𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂...

By Chaeyoung_are_Rosie

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Copertina fatta da @Mavi_reader06 [IN CORSO] [⚠️AGGIORNAMENTI LENTI⚠️] "Sto bene", una risposta così sempli... More

Prologo
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By Chaeyoung_are_Rosie

Ormai durante l'intervallo era un appuntamento fisso quello di Sakura e Sasuke.

L'Haruno lo vide con lo sguardo rivolto verso il cielo e si avvicinò mettendosi accanto a lui.

Sasuke: "Ciao, Sakura".

Sakura: "Come stai?".

Sasuke: "Meglio, ma non berrò più oltre il mio limite".

Sakura: "Pensavi di poter resistere?".

Sasuke: "Ho sempre retto bene l'alcol, ma penso di aver esagerato".

Sakura: "Senti, ho una domanda" iniziò leggermente imbarazzata.

Sasuke: "Dimmi" disse guardandola.

Sakura: "Potresti spiegarmi un argomento di fisica? Non mi è ben chiaro, tra una settimana ho la verifica e non vorrei arrivare impreparata".

Sasuke: "Possiamo fare subito dopo scuola".

Alla rosa le si illuminarono gli occhi: "Sì, va benissimo!".

L'Uchiha sorrise nel vedere la ragazza così contenta.

Sakura: "Dovresti sorridere più spesso".

Sasuke: "Non ci sono abituato" ammise.

Sakura: "Un giorno mi racconterai la tua storia?" gli chiese guardandolo con la coda dell'occhio.

Il moro la guardò e poi ripose lo sguardo sul cielo limpido.

Sasuke: "Probabilmente sì" rispose sinceramente. "Ma ora no. Mi fido di te, ma ci sono cose che nemmeno mio fratello sa".

La ragazza lo capì subito e comprese la sua scelta. "Va bene".

~~

L'Uchiha e l'Haruno si ritrovarono a casa di quest'ultima subito dopo scuola, proprio come aveva detto Sasuke.

Sakura: "Ti preparo qualcosa?".

Sasuke: "No, tranquilla. Non scomodarti".

Sakura: "Ma figurati, mi fa solo piacere. Allora, pomodori?" gli domandò sapendo che fossero il piatto preferito dell'altro.

Sasuke: "Me l'hai domandato sapendo che ti avrei risposto sicuramente di sì?".

Sakura rise e fece due porzioni di insalata di pomodori.

Sakura: "Vuoi anche della carne?".

Sasuke: "Davvero, non scomodarti così tanto".

Sakura insistette e il moro si trovò ad assecondarla.

Dopo aver pranzato si misero subito all'opera e la rosa dovette ammettere che non c'era cosa che l'Uchiha non sapesse fare.

Aveva scoperto che era anche un perfetto insegnante. Ma nelle sue spiegazioni non poté fare a meno di guardargli quel viso ormai studiato a memoria.

Gli occhi nerissimi e ipnotizzanti, non si distingueva nemmeno la pupilla dall'iride. I capelli del medesimo colore. Due elementi messi in contrasto con la sua pelle chiarissima. E poi le labbra. Quelle labbra così sottili e così dannatamente invitanti.

"Sakura, mi stai ascoltando?" chiese l'Uchiha notando che l'altra si fosse incantata guardandolo.

Sakura: "Sì, mi ero solo persa un attimo" mentì.

Ma con Sasuke le bugie non funzionavano e stuzzicare era nella sua natura. Mise le mani davanti il viso e poggiò il mento su di esse.

Sasuke: "A chi pensavi?".

L'Haruno notò immediatamente che il suo bello e dannato gli aveva appena chiesto chi e non cosa.

Sakura: "A nessuno".

Sasuke: "Le bugie non funzionano con me, Sakura".

La rosa poggiò le braccia sul tavolo: "E allora perché me lo chiedi, Sasuke?".

Sasuke: "Voglio sentirlo dire da te".

Sakura: "Pensavo ad una persona".

Sasuke: "Eri così incantata che suppongo ti piaccia".

La rosa arrosì: "Può darsi che sto iniziando a provare qualcosa" ammise.

Il moro, seppur dotato di un'intelligenza di gran lunga superiore alla media, non capiva ancora che la persona che intendeva l'altra era proprio lui. Quindi decise di lasciar perdere e continuare la sua spiegazione.

~~

Finirono alle sei di studiare. La rosa per salutarlo gli lasciò un bacio sulla guancia. Bacio che però a Sasuke fece rigirare lo stomaco.

Una volta uscito aveva il solito incontro con Orochimaru. Stavolta si sentiva strano e non capiva se era per il bacio di Sakura o se stava per accadere qualcosa con lui.

Tornò a casa per cambiarsi: mise una felpa e un cappello. Uscì di casa recandosi nella solita stradina stretta.

Una volta arrivato, prima che Orochimaru potesse fare qualsiasi cosa, aveva dei dubbi da chiarire.

Sasuke: "Fermo, ho delle domande".

Orochimaru: "Dimmi pure, a tua completa disposizione" disse alludendo palesemente ad altro.

Sasuke: "Siete in due?" domandò non dando peso a ciò che l'altro avesse appena detto.

Orochimaru: "Non capisco a cosa ti riferisci" rispose con indifferenza.

Sasuke: "Lo sai benissimo. Eri presente anche tu quando mio padre me lo ha chiesto".

Orochimaru: "Ah... Quello".

Sasuke: "Rispondi".

Orochimaru: "Sì, lo conosco. Siamo in due".

Sasuke: "Chi è?".

Orochimaru: "Lo scoprirai a tempo debito".

Sasuke: "Dimmi immediatamente chi è".

Orochimaru non perse nemmeno un secondo per sbatterlo al muro e baciargli il collo. Lo leccò per poi salire fino all'orecchio facendo così sussultare il moro.

Orochimaru: "Sasuke, non fare il capo. Qua comando io" gli sussurrò.

Gli iniziò a mordere il lobo, mentre con l'aiuto delle mani gli tolse la felpa. Dopodiché lo buttò a terra posizionandosi sopra di lui abbassandogli i pantaloni e nel mentre gli toccava l'inguine.

Sasuke avvertì subito la sua erezione da sotto i suoi vestiti. 'Davvero gli basta solo vedere degli addominali per far sì che si ecciti?' pensò.

Orochimaru: "Mi piace vederti sottomesso a me" disse sorridendo vedendo che il più piccolo aveva iniziato a tremare quando gli toccò il membro da sopra i boxer. Anche questi ultimi con un gesto rapido glieli tolse.

Sasuke: "AH-", non fece in tempo a finire che lui gli mise una mano davanti alla bocca per obbligarlo a stare zitto.

Orochimaru: "O stai zitto o ti faccio stare io zitto" gli disse serio iniziando a dare spinte violenti in più punti.

Non si era minimamente preoccupato di prepararlo. Non si stava preoccupando di non fargli male. Orochimaru voleva solo ed esclusivamente piacere e Sasuke lo eccitava parecchio.

Il moro non riuscì né a fare o dire niente. Stringeva i denti, si mordeva il labbro, serrava gli occhi, chiudeva le mani in dei pugni. Si può dire che sopporta, ma dentro provava solo umiliazione e vergogna. Aveva voglia di piangere, urlare, tirare fuori tutto ciò che sentiva, ma tutto si limitava a uno sguardo indifferente. Tutto si limitava ad un tattico "Sto bene". Se le persone avessero saputo quello che stava succedendo probabilmente non avrebbe avuto più il coraggio di uscire di casa.

Pensava di star sbagliando. Di aver sbagliato qualcosa. Che fosse tutta colpa sua.

Onestamente, tutto gli faceva pensare ciò. Era da sempre stato un giocattolo, per tutti, da sempre stato sessualizzato dalle persone.

Era sempre stato un nome in mezzo alle chiacchiere della gente.

Orochimaru continuava a dare spinte forti e una volta che raggiunse l'orgasmo venne dentro l'Uchiha procurandogli tutto tranne che piacere, subito dopo lo tirò per i capelli costringedogli ad inghiottire il seme rimasto.

Orochimaru: "Noto con piacere che non ti opponi più ai miei tocchi, ma ancora non ti lasci del tutto e rimani rigido. Devi bearti del piacere che ti procuro, Sasuke".

Il più piccolo lo guardò con le lacrime che minacciavano di uscire e questo a lui fece solo piacere.

Orochimaru: "Ci vediamo" gli sussurrò all'orecchio per poi andarsene.

Dopo essersi rivestito ed essersi calmato si avviò verso il magazzino per incontrare Suigetsu e Jugo, forse un po' di musica lo avrebbe aiutato a pensare ad altro.

~~

"Hai avuto qualche contrattempo? Solitamente sei sempre puntuale, ora invece hai fatto mezz'ora di ritardo. Ti ho anche chiamato, ma non hai risposto" chiese l'albino all'amico una volta arrivato.

Sasuke: "Sì, scusatemi. E per le chiamate, non ho sentito il telefono" rispose indifferentemente. Non pensava che Orochimaru proprio quel giorno si sarebbe spinto oltre e non pensava nemmeno che avrebbe occupato molto più tempo del previsto. Solo su una cosa l'Uchiha fu sincero: sulle chiamate. Perché era vero, non aveva proprio sentito il suo telefono squillare.

Jugo: "Tranquillo, l'importante è che tu ora sia qua" gli disse sorridendo e come risposta il moro accennò un sorriso.

Suigetsu: "Che canzone vuoi cantare?".

Sasuke: "Non lo so, cosa volete ascoltare?".

Suigetsu: "Jugo, tu hai qualche preferenza?".

Jugo: "Non so... Che ne dici di 'human'?".

Sasuke annuì, nonostante avesse intuito che già entrambi i suoi amici sapessero che canzone fargli cantare. Perché quella canzone doveva fargli capire il fatto che non poteva essere completamente perfetto.

Una volta pronta la base, il più piccolo iniziò a cantare. La musica di per sé lo aveva sempre rilassato e contribuiva al suo benessere emotivo. Era l'unico posto da cui non avrebbe mai voluto scappare, anzi si rifugiava sempre all'interno di essa.

Jugo: "Dire che hai una voce angelica è dire poco" si complimentò quando il moro finì di cantare.

Sasuke: "Grazie, ma sono ancora lontano dalla perfezione" rispose sedendosi su una cassa di legno poco distante.

L'Uchiha, dal canto suo, non poteva fare a meno di essere alla continua ricerca della perfezione. Non il suo concetto di essa, ma il concetto che gli avevano imposto tutti fin da bambino.

Suigetsu: "Sì, fa sempre così. Non crede di avere una bella voce, glielo ripeto sempre ma niente da fare, non si convince questo testardo" disse sedendosi accanto al moro, seguito da Jugo.

Jugo: "Devi crederci, non ho mai sentito una voce così bella" ammise sorridendo.

Sasuke: "Grazie... Suppongo" rispose insicuro.

Suigetsu: "Ha un modo tutto suo di ringraziare" disse ridacchiando e mettendo un braccio attorno al collo dell'amico.

In altre occasioni questo gesto gli avrebbe trasmesso felicità e sicurezza. Ma in quel momento, dopo tutto quello che aveva passato e continuava a passare con Orochimaru, gli trasmetteva solo paura e, inconsapevolmente, iniziò a tremare.

Jugo: "Sasuke, tutto bene?".

Suigetsu: "Hey, stai tremando, che hai?".

Entrambi si misero davanti a lui e Suigetsu gli poggiò le mani sul volto costringendolo a guardarlo negli occhi.

L'Uchiha si alzò di scatto allontanandosi da entrambi.

Sasuke: "Sto bene, tranquilli".

Jugo: "Sei più pallido del solito, Sasuke".

Sasuke: "Dico davvero, sto bene!".

Suigetsu: "Sasuke, che hai?" gli domandò avvicinandosi, ma a questa vicinanza il minore fece alcuni passi indietro.

Sasuke: "Niente, sto bene".

Suigetsu: "Dici sempre di stare bene".

Sasuke: "Sto bene, davvero! Perché non mi credete?".

Suigetsu: "Forse perché sembravi spaventato, tremavi e ti sei alzato di scatto quando cercavo solo di farti calmare?".

Sasuke: "Sto bene, basta. Chiudiamo il discorso qui!" esclamò con la voce leggermente spezzata, come se fosse in procinto di scoppiare in mille singhiozzi.

Jugo e Suigetsu si diedero una rapida occhiata prima di fare un sospiro e rispondere con un "Se lo dici tu".

Sasuke non era sicuro che gli avessero creduto e credeva anche che Suigetsu in seguito gli avrebbe fatto qualche domanda e doveva pensare ad una qualsiasi scusa. Ma prima di tutto doveva tornare a casa, con un banale "Ho da fare" si dileguò dai due e si diresse verso casa sua.

~~

Si trovava sul letto, con il viso rivolto sopra il proprio cuscino.

Quella giornata e quell'orario proprio non li avrebbe dimenticati.

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