𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂...

Av Chaeyoung_are_Rosie

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Copertina fatta da @Mavi_reader06 [IN CORSO] [⚠️AGGIORNAMENTI LENTI⚠️] "Sto bene", una risposta così sempli... Mer

Prologo
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Av Chaeyoung_are_Rosie

Sasuke uscì fuori dalla casa. Quella foto era sicuramente quella che aveva visto anche da Orochimaru. Stessa posizione, stessa espressione. Il moro si stava facendo mille domande, una dietro l'altra, ma non riusciva a trovare una spiegazione e questo lui lo odiava. Doveva sapere. Doveva chiarire tutti i suoi dubbi.

Ma a proposito di chiarire, doveva farlo con una persona in particolare.

Entrò dentro al bar e cercò Suigetsu con lo sguardo. Lo vide servire dei tavoli, quindi si avvicinò al bancone e aspettò pazientemente.

Suigetsu: "Cosa vuoi?" chiese una volta tornato nella sua postazione cercando di essere il più freddo possibile.

No, non era veramente arrabbiato con Sasuke. Ma gli voleva far capire che quell'atteggiamento lo feriva, e anche tanto.

Sasuke: "Tra quanto stacchi?".

Suigetsu: "Tra un'oretta".

Sasuke: "Dopo parliamo, ti aspetto qua fuori".

Suigetsu: "E chi ha detto che voglio parlare?".

Sasuke: "Senti, se per te quattro anni di amicizia sono stati pochi, per me non lo sono stati affatto. Mi sono fidato ciecamente di te e mi sono completamente aperto, sai tutto di me. Quindi o parliamo o parliamo".

Suigetsu: "Va bene, ci vediamo dopo" gli disse irritato dalla sola supposizione che l'altro aveva fatto. Era ovvio che quei quattro anni fossero molto importanti per l'albino.

~~

Alla chiusura del bar, Suigetsu e Jugo uscirono insieme. Videro l'Uchiha guardare un punto fisso con una mano a tenere il taccuino aperto e con l'altra a sostenere il mento.

"Sasuke" lo richiamò l'albino, facendolo risvegliare dai suoi pensieri.

Il moro si alzò e andò verso entrambi.

Jugo: "Se volete, vado via".

Sasuke: "Oh no, tranquillo. Puoi anche rimanere".

Suigetsu incrociò le braccia al petto: "Avanti, parla" lo incitò.

Sasuke: "Mi conosci tanto quanto mi conosce mio fratello. Sai che non sono abituato a parlare dei miei problemi e sai che spesso e volentieri preferisco stare da solo. Ma sai anche quanto tengo a te, non lo faccio di proposito a comportarmi così".

Suigetsu: "Sasuke, io ho sempre rispettato i tuoi tempi. Sempre. Non mi sono mai azzardato ad obbligarti a parlare se non volevi. Ma ora la questione è diversa, molto diversa. Ti ho sempre chiesto di essere sincero con me, su tutto e invece, indovina un po', non lo sei stato".

Sasuke: "Su quale base parti per dirmi che non lo sono stato?" gli chiese consapevole, però, che l'altro avesse ragione.

Suigetsu: "Prima di tutto, hai paura se ti sfiorano, cosa mai successa prima d'ora, nemmeno quando tuo padre ti alzava le mani. Poi mi stai continuando a dire di stare bene quando ti si legge chiaramente in faccia che non è così. Dopo stai nuovamente con Karin e io dovrei credere che tu abbia cambiato idea sapendo che quella strega è una sporca ricattatrice? Dai Sasuke, non prendiamoci per il culo".

Sasuke: "Sì, va bene. Ti ho mentito. Ti prometto che ti dirò tutto, ma non ora, per favore. Lo sto facendo per te".

Suigetsu: "Per me? Per me?!" ripeté. "Sasuke, ti rendi conto che facendo così mi stai solo facendo male? Ora ascoltami bene, sei in vena di sincerità?" gli chiese e lo vide annuire. "Bene. Quando ti comporti così mi ferisci, io non riesco a sopportare il fatto di non poterti aiutare! Una cosa che ti ho chiesto è quella di non mentirmi. E lo hai fatto! Prima, al bar, hai parlato dei quattro anni della nostra amicizia. Se ti comporti così inizio veramente a dubitare del fatto che per te siano significati davvero qualcosa".

Sasuke: "Ma cosa dici? Se non fossero stati importanti io non sarei qua ora a cercare di chiarire e non mi sarei messo a piangere. Come puoi solo pensare che per me non siano significati nulla?!".

Suigetsu: "Va bene, okay".

L'Uchiha sospirò e gli mise una mano sulla spalla, ma l'altro gliela tolse.

Suigetsu: "Basta così, Sasuke. Ho sentito abbastanza".

Sasuke: "No! Non voglio che-".

Suigetsu: "Non vuoi? Perché cazzo pensi sempre a te stesso?! Vuoi per un attimo metterti nei miei panni e capire perché io stia reagendo così? Vuoi farlo o no?!".

Sasuke: "Penso sempre a me stesso?!".

Suigetsu: "Inizio a pensare proprio di sì. 'Non voglio che', pensa anche a me! Pensa a cosa io possa provare in questo momento!".

Sasuke: "Ma almeno fammi finire!".

Suigetsu: "Per sentire cosa?".

Jugo: "Suigetsu, stai esagerando ora...".

Suigetsu: "Non sto esagerando, mi sto trattenendo".

Sasuke: "E quindi che vorresti fare?".

Suigetsu: "Tu?".

Sasuke: "Ti sei tanto lamentato del fatto che penso a me stesso e ora mi chiedi cosa io voglia fare?".

Suigetsu: "Non hai capito proprio un cazzo".

Sasuke: "Allora avanti, spiegamelo tu. Mi sto iniziando ad innervosire, tu mi continui ad accusare di essere egoista, che i quattro anni per me non siano significati nulla, ma ti senti? Ti comporti come se non mi conoscessi-".

L'albino gli tirò uno schiaffo, più forte di quello che avrebbe voluto. "Stai zitto. Lo stai facendo di nuovo. Anche tu mi conosci e sai che in altre occasioni non ti avrei mai alzato nemmeno un dito".

Il moro restò in silenzio e non poté frenare le lacrime che in poco tempo rigarono le sue guance. Una volta che furono vicine alle labbra, le leccò istintivamente.

Amare.
A seconda del significato che gli si attribuiva cambiava senso. Poteva essere un aggettivo o un verbo. E il moro si sorprese nel vedere una certa somiglianza in entrambi i casi.

Guardò Suigetsu. "Ti voglio bene".

Se ne andò senza aggiungere altro, sparendo nell'ombra della notte.

Una frase. Tre parole. Dette non da una qualsiasi persona, ma dall'unico ragazzo che non riusciva a dire apertamente quanto tenesse alle persone che lo circondavano.

Jugo: "Sei stato troppo duro".

Suigetsu: "Lo so".

Jugo: "Cosa pensi di fare, ora?".

Suigetsu: "Gli parlerò. Ma voglio che capisca il suo errore".

Jugo: "Così facendo lo farai soffrire più di quanto non stia soffrendo per quello che sta affrontando. E non dirmi che non te ne sei accorto. Era felice e di punto in bianco ha iniziato a tremare quando lo vogliamo abbracciare o quando gli mettiamo una mano sulla spalla. Non penso proprio sia una cosa da tutti i giorni. Conosci Sasuke meglio di me, ora più che mai ha bisogno di sostegno e supporto, non fingere di non saperlo".

Suigetsu: "Lo so, l'ho capito. Non abbandonerò Sasuke, se è quello che pensi. Non riuscirei comunque".

~~

Sasuke, una volta tornato a casa, si chiuse nella sua camera buttandosi a peso morto sul letto.

Voleva andare nella villa che tutti definivano abbandonata, quella villa dove per la prima volta aveva legato con Sakura, ma aveva un brutto presentimento e per quanto volesse ignorarlo, non ci riuscì.

Stava iniziando a pensare a troppe cose contemporaneamente e doveva assolutamente tenere occupata la mente con una sola cosa prima di impazzire.

Ripensò alla fotografia vista a casa del suo ex preside. La foto ritraeva Orochimaru, Hiruzen stesso, una ragazzina dai biondi capelli e un altro ragazzino con degli strani segni rossi sotto gli occhi, probabilmente pennarello.

La biondina gli ricordò Tsunade. Effettivamente, se faceva un po' di conti, avevano più o meno la stessa età. Che si conoscessero? E perché Orochimaru aveva strappato la foto?

Cos'era successo? Sapeva ben poche cose e non poteva rischiare di chiederle tutte in una volta sola, sarebbe risultato troppo sospetto.

Sentì delle risate provenire nella stanza del fratello e non ci volle molto per capire che ci fosse Shisui.

Sospirò. Aveva troppi pensieri sparsi. Doveva aspettare per forza. Pazientare per un po'.

Inevitabilmente ripensò all'albino e alle sue parole. Lo aveva accusato di cose totalmente false, ma in fondo forse era la verità. Sperò solo che quel dibattito non avesse cambiato davvero il loro legame. Non ce l'avrebbe fatta, non avrebbe retto e si sarebbe lasciato trascinare in quel vuoto che lo stava divorando lentamente.

~~

La luce dei primi raggi del sole iniziava a picchiettare sul viso di Sasuke. Si tirò a forza e si mise seduto. Aveva tutti i muscoli intorpiditi e capì che la sera precedente il sonno aveva preso il sopravvento.

Si stiracchiò e andò in bagno per farsi una doccia fresca. Oltre ad addormentarsi senza un bel bagno rigenerante, non si era nemmeno cambiato.

Ritornò in camera sua per sistemare il letto e subito dopo andò in cucina, dove vi trovò il padre intento a imprecare contro un foglietto.

Sasuke: "Che succede, papà?".

Fugaku non gli rispose, ma gli passò ciò teneva in mano. Scoprì che quel foglio aveva quattro foto, che ritraevano gli agenti ed il padre stesso.

La prima foto fu scattata il giorno del ritrovamento del corpo. La seconda fu scattata davanti la centrale di polizia. La terza ritraeva la villa appartenente alla sua famiglia. La quarta ed ultima foto, invece, ritraeva il vecchio quartiere degli Uchiha.

Sasuke: "Lo abbiamo sempre avuto sotto il naso e ce lo siamo fatti scappare".

Si soffermò sulla terza foto, quando l'aveva scattata? La sera prima? Era per questo che aveva un brutto presentimento? Se ci fosse andato avrebbe scoperto il volto del colpevole?

Fugaku: "Esatto" disse a denti stretti sbattendo una mano sul tavolo.

Sasuke: "Conosce la villa e il vecchio quartiere".

Fugaku: "Sai quante persone sono a conoscenza del vecchio quartiere?".

Al minore venne come un illuminazione.

Fugaku: "A cosa hai pensato?".

Sasuke: "Noi ci siamo trasferiti perché lì è stato commesso un omicidio, giusto?".

Fugaku: "Sì".

Sasuke: "Un omicidio che è stato archiviato, però, come incidente. Dico bene?".

Fugaku: "Stai per caso dicendo che...".

Sasuke: "Esattamente. Penso che sia lo stesso assassino. Papà, ho bisogno di sapere chi è stato ucciso e perché a distanza di tredici anni ha deciso di uccidere di nuovo".

Fugaku: "Dopo scuola verrai in caserma con me. Ti farò vedere i fascicoli. Comunque, adesso possiamo togliere Shisui dalla lista degli indiziati. Non ha potuto scattare la prima foto, era dentro casa e quando tredici anni fa ci fu quell'omicidio era con Itachi".

Il moro annuì solamente. Aveva davvero avuto a pochi metri di distanza il colpevole e lui non se n'era minimamente accorto.

Quando il minore si alzò dalla sedia fu bloccato dalla voce del padre.

Fugaku: "Forse di quel caso so più di quanto dovrei sapere, ma me lo hanno fatto archiviare come incidente a causa della mancanza di prove".

Sasuke non disse nulla, si appuntò mentalmente la frase e si diresse a scuola.

L'assassino voleva giocare? Bene, avrebbero giocato.

Amava le sfide.

~~

Erano le sette e mezza quando Naruto e Sakura oltrepassarono la porta del bar nel quale quest'ultima, insieme all'Uchiha, era andata una volta.

Suigetsu: "Buongiorno, Sakura".

Sakura: "Dobbiamo parlare, di Sasuke".

Jugo affiancò l'albino, che assunse immediatamente un'espressione seria.

Naruto: "È importante. Si sta comportando in maniera terribilmente strana".

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