Hanma Shuji *Golden Eyes*

By Milla_Cat94

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-Signor Shuji, perchè lei mi sta aiutando?- -Mi ricordi una ragazza che incontrai tempo fa.- Hanako, una spog... More

Capitolo I - Primo incontro
Capitolo II - Sigaretta
Capitolo IV - Notte
Capitolo V - Tattoo
Capitolo VI - Verità
Capitolo VII - Perchè non sei lui?
Capitolo VIII - Sentimento non corrisposto
Capitolo IX - Nuovi nemici
Capitolo X - Brutte Notizie
Capitolo XI - Scontro
Capitolo XII - Lo Zio
Capitolo XIII - Proposta
Capitolo XIV - Dolore
Capitolo XV - La Porta Dell' Inferno
Capitolo XVI - Amore?
Capitolo XVII - Regalo inaspettato
Capitolo XVIII - Ricordo piovoso
Capitolo XIX - Oro
Capitolo XX - Destino?
Capitolo XXI - Ti amerò per sempre.

Capitolo III - Sensazioni nuove

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By Milla_Cat94

*Lunedì ore 6 del mattino*

Il lunedì era sempre un po' più traumatico degli altri giorni sia perché iniziava la settimana e sia perché avevamo il rientro a scuola.

Suonò la sveglia.
Ogni giorno tranne i sabati e le domeniche, quel rumore assordante mi ricordava che dovevo lasciare quel bel caldo tepore del letto per prepararmi e andare a scuola.

Quella mattina mi svegliai assonnata ma di buon umore perché restai sino a tarda notte a messaggiare con Hanma.

Mi alzai dal letto e toccai il freddo pavimento con i piedi.
Andai in bagno a lavarmi e poi scesi in cucina per fare colazione.

Mia madre, prima di andare a lavoro mi lasciava sempre la colazione già pronta.
Mi sedetti a tavola per mangiare e mandai il buongiorno ad Hanma.

*

Ero con Takemichi, Hinata e Atsushi nel giardino della scuola durante l'intervallo del pranzo.
Eravamo seduti in giardino sul morbido prato verde mentre mangiavamo i nostri Bentō, amorevolmente preparati dai nostri genitori.

Anche se era novembre e l'inverno era quasi alle porte, era una bella giornata, molto soleggiata.

Mentre eravamo seduti in cerchio a spettegolare su qualche studente della scuola, mi arrivò un messaggio da parte di Hanma che mi augurava il buongiorno.

Le mie guance diventarono rosse mentre un dolce sorriso affiorava sulle mie labbra.
Hinata notò la mia espressione sul volto e domandò con un grande sorriso

-È lui?-

-Si.-

Le raccontai che il ragazzo mi riaccompagnò a casa sabato sera dopo la festa e che messaggiai con lui tutta la domenicana sino a tarda notte.

*

Finalmente dopo altre 4 ore passate a scuola, la campanella del termine delle lezioni suonò.
Nel corridoio stracolmo di studenti ed insegnanti che si affrettavano ad uscire, venni raggiunta da Hinata che mi chiese se anch'io la sera di quel giorno, sarei andata da Mikey per giocare tutti assieme alla Playstation e ingozzarci di cioccolato e patatine.

Ci stavamo dirigendo verso il cancello principale della scuola quando notai una figura molto alta all'esterno vicino ad una moto.

-Ma quello non è Hanma?- domandò Hinata.

-Si, ma che ci fa qua? E come fa a sapere che scuola frequento?-

-Glielo avrà chiesto a qualcuno dei ragazzi.-

Appena il ragazzo ci vide, salutò con la mano e ci venne incontro.

-Ciao, gattina! Sorpresa!-

-C...ciao Hanma. Che ci fai qua?- domandai diventando rossa come un peperone.

-Avevo voglia di vederti e sono venuto a prenderti. Andiamo a fare un giro assieme o sei impegnata?!-

-No no, non ho niente da fare.-

-Bene! Allora andiamo!-

Salutammo Hinata e andai con Hanma verso la moto.

-Tieni, indossalo.- disse il ragazzo porgendomi un casco nero.

Lo presi in mano e lo indossai.

Salì in sella della moto e poi mi aiutò a salire.
Avvolsi le mie braccia attorno alla sua vita e strinsi leggermente la presa.

-Tieniti forte, gattina!-

Lui accese la moto e partimmo.

Percorremmo le strade del centro a tutta velocità facendo zigzag tra le auto per arrivare finalmente nel luogo dove mi voleva portare.
Una crêperia aperta da poco.

Scendemmo dalla moto e ci togliemmo i caschi.
Avevo i capelli tutti arruffati, il ragazzo mi guardò e scoppiò a ridere.

-Aspetta.- disse Hanma.

-Cosa?-

-I tuoi capelli per colpa del casco si sono tutti scompigliati.-

Hanma portò la sua mano nei miei capelli e li sistemò dolcemente con le sue lunghe dita.
Era delicato e la sua mano era morbida e calda.

-G..grazie.- dissi imbarazzata.

Ci dirigemmo verso il locale ed entrammo.
Era molto affollato e per fortuna trovammo un tavolino libero.
Ci sedemmo e ordinammo da mangiare e da bere.

-Ecco, ragazzi! Le vostre crêpes e le vostre cioccolate calde.-

-Grazie mille.-

Quando il cameriere si allontanò, iniziammo a mangiare.
Avevo preso una crêpes al cioccolato e fragole fresche mentre Hanma l'aveva presa con una marmellata di mirtilli.
Mi portai il primo boccone alla bocca ed esclamai

-La mia è squisita! Vuoi provarla?-

-Si, dai perché no.-

Tagliai un pezzo della mia crêpes e gliela porsi al ragazzo con la mia forchetta.
Ero molto in imbarazzo a causa della mia timidezza e dei suoi occhi che non smettevano mai di guardare i miei.

Con molta nonchalance, il ragazzo prese il pezzo della crêpes con la bocca. Le sue morbide labbra che avrei voluto tanto baciare, toccarono la mia forchetta.

-È davvero buona!- disse facendo l'occhiolino.

Tra un boccone e l'altro iniziammo a parlare di noi.
La conversazione variava tra vari argomenti.
Mi chiese della scuola, cosa avrei voluto fare da grande e i miei hobby preferiti.
Mi ascoltava attentamente mentre parlavo dei miei sogni futuri, non distoglieva mai i suoi occhi dorati da me.
Quando finimmo di mangiare, Hanma andò a pagare il conto.
Uscimmo fuori, ci accendemmo una sigaretta e lo ringraziai per la crepês.

-Hanma, dopo ci sarai anche tu a casa di Mikey?-

-Si, mi ha invitato. Tu ci vai?-

-Certo.-

-Allora possiamo andare assieme, che ne dici?-

-Ok però devo tornare a casa a cambiarmi. Non posso andare con l'uniforme scolastica.-

-Ti accompagno e aspetto che ti cambi.-

-Va bene.-

Salimmo in sella alla moto e ci avviammo verso casa mia.
Il sole iniziò a tramontare e la temperatura ad abbassarsi leggermente.

-Ti aspetto fuori.- disse Hanma parcheggiando la moto nella via difronte al cancello.

-Faccio in fretta!-

Entrai dentro casa e salutai mia madre.

-Mamma mi faccio una doccia veloce e poi esco di nuovo.-

-Dove vai?-

-A casa di Mikey.-

-Va bene però non fare tardi, domani hai scuola.-

Annuii e poi andai a lavarmi e a cambiarmi.

*

Fumai una sigaretta mentre aspettavo Hanako.
Ero immerso nei miei pensieri quando sentii la porta di casa di Hanako, aprirsi.
Vidi la mamma di Hanako che uscì fuori in veranda per fumarsi una sigaretta.

La signora notando la mia figura fuori dal cancello di casa, si avvicinò.
Hanako le assomigliava moltissimo. Stessa forma e colore di occhi, stessa carnagione chiara come il latte e stesso colore scuro di capelli.
Era una bellissima donna.

-Ciao, tu sei l'amico di mia figlia che l'ha accompagnata sabato a casa, giusto?-

-Buonasera, signora. Si, sono io.-

La signora si presentò con un grande sorriso e mi disse

-Che ci fai qua fuori al freddo? Dai entra dentro.-

Mi invitò ad entrare nel mentre che aspettavo Hanako ed io accettai.

Entrammo e la signora mi fece accomodare in salotto.
Mi offri del buon thè caldo e si sedette con me a chiacchierare.

Mentre io e la Signora Tanaka parlavamo, rientrò a casa il padre di Hanako.

Quando mi vide, si presentò. Mi guardò con sguardo diffidente al contrario della signora che dal primo momento, mi aveva accolto con un grande sorriso.

Potevo capire quello sguardo, anche io se un giorno avessi avuto una figlia, avrei guardato in quel modo i nuovi amici di mia figlia.

*

Indossai una tuta oversize nera per stare comoda e poi scesi in salotto. Mi ritrovai Hanma seduto con i miei genitori a parlare e bere del thè caldo.
Mio padre lo guardava con aria sospetta, mentre domandava le solite cose che chiede un padre quando si vuole accertare che l'amico di sua figlia sia affidabile.
Forse aveva capito che quel ragazzo alto dagli occhi color oro non era solo un semplice amico per me.

-Hanma, sono pronta. Possiamo andare.-

-Va bene, Hanako.-

Salutammo i miei genitori e andammo a prendere la moto.
Mi scusai per il comportamento di mio padre nei suoi confronti ma lui mi rassicurò dicendomi che era tutto ok.

Mentre aspettavamo che il semaforo diventasse verde, domandai ad Hanma con tono divertito.

-Come hai spiegato la faccenda che tu a 16 anni, sabato stavi guidando una macchina?-

-Non me l'hanno chiesto per fortuna.- rispose scoppiando a ridere.

*

Eravamo seduti tutti assieme nel grande divano del salotto di Mikey.
L'unico che non si presentò all'appuntamento fù Mitsuya, disse che aveva degli impegni ma in cuor mio sapevo che l'unico vero motivo era che non voleva vedere me, infatti il ragazzo dagli occhi color lavanda quando capì che mi piaceva Hanma, si allontanò da me.

Iniziammo a fare giochi da tavolo, giocare alla Playstation e a rimpiazzarci di junkfood.
Dopo che Takemichi finì di giocare contro Chifuyu alla console, Hanma mi sfidò.

-Sei sicuro? Me la cavo abbastanza bene a questo gioco.-

-Anche io! Facciamo così... scommetto un bacio sulle labbra che ti batto.-

Sulle labbra? Avevo capito bene?

-E se vinco io?-

-Mi dai uno schiaffo.- disse ridendo.

-Ci sto!- dissi con tono di sfida.

-Hanma, preparati perché Hanako è davvero forte a questo gioco ma anche i suoi schiaffi non son da meno!- esclamò Chifuyu ridendo.

Annuii e iniziammo a giocare.
Per mia fortuna dato che forse molto probabilmente non ero pronta per un bacio, sopratutto davanti ai nostri amici, stracciai completamente il ragazzo dagli occhi dorati.
Si complimentò con me, mi porse la guancia per tirargli uno schiaffo, chiuse gli occhi e aspettò il colpo che mai arrivò.
Non gli tirai uno schiaffo ma bensì gli diedi un tenero bacio sulla guancia di fronte a tutti.
Hanma rimase sorpreso da quel gesto.

-Andiamo fuori a fumare una sigaretta?- domandò.

Accettai l'invito e ci dirigemmo in veranda.
Quando chiuse la porta dietro di sé, Hanma mi abbracciò all'improvviso.
Rimasi talmente basita che in un primo momento, rimasi immobile ma poi dolcemente anche io avvolsi le mie braccia attorno al suo corpo.
Faceva leggermente freddo quella sera ma quell'abbraccio, mi scaldò.
Rimanemmo in silenzio per tutta la durata dell'abbraccio sino a quando non si staccò leggermente.
Ero emozionatissima, agitata e sentivo le farfalle nello stomaco.

Mi guardò per un istante negli occhi e subito dopo annullò la distanza tra le nostre bocche.

Era il mio primo vero bacio, un momento indimenticabile per me.

Staccò dolcemente le sue morbide labbra dalle mie e disse con voce timida

-Scusami... non ho resistito.-

Appoggiai la testa nel suo petto per non far vedere le mie guance rosse e risposi con un filo di voce

-È tutto ok, Hanma.-

Potevo sentire il suo profumo.
Era molto aromatico, una fragranza quasi floreale misto a qualche spezia con una leggera nota di tabacco per colpa di tutte quelle sigarette che fumava.
Ero avvolta tra le sue braccia e le sue mani, mi accarezzavano dolcemente la schiena e la testa.
Mi sentivo protetta, al sicuro tra le sue braccia, era una sensazione bellissima.

Era questo di cui Hinata ed Emma mi parlarono?
Era questo l'amore?

*

Hanma mi riaccompagnò a casa.
Era in sella alla sua moto e si tolse il casco.

-Domani hai da fare dopo la scuola?-

-Devo studiare per la verifica di storia.- dissi sbuffando.

-Peccato, volevo passare il pomeriggio con te.-

Ero molto timida ma per un istante presi coraggio e invitai Hanma a passare il pomeriggio a casa mia per aiutarmi nello studio.

-Io? Aiutarti? Ahahah al massimo posso guardarti e farti compagnia mentre studi, non vado neanche più a scuola.-

-Perchè ti sei ritirato?- dissi sconcertata

-Non mi piaceva e quindi non ho più frequentato.-

-Va bene allora ci vediamo domani verso le 16 qua a casa mia?-

-Si, a domani Hanako, buonanotte.-

Hanma mi salutò e andò via.

Entrai in casa, i miei genitori erano ancora svegli.
Mi salutarono e poi mio padre mi disse che voleva parlarmi.
Andai in salotto con lui e iniziò.
Non era molto contento di quel ragazzo, non gli piaceva il fatto che me ne andavo in giro con un ragazzo che avesse dei Kanji tatuati sul dorso delle mani che significavano Punizione e Peccato.

Irritata dal comportamento di mio padre, me ne andai in camera mia sbattendo e chiudendo la porta a chiave.

Mia madre poco dopo salì e bussò alla porta.
Insistette molto finché io non aprii.
Mi spiegò di non comportarmi così in quel modo con lui ma di cercare di capirlo, in fondo si stava solamente preoccupando per la propria ed una figlia.
Dopo le parole di mia madre, scesi in salotto e mi scusai con mio padre per il mio comportamento. Lui mi abbracciò disse

-Non voglio che ti succeda mai niente di male, figlia mia.-

-Papà, Hanma può sembrare un cattivo ragazzo da fuori ma non è così.-

Quelle parole in un certo senso, rassicurarono mio padre. Non avevo mai fatto nella mia vita qualcosa che potesse distruggere la grande fiducia che riponevano in me.

Ritornai in camera mia, misi il pigiama, presi il cellulare con me e andai a letto.
Guardai il cellulare e vidi un messaggio da parte di Hanma.

•Sono a casa. Oggi ho passato una bellissima giornata con te, non vedo l'ora di vederti domani e di baciarti di nuovo, buonanotte. ♡

▪Anche io ho passato una bellissima giornata con te, grazie. Buonanotte Hanma, a domani.

Poggiai il cellulare nel comodino e mi abbandonai ben presto tra le braccia di Morfeo.

La mattina dopo a scuola durante la ricreazione, Hinata ed io andammo in giardino da sole, le volevo parlare in privato. Anche se entrambe avevamo 15 anni, Hinata era molto più "esperta" di me in amore dato che frequentava Takemichi da un po' di tempo.
Le raccontai cosa successe la sera prima quando io ed Hanma andammo a fumare soli in veranda a casa di Mikey, le raccontai dell'abbraccio, del bacio in bocca e di tutte le emozioni che provai.

-Ti stai innamorando!- esclamò la ragazza abbracciandomi felice.

*

Stavo pranzando da sola in cucina, i miei genitori erano a lavoro.
Mia madre mi lasciò il pranzo pronto da mettere solamente a scaldare nel microonde.
Erano le 15 del pomeriggio ed Hanma sarebbe arrivato a casa tra un'ora circa.
Sistemai il piatto e le posate sporche dentro la lavastoviglie e andai a farmi una doccia.
Volevo farmi trovare carina quindi decisi di sistemare i capelli e di mettere un po' di trucco sugli occhi.
Per stare a casa indossai un leggings nero e una felpa oversize del medesimo colore.

Iniziai a studiare mentre attendevo l'arrivo di Hanma e più si avvicinavano le 16 più il mio cuore era in ansia.

Ero immersa nello studio, non rendendomi conto che erano le 16 quando il campanello suonò facendomi sobbalzare dalla sedia per lo spavento.
Andai verso la finestra di camera mia che dava sulla strada e vidi Hanma.
Corsi giù ad aprirlo.

Il ragazzo appena mi vide, mi rivolse un magnifico sorriso. Era felice di vedermi.

-Ciao Hanma, vieni entra! Il cancello è aperto.-

-Ciao Hanako, sei sola in casa?-

-Si, i miei sono a lavoro, torneranno tra due ore.-

Aveva in mano, una confezione di pasticcini fatti a mano di una nota pasticciera del centro di Shibuya.
Me lo diede e disse

-Tieni, questi sono per voi.-

-Grazie Hanma ma non dovevi.-

dissi imbarazzata prendendo in mano la confezione tutta colorata.

Lo feci entrare e chiusi la porta alle mie spalle.

-Vieni, appoggio questi sul tavolo e poi andiamo in camera.-

Dopo che appoggiai la confezione sul tavolo, Hanma mi tirò a sé e unì le nostre bocche in un lungo bacio improvviso appoggiandomi dolcemente al muro.
Mi sentivo andare a fuoco, il cuore battere all'impazzata e lo stomaco in subbuglio per tutta l'emozione che provai nel baciare per la seconda volta quelle morbide labbra e per la situazione che si creò tra noi in quell'istante.
Era la prima volta che provai una sensazione strana al mio basso ventre.
Dopo quel bacio, presi la mano di Hanma e andammo in camera mia.
Feci accomodare il ragazzo sul letto ed io mi sedetti sulla sedia a studiare.

*

Si fecero le 18 e i miei genitori tornarono a casa. Hanma era ancora con me in camera che mi faceva compagnia e mi ascoltava mentre ripetevo i numerosi capitoli studiati.

Mia madre salì le scale e vide dalla porta aperta che non ero sola.

-Ciao ragazzi, state studiando?-

-Salve signora Tanaka.-

-Ciao mamma, si ma ho quasi finito.-

-Va bene, tesoro. Io e tuo padre ora prepariamo la cena, Hanma ceni con noi?-

-No no, signora ora vado a casa, non vorrei disturbare.-

-Non disturbi affatto.- disse mia madre rassicurando il ragazzo visibilmente imbarazzato.

Hanma accettò l'invito e poi mia madre andò in cucina da mio padre.

-Che vergogna, Hanako.-

-Perchè?-

-Perchè c'è anche tuo padre e so che non gli piaccio per niente.-

-Hanma...-

-Si?-

-... se ti hanno inviato è perché li fa piacere e perché vorrebbero conoscerti meglio e non fermarsi sull'appartenenza.-

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