𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼...

By IAMASIANIMRI

114K 5.3K 4.4K

La legge. Un ambito di studio sicuramente eccellente. Nuovi avvocati, magistrati e tutto ciò che quell'univ... More

PROLOGO
Capitolo 2 (Superficialità)
Capitolo 3 (sexy?)
Capitolo 4 (Zulema va bene)
Capitolo 5 (Processo)
Capitolo 6 (Controllo)
Capitolo 7 (Los Angeles)
Capitolo 8 (Correndo)
Capitolo 9 (Niente)
Capitolo 10 (🦋🦋🦋)
Capitolo 11 (Labbra tra i denti)
Capitolo 12 (Lavoro)
Capitolo 13 (Mia pt.1)
Capitolo 14 (Mia pt.2)
Capitolo 15 (🇮🇹 pt.1)
Capitolo 16 (🇮🇹 pt.2)
Capitolo 17 (🇮🇹 pt.3)
Capitolo 18 (🇮🇹 pt.4)
Capitolo 19 (🇮🇹 Processo)
Capitolo 20 (🇮🇹Venezia pt.1)
Capitolo 21 (🇮🇹Venezia pt.2)
Capitolo 22 (Prediletta?)
Capitolo 23 (Pensaci...)
Capitolo 24 (Non posso)
Capitolo 25 (Non riesco a stare senza di lei)
Capitolo 26 (Sesso?)
Capitolo 27 (Vedremo)
Capitolo 28 (Instagram)
Capitolo 29 (⚠️)
Capitolo 30 (Te lo avrei detto)
✨ANNUNCIO✨
Capitolo 31 (Questione di falsità)
Capitolo 32 (FOGLIO BIANCO)
Capitolo 33 (Dimmelo)
Capitolo 34 (La lettera)
CAPITOLO 35 (Ibiza)
Capitolo 36 (Gelosia)
Capitolo 37 (Convocazioni)
Capitolo 38 (California)
Capitolo 39 (Alcatraz)
Capitolo 40 (Periodo Natalizio)
Capitolo 41 (1 mese prima)
Capitolo 42 (Hai studiato abbastanza)
Capitolo 43 (Capodanno)
Capitolo 44 (Esame)
Capitolo 45 (Lei non avrebbe voluto)
Capitolo 46 (Questione di tranquillità)
Capitolo 47 (Dolore)
Info
Capitolo 48 (Fidati di me)
Capitolo 49 (Cosa mi nascondi?)
Capitolo 50 (28 Gennaio)
Capitolo 51 (disfruta, vive, ama)
Capitolo 52 (Ormai è tutto finito)
Capitolo 53 (Chiavi)
Capitolo 54 (Sono bloccata)
Capitolo 55 (28 luglio)
Capitolo 56 (Quel posto ha spezzato persino me)
Capitolo 57 (Forse hai ragione)
Capitolo 58 (L'ho fatto per te)
Capitolo 59 (L͟E͟G͟A͟L͟I͟T͟Á͟)
Capitolo 60 (𝑃 𝑎 𝑠 𝑠 𝑎 𝑡 𝑜)
EPILOGO
NEW STORY

Capitolo 1 (Zulema Zahir)

1.9K 99 55
By IAMASIANIMRI

(MACA's POV)

Il suono fastidioso della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi.
Metto la testa sotto al cuscino, mentre allungo una mano, tirandola fuori dalle coperte, e toccando casualmente lo schermo del cellulare sul comodino.
"Joder Maca!! Spegni quel coso" sento la voce di Rozos accanto a me, che mugugna, con la testa premuta sul cuscino, mentre si tira la coperta fin sulla testa.
Esco da sotto al morbido rettangolo bianco sotto cui avevo seppellito la testa e faccio cessare finalmente il suono della sveglia.
"Dio...andare a bere prima di dover andare all'università per gli incontri di specializzazione non é stata un'ottima idea"

Ogni anno alla fine della laurea, si torna all'interno dell'università, per parlare con i vari avvocati specializzati e fare domanda.
Tu scegli loro, ma loro devono successivamente scegliere te.
Avere voti buoni sicuramente ti da un ampio vantaggio, ma ciò che viene guardato, é la persona nel complesso.
Capacità comunicativa.
Linguaggio.
E alcuni fanno domande per controllare il livello della logica e del ragionamento.
Ovviamente non tutto gli studi legali partecipano, poiché molti non offrono la specializzazione.
Molti studi sono veramente buoni e spero di riuscire ad entrare in uno di quelli.

Rido alla battuta di Rizos e poi mi passo una mano sul viso, lasciandomi cadere nuovamente sul letto.
"Si. Ho un mal di testa pazzesco"
"Te lo avevo detto di non andare" giro la testa verso di lei e la guardo con un sopracciglio alzato, facendola ridere.
"Vale vale! Avevi ragione. Non dovevamo andare"
"Avevi detto una piccola feste di laurea tra di noi qualche bicchierino Rizos. Cone si sono trasformati in bottiglie?" Ridiamo entrambe e decido di alzarmi.
Non intendo fare tardi per i colloqui, o farò una cattiva impressione sin dall'inizio.
Mi siedo sul bordo del letto, sentendo un forte pulsare nella zona delle tempie.
Mi stiro un po, per sgranchire il corpo, e poi alzo.
"Coño..." sussurro.
"Maca ti prego... mi porti un'aspirina?"
"Si Riccia...ma alzati o faremo tardi" la vedo mugugnare, tirandosi le lenzuola sul corpo, facendomi ridere.
Mi dirigo fuori dalla stanza, mentre il freddo del parquet mi fa rabbrividire, a contatto con i miei piedi nudi.
Sento freddo anche alle gambe, lasciate scoperte, poiché indosso solo una maglietta che sono riuscita a mettermi ieri notte prima di crollare sul letto.
Vado verso la camera poco distante dalla mia e busso sulla porta.
"Yoly..."
"Estoy bien Maca..." apro la porta, sorridendo quando la vedo seduta sul letto con una mano sulla testa.
"Anche tu eh..."
"Ricordami di non fidarmi della Riccia quando dice due bicchierini"
Rido e annuisco.
"Vale. Aspetta torno subito"
Vado in cucina, per poi aprire il mobile e prendere tre aspirine: una la prendo io, accompagnandola con un bicchiere di acqua.
Riempio altri due bicchieri e prendo con me le pastiglie, mentre vado da Yolanda e le porgo una di esse.
"Grazie Maca. Cosa farei senza di te?" Mi da un bacio sulla guancia, facendomi sorridere.
"Beh...credo che non vivresti" dico ridendo, mentre esco dalla camera della mia amica.

Vivo insieme a Yolanda sin dall'inizio dell'università.
Abbiamo preso questo appartamento insieme, incontrandoci per caso davanti alla bacheca universitaria.
Stavamo entrambe attaccando i volantini per cercare coinquiline, e inutile dire che ci siamo scelte allora.

Entro in camera e appoggio il bicchiere con la pastiglia sul suo comodino.
"Rizos...alzati. Facciamo tardi"
"Okay Maca non urlare" rido, mentre mi dirigo verso il bagno.
"Faccio la doccia. Quando torno voglio vederti in piedi e pronta per fare colazione"
"Si mamma" rido alla battuta della mora nel mio letto, che stava troppo male per raggiungere il suo la scorsa notte.

Io e la Riccia ci siamo conosciute il primo anno di università e abbiamo litigato per circa un mesetto, in quanto siamo entrambe molto competitive.
Poi non so come sia successo, ma ci siamo legate e abbiamo cominciato a diventare sempre più strette.
È la mia migliore amica e ormai la conosco da cinque anni.
Non credo di averle mai detto una bugia, e sicuramente non abbiamo segreti.
Mi sento fortunata ad averla vicina, perché è un po come la sorella che non ho mai potuto avere.
Siamo legate da qualcosa di molto forte e ci sosteniamo in tutto: mi è sempre stata accanto.
Sempre.
Come io l'ho sempre fatto con lei.
Mi è stata accanto quando temevo di non passare gli esami.
Quando avevo le crisi isteriche perché mi sentivo senza tempo sufficiente per fare tutto.
Quando mi sono lasciata con quel coglione di Fabio, che mi irrita ogni giorno di più.
C'è sia per le cose belle, ma anche per quelle brutte.
Le voglio un mondo di bene e non credo che la lascerò andare mai.
Siamo coinquiline da poco più di tre anni e ogni volta ci malediciamo per non aver pensato prima di farlo.
Così come Yolanda.
Siamo sempre state noi tre.

Esco dalla doccia e noto che la Riccia non é più nel letto, quindi sorrido, cominciando a vestirmi.
Mi metto un paio di jeans neri stretti, che fasciano le mie gambe, per poi decidere la maglia.
Opto per una camicetta elegante bianca, che penso sia perfetta per l'occasione: non troppo informale, ma nemmeno la solita maglietta semplice e senza eleganza.
Ci sarà fresco essendo nei primi giorni di settembre.
Ci siamo laureate a fine agosto, e devo ammettere che a Madrid il clima cambia molto rapidamente.
Potrebbe esserci il solito vento fresco che contraddistingue questa città.
Opto per un cappotto non troppo pesante, dello stesso colore dei pantaloni.

Vado in cucina, trovando le mie due amiche sedute sugli sgabelli intorno all'isola di marmo, mangiando dei toast.
"Toast?"
"Si Bionda...te ne abbiamo preparato uno"
"Muchas gracias" dico afferrandolo con un sorriso sul volto.
"Siete pronte?" Chiedo mordendo il pane tostato.
"Mh...non proprio"
"Yolanda dai! Sei la solita ansiosa. Guarda Maca, com'é sicura di se..." dice la Riccia, facendo un gesto con la mano per indicarmi.
"Facile per lei. É la figlia dei Ferreiro"
"Hey! Sai che non mi piace avere quel nominativo"
"Lo se. Perdonami"

La mia famiglia gestisce un'importante azienda che ha sede in molte parti del mondo, e che è famosa per la sua vendita economica molto alta.
La 'Ferriero & company society'
Ovviamente la mia decisione di seguire legge, ha suscitato sentimenti contrastanti nei miei genitori.
Più che altro in mio padre.
Ha sempre voluto che seguissi le orme della famiglia, studiando economia.
Studi che mi avrebbero permesso di gestire l'azienda un giorno.
Nonostante questo, non ho mai voluto quella strada.
Economia certo mi avrebbe dato un ingresso più facile nel mondo del lavoro.
Mi avrebbe aiutata ad avere successo sin da subito.
Ma la legge è quello che ho sempre voluto.
Tutto ciò che ho sempre ammirato.
Nonostante lo scontento dei mie genitori, mi sono trasferita e ho promesso a me stessa di non chiedere mai nulla a loro.
Ne soldi.
Ne vantaggi.
Voglio farcela da sola.
E non perché sono 'la figlia dei Ferreiro'.

"Non fa niente Yoly. Tranquilla" le accarezzo il braccio e poi mi giro verso la Riccia.
"Tu non hai ansia?"
"Mh...no. So in quale voglio andare e mi ameranno" alzo gli occhi al cielo, per poi andare verso la macchina del caffè, prendendo il contenitore e versandone un po in una tazza.
"Con chi andrete?"
"Io vedrò quando parlerò ai colloqui. Non ne sono sicura. La 'Martinez' mi sembra buona" mi volto verso Yolanda e la guardo.
"Lo studio del padre di Fabio?"
"Si. Mi sembra un buono studio. Nonostante il figlio stronzo" rido e annuisco, per poi guardare la Riccia.
"Tu...ragazza senza paura...?" Ride e poi mi risponde, dopo aver sorseggiato il suo the caldo.
"Mh...non lo so. Stavo pensando alla 'Castillo society'. Mi sembra buona.." dice lei, e io mi giro subito a guardarla.
"Riccia...."
"Maca tu non puoi...ma io si. È un buono studio legale"
"Si. Ed è lo studio legale che collabora con mio padre"
"Lo so. E potresti chiedere aiuto a lui Maca. Ti aiuterebbe nonostante tu abbia scelto altro..."
"Rizos ne abbiamo gia parlato...mio padre non appoggia la mia scelta. Non parlo con lui da mesi, e non gli chiederò favori" dico con la voce leggermente infastidita.
"Vale. Non ti agitare che ti sale la pressione..." alzo gli occhi al cielo, mentre la riccia si alza, mettendo un braccio intorno al mio collo.
"Kabila sei una ruffiana"
"Ops" ridiamo tutte e poi ci andiamo a preparare, pronta ad andare all'università.

Entriamo e mentre percorriamo i corridoi dell'università, una accanto all'altra, guardo gli armadietti che ci hanno accompagnato per ben 5 anni.
"Mi mancherà questo posto dopo tutto"
"Sei pazza? Maca ritorna in te..." dice la Riccia, scuotendomi appena.
"Ah ah...dai sono seria. Abbiamo passato dei bei momenti insieme qua"
"Hai ragione" sento l'appoggio di Yolanda e sorrido, guardando poi la riccia che tiene il braccio sulle mie spalle.
"Vale. Forse mi mancherà anche a me" ridiamo e poi ci fermiamo una volta arrivate nell'enorme palestra, dov'è allestita l'accoglienza.
Sento un bacio caldo posarsi sulla mia guancia, mentre due mani mi prendono i fianchi da dietro.
"Antonio...ciao" dico sorridendo e girandomi verso di lui.
Metto le braccia dietro al suo collo e lui mi bacia rapidamente le labbra.

Antonio Hierro viene dal nulla.
Non è figlio di grandi imprenditori o grandi avvocati, o persone gia dentro al mondo della giurisprudenza.
È partito dal nulla e si è fatto strada da solo in mezzo a tutti, laureandosi con voti veramente molto buoni, seppur non massimi.
Ci siamo messi insieme due mesi fa, e sta procedendo bene, nonostante non siamo ancora arrivati a livelli intimi.
Per mia decisione.

"Vi siete divertite ieri sera?"
"Si. La riccia come al solito ha esagerato però" noto che gira gli occhi al cielo e apre la braccia in segno di resa, facendomi ridere.
"Ti vedo bene anche nel dopo sbornia"
"Mh...si?"
"Molto" mi accarezza la schiena bassa, mentre io mi avvicino e unisco le nostre labbra, baciandolo.

Tra due minuti inizierà il discorso.
Si prega di prestare attenzione

La voce al megafono annuncia l'inizio delle presentazioni e mi stacco dal moro davanti a me.
"Che discorso? Dico girandomi verso le altre.
"Non ne ho idea. Forse vuole dire qualcosa per noi"
"Ma quello lo farà domani sera al gala per i laureati"
"Non lo so" dice la Riccia alzando le spalle e facendo una smorfia confusa, cosi come Yolanda, che scuote la testa.

"Bene...possiamo iniziare" la vice-preside Miranda Aguirre sale sul palco, parlando a nome di tutta l'università.
Al suo fianco c'è il preside Carlos Sandoval.
Per quanto mi riguarda è un uomo misero e non mi è mai piaciuto.
"Intanto benvenuti a tutti. Sono molto felice di vedervi tutti qui. Non farò discorsi, perché quelli si terranno domani sera, al gala annuale per i laureandi.
Vi ricordo che sarà alle 20. Quindi, vi aspetto li per complimentarmi e per festeggiare la fine di questo duro percorso formativo"
Tutti applaudiamo, mentre Antonio si mette dietro di me, stringendomi la vita.
Improvvisamente le porte della sala si aprono, permettendo l'ingresso di una donna mora, abbastanza alta e con un corpo perfetto.
Indossa gli occhiali da sole, che si toglie in un modo che mi è sembrato quasi sensuale.
Quando vedo bene il suo viso, non posso credere ai miei occhi.

"Aspetta...quella è-"
"La Zahir..." dico continuando a fissare la donna in tailleur nero, e tacchi dello stesso colore, che cammina verso il piccolo palco, seguita da un'altra donna.
L'ho gia vista prima, credo sia quella che la accompagna ovunque: nelle interviste, in tribunale.
"Quella è Zulema Zahir" dico sorridendo, mentre la voce della Aguirre mi riporta alla realtà, in mezzo al brusio che improvvisamente si è creato nella sala.
"Oggi sono qui per informarvi di una nuova iniziativa della scuola.
Una che potrebbe dare una enorme possibilità a chi riesce ad accedervi.
Vi presento l'avvocato Zulema Zahir. Fama internazionale e proprietaria della grande 'Zahir Company'. Studio legale con fama mondiale e sedi in molti paesi esteri" tra gli applausi e foto della stampa, che inizialmente nemmeno avevo notato, la Zahir sale sul palco, con una sicurezza che mi fa sorridere.

Non riesco a credere che lei sia qui, davanti a me.
La persona che più stimo al mondo, da una vita intera, e che mi ha dato la forza di combattere durante tutta l'università, ora è qui.
"Hermosa...non è lei che ammiri sin da-"
"Shh" dico zittendo Antonio, che ride, vedendomi tanto felice ed eccitata nel vedere la mora.

"Grazie Miranda" dice con la sua voce roca e profonda, facendo un cenno con la testa alla donna poco distante, che le sorride in consenso.
"Sono qui perché la 'Zahir Company' ha accettato di far parte di questo progetto. Mai ho preso specializzandi, perché non sono il tipo di persona che sta dietro alle stronzate che solitamente ogni neolaureato fa" si sentono alcuni risatine di sottofondo e io giro gli occhi al cielo.
"Ma quest'anno siete fortunati. Sto facendo un progetto a livello mondiale, nelle mie varie sedi, e quando Miranda mi ha offerto questo lavoro, ho accettato di formare la specializzazione di alcuni studenti..." sottolinea in modo marcato la parole 'alcuni' ed è li che la competizione torna a scattare nei miei occhi.
Devo entrare.
Assolutamente.
"Ovviamente solo i più promettenti potranno entrare, ed è per questo che abbiamo preparato un esame, che ognuno di voi dovrà sostenere nelle prossime 3 ore. Chi vuole entrare dovrà passarlo e chi avrà i voti migliori, verrà scelto" molto brusio si alza nella sala, mentre noto un piccolo sorriso quasi impercettibilmente sulle labbra dell'avvocato.
Quasi nullo.
Ma c'era.
Come se si compiacesse nel vedere la sua fama.
Il suo potere.
Questo mi fa capire che in realtà c'è altro dietro l'immagine perfetta che la mora lascia trasparire nelle interviste.
"Noto che siete parecchi in questa sala. Forse 100. Quindi la competizione sarà alta. Perché i posti a disposizione sono 30. Grazie per l'attenzione"
Lascia il palco tra gli applausi e i mormorii che ha provocato la sua ultima confessione.
"Dio...! 30 posti? È una follia!" Sento dire a Rizos, alzando le braccia.
"Si! Hai ragione"
"Chicas stiamo parlando di Zulema Zahir. Non può prendere tutti. Mi chiedo come si possa specializzarsi in 30 con lo stesso avvocato"
"Non ne ho idea in effetti..." dice la Rizos pensando.
"Non credo staremo tutti con lei" dico.
"Nemmeno io. Credo che passare vuol dire collaborare con la compagnia, e quindi con i suoi avvocati collaboratori" dice Yolanda, mentre annuisco, guardandola.
"E solo I migliori staranno con lei..." mi guardano tutti, e Antonio ride.
"Scommetto che proverai ad entrare"
"Chiaramente" dico come se fosse scontato, girandomi verso di lui.
"Tu no?"
"Mh...no. Tanto non mi prenderà e poi preferisco un posto più tranquillo. Senza la pressione che quella donna tremenda sicuramente darà" dice indicandola.
Guardo verso di lei e la vedo parlare, sorridendo ai vari avvocati che le stringono la mano.
Ed è solo quando i suoi occhi si posano su di me, che sento freddo.
Non so perché ma i nostri occhi sono fermi l'una sull'altra, senza staccarsi e sono semplicemente persa nel suo sguardo.
Cosi penetrante e forte.
Cosi profondo.
Quegli occhi verdi mi stanno faceno una sorta di ipnosi, che si spezza quando vengo scossa da un braccio dalla Riccia.
"Maca dormi?!"
"Mh?" Dico staccando lo sguardo dalla mora e guardando i tre davanti a me, che mi guardano confusi.
"Scusate cosa dicevate?"
"Che sei gia persa per quella donna"
"Que?!"
"La ammiri. Si vede. Muoviti ad iscriverti per l'esame"
"Hanno ragione" dice il mio fidanzato, dandomi un bacio a stampo.
"Devi iscriverti. Cosi come io devo andare a fare i colloqui. Ci vediamo dopo?"
"Claro. A dopo" mi da un bacio sulla guancia, per poi andare verso il suo gruppo di amici.
"Voi non venite?" Dico rivolgendomi alle mie amiche.
"Mh...Yoly ci possiamo provare"
"Rizos non lo so..."
"Dai! Andiamo insieme!! Siete brave tanto quanto me e possiamo passare! Vi immaginate noi tre che lavoriamo per la Zahir?" Dico prendendole a braccetto, e tirandole verso lo stand che da i fogli da compilare.
"Vale vale!!" Dice la riccia ridendo, convincendo poi anche Yolanda.

Sono alla macchinetta per prendere un caffe, mentre le altre sono sedute ad un tavolino in biblioteca, ripassando un po prima dell'esame.
Devo assolutamente combattere i postumi che ancora ho.
Mi tocco la testa, mentre aspetto che la macchinetta eroghi la mia bevanda, in mezzo ai corridoi che sono quasi completamente vuoti: tutti sono a fare i colloqui, oppure a studiare per questo esame.
"Dio..." sussurro, quando la testa mi pulsa.

"Sembra che lei non sia proprio nelle condizioni di sostenere questa giornata"

Nel sentire quella voce alle mi spalle, mi irrigidisco leggermente, togliendo la mano dalla testa, per poi girarmi.
Sapevo era lei, riconoscerei quella voce ovunque, per le interviste che mi sono guardata.
"Avvocato Zahir...buongiorno"
"Buongiorno. Signorina..."
"Ferreiro" dico porgendole la mano, che lei guarda un po, per poi guardarmi e sorridere, senza stringerla.
Che stronza.
"No ha colloqui...Ferreiro?" Si avvicina un po, mettendomi in profonda soggezione.
"N-No. Sto studiando in biblioteca. Per il suo esame" mi guarda, per poi ridere ironicamente.
"Beh...non si sforzi. Non credo lei lo passerà mai"
"Come prego?" dico guardandola, sconvolta dalle sue parole e dal suo atteggiamento.
"Ferreiro lei ha evidentemente i postumi di una sbornia e per una che beve la sera prima dei colloqui più importanti della sua vita...non ci si può aspettare molto" sbuffa una risata, che mi irrita nel profondo.
"Lei non mi conosce"
"No. Ma conosco le persone come lei"
"Che prendono una sbornia? Credo che lei generalizzi troppo..." dico ridendo appena.
"Mi sta dando della superficiale signorina Ferreiro?" Deglutisco leggermente, rendendomi conto che questa conversazione potrebbe ostacolare il mio ingresso nella sua compagnia.
"N-No"
"A me pare di si" si avvicina ancora e noto che abbassa lo sguardo.
"Vuole che la macchinetta glielo raffreddi anche?"
"Come?" Chiedo confusa.
"Il caffè...e pronto da 5 minuti come minimo"
"Oh..." mi giro e lo prendo, per poi guardarla, cosi come lei.
Sento la forza con cui i suoi occhi, verde scuro, combattono con i miei, leggermente più chiari, ma dello stesso colore.
"Ha finito? Dovrei utilizzare la macchinetta"
"Certo..." mi sposto, permettendole di passare, per poi guardarla un ultima volta e andarmene.
"Ferreiro" sento che mi chiama, facendomi voltare.
"Il resto"
Cazzo.
Sto facendo un figura pessima davanti all'avvocato più importante a livello internazionale.
"Oh..ehm..." faccio due passi verso di lei, per poi fermarmi.
"Lo tenga" noto un sorriso sul suo viso.
"Mi vuole comprare? Sa che sono ricca e che dieci centesimi non mi cambiano la vita?"
"Signora Zahir mi permetta...ma non ho bisogno di comprarla" noto un sorriso sul suo volto, e io faccio lo stesso, girandomi per poi andare verso la biblioteca.
Lei é molto di più di quello che vuole far trasparire.
Che brutta stronza.

Siamo sedute nella grande aula, che è completamente piena.
Ci saranno una settantina di persone a voler collaborare con la 'Zahir Company' e credo che ci sarà molta competizione.
Devo assolutamente entrare io.
Devo farcela.
Nonostante il comportamento della mora mi abbia deluso molto, mostrando una parte di lei che mai si era vista, mi aveva dato altri cento motivi per competere.
La voglia di sbatterle in faccia il mio esito perfetto è alle stelle.

(Classica aula universitaria)

"Ohh...Maca ha perso la stima" dice Rizos, accarezzandomi il volto.
"Ya Rizos! Smettila!" Dico togliendole la mano.
"Andiamo Maca...non é poi stato tanto pessimo" guardo Yolanda con un sopracciglio alzato.
"Okay forse si..."
"Che subdola manipolatrice. Era cosi...stronza!"
"La fama fa questo" mi dice Rizos.
"No. Lei é cosi di suo. Non mi ha nemmeno stretto la mano e travisava le mie parole" dico sbuffando, facendole ridere.
"Non vuoi più competere?"
"Cosa?! Certo che voglio competere Rizos! Adesso ancor più di prima".
"Wow. La Bionda è in competizione con l'avvocato più grande a livello internazionale. Yoly scappiamo prima della guerra..." ridono entrambe, mentre io giro gli occhi al cielo.

Dopo circa 10 minuti, la donna mora fa il suo ingresso nell'aula.
La guardo camminare con supponenza, mentre ci scruta con attenzione.
"Bene. Qua ci sono gli esami. Potete venire a prendere il foglio e iniziare. Avete tre ore"

Dopo due ore il mio esame era praticamente terminato, e mi sorprendo per alcune domande, che erano molto personali, mentre altre a livello di conoscenza.
Sono quasi certa di averlo fatto bene, nonostante la difficoltà dovuta ai postumi della sbornia, che mi causano un forte mal di testa.
"Hai già finito?" Mi sussurra la Riccia, e io annuisco, per poi alzarmi, attirando l'attenzione di molti, che poi rimettono la testa sui fogli.
Tutti tranne la mora, che mi guarda, scrutandomi mentre scendo le scale.
Arrivo davanti alla cattedra e lei si alza in piedi.
"Ha bisogno signorina Ferreiro?" Parla piano, per non disturbare troppo gli altri.
"No. Ho finito..." noto un po di sorpresa nel suo sguardo, che sta cercando di mascherare in tutti i modi.
Poi fa un sorrisino.
"Certo...ha un'altra ora. Le consiglio di ricontrollare il suo lavoro..." guardo i fogli che tengo in mano, e poi punto i miei occhi nei suoi.
"No. Va bene cosi" le porgo il foglio, che lei prende, ridendo appena.
"Vale. Lei é troppo sicura di se stessa...Ferreiro"

"E lei troppo superficiale" dico con un sorriso ironico sul viso, mentre sento il suo sguardo su di me, mentre lascio l'aula.

_____________________________
ECCOMIIII!!! Sono tornataaaa!!  Spero che questa nuova storia vi intrighi e vi piaccia come la scorsa.
L'avvocato Zahir stronzetta cambierà idea sulla piccola Macarena? CHISSA😏😌💋

Continue Reading

You'll Also Like

182K 7.2K 40
[ Complete ] Cosa succederebbe se una diciasettene di nome Camila lasciasse in discoteca un fotlietto con il suo numero sopra? Le scriverebbe tanta g...
24.9K 729 14
Annagrace (ag), la più popolare lesbica della scuola, voti impeccabili, il capitano della squadra di basket.. eppure ha scelto me
2.2K 117 70
Dalla storia: "Piper dannazione sono due anni che ti torturi..." la sua voce si abbassò di circa tre toni "...la tua fissazione per Alex Vause è asso...
30.9K 1.2K 42
«𝐒𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐄𝐮𝐭𝐞𝐫𝐩𝐞, 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚, 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à» 𝘋𝘰𝘷𝘦 𝘌𝘷𝘢, 𝘥�...