𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼...

By IAMASIANIMRI

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La legge. Un ambito di studio sicuramente eccellente. Nuovi avvocati, magistrati e tutto ciò che quell'univ... More

PROLOGO
Capitolo 1 (Zulema Zahir)
Capitolo 2 (Superficialità)
Capitolo 3 (sexy?)
Capitolo 4 (Zulema va bene)
Capitolo 5 (Processo)
Capitolo 6 (Controllo)
Capitolo 7 (Los Angeles)
Capitolo 8 (Correndo)
Capitolo 9 (Niente)
Capitolo 10 (🦋🦋🦋)
Capitolo 11 (Labbra tra i denti)
Capitolo 12 (Lavoro)
Capitolo 13 (Mia pt.1)
Capitolo 14 (Mia pt.2)
Capitolo 15 (🇮🇹 pt.1)
Capitolo 17 (🇮🇹 pt.3)
Capitolo 18 (🇮🇹 pt.4)
Capitolo 19 (🇮🇹 Processo)
Capitolo 20 (🇮🇹Venezia pt.1)
Capitolo 21 (🇮🇹Venezia pt.2)
Capitolo 22 (Prediletta?)
Capitolo 23 (Pensaci...)
Capitolo 24 (Non posso)
Capitolo 25 (Non riesco a stare senza di lei)
Capitolo 26 (Sesso?)
Capitolo 27 (Vedremo)
Capitolo 28 (Instagram)
Capitolo 29 (⚠️)
Capitolo 30 (Te lo avrei detto)
✨ANNUNCIO✨
Capitolo 31 (Questione di falsità)
Capitolo 32 (FOGLIO BIANCO)
Capitolo 33 (Dimmelo)
Capitolo 34 (La lettera)
CAPITOLO 35 (Ibiza)
Capitolo 36 (Gelosia)
Capitolo 37 (Convocazioni)
Capitolo 38 (California)
Capitolo 39 (Alcatraz)
Capitolo 40 (Periodo Natalizio)
Capitolo 41 (1 mese prima)
Capitolo 42 (Hai studiato abbastanza)
Capitolo 43 (Capodanno)
Capitolo 44 (Esame)
Capitolo 45 (Lei non avrebbe voluto)
Capitolo 46 (Questione di tranquillità)
Capitolo 47 (Dolore)
Info
Capitolo 48 (Fidati di me)
Capitolo 49 (Cosa mi nascondi?)
Capitolo 50 (28 Gennaio)
Capitolo 51 (disfruta, vive, ama)
Capitolo 52 (Ormai è tutto finito)
Capitolo 53 (Chiavi)
Capitolo 54 (Sono bloccata)
Capitolo 55 (28 luglio)
Capitolo 56 (Quel posto ha spezzato persino me)
Capitolo 57 (Forse hai ragione)
Capitolo 58 (L'ho fatto per te)
Capitolo 59 (L͟E͟G͟A͟L͟I͟T͟Á͟)
Capitolo 60 (𝑃 𝑎 𝑠 𝑠 𝑎 𝑡 𝑜)
EPILOGO
NEW STORY

Capitolo 16 (🇮🇹 pt.2)

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By IAMASIANIMRI

MACA's POV

Un bacio caldo che si posa sulla mia fronte mi fa entrare nello stato cosciente.
Ci metto forse qualche minuto per aprire gli occhi, mentre mi muovo nelle coperte fresche di questo letto.
Letto in cui abbiamo passato una nottata molto intensa.
Sorrido, per poi portare le braccia verso l'alto, stirandole.
"Buongiorno" sento dire in lontananza e quando apro gli occhi, noto Zulema in piedi davanti allo specchio poco distante.
"Ciao" dico alzandomi sui gomiti per guardarla e tirando le coperte sul mio corpo, ancora completamente nudo.
È già vestita e indossa un completo blu scuro, che mi fa impazzire.
Si avvicina e tira con se un carrellino che non avevo notato, sedendosi accanto a me sul letto.
Prende un vassoio e lo posa sulle mie gambe.
"Mh...questa...è una colazione a letto?"
"Mh mh..." dice annuendo e avvicinandosi per baciarmi.
Rido e le lascio un bacio non troppo lungo, per poi prendere il croissant e morderne la punta.
"Dio...che buono"
"Si" dice sorridendo, per poi accarezzarmi il viso e alzarsi, andando verso la poltrona accanto al tavolino, che solo ora noto pieno di fogli.
"Zulema ma da quanto sei sveglia?"
"Un po...volevo lavorare al caso" do un altro morso e guardo l'ora, toccando lo schermo del mio iPhone appoggiato sul comodino.

8:45

"Zulema siamo andate a letto forse alle 4, non hai dormito" dico leggermente preoccupata, mentre lei è impegnata a leggere un foglio.
Mi alzo, appoggiando nuovamente il vassoio sul carrello e mi vesto, indossando l'intimo che mi ha tolto ieri sera.
Vado verso la mia valigia e prendo una vestaglia di raso, che chiudo con la cintura, coprendo un po il mio corpo.

(Per farvi capire😉)

Mi avvicino a Zulema, appoggiando una mano sulla sua spalla.
"Mi ascolti?"
"Mh?" Chiede senza staccare gli occhi dal foglio e portando la sua mano sulla mia.
Rilascio un sospiro, per poi staccarmi da lei e avvicinarmi al carrello, scuotendo la testa.
Da così tanta importanza al suo lavoro.
È cosi determinata e testarda.
Ma questo caso la sta prendendo forse troppo.
È sempre sui fascicoli, anche quando non dovrebbe e si isola nel suo mondo, cercando una soluzione.
Non l'avevo mai vista tanto determinata per trovare una possibilità che possa fare giustizia.
Sta volta è diversa.
Qualcosa la cambia.
Mi verso un po di caffè, tenuto dentro ad una caraffa di metallo e poi ci aggiungo del latte.
Mescolo lo zucchero e sussulto quando sento che mi sposta i capelli.
"Scusa...cosa dicevi?"
"Niente Zule...niente" dico, accarezzandole una mano, che cinge la mia vita.
"Hey...davvero..." mi fa voltare verso di lei, mentre tengo con una mano la tazzina.
Mi tira e io la guardo, mentre porto una mano sul suo viso, accarezzandolo.
"...cosa dicevi?"
"Che devi dormire..."
"Ho dormito"
"Si...tre ore?"
"Tranquilla. Non sono una bambina Maca, so gestirmi il tempo..."
Si allontana e capisco che si sta già innervosendo.
"No Zulema. Giuro che non vengo a letto con te se non dormi"
Sbuffa una risatina e si risiede, scuotendo la testa.
"Credi che non sia seria?"
"No. Non ti credo minimamente..." dice mantenendo quel suo sguardo furbo, di chi crede di avere il completo controllo.
"Allora mi sottovaluti. Non faremo più nulla la notte..."
"Scusa?" Chiede alzandosi, mentre porto la tazzina alla bocca, bevendo un po di caffè.
"Sei seria?"
"Molto" dico voltandomi e bevendo di fretta tutto il contenuto della tazza.
Appoggio quest'ultima sul carrello e mi pulisco la bocca con un tovagliolo.
"Sono quasi le 9, vado a prepararmi per andare in ufficio"
Faccio per andare verso il bagno, ma mi afferra bruscamente il polso.
"No invece..." mi slaccia la cintura, scoprendo il mio corpo coperto solo dall'intimo e mi bacia, spingendomi contro alla parete.
Lascio un gemito quando sento la mia schiena sbattere al muro, e le prendo il viso, mentre sento la foga che ci sta mettendo.
Approfondisce subito e la sua lingua si prende il permesso di entrare, cercando la mia.
Ricambio per forse un minuto buono, ma quando la lucidità torna nella mia testa, la stacco, spingendo lievemente le sue spalle.
"Smettila. Ho detto che non faremo nulla finché non avrai risolto questo caso"
"Stai scherzando? Vuoi stare una settimana senza toccarmi? Siamo insieme ogni secondo Macarena"
"Lo so. Credi di non farcela?" Dico furbamente.
"Non reggerai per tutti questi giorni" ribatte con ancora più furbizia e malizia sul viso.
"Vuoi scommettere Zulema?"
I nostri sguardi si incatenano e c'è una sfida enorme in entrambi.
Sa bene che effetto mi fa, e sa anche che mi può far cadere quando vuole, ma la mia determinazione potrebbe portarmi a vincere.
"Vedremo...Bionda" dice provocando, mentre si morde il labbro inferiore, facendomi rabbrividire.
Deglutisco e poi abbasso lo sguardo, spostandola con una mano.
"Vado a cambiarmi..."
"Mh..." mi lascia andare, ma sento come il suo sguardo si posa su ogni centimetro del mio corpo.
Sento il desiderio e la passione che adesso molto più che prima ci attraversa.
La sfida non fa altro che aumentare la voglia di averci: siamo entrambe qui, nella stessa stanza, ma non possiamo toccarci.
Devo vincere questa dannata sfida.

Esco dal bagno e noto che è sul balcone, appoggiata alla ringhiera e con il telefono all'orecchio.
Mi avvicino, e mi insospettisco quando parla sottovoce, rendendomi impossibile sentirla.
È nervosa e sembra sul punto di litigare.
"Zule..."
Sussulta quasi impercettibilmente, e si volta, guardandomi.
Mi sorride e saluta, nello stesso modo nervoso e brusco che ho notato prima, la persona dall'altro lato del telefono.
Chiude la telefonata e mi viene in contro, per poi provare a baciarmi.
Mi sposto subito, ridendo.
"Ti sei gia dimenticata la sfida Zulema?"
"Mh...nemmeno baci?"
"Niente..." dico sorridendo e guardandola furba.
"Che sfida stupida" va verso l'armadio e prende entrambi i nostri cappotti, passandomi il mio.
"Chi era al telefono?"
"Lavoro..." non mi guarda in faccia e tutto questo mi sta facendo impazzire.
Questa storia delle telefonate mi fa insospettire tantissimo, soprattutto dopo aver letto il nome di quella donna: Giulia.
"Sicura?" Dico prendendole il polso.
"Si..." dice poi.
Annuisco e cerco di scacciare via tutti i pensieri negativi, che ammetto essere solita farmi.
Sorrido e la seguo fuori dalla camera, mentre ci stuzzichiamo continuamente per farci perdere questa dannata sfida.

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(ZULEMA's POV)

"Smettila di guardarmi"
"Adesso non posso nemmeno fare questo?"
"No. Girati. Guarda i fogli" rido mentre ascolto la Rubia, seduta dall'altro lato della scrivania, scrivendo sui fogli.
È appoggiata con i gomiti, gesto che fa intravedere i suoi seni.
"Hai uno scollo che ti guarderebbe chiunque"
Alza la testa, con un sorriso furbo sul viso
e mi guarda, sbuffando poi una risatina.
"Que? Sei gelosa?"
"Cosa? No. Dico solo che ti guardo per quello"
"Mh...quindi mi guardi il seno"
"Come se non lo avessi baciato tutta la notte"
Noto come avvampa, e il sorriso, che ora ho io sulle labbra, viene sostituito da difficoltà.
Si passa una mano dietro al collo, massaggiandolo, mentre io mi alzo, arrivando dietro di lei.
Metto le mani sulle sue spalle e le massaggio, premendo con le dita.
"Mh..." lascia sollievo, mentre sento quanto è rigida e contratta.
"Maca...davvero hai bisogno di un massaggio"
"Mh...non da te" mi toglie le mani, facendomi ridere, e io giro la sua sedia verso di me, per poi appoggiarmi ai braccioli di quest'ultima e avvicinarmi con il viso al suo.
Noto come deglutisce, e chiude gli occhi, sentendomi così tremendamente vicina.
"Que pasa Rubia?"
"Nada..."
"Si? Sembri in difficoltà..."
"Ti sbagli. Stiamo lavorando..." riapre gli occhi e toglie le mie mani dalla sedia, prendendo un evidenziatore giallo e
sottolineando le parole chiave.
Le prendo il mento, obbligandola a guardarmi, e mi avvicino, posando le mie labbra sulle sue.
Rimane immobile, ma nemmeno si sposta.
Muovo leggermente le mie labbra, so che cederà.
Non riesce e nemmeno io.
Non riusciamo a non toccarci o baciarci per più di 5 minuti.
Porta una mano sul mio viso, e nonostante quel po di orgoglio, muove anche lei le labbra.
Mi scappa un sorriso, sentendo che piano piano vuole approfondire.
Mi stacco e la guardo, mentre fa una smorfia.
"Hai perso"
"Fanculo Zulema"
Ridiamo e poi cerca nuovamente la mia bocca, dandomi un bacio leggero.
"Quindi sta notte posso averti?" Dico mordendomi il labbro inferiore.
"Dipende..." dice alzandosi in piedi e io indietreggio, con la stessa espressione, per poi appoggiarmi alla scrivania.
Sfiora le mie labbra e sorrido, sapendo che ha completamente perso.
"Da cosa Rubia?"
"Da cosa vuoi farmi"
"Mh..." le prendo la gola, in modo non troppo violento, e noto sorpresa mista a eccitazione sul suo viso.
"Voglio farti tante di quelle cose" mi chino baciandole il collo e sentendo una voglia tremenda di farla mia su questa cazzo di superficie piena di fogli.
Ci baciamo e approfondiamo leggermente, avvinghiando le nostre lingue e assaggiandoci a vicenda.
Poi la sua domanda mi fa bloccare, facendomi irrigidire completamente.

"Chi è Giulia?"

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(MACA's POV)

Noto il suo cambio di atteggiamento, che mi fa insospettire ancora di più.
"Mh?" Chiede, sbuffando una risata leggera.
"Hai capito..."
"Una collega" dice staccandosi da me e dirigendosi verso la mensola con il rum.
Mi sorprende come non manchi mai, in qualunque ufficio.
Mi da le spalle, impedendomi di guardare la sua faccia.
"Perché ti comporti così se è una collega?"
"Cosi come?" Dice ridendo lievemente.
Sembra nervosa e questo mi sta facendo spaventare.
"Zulema ieri mi hai nascosto il telefono tutto il giorno"
"Non è vero...volevo solo stare con te in pace"
"Nascondevi subito quando ti arrivava una chiamata, ma ieri notte l'ho letto il suo nome. Chi è?" Dico avvicinandomi e facendola voltare, tirandole un braccio.
"Te l'ho detto. Una collega"
"E cos'altro?"
"Stai facendo la bambina Macarena..."
"E tu quella che tiene segreti"
"Non sto tenendo nessun s-" bussano alla porta, facendola bloccare, mentre stavamo cominciando ad alzare molto i toni.
"Avanti" dice sistemandosi la giacchetta.
Un uomo alto e dalla corporatura robusta, entra, con una faccia leggermente preoccupata.
"Signora Zahir scusi l'interruzione...."
"Non si preoccupi...non interrompe nulla" dice sentendosi alla scrivania, mentre io sbuffo una risata, prendendo il mio cellulare dalla superficie di vetro.
"Professoressa Zahir vado in bagno mentre lei parla con il signore. Non vorrei essere un peso..." dico ironicamente, uscendo dalla porta e sbattendola lievemente, provocando sicuramente dubbi nell'uomo che ora starà parlando con Zulema.

Mi nasconde qualcosa.
Ho visto sul suo viso la preoccupazione. Quella che si ha quando non si vuole dire qualcosa, ma ci si sente messi alle strette. Entro in bagno, con gli occhi lucidi per la convinzione che quella donna sia molto più che una semplice collega. Apro uno dei bagni e mi ci chiudo dentro, sedendomi sul wc chiuso. Porto le mani alla testa, sentendo un macigno sul petto. Una sensazione che mai avevo provato prima. Non mi ero mai sentita come ora per una persona e questo mi fa capire quanto in realtà io ami Zulema. Sono innamorata persa di lei dalla nostra prima notte, e il solo pensiero di lei con un'altra mi sta facendo impazzire. La paura e la convinzione della mia supposizione mi stanno portando ad avere il respiro accelerato. I miei occhi lasciano scivolare una lacrima, che subito asciugo quando sento la porta aprirsi.

"Maca..." sentire la voce di Zulema fuori dalla porta mi fa tirare un sospiro, mentre noto i suoi tacchi appena li fuori, dal piccolo buco sotto alla porta.
Bussa, delicatamente, mentre aspetta una risposta.
"So che sei li, mi apri?"
"Adesso arrivo...vai a lavorare al caso" dico piano, mettendomi a posto i capelli.
"No...voglio vederti..." sospiro, e rimango immobile, cercando di capire cosa voglio realmente fare.
"Macarena..." nel sentire il mio nome intero, mi alzo in piedi, prendendo un grosso respiro e apro la porta, ritrovandola li davanti.
La sorpasso e vado verso il lavandino, lavandomi le mani nonostante non abbia fatto nulla.
"Non è nessuno okay? Non ha importanza...voglio te" fa per prendermi i fianchi, ma mi sposto, usando la scusa di dovermi asciugare le mani e andando verso il distributore delle salviette.
Me le asciugo, mentre noto il suo sguardo su di me.
La guardo e tutto quello che riesco a pensare è a quanto cazzo io me ne sia innamorata.
Rilascio un sospiro e getto le salviette ormai bagnate nel pattume, per poi avvicinarmi a lei.
Mi guarda e io faccio lo stesso.
Scuoto leggermente la testa e prendo le sue mani, portandole sui miei fianchi.
"Okay...guardami e dimmi che non è nessuno..." le chiedo, notando il suo sguardo pieno di difficoltà.
Poi si avvicina ulteriormente e annuisce.
"Non è nessuno"
La guardo e muovo la testa in assenso, per poi avvicinarmi e stringermi tra le sue braccia.
Metto il viso nell'incavo del suo collo e sento come lascia un sospiro, accarezzandomi.
"Non voglio litigare con te" dico, dandole un bacio caldo sul collo.
"Neanche io Maca" ricambia posando le labbra sulla mia testa.
Rimaniamo un po cosi, strette in questo abbraccio caldo che mi fa stare bene.
Sentire il suo corpo mi da una sorta di tranquillità, la stessa che mi fa sentire viva.
"Andiamo a pranzo?"
"Gia?"
"Si dopo abbiamo l'incontro con Stella"
La ragazza. Certo.
"Si hai ragione. Va bene per me..."
"Vale..." mi prende il viso, baciandomi dolcemente e io la lascio fare, perdendomi in queste labbra morbide e perfette.

"Cosa le diremo?"
"Dobbiamo capire quanto vuole esporsi Maca. Non voglio metterla in difficoltà..." annuisco mentre porto un po' di pollo alla bocca.
Mentre mastico la guardo, notando la stessa stranezza che già avevo notato.
Qualcosa di questo caso la rende particolarmente presa e distaccata da tutto ciò che la circonda.
"Zulema..."
"Mh..." chiede sorridendomi e guardandomi.
"Perché questo caso di tocca cosi tanto?"
Sgrana leggermente gli occhi e prova a mantenere un'espressione tranquilla, quando noto chiaramente che qualcosa non va.
Porto una mano sulla sua, accarezzandola.
"Cosa c'è Zule?"
"Nulla...tranquilla" dice muovendo il pollice sul mio dorso, facendomi sorridere.
Ritraiamo subito le mano quando ci ricordiamo di non poterlo fare, e ci guardiamo, trasmettendoci tutto con solo gli sguardi.
Scuote leggermente la testa e sorride, per poi prendere la bottiglia di vino bianco e versane un po in entrambi i nostri calici.
Lo alza e io faccio lo stesso, facendoli scontrare l'un l'altro.

Mentre butto giu il vino, un'idea mi affiora alla mente, sentendo il bruciore dell'alcool nella gola.
"Zulema..."
"Dimmi"
"L'alcolismo non potrebbe essere un'ulteriore prova?"
"Certo. Sarebbe una prova, che da sola non varrebbe nulla, ma meglio che niente...ma non vedo il punto"
"La ragazza, Stella...ha affermato chiaramente che sentiva la puzza di alcool nel suo fiato"
"Si..."
"Per sentirlo nel modo in cui lei lo ha descritto, deve averne bevuto parecchio, e si suppone che lui dovesse essere al lavoro. Quindi..."
"Quindi le accuse sono due: abuso di alcool sul luogo di lavoro e prova a favore delle parole della cliente" dice interrompendomi, facendomi sorridere.
Annuisco e noto un piccolo sorriso comparire sul suo viso.
"Dio...vorrei baciarti davanti a tutti" arrossisco immediatamente nel sentire le sue parole e mi mordo il labbro inferiore, abbassando la testa.
"Si...anche io" dico lievemente, per poi puntare il mio sguardo nel suo, così profondo.
I nostri sguardi si incatenano e rimaniamo a fissarci per alcuni minuti.
Minuti duranti i quali capisco davvero di doverle dire quanto io sia innamorata di lei.
Voglio farlo sta sera. Sta notte.
Prepararle una sorpresa e dirle che voglio stare insieme a lei.
Voglio ufficializzare, almeno per noi, la nostra 'relazione'.
Stavo per parlare, chiedendole di rimanere in camera sta sera, quando noto il suo sguardo posarsi oltre me e cambiare immediatamente espressione.
Senza darmi il tempo di girarmi, una ragazza, non troppo più grande di me, si ferma davanti al nostro tavolo.
È mora anche lei, fisico tonico e perfetto: ha le sue curve, nonostante sia magrissima.
Indossa un vestito nero abbastanza corto, coperto da un cappotto beige, adatto alla stagione.
"Guarda chi c'è...chi non muore si rivede" dice, facendomi arrivare alle orecchie la sua voce delicata.
"Cosa fai qua?" Le chiede l'araba, mantenendo un'espressione fredda e terribilmente piena di sgomento.
"Se tu rispondessi al telefono ogni tanto, sapresti che ti cercavo. Ho saputo del tuo arrivo dalla compagnia...potevi avvisare"
"Non ne ho avuto modo. E poi non ce n'è ragione..." non le stacca gli occhi di dosso e comincio a preoccuparmi di chi potrebbe essere questa persona perfetta.
"Direi che invece ci sarebbe...ma non preoccuparti..." posa la mano curata, con le unghie dipinte di bianco, su quella della mia mora.
Stringo i denti, capendo perfettamente chi è.
Giulia.
Deve essere lei.
"Ho un caso, perché non mi aiuti?"
"Se ti sei informata sai che sono qua per un caso importante...non posso collaborare..."
"Vale. No te preocupes..." il pollice di Giulia accarezza la mano di Zulema che stacca immediatamente il contatto, guardandomi furtivamente.
"Se vuoi posso affibbiare il mio a qualcuno ed aiutarti con il tuo"
Solo ora scatto, non riuscendo più a trattenermi e sbatto la forchetta sul tavolo, facendo un po di rumore.
"Ha già chi la aiuta...ma grazie..." dico, facendo voltare subito Zulema.
"Oh...ciao. E tu sei?"
"Macarena. Macarena Ferreiro...se non le dispiace stiamo mangiando"
"Wo...calma. Che caratterino..." dice sbuffando una risatina, che mi fa incazzare ancora di più.
Faccio un sorriso tirato e palesemente finto, mentre stringo il pugno sulla mia coscia.
"Chi é Zulema...?"
"Una mia specializzanda.."
Si guardano per alcuni secondi, e subito dopo la ragazza mora scoppia a ridere.
"Dio Zulema. Una specializzanda a pranzo..."
"Smettila..." le intima l'araba.
"Non ti smentisci mai eh..." dice Giulia, avvicinandosi alla mia mora.
"Mi ha fatto piacere rivederti. Fatti sentire..." con un dito accarezza la ciocca dei suoi capelli neri, e sono sull'orlo di un crollo emotivo.
O di rabbia.
Il mio respiro é accelerato e non riesco a capire se dentro di me ci sia rabbia, delusione, o tristezza.
Mi ha mentito. Guardandomi in faccia.
Quando la ragazza si allontana, facendo suonare i suoi tacchi sul pavimento di questo ristorante di lusso, scuoto la testa, alzandomi di scatto.
Prendo la giacca e me la infilo nervosamente, prendendo anche la mia borsa.
"Macarena...fermati..." non la ascolto nemmeno, mentre una lacrima mi riga il viso, ed esco.
Percorro forse qualche metro, finché non sento il mio braccio venir preso.
"Lasciami..." dico strattonandomi dalla presa.
"Macarena cazzo..." mi tira dentro un vicolo, facendomi sbattere la schiena bruscamente.
Gemo per il lieve dolore e mi dimeno, cercando di allontanarla.
"Vattene Zulema! Vai via!" La spingo dalle spalle, facendola indietreggiare lievemente.
"Calmati! Ti devi calmare cazzo!"
"No! Mi hai mentito! Mi hai mentito guardandomi in faccia e mi hai baciata subito dopo!"
"Non ho mentito" sbuffo una risata ironica e leggermente isterica nel sentirla, scuotendo la testa.
Sento le lacrime bagnarmi il viso e lei me lo prende.
"Lasciami" dico senza spostarla davvero e lei mi asciuga le lacrime con i pollici.
"Non ti ho mentito. Non é niente per me..."
"Niente?! E quello là dentro lo chiami niente?!"
Abbassa lo sguardo e questo mi da la conferma che sia una persona importante per lei.
Tolgo le sue mani dal mio viso e faccio per andarmene, ma lei mi prende il polso.
"Dove cazzo vai?"
"Devi lasciarmi cazzo...Zulema dico davvero..." la guardo, con gli occhi probabilmente rossi per il pianto e dopo qualche secondo molla il mio polso.
Avanzo, e quando sono quasi fuori dal vicolo, mi blocco, ascoltandola.
"Mi devi credere Maca..."
"Non ce la faccio..." dico solo, per poi riprendere a camminare e dirigermi chissà dove.

Senza volerlo davvero, mi ritrovo davanti all'hotel, con il cappotto stretto al corpo per il vento leggermente fresco.
Entro e vado alla reception, chiedendo la tessera, che mi concede, dopo avermi riconosciuta.
Salgo in camera e tutto quello che riesco a fare, é sedermi sul letto.
Non so quanto sia passato da quando ho lasciato Zulema in quel vicolo, ma so che ho pianto tanto.
Quella ragazza, Giulia, é tutto ciò che io ho sempre voluto essere.
Il suo corpo perfetto e tonico mi fa pensare a quanto forse io non sia abbastanza.
I capelli curati e pieni di boccoli, uno stile impeccabile e curve stupende.
Appoggio la testa sul cuscino, non sapendo se credere o no a Zulema.
Tutto quello che ho visto nel ristorante mi ha fatto credere solo il contrario di tutto quello che mi ha detto.
Improvvisamente il cellulare nella mia tasca vibra, segnalando l'arrivo di un messaggio.
Lo tiro fuori e quando noto il nome di Zulema lascio scendere una lacrima.
Apro whatsapp e leggo, seguendo oggi parola.

Macarena ti prego voglio solo sapere dove sei. Stai bene?
Ti lascerò il tuo spazio se é quello che vuoi, ma sono sincera. Non é nulla per me. Non é una persona importante.
Fidati di me per favore.

Prendo un sospiro e rileggo il messaggio più volte, per poi spegnere il telefono senza risponderle.
Voglio crederle.
Sicuramente è successo qualcosa e mi da fastidio il fatto che mi abbia voluto nascondere tutto.
Mi fa incazzare il fatto che non me lo abbia detto, perché vuol dire che qualcosa é successo.
Però sono innamorata di Zulema e non riesco a non perdonarle il fatto che mi abbia nascosto ciò che in passato ha avuto con Giulia.
Però ha ragione. É solo questo: passato.
Mi alzo dal letto e dopo essermi sistemata il trucco, esco, infilandomi il cappotto e prendendo la borsa.

Prendo un taxi e raggiungo la compagnia, percorrendo poi quei lunghi corridoi pieni di gente indaffarata.
Raggiungo il piano e sorrido per volerla vedere e abbracciare.
Del resto non posso arrabbiarmi per ogni relazione che ha avuto in passato. Non avrebbe alcun senso.
Appena apro la porta però, mi asserisco e sento la rabbia salirmi dentro.
Mi congelo immediatamente, rimanendo immobile davanti a questa scena.
Zulema é contro la scrivania, e Giulia le sta davanti, baciandola.
Non posso crederci.
Non può averlo fatto dopo tutto quello che mi ha detto.
"Giulia!" Dice l'araba spingendola dalle spalle e accorgendosi solo dopo della mia presenza.
Una lacrima mi riga il viso, ma sono incapace di andarmene, o di fare altro.
Come può essere così falsa e crudele?
"Macarena..." dice avvicinandosi, ma io indietreggio leggermente, abbassando la testa.
"Giulia vattene da qua..."
"Perché? Non vuoi che la tua dolce specializzanda sappia chi sono?" Alzo di scatto la testa, guardando quella mora che ora sta avanzando verso di noi.
"Esci!" Sussulto nel sentire il tono di Zulema, e la guardo, deglutendo appena.
Non mi piace per niente questa situazione e sono estremamente delusa.
Giulia ride e si avvicina a me, guardandomi con un ghigno.
Ricambio lo sguardo e la tentazione é più forte della mia volontà di perdonare la bugia di Zulema.
"Chi sei?" Chiedo a brucia pelo.
"Macarena..."
"Zitta" dico alzando un dito davanti alla faccia di Zulema.
Giulia ride, divertita dalla situazione ed é questo che mi fa capire quanto sia una persona piena di veleno.
Vuole mettere zizzania tra me e Zulema, lo so, ma non riesco a non sapere.
"Sono Giulia Filari...collega di Zulema...ed ex s..."
"Giulia!"
"Zulema cállate!" Dico voltandomi di scatto, mentre lei mi guarda con sguardo duro. So che tutto questo la fa incazzare, ma io devo sapere.
"Ex che?" Dico, con gli occhi lucidi.
La mora perfetta da un rapido sguardo a Zulema e poi sbuffa una risatina.
"Vuoi dirglielo tu?"
Mi giro verso l'araba, che guarda con sguardo incendiario la mora davanti a me.
"No? Va bene. Lo dico io"
"Macarena ti prego..." ascolto le parole di Zulema e la guardo, mentre mi chiede di lasciar stare.
"Ex specializzanda"
Queste due parole mi rompono dentro, mentre mi volto verso Giulia.
"Que?"
"Gia. Non sei la prima specializzanda che si porta a letto. Pensavi di essere un eccezione? Beh ti sbagli...ha scopato me prima"
"BASTA! Fuori! Vattene prima che chiami la fottuta sicurezza. Sei licenziata"
"Cosa?!"

Le loro voci, prese da una litigata accesa, mi arrivano ovattate alle orecchie, mentre i mille pensieri che mi invadono la testa, fanno molto più rumore.
Respiro con affanno, e non riesco più a trattenere le lacrime.
Giulia esce, sbattendo bruscamente la porta e facendomi tornare alla realtà.
"Maca...aspetta..." mi prende il viso e non riesco a fare assolutamente niente.
Non riesco a spostarmi.
A guardarla.
A pensare.
Mi asciuga le lacrime e mi tira a se, abbracciandomi, ma io la respingo, trovandone la forza.
"Cosa cazzo fai?" Chiedo con la voce strozzata dal pianto.
"Maca lascia che ti spieghi"
"Vi stavate baciando!! Cazzo! E poi...." scuoto la testa mentre la guardo con uno sguardo pieno di ferimento e delusione.
"Ti dirò tutto..."
"Sai quando dovevi dirmi tutto? Quando ti ho chiesto chi era Giulia! Adesso é tardi..." faccio per uscire, con le lacrime a rigarmi il viso, ma lei mi tira indietro.
"Non voltarmi le spalle..." la guardo e sbuffo una risata ironica.
"Come scusa?! Hai anche il coraggio di arrabbiarti?"
"Non mi stai nemmeno ascoltando Macarena!"
"Cosa devo fare?! Ascoltare le tue puttanate?" Dico dandole una leggera spinta e alzando il tono di voce.
"Non sono puttanate! Devi darmi almeno il beneficio del-"
"Devo?! Io non devo fare niente Zulema. La stavi baciando cazzo! Eri seduta sulla scrivania e lei ti baciava! Cosa cazzo vuoi spiegare! Mi hai mentito ripetutamente su chi era e mi hai nascosto che..." mi blocco, non riuscendo a credere che mi abbia usata cosi.
Le lacrime continuano a scendere e sento la tristezza mischiata alla rabbia, alla delusione.
Un mix pericoloso che non so come gestire.
La guardo e scuoto la testa, mentre noto nel suo sguardo pentimento e orgoglio.
Quello stesso orgoglio che ho sempre visto in lei.
Faccio per andarmene nuovamente, ma mi ferma, sbattendomi violentemente contro al muro.
"Fanculo Zulema mollami!"
"No"
"Lasciami"
Senza rendermene davvero conto, la mia mano lascia un forte schiaffo sulla sua guancia, che le fa girare la testa di lato.
Apro leggermente la bocca, sorpresa di me stessa e poi abbasso la testa, uscendo velocemente dal suo ufficio, con gli occhi gonfi e un umore nero.

Mi sono fidata, e la stavo perdonando per avermi mentito, ma non posso credere che mi abbia usata cosi.
Si. Mi sento usata.
Si è fatta me, come probabilmente molte altre specializzande.
Mi ha mentito anche su questo, dicendomi che non aveva preso specializzandi nella sua carriera.
Può avermi mentito su altre mille cose.
Piango disperata pensando a quanta fiducia avevo riposto in lei, donandole tutto quello che potevo: la mia felicità, il mio amore...e la mia prima volta.
Mi sono donata a lei come mai avevo fatto con nessun altro.
Lei ha semplicemente sfruttato la mia 'ingenuità'.
Sono stata ingenua e stupida a fidarmi di lei. Una persona che sapevo essere brava a fingere davanti agli altri: spesso mentiva davanti alle telecamere, ingannando molti con la sua falsa insensibilità e apatia.
Cosa mi impedisce di pensare che mi abbia detto cazzate ogni giorno?
Non riesco più a credere a nulla di quello che mi ha detto.
Niente di tutto quello che ha fatto.
Vedo semplicemente una donna che mi ha usata per i suoi motivi.
Lavoro?
Sesso?
Non lo so, ma adesso sono profondamente delusa e questo mi sta uccidendo lentamente.
Mi sta ferendo dall'interno.
Come una bomba che implode.
Mi incolpo per averle lasciato così tanta fiducia e per essermi affidata a lei con così tanta facilità.
Perché la fiducia che riponi nelle persone, a volte ti spezza e ti frantuma.
Quelle stesse persone a cui avevi affidato tutto, si sono trasformate nel tuo più grande dolore.

Un dolore che ora da colmare...
...sarà difficile.

_____________________________
Ammetto che ho interrotto in un momento pessimo, ma prometto di pubblicare il prima possibile ❤️💋

🇮🇹pt.3 ———> A breve😜

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anatomy By vale

Fanfiction

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