𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂...

بواسطة Chaeyoung_are_Rosie

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Copertina fatta da @Mavi_reader06 [IN CORSO] [⚠️AGGIORNAMENTI LENTI⚠️] "Sto bene", una risposta così sempli... المزيد

Prologo
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بواسطة Chaeyoung_are_Rosie

La sera, come previsto dall'Uchiha, il padre tornò con una foto e un breve messaggio con su scritto "Tuo figlio è abbastanza sveglio".

Fugaku: "Sa tutti gli spostamenti che fai" disse sbuffando.

Mikoto: "Sasuke... Io credo che sia meglio-".

Sasuke: "Meglio per chi? A quale costo? So che sei preoccupata, ma andrà tutto bene. Non vuole uccidermi o, almeno, non vuole farlo ora".

Itachi: "Ci stiamo preoccupando per la tua salute, Sasuke. È pericoloso che tu vada in giro con un killer che ama scattarti foto".

Il minore roteò gli occhi. Come se non fosse già in pericolo da mesi prima.

Sasuke: "Eppure se avesse voluto uccidermi, lo avrebbe fatto fin da subito, non credete?".

Fugaku: "Anche questo è vero, ma stiamo pur sempre parlando di un assassino. Non puoi sapere quando ha intenzione di uccidere".

Sasuke: "Io credo che non stia mirando a me".

I familiari posero lo sguardo sul più piccolo, che nel frattempo aveva incrociato le mani davanti il viso con lo sguardo rivolto verso un punto non definito, poggiando i gomiti sul tavolo.

Fugaku: "A chi credi che miri?".

Sasuke: "Alle persone con cui esco o uscivo".

La sicurezza con cui disse quella frase spiazzò tutti, perfino sé stesso. Non era mai stato così sicuro nelle ipotesi a meno che non avesse molte prove a sua disposizione, eppure c'era qualcosa in quella situazione che gli faceva credere ciò.

Era certo che il suo obiettivo fosse una delle persone che frequentava, ma chi?

Itachi: "Perché ne sei così sicuro?".

Il minore scrollò le spalle: "Chiamalo sesto senso".

Mikoto sospirò, non sarebbero state di certo le sue parole a far cambiare idea al figlio.

La vibrazione che segnava l'arrivo di un messaggio interruppe i pensieri di Sasuke e di colpo si ricordò del suo piccolo impegno.

Sasuke: "Io esco, torno più tardi" disse alzandosi.

Fugaku: "Dove vai? Tra un po' dovrebbe anche piovere".

Sasuke: "Faccio presto, prima di mezzanotte sarò a casa" disse sbirciando l'ora sul telefono e ipotizzando il tempo necessario affinché lui raggiungesse l'orgasmo.

"Non puoi rimandare?" tentò la madre.

Sasuke: "Mamma, tranquilla. So badare a me stesso, ci vediamo dopo".

Detto ciò si mise la giacca di pelle sulle spalle, prese un ombrello per sicurezza e uscì di casa recandosi nell'unica abitazione che gli metteva timore.

~~

"Sakura, basta piangere...".

Sakura: "Sto finendo tutte le mie lacrime ormai, Naruto".

Naruto: "È uno stronzo e lo sappiamo, ma non puoi ridurti così per un ragazzo".

Sakura: "Tu non capisci! Lui... Lui mi ha baciata! Ma sono sicura del fatto che non mi abbia usata, ne sono sicura Naruto, devi credermi".

Naruto: "Va bene, Sakura, ti credo. Ma sta di fatto che non puoi privarti della tua libertà per lui. Ci parlerai un giorno a scuola, magari durante la ricreazione e mentre quella vipera di Karin sarà da un'altra parte e ti fai spiegare tutto".

Sakura: "Pensi che spiegherà?".

Naruto: "Se vuoi gli parlo io".

Sakura: "Tu lo insulti".

Naruto rise: "Ti prometto che cercherò di essere quanto più gentile possibile".

Sakura: "Solo se mi prometti di non arrivare ad una rissa".

Naruto: "Promesso!".

Sakura: "Ma non farti spiegare il perché del bacio, di quello gli parlerò io personalmente".

Naruto: "Afferrato! Ora fammi un bel sorriso, Sakura. Che ne dici, usciamo e andiamo da Ichiraku?".

La rosa annuì e in dieci minuti si ritrovarono entrambi fuori.

~~

Erano passati poco più di quindici minuti, ma a Sasuke sembrava veramente un'eternità.

Non riuscì più a trattenere né le lacrime, né le urla. Aveva superato il limite del dolore, non riusciva più a sopportare.

Orochimaru: "Quanto mi piace sentirti urlare...". Fece una pausa avvicinandosi all'orecchio diafano dell'altro. "Che dici? Vengo dentro di te o me lo succhi?".

L'Uchiha lo guardò implorante. Gli veniva il disgusto nel fare i pompini, ma allo stesso tempo non avrebbe sopportato ancora per molto la sua presenza .

Quando sentì Orochimaru uscire da dentro di lui, per poi mettersi seduto sul letto, capì che avrebbe avuto un momento di tregua. Si inginocchiò davanti a lui, prendendo la sua erezione in bocca.

'Manca poco e viene. Devo solo resistere' pensò per calmarsi.

Orochimaru gli dettò i movimenti mettendo una mano sulla sua testa. Vederlo così sottomesso a lui lo eccitava, se possibile, ancor di più. Sentire la lingua del più piccolo scorrere su tutta la sua lunghezza, sentirlo succhiare, smettere, per poi succhiare nuovamente lo mandava su di giri.

Orochimaru: "Ingoialo, tutto" gli ordinò una volta raggiunto l'orgasmo.

Controvoglia, Sasuke si ritrovò costretto a berlo.

Orochimaru: "Se tu restassi a dormire qua, domattina troveresti una splendida colazione a base di biscotti che si ricoprono di un buon latte".

Sasuke: "No, sai... A me piacerebbe morderlo o magari... Spezzarlo" disse serio scandendo bene le parole. "Il biscotto, ovviamente" aggiunse nel vedere l'espressione di dolore dell'altro nell'immaginare la scena.

Si rivestì in fetta, guardando l'ora.

Orochimaru: "Te ne vai di già?".

Sasuke: "Sì. E un'ultima cosa: dì al tuo amichetto che giocare a nascondino mi annoia molto, quindi se prima o poi si decide a venir fuori ne sarei molto felice".

Orochimaru: "Sei o non sei un buon detective? Scommetto che queste piccole sfide ti piacciono molto".

Sasuke: "Forse" ammise.

~~

Naruto: "Oh no, ha iniziato a piovere".

Sakura: "Questa non ci voleva, come torniamo a casa?".

Il biondo si mise fuori il bar vedendo una persona con l'ombrello camminare poco distante da loro.

Naruto: "Hey! Puoi dare un passaggio a me e alla mia amica? Siamo senza ombrello!".

La persona in questione alzò lo sguardo. Proprio le due persone con le quali non avrebbe avuto molto da dire.

Nonostante ciò si avvicinò al biondo, non poteva di certo lasciarli lì, sarebbe stato un senso di colpa in più. Avrebbe continuato a piovere fino al mattino dopo e prima o poi quel bar avrebbe chiuso.

Naruto: "Sasuke?!".

Sasuke: "Venite, forza. Non ho tempo da perdere".

Entrambi si misero vicino all'Uchiha, che per tutto il tragitto fino a casa di Sakura tenne lo sguardo in avanti, senza proferire parola. La salutò solo con un cenno.

Naruto: "Ora che lei non c'è, mi spieghi cosa ti prende?".

Sasuke: "Non capisco a cosa ti riferisci".

Naruto: "Invece lo sai benissimo. Vuoi diventare nostro amico di punto in bianco. Accettiamo, poi sparisci, chiariamo e ora di nuovo sparisci. Dopo aver baciato Sakura. Qual è il tuo problema?".

Sasuke ci mise un po' prima di rispondere, come se stesse cercando le parole giuste da dire. "Sono io".

L'Uzumaki lo guardò, convinto sempre di più che l'Uchiha si stesse nuovamente mettendo sulla difensiva, alzando la corazza che aveva costruito per anni.

Naruto: "In che senso sei tu?".

Sasuke: "Il problema. Il problema sono io".

Naruto: "Perché?".

Sasuke: "Perché sono intrattabile. Non sono abituato a qualcosa diverso dalla normalità. Dalla mia normalità".

Naruto: "Sasuke, noi cerchiamo solo di aiutarti".

Sasuke: "Tempo perso, credetemi".

Naruto: "Suigetsu comunque è tuo amico. Il tuo migliore amico. Ti ha aiutato, no?".

Sasuke: "Ci ha messo quattro anni, lavorandoci tutti i giorni. Il nostro legame è troppo forte per far sì che si spezzi".

Naruro: "Sakura ci stava riuscendo vero? Intendo ad aiutarti".

Sasuke: "Perché non mi odiate?" chiese evitando la domanda dell'altro.

Naruto: "Perché è il tuo intento quello di farti odiare e noi non vogliamo".

Sasuke: "Sarebbe solo tutto più semplice" sospirò.

Naruto: "Ti piacciono le cose semplici, Uchiha? Pensavo che ti piacessero le sfide".

Sasuke: "Anche".

Naruto: "Hai intenzione di dirci ciò che ti succede?".

Sasuke: "Vi stancherete prima che quel giorno arrivi".

Naruto: "Non succederà".

Sasuke: "Perché ne sei sicuro?".

Naruto: "Perché i tuoi occhi parlano chiaro. Me lo ha anche confermato Gaara. Secondo lui avete un passato simile, ma di questo non ne ho idea. Non hai lasciato entrare nessuno nella tua vita. Mi chiedo se qualcuno c'è mai riuscito" disse sorridendo malinconico al sol pensiero di tutte le preoccupazioni che potessero attanagliare la mente del moro.

Sasuke: "Suigetsu".

Naruto: "Mh?".

Sasuke: "Suigetsu c'è riuscito" rispose fermandosi davanti la porta del biondo.

Naruto: "Bene, allora inizia a prepare il tuo discorso perché voglio che tu sia convincente. Dopo Suigetsu, io e Sakura ci riusciremo. Buonanotte, teme".

Sasuke: "Notte, dobe".

~~

Una volta tornato a casa, Sasuke si rese conto di sentirsi stranamente bene. Era chiaro che i suoi pensieri lo continuavano a preoccupare e non poco, ma si sentiva felice del breve tragitto fatto insieme all'Haruno e all'Uzumaki, nonostante con la prima non abbia scambiato alcuna parola.

Voleva che tutta quella situazione finisse, ma sarebbe finita solo quando avrebbe scoperto l'identità del killer. Per ora Orochimaru gli era di fondamentale importanza, non poteva fare nemmeno un passo falso.

Sospirò girandosi a pancia in su con lo sguardo rivolto sul soffitto.

Chi poteva essere la seconda vittima del killer? Poteva avere qualche caratterisca in comune con Iruka? Ma nonostante tutte le supposizioni, la domanda principale ancora non aveva risposta: perché Iruka era stato ucciso?

Sasuke sentì nuovamente un brivido, ma non era freddo. Era sotto le coperte e la sua finestra era chiusa. C'era qualcosa di strano o – per meglio dire – qualcuno.

Si alzò e si sporse quel minimo vicino alla finestra per vedere se ci fosse qualcuno, ma nulla. La strada era desolata.

Diede la colpa alla sua mancanza di sonno, in effetti stava sbadigliando da un bel po'. Avrebbe pensato tutto l'indomani, l'importante in quel momento era dormire o non avrebbe retto la settimana stancante che lo avrebbe atteso. Decise di mettersi nuovamente sotto le coperte; in poco tempo sentì le sue palpebre farsi sempre più pesanti e il sonno prese il sopravvento.

Eppure il suo sesto senso non sbagliava, lì fuori c'era davvero qualcuno. Quel qualcuno si stava tremendamente divertendo nel confondere l'Uchiha. Quel qualcuno lo stava osservando da tempo ormai e stava capendo di aver a che fare non con un pivellino, ma con un ragazzo molto sveglio.

Scattò una foto alla finestra del moro, aggiunse il solito bigliettino e lo mise dentro il bucalettere. Con un sorriso a dipingergli il volto, se ne andò.

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Continua

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