𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂...

By Chaeyoung_are_Rosie

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Copertina fatta da @Mavi_reader06 [IN CORSO] [⚠️AGGIORNAMENTI LENTI⚠️] "Sto bene", una risposta così sempli... More

Prologo
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By Chaeyoung_are_Rosie

Il giorno successivo quando Sasuke andò in cucina trovò già il padre.

Sasuke: "Notizie?" gli domandò notando che avesse dei fogli in mano.

Fugaku: "Avevi ragione, il fatto è avvenuto l'altro ieri tra le sei e le sette di sera. In casa della vittima ci sono delle videocamere proprio sull'ingresso. Abbiamo deciso di controllarle e si vede entrare, poco prima l'ora della morte, solo una persona incappucciata, tutta di nero, non si vede molto bene ma forse ha gli occhi verdi. Suppongo che possa essere uno dei molestatori che sono stati avvistati".

Sasuke: "Gli occhi verdi?".

Fugaku: "Sì, ricordi le descrizioni, giusto? Tu cosa pensi?".

Sasuke: "Sì, le ricordo. Ma-" si fermò prima dal dire altro maledicendosi mentalmente per non aver pensato due volte prima di parlare.

Fugaku: "Ma?".

Sasuke scosse la testa: "Ma nulla, non preoccuparti".

Fugaku: "Sasuke, è importante. Mi stai nascondendo qualcosa?".

Sasuke: "No, affatto, pensavo solo che è strano il fatto che si sia fatto vedere, anche se di poco" spiegò sbrigativo, per poi affrettarsi ad uscire dalla stanza.

Fugaku: "Dove vai?".

Sasuke: "A scuola".

Fugaku: "Ora?".

Sasuke: "Sì, ho delle interrogazioni e per farle andare perfette ripasserò un po' con il silenzio che c'è in aula al mattino".

Non aspettando una risposta, prese la cartella e uscì di casa. Suo padre non era stupido, aveva capito da tempo che Sasuke stesse nascondendo qualcosa, ma non capiva cosa.

Sasuke, d'altronde, aveva mentito un'altra volta al padre. Gli voleva dire che non poteva essere chi pensava perché Orochimaru aveva un'alibi di ferro. Infatti, proprio durante l'ora del decesso era con lui. Si stava divertendo a rigirarselo a suo piacimento, stava amando spezzarlo in due dal dolore, lo eccitava. Sasuke era il suo bocconcino preferito. Quello che si lascia per ultimo per avere il sapore buono in bocca.

~~

Il moro si trovò di fronte al cancello, ancora chiuso, dell'enorme scuola. Ripensò a Karin e al suo ricatto. Aveva ancora due giorni per capire cosa fare, ma purtroppo conosceva la rossa. E sapeva che non avrebbe fatto passare i tre giorni completi. Le doveva dare una risposta e anche subito.

Come se avesse parlato del diavolo, la giovane Uzumaki gli diede il buongiorno attaccandosi a lui.

Sasuke: "Staccati" le ordinò secco.

Karin: "Quando mi darai la risposta?".

Sasuke: "Entro stasera".

Karin: "Come mi conosci bene".

Sasuke: "Fin troppo".

Karin: "Aspetterò allora" gli sussurrò dandogli un bacio vicino alle labbra per poi andare dal suo gruppo di amiche.

Dopo circa dieci minuti vide l'Haruno salutarlo.

Sakura: "Buongiorno, Sasuke" disse sorridendo mentre gli fece cenno di avvicinarsi a lei e a Naruto.

Sasuke: "Giorno".

Naruto: "Sembri un cadavere".

Sasuke: "Grazie mille, dobe. Molto gentile".

Naruto: "È vero! Che hai fatto stanotte? Sembra che tu non abbia dormito affatto".

Sasuke: "Ho dormito, ma poco. Cosa ti importa?".

Naruto: "Sei davvero insopportabile!".

Sasuke: "E tu una testa quadra che non sa farsi gli affari suoi".

"Ragazzi, basta, parliamo d'altro" si intromise la rosa.

Naruto: "Hai qualche argomento di cui parlare, Sakura?".

Sakura: "Avete sentito dell'omicidio del professore Iruka?" chiese ed entrambi annuirono.

Naruto: "Tu sei il figlio di un agente, non sai nulla?" domandò all'Uchiha.

Sasuke: "So solo che il colpevole ha deviato le indagini. Non ha lasciato tracce, nulla di nulla e ha portato con sé il cellulare della vittima".

Sakura: "Però mi dispiace troppo... Era un bravo insegnante, ma soprattutto una brava persona".

Naruto: "Già, concordo con te".

Sasuke: "Non è l'ora di pensare a queste cose, ormai è morto e non possiamo piangerci sopra. La cosa importante è sapere chi ha commesso l'omicidio prima che qualcun altro venga ferito o, peggio ancora, ucciso".

Naruto: "Non ti tocca nemmeno di striscio il fatto che un professore che insegnava nella nostra scuola sia morto?".

Sasuke: "Vuoi la verità? No".

Il biondo sospirò. Sasuke sapeva essere veramente insensibile, ma in fondo – anche se avevano due caratteri opposti – Naruto lo stava iniziando a capire.

Il moro era serio, negli anni in cui lo aveva visto a scuola raramente sorrideva. Tutti lo odiavano, tutti lo ammiravano. Perché lui era il puttaniere e stronzo, ma anche l'unico ragazzo ad aver avuto sempre il massimo dei voti e un rendimento a dir poco perfetto.

Per questo motivo era costantemente odiato. Molti pensavano che andasse a letto con gli insegnanti o che li pagasse anche. Ma durante le interrogazioni si dovevano ricredere, perché Sasuke studiava tutto alla perfezione. Aveva una memoria di ferro, tutto ciò che leggeva lo memorizzava all'istante. Anche solo stare attento in classe, potevano passare due settimane, ma lui avrebbe ricordato tutto.

Naruto avrebbe voluto sapere la storia che si nascondeva dietro a quella maschera tremendamente infelice. Il moro, infatti, stava iniziando a stare bene da quando usciva con la loro comitiva, ma stava ricadendo nel buio totale da quando aveva iniziato a mentire al padre, da quando non stava denunciando un fatto di tale importanza.

La verità era che Sasuke si sentiva come un complice del criminale, si sentiva coinvolto in quella situazione.

Il biondo li lasciò andando da Kiba e Gaara, lasciando così soli Sasuke e Sakura.

Sakura: "Senti Sasuke, dovrei parlarti".

Sasuke: "Parlarmi?".

Sakura annuì: "Facciamolo durante l'intervallo, abbiamo più tempo".

Sasuke: "Va bene. Ma è successo qualcosa?".

Sakura: "Non preoccuparti, nulla di grave. Ci vediamo dopo sul tetto".

~~

L'Uchiha, per le tre ore consecutive, non fece altro che pensare alle parole di Sakura. Non aveva ancora capito di cosa volesse parlare. Aveva fatto ipotesi su ipotesi, ma non avrebbe mai potuto indovinare.

Appena la campanella che segnava l'inizio dell'intervallo suonò, si fiondò dritto nel luogo dove si erano dati appuntamento. Aspettò due minuti prima di vedere una chioma rosa spuntare dalla porta.

Sakura: "Hey" disse sedendosi accanto a lui.

Sasuke: "Hey" ripeté.

Sakura: "Io credo di non poter più mentire a me stessa".

Sasuke: "A cosa ti riferisci?".

Sakura: "Ne ho parlato con Naruto e mi ha consigliato di parlarne direttamente con te".

Sasuke: "Spiegati meglio".

La rosa sospirò: "Credo che tu mi piaccia".

Il moro restò spiazzato. Incapace di dire qualsiasi cosa.

Sakura: "I tuoi sguardi, la tua voce, il contatto che abbiamo a volte. Quando mi sposti alcune ciocche dei capelli dietro l'orecchio. Il tuo viso, che ho studiato così tante volte. La tua voce. Non riesco più a smettere di pensare a te e a che sapore abbiano le tue labbra".

Sasuke continuò a non dire nulla, per lui era lo stesso. Provava le stesse cose. Quando le spostava i capelli, quei morbidi capelli lisci che emanavano un leggero profumo di fiori di ciliegio, si perdeva poi nei dettagli dei suoi occhi verde smeraldo. Anche lui le aveva esaminato molte volte il viso, lo conosceva a memoria. Ogni piccolo dettaglio, ogni piccola imperfezione che alla fine imperfezione non era.

Lei era unica. Sakura era unica.

Senza pensarci due volte unirono le loro labbra. Le mani del moro scivolarono sui fianchi della rosa, le mani di quest'ultima si appropiarono dei capelli del moro approfondendo così il bacio.

Sasuke sapeva di star sbagliando ad averla baciata. Sapeva che poi l'avrebbe fatta soffrire. Sapeva che sarebbe stato definito un puttaniere anche da Sakura e Naruto.

Non lo avrebbe sopportato. Ma non poteva rischiare.

Si staccarono per mancanza d'aria.

Sasuke: "Scusami. È da egoisti e so che non vorrai farlo. Ma cerca di perdonarmi".

Detto questo se ne andò, lasciando la rosa parecchio confusa.

Si rinchiuse in un bagno stringendo gli occhi per non piangere. Li sentiva pizzicare, li sentiva umidi. Avrebbe voluto tirare fuori tutto ciò che teneva dentro, ma si voleva risparmiare la compassione. Voleva dire tutto, ma non voleva dire nulla.

Scrisse a Karin.

-Sasuke: Hai vinto tu.

Si morse il labbro inferiore. Si era ritrovato per l'ennesima volta con le spalle al muro. Ma il pensiero di aver lasciato Sakura così, senza una spiegazione dopo averla baciata, fece più male del suo stupro. Fece più male di tutte le bugie dette. Fece più male del segreto che stava nascondendo da tempo ormai.

Aveva fatto soffrire una ragazza a causa sua, stavolta era stato davvero lui. E non con una ragazza qualsiasi, con Sakura Haruno.

Riuscì comunque a cacciare dentro le lacrime e a tornare in classe come se nulla fosse successo.

~~

Una volta che Sasuke tornò a casa non poté fare a meno di notare il clima di tensione che si fosse creato.

Guardando in cucina vide solo la madre con sguardo triste.

Mikoto: "Sasuke, sei tornato... Non ho ancora cucinato, dimmi cosa vuoi che mi metto subito a cucinare".

Sasuke: "Tranquilla, mamma. Poi mangerò qualcosa".

Mikoto: "Hai litigato con Itachi, vero?".

Sasuke annuì, sicuramente la sera prima li aveva sentiti.

Mikoto: "Tuo padre gli ha fatto un discorsetto, ripetendogli tutte le regole per gli omicidi. Ma ad Itachi non sembrava importare davvero questo. Sai... stamattina l'ho visto piangere, penso per come avete discusso ieri. Ha cercato di tranquillizzarmi, ma mi dispiace vedervi distaccati. Siete sempre stati molto uniti".

Sasuke: "Mamma, siamo fratelli, tutto si risolverà".

La madre gli rivolse un dolce sorriso "Spero al più presto".

Sasuke la rassicurò e andò verso camera sua, fermandosi però quando vide la porta della camera del fratello aprirsi.

Itachi: "Sasuke".

Il minore lo guardò. Aveva gli occhi rossi, ancora in pigiama e i capelli scompigliati.

Il maggiore cercò di abbracciarlo, ma la troppa vicinanza non lo rassicurava più e d'istinto si allontanò.

Sasuke: "Scusa Itachi, non ora" disse andando dritto in camera sua per calmarsi.

Non l'aveva nemmeno sfiorato e stava tremando. Ogni gesto comunemente di affetto, gli faceva ricordare cose per nulla piacevoli. Si sentiva tremendamente in colpa per come aveva respinto il fratello maggiore che cercava solo di farsi perdonare.

Itachi, tuttavia, pensò che ancora Sasuke fosse arrabbiato con lui e che per questo non volesse essere toccato. Avrebbe aspettato ancora un po'. Anche se gli faceva tremendamente male vedere che non gli parlasse, avrebbe messo sempre al primo posto la salute e il bene del suo fratellino. Se quella lontananza lo avrebbe fatto stare in pace con sé stesso era pronto ad aspettarlo.

Sasuke lo voleva un abbraccio, lo voleva davvero. Ma i brutti ricordi superavano questo desiderio.

Voleva bene al fratello maggiore, gliene voleva da impazzire. Sperava solo che quel distacco non avrebbe cambiato nulla.

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Continua

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