𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂...

By Chaeyoung_are_Rosie

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Copertina fatta da @Mavi_reader06 [IN CORSO] [⚠️AGGIORNAMENTI LENTI⚠️] "Sto bene", una risposta così sempli... More

Prologo
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By Chaeyoung_are_Rosie

Sasuke arrivò nel suo vecchio quartiere con il fiatone, fece un giro per le case, ma tutto sembrava essere normale. Sospirò appoggiando la mano ad un muro mentre cercava di regolarizzare il suo respiro. Delle gocce iniziarono a cadere sul suo viso e si accorse che stava per piovere.

Che si fosse sbagliato? Magari non c'era nessun pericolo. In fondo la villa era abbastanza lontana, se la pioggia fosse aumentata si sarebbe preso un malanno.

Frugò tra la tasche dei pantaloni, aveva dei soldi che sarebbero bastati solo per un taxi. Sospirò e iniziò nuovamente la corsa. Se fosse successo qualcosa solo per non aver controllato, non se lo sarebbe mai perdonato.

~~

Sakura: "C'è troppo disordine per essere casa di Sasuke".

Hinata: "Lo avevo notato anche io... Sakura, dai, muoviamoci...".

Il killer si nascose origliando la conversazione tra le due amiche, non era di certo spaventato da loro, le poteva uccidere senza alcun tipo di rimorso anche in quell'esatto momento, ma prima voleva ascoltare. Per un attimo sperò di trovare Sasuke, ma ipotizzò che dopo la foto della sua villa non voleva più andarci da solo.

Ritornò alla realtà quando una delle due pronunciò il nome di una persona che lui stesso conosceva discretamente. Fece un ghigno che di rassicurante aveva ben poco, stava già pensando a come avere più informazioni, quando le ragazze entrarono nella stanza in cui era nascosto.

Successe tutto in pochi secondi: la porta d'ingresso che si apriva, i respiri spaventati delle due amiche e dei passi avvicinarsi sempre di più.

"Sasuke!" esclamarono all'unisono le due.

Sasuke: "Che diamine ci fate qua?! Avete fatto voi tutto questo casino?".

Sakura: "No! Era già così quando siamo entrate".

All'Uchiha raggelò il sangue: "Se non siete state voi, chi altri c'è qua?".

Hinata: "S-stai dicendo che non s-sei stato tu a lasciare così l-la casa...?".

Sasuke: "No, odio il disordine" disse guardando tutta la stanza. "E i dolci" aggiunse notando la fetta di torta poggiata sul tavolo.

Sakura: "Che ne dite se ci dividiamo e controlliamo le stanze?" propose.

Sasuke: "Scordatelo, non vi lascerò gironzolare per tutta la casa con un potenziale assassino in giro. Andremo a cercare insieme".

Le due ragazze annuirono e lasciarono la stanza.

Il killer emise un sospiro silenzioso, c'era davvero mancato poco che i tre lo scoprissero. Aprì la finestra e uscì da essa, per poi prendere un sasso e lanciarlo contro il vetro, frantumandolo in mille pezzi.

L'Uchiha raggiunse immediatamente la stanza lasciata in precedenza, serrando i pugni per la mancata attenzione avuta.

"Cazzo" imprecò avvicinandosi alla finestra. Poi si girò verso le due amiche rimproverandole: "Vi è andato di volta il cervello? Cosa diamine ci fate qua?! È pericoloso che ci andiate da sole! Ma anche se ci fossero stati i vostri amici sarebbe stato ugualmente un pericolo!".

Sakura: "Ti comporti in modo strano da un bel po' e abbiamo pensato di venirti a trovare qui, sapendo che solitamente ci andavi. Ho convinto io Hinata a non dire nulla agli altri. Naruto non avrebbe perso tempo per iniziare a litigare con te, se lo avesse saputo".

Il moro alzò gli occhi al cielo sospirando: "Non dovete venire più qui. Almeno non senza avvertirmi e non prima che l'assassino venga catturato".

Hinata: "P-pensi che c'era l'assassino qui?" domandò irrigidendosi guardando la rosa che aveva uno sguardo pietrificato.

Sasuke: "Suppongo di sì, ha iniziato a mandare foto e in una di esse c'era proprio la villa" disse per poi guardare fuori e notare che la pioggia stava diventando sempre più incessante. "Avete dei soldi per un taxi?" domandò e quando vide annuire solo la corvina non ci pensò due volte a dare i soldi che aveva all'Haruno.

Sakura: "Ma tu...".

Sasuke: "Andate a casa, io me la caverò. Quando siete arrivate fatemelo sapere. Per sicurezza chiudete la finestra di camera vostra e quando andate a scuola state attente, se potete non andate sole".

Hinata: "Pensi che ci voglia... Uccidere?".

Sasuke: "Non lo so, ma prevenire è sempre meglio che curare, ora andate prima che si faccia più tardi".

Non appena fu sicuro che le ragazze entrarono nel taxi, il moro rientrò nella villa ispezionando ogni centimetro di essa, stando ben attento a non toccare nulla con le mani.

Andò nella sua camera, notando il letto disfatto e gli venne il disgusto solo a pensare che il suo amato assassino avesse dormito lì. Si avvicinò cercando un qualsiasi oggetto dimenticato, alla fine il killer non poteva aver portato tutto con sé, non si aspettava mica un incontro come quello. Notò un foglietto ripiegato in modo maniacale, estrasse dalla tasca un fazzoletto e lo prese. Ciò che vide gli fece raggelare il sangue.

C'erano scritti tutti i suoi spostamenti degli ultimi mesi. Ma a spaventarlo di più fu un nome sotto le foto di Minato e Kushina.

L'Uchiha si morse il labbro inferiore con forza, prese il telefono e in meno di venti secondi il padre gli rispose.

Doveva trovare il colpevole. Al più presto, anche.

~~

"Ma perché?! Cosa c'entra, cazzo!".

Fugaku: "Hai idea di quanto possa costare un riscatto? Suppongo sia questa la sua idea".

Il minore continuava a muovere la gamba ripetutamente mentre guardava un punto fisso come se stesse pensando a mille cose contemporaneamente.

Fugaku gli diede una rapida occhiata prima di fermarsi davanti ad un bar dicendogli che non avrebbe tardato più di tanto. Sasuke, rimasto da solo con i suoi pensieri, si dovette trattenere dallo scrivere ad Orochimaru. Chi era il killer? Perché cercava un ragazzo totalmente innocente? Voleva davvero rapirlo per un riscatto? Poi lo avrebbe liberato oppure lo avrebbe ucciso subito una volta avuti i soldi?

Sospirò imponendosi di darsi una calmata. Vide il padre uscire con un bicchiere fumante e una volta rientrato in macchina glielo passò.

Fugaku: "Bevi. Hai bisogno di calmarti".

Il moro riconobbe immediatamente l'odore del té verde, era da un po' che non lo beveva.

"Ricordo che da piccolo ti piaceva molto" aggiunse.

Sasuke annuì: "Anche ora".

Portò il bicchiere alle labbra, assaporando un sorso della bevanda calda, tanto quanto bastasse per riportargli alla mente i ricordi felici della sua infanzia.

Appoggiò completamente la schiena sul sedile guardando la pioggia picchiettare incessantemente sul finestrino.

Sasuke: "Cosa pensi che possiamo fare per evitare il presunto rapimento?".

Fugaku: "Prima di tutto faremo analizzare le impronte digitali nel biglietto da te ritrovato, dopo parlerò io stesso con lui".

Sasuke: "Se, come dici, il killer vuole un riscatto... Chi dovrebbe pagare?".

Fugaku: "Il suo tutore, credo. È una persona che conosco, con la quale ho perso i rapporti anni fa. Era amico di Minato e Kushina, quindi quale altro metodo se non rapire la persona che gli sta più a cuore?".

Il moro si passò una mano sul viso, per poi tenere con due dita le tempie per calmare l'emicrania che iniziava nuovamente a farsi sentire.

Fugaku: "Andiamo a casa, hai bisogno di riposarti".

Il figlio annuì, consapevole che una bugia non avrebbe portato a nulla, chiuse gli occhi e finì per addormentarsi in macchina.

~~

L'Haruno, una volta a casa, notò con poco piacere i genitori ad aspettarla. Ora sì che era nei guai e una bella strigliata non gliela avrebbe tolta nessuno.

Kizashi: "Sakura, hai idea di che ore siano? Ci avevi detto che andavi da Hinata, ma i suoi genitori ci hanno detto che lei veniva da noi".

Mebuki: "Ci devi delle spiegazioni".

La rosa li guardò per poi emettere un sospiro: "Volevamo capire cosa passasse per la testa ad un nostro amico".

Kizashi: "Che amico? Sii convincente, perché ci hai mentito e con quello che si sente in giro noi ci preoccupiamo".

Sakura: "Si chiama Sasuke, è il figlio di Fugaku Uchiha. Abbiamo avuto dei... Malintesi e volevamo chiarirli".

Mebuki: "Perché ci hai detto una bugia?".

Sakura abbassò lo sguardo: "Avevo paura che non mi credeste" mentì. Ma i suoi genitori sembrarono crederle e la lasciarono andare raccomandandole d'ora in avanti di non mentire più su dove andasse.

La rosa annuì e andò dritta in camera sua, domandandosi se valesse la pena chiamare l'Uchiha. Era vero che quei soldi glieli aveva dati solo per la sua incolumità, ma era vero anche che quel breve tocco le aveva fatto riscaldare il cuore. Si lasciò cadere sul letto, guardando quel nome in rubrica indecisa sul chiamare o meno.

Chiuse gli occhi e schiacciò il tasto della chiamata portando il telefono all'orecchio. Ogni squillo le sembrava un invito a terminare quella tortura, fino a quando una voce rispose dall'altro capo.

Non era Sasuke.

«Pronto?» ripeté l'uomo.

Sakura: «Ehm... Buonasera, c'è Sasuke?».

«Ti serve qualcosa da lui?».

Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda. Sasuke lo diceva sempre e Sakura non poté non pensare a quella frase. Quest'ultima, poi, la portava a pensare a quel viso dalla pelle diafana priva di qualsiasi imperfezione. Sembrava porcellana. Poi gli occhi così enigmatici; le labbra sottili e... Fottutamente invitanti.

«Mi stai prendendo in giro?», la voce riportò l'Haruno alla realtà.

Sakura: «Lei chi è?».

Lo sentì sbuffare: «Il padre. Sasuke sta dormendo, ti serve qualcosa da lui?».

Sakura: «Oh no... Avevo chiamato solo perché Sasuke mi aveva chiesto di fargli sapere quando sarei arrivata a casa».

Fugaku: «Appena si sveglia glielo riferirò».

Sakura: «Bene... Buona serata, signor Uchiha» disse un po' sconsolata. Avrebbe voluto parlare con Sasuke, ma voleva anche che si riposasse, nell'ultimo periodo lo aveva visto più stressato e il non poterlo aiutare la distruggeva.

Fugaku: «Aspetta» la fermò.

Sakura: «Sì?».

Fugaku: «Sasuke si comporta in modo strano?».

Sakura: «Strano in che senso?».

Fugaku: «Più distaccato, sguardo costantemente perso, paura di essere toccato».

Sakura: «Per l'ultimo punto non ne sono sicura. Ma comunque sì, è più distaccato e credo sia anche molto stressato. C'è una cosa in particolare che mi ha fatto un po' pensare...».

Fugaku: «Parla».

Sakura esitò un attimo, ma la voce del padre gli sembrava sinceramente preoccupata: «Nei corridoi o quando si trova in mezzo a molte persone, si stringe sempre in sé non permettendo a nessuno nemmeno di sfiorarlo. È strano perché, anche se ha sempre voluto il suo spazio vitale, non ha mai schivato così tanto le persone. È come se avesse paura di un qualsiasi contatto».

Fugaku: «Ho capito... Grazie. Un'ultima domanda e ti lascio: sai perché si è rimesso con Karin? Avrei scommesso che si sarebbe messo con te».

La rosa arrossì di botto davanti alla franchezza del padre di Sasuke: «Non saprei, veramente. Da quando Karin gli ha parlato, suo figlio si è allontanato da me e dai miei amici. Successivamente si è fidanzato nuovamente con lei".

Fugaku: «Va bene. Vedrò che posso fare se Sasuke deciderà di parlare, grazie ancora».

Sakura: «A lei. Buona serata».

Fugaku: «Chiudi la finestra dall'interno. Buonanotte» la raccomandò prima di terminare la chiamata.

Sakura strinse il telefono contro il petto. Non sapeva se avesse sbagliato o meno nel dire tutto al padre del moro. Ma sicuramente Sasuke aveva bisogno d'aiuto. Sospirò e si mise il pigiama mettendosi sotto le coperte.

Pensò alla preoccupazione del moro. Erano state delle sciocche, sì, ma Sasuke sembrava davvero preoccupato. Si era fatto tutta quella strada sotto la pioggia per controllare che fosse tutto a posto? Quando ancora si parlavano nei minuti dell'intervallo, lui le aveva raccontato del suo sesto senso nell'avvertire il pericolo. Lo aveva sentito anche quella volta? E se lui non si fosse presentato, lei e Hinata sarebbero ancora vive? Aveva corso un bel rischio, ma non poté frenare il timido sorriso che le incorniciò il volto nel pensare all'Uchiha preoccupato per lei.

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