Play with fire || Rafe Camero...

Da youthlss

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L'intera cittadina di Kildare viene scossa da un terribile incendio che ha ucciso ben cinque persone. Per Max... Altro

Prologo
Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV
Capitolo XXV
Capitolo XXVI
Epilogo
Sequel

Capitolo XXI

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Da youthlss

«Hai notizie di Sarah?» chiese Pope a John B dopo essersi seduto vicino a Kiara nel tavolo della mensa. Il ragazzo scosse la testa.

«Non hai idea di dove possa essere andata?» chiese JJ.

«No, non ne ho idea»

«È un po' sospetto l'atteggiamento di Sarah, non credete?» domandò Kiara mentre giocava con il cibo nel suo piatto «Insomma, chi reagirebbe in un modo così spropositato per delle stupide elezioni?»

«Cosa stai suggerendo, Kie?» chiese JJ addentando una patatina fritta.

«Insomma, ho visto molti documentari di true crime. La gente uccide soprattutto per motivi futili»

«Kie non ha tutti i torti. Una regola di Scream dice che l'assassino è nel gruppo di amici della prima vittima. Sarah e Katy si conoscevano e se lei avesse mentito sul conoscerla appena?»

«Stai dicendo che la mia ragazza è un'assassina basandoti su uno stupido film?» sussurrò arrabbiato John B «Quelle regole sono inutili nella realtà. Dicono anche che il movente è collegato a qualcosa del passato. Trovatemi una cosa che ha fatto Max talmente perfida da scatenare una serie di omicidi»

JJ, Kiara e Pope si scambiarono uno sguardo sorpreso. John B non sapeva di Rafe e Max, come avevano fatto a dimenticarsene?

«Non mi piace quello sguardo. Cosa c'è che non so?»

Kiara guardò JJ come per chiedergli il permesso di rivelare il segreto di Max e, ad un cenno positivo del ragazzo, prese parola «Rafe tradiva Tara con Max» disse tutto d'un fiato.

«COSA?»

I suoi amici lo zittirono e si guardarono intorno per essere sicuri che nessuno stesse ascoltando la loro conversazione.

«Scusate, scusate. Ma non ha il minimo senso, insomma... Max e Rafe, io non...» farfugliò cercando di riordinare i pensieri «Va bene, hanno fatto una cosa brutta e ne stanno pagando le conseguenze secondo l'assassino. Ma cosa c'entra Sarah? Probabilmente nemmeno lo sa»

«Non glielo abbiamo mai detto, è vero, ma vive con Rafe ed era legata a Tara, si conoscevano da molto. E se avesse visto qualcosa e adesso volesse vendicare una vecchia amica?»

«Resterebbe sempre il dubbio su chi ha appiccato l'incendio. Le cose non tornano, non è Sarah»

«In realtà, riflettevo su questo poco fa» iniziò a parlare Kiara «Non vi sembra strano che la polizia non sia mai nei paraggi quando l'assassino attacca? O ancora meglio, non trovate strano che Kelce sia morto la stessa sera in cui Rafe e Max venivano attaccati in ospedale?»

«Peterkin ha detto che hanno avuto dei problemi con i turni quella sera. E se l'assassino fosse entrato alla centrale di polizia e avesse confuso gli orari per dare più tempo al suo complice per uccidere Max e Rafe?» le diede manforte Pope.

«Quindi non solo mi state dicendo che Sarah è una psicopatica assassina, ma che ha addirittura un complice?»

«John, non lo so. È così oppure comunque abbiamo due psicopatici in città, perché qualcun altro ha appiccato l'incendio per uccidere Tara» disse JJ.

«Non è così assurdo» continuò Pope «In Scream gli assassini sono sempre due»

«Tranne nel terzo»

«Per favore, non nominarmi il terzo»

«Basta così» John B sbatté una mano sul tavolo per attirare l'attenzione dei suoi amici su di sé «Non ne posso più di quel film»

«Va bene, allora dimmi cosa avete fatto nella scuola abbandonata, mentre noi eravamo a casa di Katy» lo sfidò JJ «Avete indagato, no?»

Sembrava che il cervello di John B stesse per andare in cortocircuito «Ehm... Ignoravamo una delle regole di Scream»

I tre ragazzi davanti a lui fecero una smorfia disgustata.

«Che schifo, John. Sulla scena di un crimine?»

«Non proprio, siamo rimasti in macchina tutto il tempo»

Kiara lo guardò come si guarda un'idiota che ha appena detto la cosa più stupida del mondo «Quindi non avete messo piede nella scuola. Di chi è stata l'idea?»

John B sospirò affranto «Di Sarah»

JJ vide il suo telefono illuminarsi e lesse il messaggio che Max gli aveva inviato:

Hey Sarah è con me, cos'è questa storia della candidatura?

Sbarrò gli occhi in preda al panico e prese velocemente il suo zaino «Muoviamoci, Sarah è in ospedale con Max»

«Fermi tutti! Pensate veramente che sia stata Sarah a fare tutto questo?» domandò John B sconcertato.

«Non so cosa pensare, John, ma se fosse vero? Lasceresti morire Max solo perché Sarah è la tua ragazza?»

John B strinse le labbra e scosse la testa. Prese il suo zaino e disse «Andiamo in ospedale»

Sarah si era seduta ai piedi del letto in cui suo fratello riposava attaccato ad una macchina che lo aiutava a respirare e una lacrima solcò il suo viso.

«Va tutto male da quando Rafe è in queste condizioni» singhiozzò «Potrebbe essere l'ultima volta che lo vedo»

Max sentì i suoi occhi inumidirsi a quelle parole, ma non riuscì a dire nulla per consolare la ragazza.

«Prima l'incidente, la morte di Tara e adesso questo. Le elezioni erano diventate l'unico motivo per svegliarsi la mattina e invece mi hai tolto anche questo»

«Sarah, cosa stai dicendo?»

«La verità! Tu sei fatta così, Max. Prendi tutto dagli altri. Hai rubato Rafe a Tara, usi JJ come uno zerbino e lui è troppo stupido per accorgersene perché, chissà per quale oscuro motivo, ti ama. Tutti a scuola ti venerano perché ti atteggi da paladina della giustizia quando la prima ad aver sbagliato sei proprio tu» mentre parlava si avvicinava sempre di più alla ragazza e Max si ritrovò ben presto a sbattere la schiena contro il muro.

Vedendo lo sguardo sconcertato della ragazza davanti a sé, continuò «Ti stai veramente chiedendo come faccio a sapere di te e Rafe? Cazzo, Max! E tu dovresti essere quella intelligente. Vivo con Rafe, pensi che non mi sia accorta di nulla?»

Prese un respiro profondo e continuò «Sai, avevo chiuso un occhio quando vi ho visti. Magari avevo capito male io. Mi sono fidata di nuovo di te. Sei Maxine Wether, piaci a tutti e piaci anche a me, Max. Ma anche tu hai dei difetti, anche se li nascondi bene»

«Quello che è successo tra me e Rafe non sono cose che ti riguardano»

Alzò le mani in segno di resa «È vero! Ma questo mi riguarda, invece. Avevo un unico grande desiderio e tu non sai stare con le mani in tasca. Hai firmato prima o dopo aver detto che non ti importava nulla di essere eletta?»

«Sarah, io non mi sono iscritta alle elezioni, non so più come dirtelo»

«Prova a dire la verità per una volta in vita tua, Max»

Max vide gli occhi marroni della sua amica diventare furiosi sotto il suo sguardo impotente. Fece per dire qualcosa, ma la suoneria del telefono spezzò il momento di tensione che si era venuto a creare.

Vide il viso di JJ campeggiare sul suo schermo, segno che il ragazzo la stesse chiamando. Tornò a guardare Sarah e approfittando della confusione generale, la spinse lontano da lei.

Sarah cadde a terra e Max si fiondò verso l'uscita. Una volta che fu fuori dalla stanza, si chiuse la porta dietro di sé, procurando un tonfo sordo.

Iniziò a correre e sentì distintamente dietro di sé la porta della stanza di Rafe aprirsi. Svoltò l'angolo e per lo sforzo muscolare sentì i punti che le avevano messo per chiudere le ferite scucirsi e vide il sangue macchiare le garze che avvolgevano il suo corpo.

Alzò lo sguardo e vide le porte dell'ascensore aprirsi, rivelando la figura di Topper. Aveva fatto qualche passo verso il corridoio quando Max prese un respiro profondo, spinse il ragazzo di nuovo dentro la cabina e premette subito il tasto per scendere al piano terra.

«Max, che sta succedendo?» le chiese Topper con gli occhi sgranati.

«È Sarah!» stava per andare in iperventilazione, mentre il sangue che le usciva dalle ferite aperte cominciava a macchiarle le mani «Sarah è l'assassina»

Si sentì un suono metallico e ben presto non riuscì più a vedere gli occhi azzurri di Topper. Il buio li aveva avvolti in una morsa di terrore. Presto si accesero le luci di emergenza, rosse come il sangue che aveva Max sulla maglietta.

«Si è fermato»

I due ragazzi si guardarono negli occhi. Erano bloccati dentro un ascensore con uno psicopatico in giro.

Max sentì le forze venire meno e si accasciò per terra, mentre le garze si inzuppavano del suo sangue. Iniziò a vedere sfocato e con un filo di voce riuscì a dire solo «Topper, aiutami»

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