Poisonus Rose

By _0u_33_N

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Dopo la fine del conflitto fra mafie Italiana e Russa, y/n -l'ultima erede dell'impero italiano- si trasferis... More

premesse
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30

Capitolo 25

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By _0u_33_N

Eri arrivata al maniero molte ore dopo.Woojin si era già svegliato da parecchio, ma era legato e aveva la testa coperta. Si stava automaledicendo per essersi fidato mentre sibilava insulti in tua direzione fra i denti.
Gli avevate scoperto gli occhi una volta raggiunto il tuo seminterrato, lasciandolo lì per tutto il resto della nottata mentre voi dormivate. Era rimasto lì a rimuginare finché -verso le dieci del mattino- eri scesa con i tuoi compagni. Avevi dei pantaloni cargo neri, una felpa enorme rubata a Bangchan dello stesso colore, dei guanti neri e degli anfibi. Avevi una mascherina nera per coprirti il viso e un berretto sotto cui avevi nascosto i capelli.

Ti eri avvicinata, togliendogli il sacchetto dalla testa osservandolo. Lui non ti aveva riconosciuta, non poteva vederti in viso e se fossi stata la ragazza della sera prima non ti saresti coperta, non ne avresti avuto bisogno.
Ti scrutava truce mentre tu lo guardavi fingendo di non averlo mai visto. Lo infastidivi, non era mica un animale chiuso in uno zoo.

"Hai finito?"

Ti aveva chiesto rabbioso. Tu in risposta ti eri allontanata.

"Sei tu Kim Woojin?"

Avevi chiesto in coreano, una lingua in cui il tuo accento si sentiva parecchio, facendogli capire che eri l'erede che tanto stava cercando.

"E anche se fosse?"

Aveva risposto aggressivo alla tua domanda retorica, facendoti ridere.

"Morirai in entrambi i casi, ma potrei essere più indulgente se decidi di collaborare"

Avevi detto, camminandogli attorno e sbattendogli le mani sulle spalle, massaggiandogliele e facendolo sussultare. Non aveva ancora capito se fossi maschio o femmina, non ci riusciva dalla tua voce. Cambiava quando cambiavi lingua, non poteva riconoscerti.
Avevi dato un'occhiata fugace ai tuoi compagni, notando che guardavano con odio e disgusto Woojin. Jeongin inaspettatamente tremava, ancora impaurito nonostante la causa del suo terrore fosse legata come un insaccato a una sedia. Aveva insistito lui per vedere il prigioniero, non lo avevi costretto, sarebbe stato di cattivo gusto e ingiustamente cattivo da parte tua.

"Jeongin, esci per favore"

Gli avevi chiesto in modo gentile, anche se eri pienamente cosciente che non avrebbe obbedito, sapevi com'era fatto.

"No, voglio stare qua"

Aveva risposto lui cercando di mostrare una sicurezza che in realtà non aveva. Tu avevi lasciato stare il tuo ostaggio per avvicinarti a quel ragazzo testardo, ti ricordava un bambino viziato a cui negano un gioco.

"Non voglio litigare ora, ho altro da fare, esci da questa stanza"

Avevi detto con voce ferma, guardandolo negli occhi. Lui non si era mosso, facendoti sospirare, perché non ascoltava mai con le buone? Gli avevi dato le spalle, lavandotene le mani e dando il compito a qualcun'altro.

"Per favore Felix, portalo via da qua"

Avevi detto mentre tornavi ad osservare il ragazzo legato.

"Vedo che il frocetto continua a non ascoltare"

Aveva fatto notare Woojin. Una mossa stupida da parte sua, farvi innervosire nella sua posizione non era una scelta intelligente: aveva appena insultato la metà dei suoi colleghi. A un tratto si erano tutti bloccati, chi lo guardava triste e chi truce. Changbin si era quasi fiondato sul maggiore dopo aver notato la tristezza che era comparsa improvvisamente nello sguardo del suo ragazzo mentre tentava di portar fuori il minore fra loro a fatica. Stava per tirare un pugno che il prigioniero si era preparato ad incassare con un sorriso soddisfatto sulle labbra, ma gli avevi bloccato il braccio.

"Fermi"

Avevi ordinato loro con voce glaciale, riportando una calma precaria, ti stavano innervosendo più del ragazzo legato.

"Che branco di scimmie"

Ti eri detta fra te e te, senza che nessuno capisse le tue parole.

"Vi voglio tutti calmi e fuori di qui"

Avevi detto. Ti eri sbattuta una mano sul viso dopo che anche l'ultimo dei tuoi compagni era uscito, disarmata da quanto fossero indisciplinati, avresti dovuto insegnar loro come si eseguono gli ordini e che non si ribatte dopo che sono stati assegnati.

"Per questo me ne sono andato, è un gruppo di ragazzi difficili"

Aveva detto Woojin allo scopo di infastidire anche te. Non sapevi perché decidesse di blaterare senza motivo, tuttavia non eri curiosa di saperlo.

"Non parlare se non sei interpellato per piacere"

Gli avevi detto prima di girarti nuovamente verso di lui e cominciare a controllarlo: non c'era scritto da nessuna parte che non avesse un localizzatore addosso come lo aveva Chan, in tal caso lo avresti trovato.
Aveva gambe e braccia ammanettati a una sedia, anche se pensavi che avresti cambiato il modo in cui lo tenevi fermo, e per ora non aveva nessun tipo di ferita. 

"Cosa cerchi?"

Ti aveva chiesto mentre gli controllavi le orecchie e dopo avergli tolto ogni gioiello che indossava oltre alla camicia e i pantaloni: il cip poteva tranquillamente essere dentro se non uno dei bottoni.

"Non ti è tenuto saperlo, mi dispiace"

Avevi risposto mentre buttavi tutto quello che aveva in una scatola che avresti donato in beneficenza.

"Attenzione con quelli, costano"

Aveva detto seccato, agitandosi sulla sedia.

"Non preoccuparti, non sono più tuoi ormai"

Gli avevi risposto uscendo dalla porta. Nel pomeriggio avevi mandato dei mercenari a mettergli delle catene agli arti e a controllare se avesse un localizzatore in qualche orifizio: fortunatamente non c'era.

Avevi passato il resto della giornata a fare piccole commissioni e a cercare di finire i compiti per scuola. Fortunatamente i tuoi compagni si erano calmati anche se Jeongin era rimasto abbastanza spaventato, si sarebbe calmato per la sera e in caso contrario avrebbe dormito con Hyunjin.
Avevi detto a Bangchan dello psicologo che avevi assunto, di quando ci sarebbe dovuto andare e che Minho si era offerto di portarlo alla sua prima seduta, speravate tutti che si rimettesse in sesto in poco tempo e senza troppi problemi.

Dopo aver finito tutte quelle piccole commissione era arrivata l'ora di cena.
Eri uscita dal maniero, trovando Hongjoong accompagnato dalla sua fedele moto nera pronto a portarti fuori.
Vi eravate sentiti il giorno prima per mettervi d'accordo, era un po' di tempo che non passavate del tempo assieme e volevi uscirci un po', così avevi deciso di accettare il suo invito a cenare fuori.
Indossavi un paio di jeans skinny blu tenuti stretti in vita da una cintura dalla fibbia dorata. Avevi un dolcevita attillato nero infilato nei pantaloni, con sopra una pelliccia di visone che ti aveva regalato tua nonna, che l'aveva presa quando era giovane.
Sarebbe stato fantastico uscire con qualcuno che ti piaceva per davvero, lo sapevi.

"Bellissima"

Ti aveva complimentata Hongjoong appena ti aveva vista, facendoti sorridere.
Ti aveva dato il casco l'attimo dopo ed eravate saliti sul mezzo e partiti per il Ravn.
Non sapevi quanto tempo dopo ci eravate arrivati, ti eri di nuovo persa nel paesaggio.

"Hongjoong!"

Lo aveva salutato il suo amico Youngjo abbracciandolo prima di dare attenzione a te.

"Piacere, io sono Youngjo"

Si era presentato prima di fare la domanda che aspettava di fare.

"Ti ha conquistata la moto vero?"

Aveva chiesto facendoti ridere mentre scuotevi la testa, al ragazzo era arrivato uno schiaffo sul retro del collo dal suo amico più giovane.
In realtà la moto aveva fatto solo una piccola parte, quello che ti era piaciuto di Hongjoong era il suo carisma e la sua personalità. Nonostante avesse un carattere forte, che lo rendeva capace di comandare e di farsi seguire senza sforzo, era comunque molto sensibile e comprensivo, e quelle erano le sue doti migliori, quelle che lo rendevano un leader: era quello ciò che ti aveva attratta in realtà, né la moto né la sua bellezza avevano giocato una parte altrettanto importante.

"Scusa scusa"

Aveva detto Youngjo all'amico prima di mettergli un braccio attorno alle spalle.

"Ti ho tenuto il tavolo migliore"

Gli aveva sussurrato all'orecchio per poi allontanarsi, facendogli l'occhiolino subito dopo.

"Sei un grande"

Aveva risposto Hongjoong prima che il suo amico gli si staccasse da dosso e vi conducesse al tavolo.
Era al piano superiore, davanti a una parete di finestre che dava sulla strada donando la vista di tutte le vie della città, illuminate dalle luci dei grattacieli. Eri rimasta incantata, nonostante non fosse la prima volta che vedevi quel paesaggio che ti sembrava ancora così nuovo ed estraneo.
Il ragazzo intanto guardava fuori con gli stessi tuoi occhi, meravigliato a sua volta dalla sua stessa città.
Aveva camminato fino ad arrivare dietro di te, spostandoti la sedia per farti sedere. Avevi gentilmente ringraziato, lusingata, mentre ti sfilavi la pelliccia di tua nonna. Hongjoong aveva sistemato anche quella, aiutandoti a toglierla e mettendola al posto tuo sulla sedia.
Appena anche lui si era seduto era arrivato Youngjo a portarvi due menù e una bottiglia di rosso offerta dalla casa.

"Se posso vi consiglierei il menù degustazione, comprende alcuni piatti nuovi"

Aveva detto prima di illustrarvi il contenuto. Non tutti i piatti fra quelli che aveva provato erano sopravvissuti alla selezione e quelli rimasti erano stati modificati. Youngjo era molto meticoloso nel suo lavoro, non ammetteva nulla che non fosse perfetto, aveva lavorato tanto per far alzare la reputazione del suo locale e si impegnava al massimo per tenerla alta.

"Va bene"

Aveva detto Hongjoong, che si era mentalmente promesso di pagare la cena. Gli faceva piacere vederti contenta, eri sempre immersa fra i tuoi pensieri e tormentata dal tuo lavoro, renderti felice gli riempiva il petto d'orgoglio e gioia. Per lui pagarti la cena era un piacere, non voleva nulla in cambio se non un grazie e un sorriso radioso.

"Allora?"

Avevi chiesto, poggiando i gomiti al tavolo tenendo le mani alzate, intrecciando le dita fra loro e appoggiando il mento su di esse.

"Cosa?"

Aveva risposto lui sorridendo, sorseggiando il suo vino, sorridendo e facendoti sospirare.

"Com'è andata con tua madre?"

Gli avevi chiesto, facendogli illuminare lo sguardo, dandogli il via per iniziare a raccontarti di quella giornata.
Era felice mentre parlava, quasi piangeva dalla gioia. Ti aveva raccontato come si erano incontrati, senza dire nulla però della ragazza che gli aveva dato l'ultima spinta per entrare nel locale dove sua madre lavorava, l'istinto gli diceva di non farlo.
Avevi allungato la mano sul tavolo, prendendo la sua e intrecciandone le dita con le sue, mentre parlava, cercando di dirgli senza parlare che eri felice per lui.

"Ora posso lasciare la malavita"

Aveva detto, facendoti sentire un egoista tuffo al cuore. Se lui non c'era chi avrebbe aiutato i suoi compagni? E tu avresti potuto vederlo? Sarebbe andato alla polizia? Le emozioni che stavi provando si vedevano facilmente sul tuo viso.

"Tutto bene Rose?"

Ti aveva chiesto preoccupato. Non pensava avresti reagito in quel modo, pensava saresti stata felice per lui.

"Sì sì. Tutto bene. Scusa"

Avevi detto scuotendo la testa e sorridendo.
Hongjoong aveva sospirato, non gli piaceva quando mentivi.

"No che non va tutto bene, che c'è?"

Aveva chiesto lui prendendoti alla sprovvista, non pensavi avrebbe insistito.

"Nulla di troppo importante, veramente, ho solo paura che se te ne vai non ci potremmo più vedere"

Gli avevi risposto alzando lo sguardo dalle vostre mani al suo viso.

"Perché dici così?"

Era preoccupato mentre te lo chiedeva, non voleva che pensassi ti avrebbe abbandonata alla prima occasione, si trovava bene con te, non voleva andarsene così.

"Perché se devi andartene da questo mondo devi lasciarti indietro tutto, è questione di un attimo e potresti ricaderci"

Avevi risposto. Non avevi un tono malinconico, stavi solo esponendo un dato di fatto.

"Dovresti tagliare via tutti i rapporti per ripulirti completamente"

Dopo questa tua affermazione aveva iniziato un po' a pensarci su: senza di lui i suoi compagni avrebbero fatto fatica, forse era meglio se avesse aspettato che loro si diplomassero e si sistemassero per conto loro. Mingi e San per non potevano farcela senza la tua organizzazione, avevano troppo bisogno di soldi e avevano bisogno di lui come aggancio. Forse, visto che ora c'eri tu e che ti conoscevano personalmente, non ne avrebbero avuto bisogno.

"Capisco perché tu voglia lasciare, questo non è un bel mondo dopo tutto"

Eri andata avanti, sorridendo comprensiva, guardandolo negli occhi amorevolmente. Volevi il meglio per lui, se lo meritava come ognuno dei suoi compagni: non erano cattivi ragazzi, erano solo persi e avevano bisogno di soldi, una volta si fossero rimessi in sesto anche loro avrebbero potuto lasciare l'organizzazione senza problemi.
Lui aveva alzato lo sguardo verso di te, aveva troppi dubbi negli occhi, troppe emozioni contrastanti. Lo vedevi bloccato, confuso, come era naturale.

La cameriera che portava la vostra seconda portata dopo gli antipasti vi aveva interrotti, chiedendo se andasse tutto bene, ricevendo una risposta affermativa.

Hongjoong continuava a essere pensieroso, così gli avevi preso di nuovo la mano.

"Ei"

Lo avevi chiamato dolcemente.

"Joong, non ti devi preoccupare se vuoi mollare, è perfettamente normale"

Con la mano libera gli avevi accarezzato la guancia destra prima di alzarti leggermente e lasciare un leggero bacio sull'opposta. Lui ne era rimasto stupito.

"E non ti negherò mai il mio aiuto se ti servirà"

Eri andata avanti, facendolo sorridere. Poteva posticipare la fine della sua breve carriera una volta che Mingi e San fossero diplomati, mancava poco meno di un anno, poteva farcela.

Avevate concluso la cena molto più tardi, circa un'ora dopo: le portate arrivavano lentamente, dando il tempo giusto di degustarle.

"Andava tutto bene?"

Aveva chiesto Youngjo arrivato a portare il conto al suo amico mentre stavate per finire il dolce. Aveva scalato il prezzo di parecchio, vederlo felice era un piacere.

"Tutto benissimo hyung, non preoccuparti"

Aveva detto Hongjoong tirando fuori il portafogli. Tu non ti eri mossa, non volevi rivedere lo sguardo truce del ragazzo quando gli avevi detto di voler pagare la tua parte.

"Non ti azzardare"

Aveva sibilato prima di tornare felice e sorridente ad andare avanti col discorso, ti aveva quasi spaventata.

"È ancora presto per tornare a casa, ti va di andare da qualche parte?"

Ti aveva chiesto lui una volta pagato il conto ed essere usciti dal locale, facendoti tornare alla mente per un attimo i ricordi della sera prima che avevi passato con Woojin. Ti aveva toccata in posti che non avrebbe dovuto, ti disgustava, volevi quel tocco da qualcuno che ti piacesse.
Ora che ci pensavi era un po' di tempo che non ti lasciavi andare a quel tipo di attenzioni, avresti potuto scaricare la tensione accumulata da giorni con qualcuno con cui uscivi da un po', che ti piaceva tanto e che avresti dovuto abbandonare fra poco tempo per il suo bene, volevi passare una bella serata.

"Inizia a fare un po' freddo fuori però"

Gli avevi fatto notare, intristendolo, facendogli pensare che non volessi passare altro tempo con lui a causa del discorso di prima.

"Perché non andiamo da te?"

Eri andata avanti tu facendogli alzare la testa di scatto, non ci voleva un genio per capire dove volessi andare a parare. Era buio, non potevi vedere il rossore sul suo viso. Il ragazzo sentiva le farfalle nello stomaco e si era subito toccato la tasca della giacca, pregando di avere ancora un profilattico nel portafogli o a casa: era un po' presto per avere figli, soprattutto da una boss mafiosa.
Casa sua era in ordine? Aveva fatto il letto? Che intimo aveva addosso? Sperava nei boxer neri e non quelli con i minion che gli avevano regalato al suo ultimo compleanno. Si sentiva troppo nervoso, dopo tutto era stato lui a fare continuamente allusioni e ad ammiccare quando eri a casa da lui.

"Va-va bene"

Aveva detto dopo aver deglutito rumorosamente ed essere salito sulla moto. Aveva allungato il braccio, dandoti il casco che avevi indossato immediatamente prima di partire.
Anche tu ti sentivi nervosa mentre eri abbracciata a lui. Per la prima volta lo avevi guardato durante tutto il viaggio, senza curarti troppo del panorama. Stavi per fare qualcosa che non facevi da tempo, anche tu eri nervosa, avevi paura di esserti dimenticata come fare, che non saresti stata abbastanza brava, che non gli sarebbe piaciuto. Non eri stata così terrorizzata la prima volta, era stata una cosa molto più naturale, più tranquilla, ora pensavi di aver forzato troppo la cosa a causa dell'impulsività che avevi sbagliato a non trattenere.

Il viaggio ti era sembrato più corto del solito, forse era stato il nervosismo, fatto stava che vi eravate ritrovati davanti alla porta di casa sua in un nonnulla.
I movimenti di Hongjoong ti sembravano lentissimi: il modo in cui aveva messo la chiave nella serratura e l'aveva girata ti sembrava filmata a rallentatore eravate entrati dopo un tempo che ti era sembrato interminabile.
Il salotto era ovviamente completamente al buio, entrava solo la luce della luna e del lampioni della strada dalla finestra e andava bene così. Prima che potesse premere l'interruttore lo avevi dolcemente spinto poggiandogli le mani sul petto, portandolo con la schiena al muro. Stavi guardando le tue mani, sentivi una strana ansia nell'incontrare i suoi occhi che si era mescolata alle farfalle che sentivi nello stomaco, era una delle volte in cui le consideravi solo dei fastidiosi insetti.
Lui ti guardava, curioso di sapere quale sarebbe stata la tua prossima mossa. Non era solito incontrare una ragazza che prendesse così l'iniziativa e non voleva forzarti a fare nulla, l'unica opzione che gli rimaneva era aspettare.

Avevi afferrato tutto il coraggio che avevi prima di alzare la testa e incontrare gli occhi del ragazzo per quello che potevi vedere con quel buio. Aveva veramente dei begli occhi, erano tranquilli, pazienti e curiosi, ti piaceva quello che vedevi.
Gli avevi messo una mano sulla guancia destra prima di avvicinarti di scatto al suo viso, esitando un attimo prima di decidere definitivamente di baciarlo.
Era un bacio lento, dolce, ma non per questo era casto. Avevi fatto scivolare la mano dalla guancia alla sua nuca, affondandola nei suoi capelli. Lui aveva fatto scivolare le sue sui tuoi fianchi, avvicinandoti di più a lui.

Avevi spostato la mano sinistra dal suo petto senza staccarti da lui, cominciando a sfilargli la giacca mentre lui ti aveva lentamente cercato di farti scivolare la pelliccia dalle spalle, facendotela finire sui gomiti, poi ci avevi pensato da sola a toglierla.
Una volta eliminato il tessuto più importante Hongjoong aveva invertito le posizioni, bloccandoti con le spalle al muro prima di far scendere le mani sulle tue gambe, facendoti alzare da terra in modo che potessi cingergli la vita con esse.
Appena era riuscito a trovare l'equilibrio giusto aveva iniziato a camminare verso la sua camera da letto, staccandosi per poco dal bacio. Aveva aperto di più la porta con un piccolo calcio prima di sedersi sul letto, facendoti stare a cavalcioni su di lui prima che chiudessi di nuovo la minima distanza fra i vostri visi.

Avevi cominciato a sbottonargli la camicia, sfilandogliela, prima di far scivolare le mani sulla sua cintura.
Lui si era staccato, fermandoti per un attimo.

"Sei sicura?"

Ti aveva chiesto staccandosi. Era preoccupato, non voleva lo facessi per forza. Avevi preso l'iniziativa, ma ciò non voleva dire che volessi andare oltre, forse ti sentivi obbligata perché ormai avevi iniziato.
Tu avevi sorriso prendendogli il viso fra le mani prima di stampargli un piccolo bacio sulle labbra.

"Certo"

Avevi detto facendo sorridere anche lui che ti aveva baciata di nuovo prima di toglierti il dolcevita.
Non avevate parlato troppo per il resto della serata.

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