Bluebird

Oleh Mari_Blackstar

11.6K 2K 37.2K

[COMPLETA - IN REVISIONE] Trasferirsi nella moderna e multiculturale repubblica di Sayfa avrebbe dovuto segna... Lebih Banyak

EXTRA - Premesse & Fanart
EXTRA - Moodboard [Parte 1]
EXTRA - Moodboard [Parte 2]
✿ Primo arco: Primavera ✿
Capitolo 1 - Curiosi occhi neri [Revisionato]
Capitolo 2 - Nessuno sospetta mai di una ragazza graziosa [Revisionato]
Capitolo 3 - Valeva la pena sperare [Revisionato]
Capitolo 4 - Accettabile compromesso [Revisionato]
Capitolo 5 - Un brindisi alle idee stupide [Revisionato]
Capitolo 6 - La linea del necessario [Revisionato]
Capitolo 7 - Pur di vederti sorridere [Revisionato]
Capitolo 8 - Qualcosa di vero [Revisionato]
Capitolo 9 - Bethelie [Revisionato]
Capitolo 10 - Senza più esitazione [Revisionato]
Capitolo 11 - Così ho trovato la mia fede [Revisionato]
Capitolo 12 - Se solo ti lasciassi andare [Revisionato]
☀ Secondo arco: Estate ☀
Capitolo 13 - Inno alla Vittoria [Revisionato]
Capitolo 14 - Quello di cui ho bisogno [Revisionato]
Capitolo 15 - Scorciatoie di pensiero [Revisionato]
Capitolo 16 - Vodka. Liscia. Doppia. [Revisionato]
Capitolo 17 - Altocumuli [Revisionato]
Capitolo 18 - Occhi velati di nebbia [Revisionato]
Capitolo 20 - Non è impossibile [Revisionato]
Capitolo 19 - Eredità [Revisionato]
Capitolo 21 - Cosa ti piacerebbe fare? [Revisionato]
Capitolo 22 - Essere uomo [Revisionato]
Capitolo 23 - Respira [Revisionato]
Capitolo 24 - La scelta migliore [Revisionato]
Capitolo 26 - Chloe [Revisionato]
Capitolo 27 - Sognare a occhi aperti [Revisionato]
Capitolo 28 - Giudizio (1/2) [Revisionato]
Capitolo 28 - Giudizio (2/2) [Revisionato]
Capitolo 29 - Ogni giorno della mia vita [Revisionato]
Capitolo 30 - Non preoccuparti [Revisionato]
Capitolo 31 - Quando si parte? [Revisionato]
Capitolo 32 - Semplice precauzione [Revisionato]
❦ Terzo arco: Autunno ❦
Capitolo 33 - Rimuovere il velo [Revisionato]
Capitolo 34 - Casa dolce casa (1/2) [Revisionato]
Capitolo 34 - Casa dolce casa (2/2) [Revisionato]
Capitolo 35 - Le radici delle orchidee [Revisionato]
Capitolo 36 - Così semplice [Revisionato]
Capitolo 37 - Chi sei davvero (1/2) [Revisionato]
Capitolo 37 - Chi sei davvero (2/2) [Revisionato]
Capitolo 38 - Deriva [Revisionato]
Capitolo 39 - Far suonare i tamburi [Revisionato]
Capitolo 40 - Un brindisi ai novelli sposi (1/2) [Revisionato]
Capitolo 40 - Un brindisi ai novelli sposi (2/2) [Revisionato]
Capitolo 41 - Mandare un messaggio [Revisionato]
Capitolo 42 - Qualunque cosa accada [Revisionato]
Capitolo 43 - Quello freddo e tagliente di Kiyoko [Revisionato]
Capitolo 44 - Come un vero uomo [Revisionato]
Capitolo 45 - Increspature nell'acqua (1/2) [Revisionato]
Capitolo 45 - Increspature nell'acqua (2/2) [Revisionato]
Capitolo 46 - Era più semplice fingere [Revisionato]
Capitolo 47 - Famiglia [Revisionato]
Capitolo 48 - Ti amo [Revisionato]
⚠️ [EXTRA] AVVISO⚠️
❆ Quarto arco: Inverno ❆
Capitolo 52 - La fortuna bacia gli audaci [Parte 1]
Capitolo 52 - La fortuna bacia gli audaci [Parte 2]
Capitolo 53 - Cortesia tra colleghi
Capitolo 54 - Una Tessitrice non è fatta per la vita comune
Capitolo 55 - Ciò che hai sempre desiderato
Capitolo 56 - Tempo, respiro, speranza
Capitolo 57 - Solo un essere umano
Capitolo 58 - Vocazione
Capitolo 59 - Inspirare ed espirare
Capitolo 60 - Mantenere l'equilibrio
Capitolo 61 - In principio fu il buio
Capitolo 62 - Quando, non se
Capitolo 63 - Chiudi gli occhi
Capitolo 64 - Quante volte
Capitolo 65 - Oscurità, silenzio, vuoto
Capitolo 66 - Non c'era Chloe
Capitolo 67 - I frutti della negazione
Capitolo 68 - Soltanto una bugia
Capitolo 69 - Chiudere il cerchio
Capitolo 70 - Caro Brycen
Capitolo 71 - Lo giuro
Capitolo 72 - Libertà e vita
Capitolo 73 - C'è sempre tempo per risanare la propria anima
Capitolo 74 - Costruire
[EXTRA] Ringraziamenti
Epilogo
[EXTRA] Funfacts

Capitolo 25 - Ti fidi di me? [Revisionato]

121 26 535
Oleh Mari_Blackstar

«Indovina cosa ti ho portato!»

Chloe sfoggiò un sorriso radioso non appena Brycen aprì la porta d'ingresso, sollevando un piccolo vassoio incartato.

«Stelle di sfoglia?»

«Meglio. Apri e vedrai.»

Brycen raccolse il vassoio e la baciò, accogliendola in casa. Non fece in tempo a chiudere la porta che Chloe si era già precipitata al tavolo, attratta dai fogli che giacevano sulla superficie. Non erano che verifiche dei suoi studenti da correggere, ma lei si chinò comunque sulle pagine per sbirciare.

«Ahia, qui qualcuno ha problemi con i riflessivi. Non preoccuparti, uhm... Elena. La confusione sparirà presto, almeno spero.» Chloe ridacchiò, sfiorando le rune con le dita. «Sbaglio o è un compito diverso da quello che hai fatto fare a me?»

«Questo sarebbe stato troppo semplice.»

Un lungo sorriso si aprì sul viso di Chloe. «Quindi li ho superati. L'avevo detto che sarei stata la più brava del tuo corso, se mi fossi iscritta.»

«E anche la più superba.»

«Solo perché posso permettermelo.» Chloe sollevò le spalle, intonando un motivetto a fior di labbra mentre prendeva posto.

Brycen sbuffò una risata leggera. Non poteva negare che avesse ragione: in sei mesi aveva ottenuto notevoli progressi, tanto da riuscire a sostenere brevi conversazioni in zimeo. Chloe non era la prima né l'unica dei suoi allievi a mostrare rapidità nell'apprendimento, ma aveva iniziato a studiare solo per passatempo, perciò Brycen era fiero di lei più che di chiunque altro.

Si sedette al suo fianco e scartò il vassoio, rivelando due paste fritte ricoperte di zucchero. Erano così simili alle panpesche zimee che Brycen sentì una punta di nostalgia stuzzicargli il petto, distendendo le labbra in un sorriso.

«Come ti senti oggi?» chiese Chloe, afferrando un bombolone.

«Bene.» Brycen la imitò, liberando la superficie dallo zucchero in eccesso prima di morderlo. «A volte ho ancora fiato corto, ma capita sempre più raramente.»

«Dormi ancora con la maschera?»

Brycen annuì. «Almeno fino al prossimo Yulres. Il dottor Argus ritiene che dopo potrò farne a meno, ma gli esami di controllo ne daranno conferma.»

«Oh, non preoccuparti di quelli. Potrai toglierla già stasera.»

«E perché mai?»

Chloe sfoggiò un sorriso birbante. «Perché non ti ho portato solo dei dolci.»

Frugò all'interno della sua borsetta per tirare fuori una bottiglia di ceramica nera dalla curiosa forma a clessidra. Gliela porse senza spiegazioni e Brycen mise da parte il dolce per afferrarla, rigirandosela tra le mani.

Era di fattura jiyana, con alcuni logogrammi dorati dipinti sulla base rigonfia. Brycen riconobbe solo quelli appartenenti al sillabario, ma da soli non sarebbero stati di alcuna utilità per tradurre il testo. Il bicchierino che copriva il tappo, assicurato al collo tramite una cordicella, era troppo misero per una bevanda: Brycen sapeva che alcuni liquori jiyani si bevevano a piccoli sorsi, ma non così piccoli.

Stappò la bottiglia, annusandone il contenuto. Una zaffata di eucalipto gli riempì le narici, insieme a qualcos'altro che non riusciva a definire: vaniglia, forse? Fu solo quando versò il liquido nel bicchierino che riconobbe le sfumature violacee del Sihir, sgranando gli occhi di meraviglia.

«È un Rimedio?»

«Per purificare i polmoni e risanare la gola. Senza offesa per le medicine di Sayfa, ma con questo ti rimetterai in sesto molto prima.»

«Dove l'hai trovato? Credevo che non esistessero erboristerie jiyane a Mehtap.»

Chloe rise, rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita. «Non te l'avevo già detto? Un jiyano sa sempre dove cercare.»

Brycen abbassò lo sguardo sul bicchierino – no, sul dosatore; era un farmaco, dopotutto. L'Acqua di Sihir usata per impacchi e infusioni veniva purificata per risvegliare le sue proprietà medicinali, aumentandone gli effetti benefici. Si diceva che persino i kautiani potessero farne uso; chissà se Chloe ne avesse mai fatto provare uno a Louis. Chissà se conosceva il metodo per crearli.

No, quello era impossibile. La tecnica era tramandata dai Monaci ed erano maniacali nel custodirla. Brycen aveva letto un antico racconto tradizionale in cui una Monaca della Vita rivelava i suoi metodi a uno straniero di cui si era invaghita. L'Ordine dell'Equilibrio – che in alcuni scritti era composto da demoni, in altri dalla volontà incarnata degli Dèi e in altri ancora dai Monaci stessi – giudicava quell'atto un tradimento verso Jiyu e condannava a morte entrambi, uccidendoli per salvaguardare quel segreto tanto ambito.

Era solo una fiaba, ma a volte Brycen sospettava che uno dei motivi per cui Chloe fosse così restia a parlare della sua vita a Jiyu fosse per timore che i suoi Dèi avrebbero potuto condannarla per una parola di troppo. Era un pensiero assurdo, ma c'era sempre un qualche fondo di verità nella narrativa popolare.

L'Ordine dell'Equilibrio era un argomento su cui i testi jiyani non concordavano. Persino Chloe, l'unica volta che Brycen l'aveva nominato, aveva preferito glissare. Brycen dubitava che fossero demoni – un'interpretazione dal sapore troppo lucista per essere corretta – e forse gli spargimenti di sangue erano un'esagerazione degli antichi racconti, ma dietro le leggende doveva esserci qualcosa di reale.

«Non mi sembri convinto» disse Chloe, assottigliando lo sguardo.

«No, al contrario: lo apprezzo molto, ti ringrazio.» Brycen sorrise, accantonando le sue elucubrazioni in una scrollata di spalle. «Ero solo curioso. È la prima volta che vedo un Rimedio con i miei occhi.»

Chloe sollevò un sopracciglio. «La prima volta? E quello che bevo ogni sera cosa pensi che sia?»

«Una semplice tisana. Non sembrava viola.»

«Devi guardare molto attentamente per notarlo, meglio se sotto la luce. La radice di Xieji rilascia un rosso molto intenso.»

«Ne metti in infusione così tanta da coprire il colore del Sihir? Non è una radice altamente tossica?»

«È per quello che serve l'Acqua di Sihir» spiegò Chloe, affondando i denti nella pasta fritta. La crema sfuggì dai lati e dovette recuperarla con le dita, portandole alle labbra per leccarle una ad una. Tenne lo sguardo fisso su di lui mentre lo faceva, come se si aspettasse qualcosa.

Brycen raccolse un tovagliolo dal vassoio di dolci, scuotendolo per liberarlo dallo zucchero prima di porgerlo a Chloe. «Dunque ne bilancia gli effetti negativi, massimizzando quelli positivi che avrebbe in piccole dosi? Affascinante.»

«Qualcosa del genere» sospirò Chloe, afferrando il tovagliolo. Sembrava delusa; forse non era abbastanza pulito? «Il Sihir è anche ciò che lo rende efficace e senza effetti collaterali: un semplice infuso o preparato di erbe non potrebbe mai essere altrettanto sicuro come anticoncezionale.»

Brycen mugolò in assenso, abbassando lo sguardo. Sentiva già le guance pizzicare di imbarazzo. Avrebbe dovuto porre qualche domanda in più la prima volta che Chloe gliene aveva parlato, ma dopo aver scoperto a cosa servisse la vergogna gli aveva annodato la lingua.

«Questo è stato più difficile da reperire, comunque» aggiunse Chloe, indicando la bottiglia. «Su, bevilo!»

Brycen annuì, rovesciando il contenuto del dosatore nella sua bocca. Un sapore acre e pungente gli pizzicò il palato, poi si addolcì rilasciando il retrogusto zuccherino del Sihir. Scivolò lungo la gola in una sensazione di tepore che non provava da anni, simile a quello di una bevanda molto calda, e il petto avvampò fino a diffondere quel calore in un sollievo che correva lungo gambe e braccia. Prese fiato, e allora se ne accorse: si sentiva bene.

Non solo riusciva a inspirare fino in fondo, ma non provava fastidio quando l'aria attraversava la gola. Il peso che sedimentava nel suo petto era svanito, e nessuna fitta di dolore lo pugnalava quando deglutiva.

«Sorprendente, vero? I Rimedi funzionano anche meglio sui Dotai» disse Chloe, chiudendo la bottiglia. «Bevine tre bicchierini al giorno. L'effetto si esaurisce in un paio d'ore, perciò ti consiglio di prenderne uno appena sveglio, uno a metà giornata e l'altro prima di andare a dormire.»

«Io non... Non so che dire. È davvero fantastico, Chloe. Avevo sentito fossero miracolosi, ma credevo fosse un'esagerazione.» Brycen si toccò la gola, ridendo. Si era ormai abituato al solletico che lo spingeva a tossire quando lo faceva, invece non accadde nulla. La sua voce era di nuovo pulita e piena, senza quei suoni soffocati e graffianti che a volte la accompagnavano. «Se avessi saputo che mi avresti portato un Rimedio, mi sarei assicurato di ammalarmi prima.»

Chloe ridacchiò. «Oh, certo. D'altronde voi Dotai siete così cagionevoli.»

«Avrei potuto fingere» disse Brycen, recuperando il bombolone. Sembrava più buono di prima: il retrogusto del Sihir che gli era rimasto sulla lingua esaltava la dolcezza della crema. «Quand'ero ragazzo lo facevo, non solo per nascondere il mio Naru. Capitava che lamentassi sintomi inesistenti per farmi visitare.»

«Speravi di trovare una graziosa dottoressa che si prendesse cura di te?»

Brycen si accigliò. «Non farei mai qualcosa di tanto viscido.»

«Lo so, stavo scherzando» lo rassicurò Chloe, colpendogli la spalla in un buffetto. «Perché lo facevi?»

«Non sono mai stato portato per le materie scientifiche. La medicina risultava troppo complessa perché riuscissi a studiarla solo dai libri, senza nessuno che potesse fornirmi spiegazioni, ma un uomo che pone domande troppo specifiche sull'argomento non è ben visto a Zima. Se mascheravo il mio interesse fingendo di essere solo preoccupato per la mia salute, però...» Brycen allungò il sorriso. «Dichiarare malanni o procurarmi delle ferite era l'unico modo che avevo per vedere le dottoresse in azione e comprendere qualcosa in più sulla medicina senza generare troppo scalpore.»

«Caspita.» Chloe sfarfallò le ciglia. «A volte dimentico quanto Zima sia...»

«Rigida? Sessista? Contraddittoria? Con leggi e atteggiamenti talmente privi di fondamento logico da rasentare l'assurdità?» Brycen sbuffò. Amava la sua terra e al tempo stesso la odiava profondamente. Era un paradosso che trovava difficile da spiegare.

«Sì, tutto questo. E ammetto che non ti credevo capace di fare una cosa tanto estrema: ferirti da solo, addirittura?»

«Ero giovane e disposto a tutto per imparare. L'idea però è venuta da Edvokin: le sue soluzioni sono estreme il più delle volte. Folle ma funzionale è decisamente il suo stile» disse Brycen, liberando una risata leggera. Dea, quanto gli mancava; Chloe sarebbe rimasta stupita di scoprire quanto Brycen era stato avventato, audace e sprezzante con Edvokin al suo fianco. «Non era mai niente di eccessivo, comunque. Non sono così sciocco da mettere a repentaglio la mia vita o rischiare complicazioni più serie.»

«Non ne sarei così sicura» sghignazzò Chloe. «L'altro giorno ti sei gettato tra le fiamme.»

Brycen schioccò le labbra, ricacciando indietro ogni obiezione che sfiorava la sua mente. Avrebbe preso quella decisione altre mille volte, ma Chloe aveva ragione: le sue buone intenzioni non sarebbero state sufficienti. Sia lui che Zakeel sarebbero morti, se non fosse stato per l'intervento del Dotai di Maelstrom.

Si domandava ancora che fine avesse fatto. Non faceva parte dei soccorsi, nessuno l'aveva visto né conosceva qualcuno con un potere simile. Sia Brycen che Zakeel avevano ricevuto un biglietto scritto a macchina che chiedeva riserbo sull'accaduto, però, ed era stato sufficiente dare un'occhiata ai cataloghi dei Centri di Ricerca per comprenderne il motivo: le ultime informazioni su Maelstrom risalivano alla fine del secolo scorso. Il loro salvatore era un Dotai illegale.

Brycen non apprezzava l'idea, ma condannarlo sarebbe stato ipocrita. Lui stesso si nascondeva, a Zima, e non aveva trovato il coraggio di rivelarlo neanche ai suoi affetti: Mari e sua madre erano presenti al suo Sblocco, Bethelie lo aveva scoperto quando l'aveva salvata, ma Edvokin ne era ancora all'oscuro. Era vero che Sayfa non era Zima e nessuno rischiava l'arresto o la morte solo per possedere un Naru, ma come poteva giudicare quel Dotai senza conoscere le sue motivazioni? Forse si trovava in una situazione difficile, forse era solo un criminale, ma aveva salvato le loro vite senza chiedere nulla in cambio; se il silenzio era l'unico modo che aveva per ringraziarlo, l'avrebbe mantenuto.

«Brycen...» sussurrò Chloe, accarezzandogli il braccio. «Era solo una battuta. Scusa, forse ho esagerato.»

«No, scusami tu. Ero sovrappensiero.» Brycen le baciò la fronte, mangiando ciò che restava del suo bombolone. «Devo tornare a correggere i compiti. Puoi restare qui, se vuoi, e dopo che avrò finito—»

«Vado a prendermi un libro!»

Chloe gli scoccò un bacio a fior di labbra prima di correre su per le scale. Venne giù pochi minuti dopo, con uno spesso tomo dalla copertina color porpora stretto tra le mani.

«Lettere del vespro?»

Chloe annuì, picchiettando sulle rune bianche che componevano il titolo. «Così faccio un po' di pratica. Devo rendere fiero il mio professore.»

Brycen sorrise, guardandola sedersi sul divano prima di tornare alle verifiche.

Ne corresse quattro prima di sollevare lo sguardo e scoprire che Chloe aveva cambiato posizione. Sembrava incapace di stare ferma mentre leggeva: si spostava e si rigirava di continuo, e Brycen non aveva ancora deciso se a stupirlo di più era il suo senso dell'equilibrio o il fatto che riuscisse a stare comoda nelle assurde pose che assumeva. Una volta l'aveva vista leggere acquattata sullo schienale di una sedia; quando le aveva chiesto perché fosse seduta in quel modo e come facesse a non cadere, lei aveva scrollato le spalle con una tale naturalezza che non aveva saputo come controbattere.

Ogni volta che Brycen alzava gli occhi, Chloe era seduta in modo diverso: distesa con i piedi a penzoloni oltre il bracciolo; seduta con le ginocchia piegate sotto di sé, ma rivolgendo lo sguardo alla spalliera; con le gambe distese contro il muro e la testa abbandonata all'indietro, i lunghi capelli sciolti che scivolavano fino al pavimento. E le fugaci occhiate che Brycen le lanciava tra la correzione di una verifica e un'altra divennero sguardi sempre più lunghi.

Ora Chloe era distesa a pancia in giù, dondolando le caviglie incrociate a mezz'aria. Non si era accorta – o forse non le importava – che la corta gonna dell'abito viola si era sollevata troppo, scoprendo la linea sottile del perizoma nero.

Brycen deglutì, accarezzandola con lo sguardo. Sentì le gote avvampare mentre immaginava di far scorrere le dita sulla pelle chiara: cominciò sfiorandole il collo sottile e scivolò lungo la schiena, soffermandosi sui glutei scoperti prima di percorrere le cosce e farsi spazio tra loro fino a...

Per i colori di Beyled, a cosa stava pensando?

Brycen gettò lo sguardo sui compiti da correggere, il cuore che batteva come un tamburo impazzito nel petto. Si sforzò di scacciare quei pensieri, ma rune e lettere si mescolavano sotto i suoi occhi e il significato sfuggiva alla sua mente.

Un fruscio lo avvisò che Chloe si era spostata di nuovo e Brycen non riuscì a trattenersi dal rivolgerle ancora lo sguardo. La osservò girarsi su un fianco, la gonna che ricadeva morbida sopra la linea del bacino in una seducente tentazione. Forse avrebbe dovuto avvertirla così che potesse coprirsi, ma così avrebbe dovuto ammettere che la stava guardando e...

Puoi guardare quanto vuoi.

La voce di Chloe nei suoi ricordi era cristallina, allegra. Gli aveva ripetuto quell'invito così tante volte da perderne il conto, stuzzicandolo ogni volta che ne aveva occasione. E Brycen la guardava: si concedeva di ammirare i suoi occhi neri così profondi e concentrati, le labbra sottili, la linea dei muscoli che la tensione marcava sulle braccia, le gambe toniche e slanciate... Solo che non voleva limitarsi a guardare.

Voleva raggiungerla su quel divano. Voleva che si mordesse le labbra con quell'espressione maliziosa a cui non era più in grado di resistere. Voleva sentire le sue mani su di lui e ascoltare i suoi gemiti mentre la spogliava. Voleva baciarla, voleva accarezzarla, voleva toccarla, voleva...

Chloe alzò gli occhi. Incrociando il suo sguardo, sorrise.

Un sussulto scosse il petto di Brycen, che subito chinò il capo. Agitò i fogli delle verifiche, spostandoli da una parte all'altra del tavolo in preda a un nervosismo che gli impediva di riflettere. Il volto era in fiamme e le mani tremavano mentre sistemava le pagine, battendole sul tavolo per allineare i bordi.

Chloe rise, e Brycen la sentì chiudere il libro e avvicinarsi a lui. Non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo finché lei non gli prese il volto tra le mani, sollevandogli il mento.

«A che pensavi?»

«A niente di particolare.»

«Non mi sembrava niente.» Chloe fece scivolare le braccia attorno al suo collo in un sorriso ammiccante.

Ovviamente aveva capito. Brycen non aveva mai conosciuto nessuno in grado di leggere le persone come Chloe, ma non sempre si accontentava di comprendere ciò che lui non riusciva a comunicare. Ora le sue labbra erano arricciate in un'espressione birbante e gli occhi scandivano a chiare lettere voglio sentirtelo dire.

«A che pensavi?» ripeté, sedendosi sulle sue gambe.

Brycen boccheggiò, fremendo d'eccitazione quando Chloe cominciò a sfiorargli il collo in lenti baci. Chiuse gli occhi in un sospiro mentre la tensione liberava i muscoli dalla sua presa, e piegò il capo per lasciarle spazio. Lei si avventò su di lui in piccoli morsi, scostando il colletto della camicia per accarezzare l'incavo del collo con la lingua.

«Pensavo che avrei voluto baciarti» si arrese Brycen, cercando le sue labbra.

Lei gli concesse un singolo bacio, poi si tirò indietro. «Solo baciarmi?»

Brycen esitò. «Come... Come quella sera ad Acamar.»

«Ci sono state tante sere, ad Acamar.»

«Sai a quale mi riferisco» ammise in un soffio, accarezzandole il fianco fino a sfiorare il laccio del perizoma. Era molto diverso dal costume che indossava quel giorno, quello che le aveva sfilato nel silenzio della loro camera d'albergo.

Se chiudeva gli occhi, Brycen riusciva ancora a sentire l'odore di salsedine sulla pelle di Chloe, il sapore del mare che gli sporcava le labbra mentre le baciava il collo, le spalle, i seni. Lei che affondava le dita tra i suoi capelli e lo spingeva sempre più in basso, invitandolo tra le sue gambe, e lui che mai avrebbe immaginato di poterlo fare.

«Quanti compiti ti restano da correggere?»

«Tre... Forse quattro. Ho... Ho perso il conto.»

«Che ne dici di raggiungermi dopo aver finito? Se non riesci a dirmelo, magari puoi mostrarmelo, professore.»

Chloe gli attraversò il petto con la mano mentre scivolava via dalla sua presa, risalendo fino a sfiorargli le labbra con le dita. Lui la seguì con lo sguardo mentre si allontanava – non verso il divano; ancheggiò su per le scale, svanendo al piano superiore.

Brycen gettò fuori l'aria che aveva trattenuto, accasciandosi contro lo schienale. Lanciò uno sguardo alle verifiche sul tavolo; tre, forse quattro. Si passò una mano sul viso, poi si precipitò in camera da letto.

Entrò mentre il vestito di Chloe scivolava al suolo. Lei disegnò un sorriso divertito sulle labbra, dandogli le spalle per sfilarsi il perizoma.

«E i compiti?»

Quell'aria innocente non le si addiceva. Non mentre sedeva nuda sul letto, le gambe accavallate e le dita a districare i capelli azzurri. Li spostò oltre le spalle per liberare i seni piccoli e sodi, e Brycen sentì il desiderio vibrare contro il suo petto e guizzare tra le gambe, premendo contro i pantaloni.

«Possono aspettare.»

Si avventò su di lei come se fosse capace di respirare solo attraverso la sua bocca. Chloe si lasciò cadere sul letto e lo attirò a sé, sbottonando la camicia per sfilargliela di dosso. Farsi spogliare da lei lo eccitava: sembrava che si divertisse a farlo, accarezzandogli la pelle man mano che la liberava dalla stoffa. Chloe gli sfiorò il petto, percorrendo la linea dello sterno e poi risalendo fino alle spalle in mugolii vogliosi. Brycen non si riteneva attraente – era così magro da far intravedere le costole e aveva un viso troppo lungo e squadrato, con la fronte larga e una gobba sul setto nasale deviato – ma lei lo guardava come fosse irresistibile e vederle quell'espressione addosso lo faceva impazzire.

Si chinò per baciarla, ma Chloe si voltò e gli concesse solo la guancia.

«Quale sera ad Acamar?» sussurrò, mordicchiandosi il labbro. Nei suoi occhi brillava una malizia giocosa, impaziente.

Brycen le baciò il collo, strappandole un sospiro eccitato. Discese fino alla spalla, poi seguì la linea della clavicola e raggiunse i seni, catturandone uno tra le labbra. Chloe sussultò di piacere, accarezzandogli la schiena mentre la stuzzicava, ma Brycen non si trattenne a lungo: lasciò una scia di piccoli baci sulla linea dei suoi addominali e cercò il suo sguardo mentre si inginocchiava al suolo, facendo scorrere le mani sui fianchi.

Dea, Chloe lo guardava con una tale voglia da farlo ansimare.

Brycen affondò il viso tra le sue gambe, beandosi dei sospiri che lei gli regalava ad ogni carezza della sua lingua. Fremiti di piacere si diramavano lungo il corpo mentre il sapore della sua eccitazione gli bagnava sempre più le labbra, e il suono della voce di Chloe scossa dai gemiti divenne la musica che scandiva il tempo di quella danza. Brycen le afferrò le cosce e affondò in lei, facendo guizzare la lingua finché non sentì le dita sottili di Chloe afferrargli i capelli in versi più intensi.

Alzò lo sguardo, godendo della sua vista: il viso di Chloe era rosso d'affanno, il corpo ancora vittima degli spasmi dell'orgasmo e i suoi occhi – Dea, i suoi occhi – lo fissavano con un'intensità tale da scombussolare mente e cuore. Cedette al richiamo delle sue labbra e si fiondò su di lei, lasciando che lo spogliasse di ciò che restava a dividerla dalla sua pelle.

Solo pochi mesi prima Brycen non chiedeva altro che tenerla tra le sue braccia, ma Chloe l'aveva preso per mano e guidato lungo un sentiero che andava ben oltre la sua immaginazione. Passo dopo passo l'aveva liberato di quell'ingombrante vergogna che si trascinava dietro da troppo tempo, aveva soddisfatto desideri che Brycen non sapeva di avere e gli aveva insegnato come fare lo stesso con lei – e Dea, gli piaceva.

Gli piaceva guardarla mentre era nuda, accarezzare ogni centimetro della sua pelle; gli piaceva ascoltarla mentre sospirava il suo nome e gemeva tra le sue braccia; gli piaceva sentire le sue mani e la sua bocca su di lui; gli piaceva abbandonarsi alla sua guida e lasciarle fare tutto ciò che stuzzicava la sua fantasia. Chloe lo attirava sempre un po' oltre, spingendo il suo pudore sempre più lontano, e ad ogni passo in avanti Brycen realizzava di volere ancora di più.

Voleva tutto. Voleva lei.

«Voglio fare l'amore con te» le sussurrò tra le labbra, incrociando il suo sguardo. «È a questo che pensavo, prima.»

Chloe trasalì, strabuzzando gli occhi. L'espressione incredula si tinse di entusiasmo quando distese le labbra in un sorriso, e gli gettò le braccia al collo con un tale impeto da farlo cadere su un fianco. Brycen si puntellò su un gomito e la avvolse per sorreggerla mentre lei lo baciava, prima con giocosa euforia e poi in modo più lento, sospirato.

Fallo, suggerivano i suoi mugolii di piacere mentre spingeva il bacino contro il suo, strusciandosi sulla sua eccitazione.

Tuttavia Brycen esitò. Lo stomaco si contorse in un formicolio che intorpidiva i muscoli là dove l'eccitazione li aveva risvegliati, e il respiro accelerato divenne più simile all'affanno. Il cuore batteva al ritmo di un timore che Chloe aveva messo a tacere giorno dopo giorno e che Brycen non credeva sarebbe tornato a martellargli il petto, ma si sbagliava: ammettere ad alta voce quel desiderio aveva riportato a galla le sue angosce, che annebbiavano la mente e catturavano il suo stomaco in una morsa tanto stretta da penetrare le carni.

Strinse Chloe a sé, baciandola con una passione disperata. Dea, la voleva. La voleva così tanto che faticava a respirare, ma la sua mente era bloccata e non sapeva come liberarsi, era sommersa dalle acque delle sue paure e abbandonata in balìa delle onde, che lo spingevano sempre più lontano dalla riva.

«Brycen» lo chiamò Chloe, con tanta dolcezza da quietare la tempesta nel suo animo. «Ti fidi di me?»

Brycen sospirò. Era certo che avrebbe vacillato se lei gli avesse chiesto se era sicuro; avrebbe ceduto allo sconforto se gli avesse domandato se andava tutto bene.

Ma quello era un quesito a cui era facile rispondere. Chloe era terraferma nel mezzo della sua deriva. Non rischiava di affogare, fintanto che poteva afferrare la sua mano.

«Certo che sì.»

Chloe gli sorrise, sfiorandogli le labbra in un ultimo bacio prima di liberarsi dalla sua presa e ruotare il busto... nel verso sbagliato. Invece di abbandonarsi sui cuscini, piegò le ginocchia e si issò, premendo le mani sul suo petto per spingerlo a cadere disteso. Brycen schiuse le labbra in un mormorio indistinto mentre lei si sistemava a cavalcioni su di lui, disegnando nuove carezze sulla sua pelle prima di far scivolare la mano tra le sue gambe.

Chiuse gli occhi, gemendo di piacere mentre si abbandonava al suo tocco. Se voleva farlo rilassare, stava funzionando: sentì la tensione allentarsi mentre l'eccitazione cresceva tra le mani di Chloe, e i morbidi baci che gli lasciava sul collo placavano i battiti impazziti del cuore che pulsavano tra le orecchie.

Poi Chloe si sollevò. Strinse le gambe attorno ai suoi fianchi e lo guidò dentro di sé, spingendo il bacino contro il suo. Brycen strabuzzò gli occhi, lasciandosi sfuggire un'invocazione alla Dea dalle labbra. Una nuova ondata di piacere lo avvolse mentre Chloe lo accoglieva fino in fondo, sfiorandogli il petto in un mugolio voglioso. E tutte le incertezze svanirono nel suo sorriso.

Chloe cominciò a muoversi piano, giocando con le sue aspettative e stuzzicando la sua eccitazione. Si divertiva a scivolare su di lui per baciarlo e mordergli il collo, poi si ergeva guardandolo con occhi carichi di una passione così intensa da stordirlo. Non gli era mai sembrata così attraente come adesso, con i capelli spettinati e la pelle imperlata di sudore, rossa per l'affanno mentre si dimenava su di lui.

Poi quelle onde morbide e sinuose divennero un moto travolgente in grado di far vibrare ogni muscolo del suo corpo, e Brycen dimenticò qualunque preoccupazione gli avesse mai attraversato la mente. Era ebbro del suo profumo, dei suoi sospiri, del suo sguardo, della sensazione di puro godimento che lo attraversava ogni volta che affondava in lei. Le afferrò le cosce e senza vergogna la supplicò di continuare, perché lo faceva sentire vivo come mai prima d'ora e Dea, riusciva solo a pensare che l'amava, che le apparteneva in modi che non riusciva a spiegare a parole e che sentirsi tutt'uno con lei lo faceva impazzire.

Chiamò il suo nome quando raggiunse l'apice, prima di quanto avrebbe desiderato, ansimando di piacere dentro di lei. Chloe gemette in un brivido che le spezzò il fiato per un istante: serrò le gambe attorno ai fianchi di Brycen e si spinse un'ultima volta contro di lui, mugolando di appagamento prima di accasciarsi sul suo petto.

Non si curò di riprendere fiato: gli gettò le braccia al collo e gli baciò le labbra, le guance, il mento, ovunque riuscisse a posare la bocca. E Brycen sorrise, stringendola a sé per ricambiare le sue effusioni.

Non era imbarazzante come credeva. Aveva temuto che, con lo scemare dell'eccitazione, la sua mente si sarebbe risvegliata richiamando a sé la vergogna che la passione aveva soffocato. Si era preoccupato di ciò che sarebbe successo dopo – Cos'avrebbe dovuto dire? Cos'avrebbe dovuto fare? E se non fosse riuscito a soddisfarla? Se fosse finito tutto troppo in fretta, lasciandola delusa? – ma ogni domanda sembrava così sciocca, ora che poteva vederla sorridere tra le sue braccia.

Chloe rise, scostandogli i capelli che erano rimasti appiccicati alla fronte. «Ripensavo alla tua espressione. Dèi, eri così stupito! Forse avrei dovuto spiegartelo, prima.»

«Non saprei. È stato meglio così, credo: è stato sorprendente, sì... Ma anche piacevole. Molto piacevole.»

«Molto piacevole» ripeté Chloe, poggiando la testa contro il suo petto. «Col senno di poi, però, avrei davvero aspettato che finissi le correzioni. Come faccio a lasciarti andare adesso? Non ho la minima voglia di alzarmi.»

«Allora non farlo» sussurrò Brycen, cercando il suo sguardo. Era così inebriato da quella sensazione di benessere che non riusciva a smettere di sorridere. «Possiamo passare qui tutto il tempo che vuoi.»

«Non tentarmi. Sarei davvero capace di restare fino a domani, e a quel punto mi alzerei solo perché Mindy sarebbe capace di irrompere in camera per portarmi di peso a lavoro.»

«Va bene.»

Chloe sfarfallò le ciglia, scettica. «Va bene?»

«Domani devo tenere lezione solo nel pomeriggio, perciò posso correggere le ultime verifiche in mattinata. Giù in cucina ci sono ingredienti sufficienti a preparare la cena per entrambi e posso prestarti qualcosa da indossare per dormire, anche se non mi dispiacerebbe restare così.» Brycen le sistemò una ciocca azzurra dietro l'orecchio, scoprendole il viso. «E non mi dispiacerebbe tenerti qui fino a domattina.»

«Oooh. Che proposta audace, professore» disse Chloe, allungando le labbra in un sorriso ammiccante. «Cosa ti è successo? Il sesso ti ha reso intraprendente?»

Brycen avvampò. Distolse lo sguardo mentre boccheggiava frasi inconcludenti, e Chloe scoppiò a ridere.

«Non osare!» disse, puntellandogli il petto con l'indice. Poi continuò in zimeo: «Donzel Brycen Metsiz, vi informo a partire da oggi vi è vietato arrossire e balbettare, ogni trasgressione verrà severamente scavata.»

«Punita» la corresse Brycen. «Forse dovresti rivedere la tua affermazione riguardo all'essere la migliore del—»

Chloe gli punzecchiò i fianchi, solleticando l'addome fino a farlo contorcere. Brycen rise insieme a lei, la avvolse tra le braccia e la baciò ancora, di nuovo, perdendosi tra le sue labbra dove nessun turbamento riusciva più a raggiungerlo.



Suonino le trombe di festa, ce l'abbiamo fatta 🎉 

Questa volta il disegno tematico ce l'ho eccome 👀 Wattpad non mi fa inserire la versione completa, anche se non si vede nulla di scabroso (non ho neanche disegnato il capezzolo, per dire); se volete vederlo intero, trovate il link tra i commenti qui a fianco!


Le lyrics sono della canzone "Animal", che vi lascio qui sotto se vi andasse di ascoltarla! 

Lanjutkan Membaca

Kamu Akan Menyukai Ini

5.8K 410 42
6 mesi dopo la Battaglia della Cittadella, la pace regna ovunque nel mondo sovrannaturale. O almeno così si credeva.... INIZIATA: 13/01/24
1.1K 184 12
Kate Fischer ha continui vuoti di memoria causati da un incidente stradale. Questi "vuoti" sono abbastanza imbarazzanti, arrivano all'improvviso e du...
12K 626 48
❝ 𝘪𝘵'𝘴 𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘤𝘳𝘦𝘵 𝘵𝘩𝘢𝘵 𝘵𝘩𝘦 𝘣𝘰𝘵𝘩 𝘰𝘧 𝘶𝘴 𝘢𝘳𝘦 𝘳𝘶𝘯𝘯𝘪𝘯𝘨 𝘰𝘶𝘵 𝘰𝘧 𝘵𝘪𝘮𝘦 ❞ 𝘏𝘈𝘙𝘙𝘠 𝘗𝘖𝘛𝘛𝘌𝘙 𝘍𝘈𝘕𝘍𝘐𝘊𝘛𝘐�...
838K 42.8K 50
La vita di Amy Davies scorre tranquilla: tra studio, amici e lavoro sembra non avere problemi. Eppure le sue notti sono tormentate da un incubo, che...