Sasuke si svegliò con una voglia di andare a scuola inesistente. Si sentiva stanco, debole e, cosa più importante, provava dolore alla schiena e sedersi fu la cosa più lancinante che avesse provato nell'ultimo periodo. Ma come glielo spiegava alla madre che aveva quel tipo di dolore? Non era gay e se lo fosse stato non avrebbe di certo preso il ruolo del passivo, odiava perdere il controllo. L'idea di dirle che il giorno prima un viscido lo aveva stuprato non era di gradimento al minore degli Uchiha, quindi si rassegnò e si alzò dal suo letto.
Prima di vestirsi controllò se avesse dei succhiotti evidenti, ma almeno su quello poteva stare tranquillo, Orochimaru si era 'solo' preoccupato di penetrarlo.
Una volta sceso in cucina gli passò completamente l'appetito, soprattutto quando vide il latte. Quel maniaco gli aveva fatto il lavaggio del cervello nel trovare doppi sensi nei cibi e inutile dire che ormai latte e biscotti non erano più visti allo stesso modo.
Mangiò una cosa al volo solo per colmare il senso di fame e andò a scuola.
~~
Karin sapeva già tutto, sapeva di Sasuke e di Orochimaru. Ciò che la stava irritando era però il fatto che Sakura gironzolasse ancora attorno a Sasuke. Ed era proprio per questo motivo che alle otto di mattina si stava lamentando con Deidara.
"Va bene. Basta. Ora sta zitta!" esclamò il biondo, stufo di sentirla.
Karin: "Avevi detto che ci avresti pensato tu!".
Deidara: "Sasuke mi ha visto mentre la baciavo, ne sono sicuro! Lei deve avergli detto che poi mi ha spinto".
Karin: "Devo trovare un altro modo".
Deidara: "Ecco, infatti. Ora lasciami dormire" disse chiudendo la porta, ma la rossa fu più svelta e la aprì di scatto.
Karin: "Ah no. Tu ora ti farai dire tutti i dettagli della scopata che Orochimaru ha fatto con Sasuke perché io lo ricatterò".
Deidara: "Ma non puoi dirglielo tu? Non ci tengo a sapere quante volte glielo ha infilato e uscito".
Karin: "Muoviti, Deidara! Voglio sapere tutto il prima possibile!".
Detto ciò si diresse verso la scuola, pregustando già la sua, ormai vicina, riappacificazione con l'Uchiha.
~~
Neji: "Sasuke? Hey, sto parlando con te" lo richiamò l'amico.
Sasuke: "Dimmi".
Neji: "A che pensavi?".
Sasuke: "Nulla, nulla. Piuttosto cosa c'è?".
Neji: "Non me la racconti giusta".
L'Uchiha roteò gli occhi, odiava quando le persone lo tartassavano di domande per una volta che fosse distratto.
Neji: "Cos'è successo?".
Sasuke: "Niente".
Neji: "Parla".
Sasuke: "Non so cosa dirti".
Neji: "Sasuke".
Sasuke: "Neji".
Neji: "Sono serio".
Sasuke: "Mi stai facendo innervosire. Sto bene".
Neji si alzò "Va bene allora, se lo dici tu". Dopo poco la porta dell'aula si richiuse lasciando il moro nella sua amata quiete.
Tutti gli altri erano o in cortile o in bagno o sul tetto. Lui quel giorno preferì starsene in classe. Voleva solo silenzio e di sicuro non avrebbe sopportato qualcuno che lo sfiorasse.
Ma purtroppo si dovette ricredere sulla sua scelta quando sentì che Rock Lee aveva appena fatto una dichiarazione davanti a tutti alla sua Sakura.
In men che non si dica uscì dalla sua classe per dirigersi in cortile. Tutti erano messi a cerchio. L'Haruno, visibilmente imbarazzata, era affiancata da Naruto. Rock Lee invece continuava a dirle quanto l'amasse.
Naruto: "Hey mister sopracciglia, non so se ti è chiaro, ma lei non ti vuole".
Rock Lee: "Sta solo nascondendo i suoi sentimenti! La perseveranza e la pazienza sono sempre buone qualità e io posso aspettare anche secoli!".
"Ora basta, cos'è questo teatrino?".
Tutta l'attenzione fu ora rivolta alla voce dell'Uchiha. Era guardato con stupore. Lui: studente migliore dell'istituto, calma inumana, sempre per i fatti suoi, coinvolto solo a volte nelle risse – nelle quali lo avevano insultato –, non si era mai impicciato nei fatti altrui. E ora stava fermando una dichiarazione?
Rock Lee: "Ah... L'Uchiha. Cosa vuoi?".
Sasuke si avvicinò tanto da restargli a meno di un metro di distanza.
Sasuke: "A quanto mi sembra di aver capito lei non ti vuole, quindi non capisco perché tu sia ancora qui a farle il filo. Saranno più di tre anni che vai avanti con questo circo. Non ti vuole. Difficile da capire? Poi sì: perseveranza e pazienza sono buone qualità, ma non se le usi con una povera ragazza che vorrebbe solo godersi in pace questi dieci minuti di intervallo e invece deve sentire te che, come ogni volta d'altronde, improvvisi serenate".
L'altro restò in silenzio, ma subito dopo tirò un pugno cercando di colpirlo in pieno stomaco. Colpo che, però, mancò. Il moro fu più veloce, ma lui non voleva lottare. Non ne aveva voglia e aveva il solito problemino lasciatogli da Orochimaru.
Sasuke: "Ti sto solo dicendo la verità".
Rock Lee: "No! Tu menti perché te la vuoi scopare! Ti sei fatto tutte!".
Il moro si rivolse alle ragazze: "Scusate, con quante di voi sono stato?".
L'unica ad alzare la mano, ovviamente, fu Karin. La sua ex. Non ci aveva provato con nessun'altra. Le ragazze lo volevano solo scopare per poi poter dire di essere state a letto con lui. Avrebbe fatto a meno anche di Karin se solo non fosse stato obbligato, ma ora era single. Non stava con nessuna.
Sasuke: "Come vedi ho avuto solo un'ex. Non sono un puttaniere. Se ci credi, bene. Se non ci credi, me ne farò una ragione. Ma ora lascia questa ragazza in pace" gli ordinò rivolgendogli lo sguardo più truce che rispecchiava perfettamente le emozioni che provava in quel momento.
Rock Lee si lasciò convincere, anche se prima di andare via mormorò un 'Non è finita qua'.
Sakura: "Grazie, Sasuke".
Sasuke: "Figurati".
Karin: "Sasuke! Ti devo parlare".
Sasuke: "Scordatelo".
Karin si avvicinò al suo orecchio: "Del tuo stupro" gli sussurrò per poi girarsi intimando l'altro a fare lo stesso.
Il moro la guardò secco e freddo e la seguì.
Karin: "Conosco Orochimaru".
Sasuke: "Come lo conosci?".
Karin: "Vedi Sasuke... È un amico di Deidara".
L'altro strinse i pugni, avrebbe dovuto pensarci fin da subito, invece non gli era proprio minimamente passato per la testa che potesse essere lui la mente di tutto, anche se però pensava che la rossa c'entrasse comunque qualcosa.
Sasuke: "Glielo hai detto tu?".
Karin: "Sì, ma ambiva al tuo corpo già da tempo, me lo ha detto Deidara. Io non volevo di certo che ti strupasse, però dato che l'ha fatto sarai traumatizzato. Ti serve affetto e io sono pronta a dartelo".
Sasuke: "Dimenticalo, non ritornerò con te".
Karin: "Allora mi sa che mi toccherà dire a tutti che Sasuke Uchiha è stato stuprato e ha degli appuntamenti con una persona molto più grande di lui".
Sasuke: "Karin, no" le disse serio, ma l'altra non si lasciava mica convincere così.
Karin: "Karin sì, invece. Allora, Sasuke, la scelta è tutta tua. Ti darò tre giorni di tempo, dopodiché se accetterai di diventare di nuovo il mio ragazzo dovrai evitare Sakura e i suoi amici. Altrimenti... Ho i miei contatti" disse tirando fuori il telefono.
Detto ciò se ne andò. Ora sì che si trovava in guai seri. Se da una parte avesse accettato, allora poteva risparmiarsi strigliate e vergogna, ma dall'altra avrebbe perso Sakura e Naruto. Soprattutto Sakura.
Se, invece, avesse rifiutato, poteva anche non tornare a casa o non avrebbe più visto la luce del sole.
In ogni caso aveva tre giorni per valutare i pro e i contro, ci avrebbe pensato dopo, anche se già era quasi sicuro della risposta che avrebbe dato.
~~
Sasuke si trovava in camera sua quando il padre, vestito in divisa, entrò senza nemmeno bussare.
Fugaku: "Vieni con me. C'è stato un probabile caso di omicidio".
Il figlio non se lo fece ripetere due volte e in meno di cinque minuti entrambi erano già in macchina.
Aveva proprio voglia di distrarsi e sicuramente risolvere un crimine lo avrebbe aiutato di molto.
Aveva solo un pensiero che non riusciva a togliersi dalla testa, a cui solo il padre avrebbe potuto rispondere in quel momento.
Sasuke: "Cosa intendevi con probabile caso di omicidio?".
Fugaku: "Chi ha telefonato per comunicare la disgrazia ha prima detto che è stato ucciso e subito dopo che si è suicidato. Tu cosa pensi sia successo?" gli domandò, consapevole del fatto che rare volte si sbagliava.
Sasuke fece un sorriso quasi impercettibile: "Io penso che ci sia qualcuno a piede libero che dovrebbe stare dietro le sbarre" rispose, non vedendo l'ora di andare ad ispezionare la scena del delitto.
----------------------
Continua