Bah. l'importante in fondo è che almeno in po' ci siano.

Lo so è un pensiero infantile. Ma è quello che credo.

Aiuto, sto rischiando di addormentarmi con questa lezione. Aiuto sul serio. Spero che la mia sciarpa sia abbastanza larga per coprirmi il volto e mascherare la mia stanchezza.
Oh, è iniziata l'ora dei biglietti. Scusa ti devo salutare, dopo ti dirò tutto.

Xie lian

~•~

Xie lian si voltò verso Feng Xin, il suo compagno di banco. stringeva un biglietto in mano. il primo lo prese, aprendolo con cautela.

era una grafia gradevole, piegata leggermente di lato, quasi come fosse una lettera Reale.

Xie lian si girò, per cercare di capire che l'avesse mandato. non vedendo nessuno di sospetto, chiese a Feng Xin. lui sollevò le spalle, come a dire che non ne sapeva nulla.

Nonostante il dubbio, lesse il contenuto del biglietto.

"Cerca di non morire addormentato. e attento che il professore ti vede se scrivi sul diario.

P.S.

tienitelo stretto, non vorrei che qualcuno leggesse il contenuto, uh uh! ;)"

Xie lian strinse il foglietto, sospirando. Non si sarebbe mai aspettato che Proprio Lui gli scrivesse un biglietto.

scrisse una veloce risposta e la diede a Feng xin. poi tornò sul diario, non badando agli avvertimenti dello scrittore.

attaccò il biglietto con lo scotch sulla pagina accanto alla quale stava scrivendo, poi continuò a fare quello che stava facendo prima.

~•~

Ed eccomi di nuovo qui!

Ora ti spiego cos'è l'ora dei biglietti.

Praticamente, la classe ha stabilito diverse fasce orarie per scrivere i biglietti. Ovviamente per le verifiche ci sono regole differenti.

Ma diciamo che a me non cambia nulla. Tanto, bene o male, il mio banco è sempre pieno di biglietti. Anche se non mia spettavo che Lui mi scrivesse.

Chi è Lui... te lo farò sapere più avanti.

Ti do' solo un'informazione.

È il ragazzo più bello di tutta la scuola. diciamo il più popolare.

Ma non vado molto d'accordo con il suo comportamento.

Azz, non ti devo dire più nulla, ho promesso che ti spiegherò più avanti.

Va bene.... di cosa stavamo parlando? Ah si dei sogni. Ok, argomento di oggi: I Sogni!

"I sogni sono risposte a domande che ancora non abbiamo capito come formulare". Questo l'ha detto qualcuno, non so chi, ma qualcuno l'ha detto. In caso contrario, l'ho detto io HAHAHA. Va beh, comunque, mi piace questa frase.

Anche, se nel mio caso, le domande potrebbero essere: è possibile che gli alligatori volino e mangino mandarini?

Si, i miei sogni non sono molto nella norma. Forse è anche frutto di tutti i libri che leggo.

Credo che il fantasy mi stia trascinando troppo nella fantasia. Ma va bene, che faccia pure. La fantasia è la miglior fonte d'ispirazione.

Ora che ci penso, dopo quest'ora la scuola sarà finita. quindi potrò dormire! yeee!

Speriamo anzi che piova di nuovo.

Adoro il suono della pioggia. Potrei starlo ad ascoltare per ore. E poi il temporale mi fa addormentare.

AAAAAAA NON RIESCO PROPRIO A RESISTERE. QUANTO MANCA?!?!

Chiedo subito a Feng xin.

Che noia, sono e 34.

Tempo ti prego, accelera al massimo. Ti supplico ti prego ti scongiuro accelera!!

Uff. credo che guarderò solo fuori dalla finestra. Speriamo che piova il più presto possibile.

e con questo ti saluto.

a domani!

Xie lian

~•~

Xie Lian chiuse il quadernino, e si concentrò ad osservare il paesaggio.
Le verdi colline, le alte montagne, le immense vallate... Erano l'ispirazione servita su un piatto d'argento.

DRIIN!

Finalmente! Sembrava passata un'eternità!
Si alzò, prendendo le sue cose. Salutò Feng Xin, infine uscì dalla classe.

Prese la strada secondaria, poi seguì il vialetto fino alla sua residenza.

Aprì la porta, gettò la cartella sul divano e salì in camera.
Prese gli auricolari, accese l'MP3 e iniziò ad ascoltare la musica, mentre il sonno lo copriva con una morbida coperta di lana.