Jujutsu Kaisen - One shot.

By PrinciTendou

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One shot dedicate a Jujutsu Kaisen. ANIME BOYS X FEMALE READER. Si accettano richieste, lasceremo il primo ca... More

Richieste One shot
Keep Your Secrets ~ Itadori Yuji.
GσʝσLσʋҽ - Gσʝσ Sαƚσɾυ
ᗪᗩᑎᑕE TIᒪᒪ YOᑌ'ᖇE ᗪEᗩᗪ ~ ᗰEGᑌᗰI ᖴᑌꜱᕼIGᑌᖇO
𝙵𝚞𝚌𝚔 𝚈𝚘𝚞 ~ 𝚃𝚘𝚐𝚎 𝙸𝚗𝚞𝚖𝚊𝚔𝚒
ᴀᴍᴏʀᴇ ᴘᴇʀɪᴄᴏʟᴏꜱᴏ ~ ᴍᴀʜɪᴛᴏ.
ᴄʀᴀᴡʟɪɴɢ ʙᴀᴄᴋ ᴛᴏ ʏᴏᴜ - ɴᴀɴᴀᴍɪ ᴋᴇɴᴛᴏ
ˢʰᵉ'ˢ ᶜᵒⁿᶠⁱᵈᵉⁿᵗ ~ ˢᵘᵍᵘʳᵘ ᴳᵉᵗᵒ
𝒮𝒶𝒻𝒶𝓇𝒾 ~ 𝒯𝑜𝒿𝒾 𝐹𝓊𝓈𝒽𝒾𝑔𝓊𝓇𝑜
ᴀʀᴄᴀᴅᴇ ~ ꜰᴜꜱʜɪɢᴜʀᴏ ᴍᴇɢᴜᴍɪ
I Wanna Be Yours - Gojo Satoru.
Hey Baby - Ryomen Sukuna & Satoru Gojo
Megumi Fushiguro - Stranger.
Ryomen Sukuna ~ Reliquary of Souls.
Yuji Itadori - I Sold My Soul To The Devil
Choso ~ Me And Your Girlfriend.
Suguru Geto ~ River.
Naoya Zen'In ~ Inappropiate
Yuta Okkotsu ~ Goodbye To a Word.
Hey..
Saviour - Maki Zen'In
Megumi Fushiguro ~ Dominate.
Nanami Kento - Good For You.
Toji Fushiguro ~ Masquerade
Toge Inumaki - I Don't Wanna Be You Anymore.
Sukuna Ryomen - Strangers.
ᴄ ᴇ ɴ ᴛ ᴏ ᴍ ɪ ʟ ᴀ

ˢⁿᵘᶠᶠ ~ ᴿʸᵒᵐᵉⁿ ˢᵘᵏᵘⁿᵃ

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By PrinciTendou

Anime: Jujutsu Kaisen.
Personaggio: Riyoomen Sukuna.
Tipologia: Angst.
Parole: 2648.
Info: Sta sera sono presa bene, si, mi piace scrivere cose di questo tipo, sono strana lo so.
Info2: Come sempre vi lascio la canzone qui sopra se volete ascoltarla.

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Come sia iniziata la nostra storia non lo sa nessuno di preciso, però è iniziata e io non avrei potuto avere privilegio più grande.

Forse c'è chi potrebbe prendermi per pazza, eppure io un'amore come il tuo sono sicura di non poterlo trovare da nessun'altra parte. Chi l'avrebbe mai detto che una maledizione potesse innamorarsi? Io non l'avrei mai pensato, eppure.

Ricordo bene la sensazione di ansia che ho provato la prima volta che tu e il tuo contenitore mi siete piombati davanti. In quel momento ero ben consapevole della fine che mi si presentava davanti, insomma, dentro di me si trovava una delle tue dita, cosa che, ovviamente rivolevi indietro, come biasimarti, infondo quei pezzi erano parte della tua forza, oltre che del tuo corpo.

Per quanto io potessi vantarmi della mia forza da maledizione di livello speciale, tu eri comunque il Re indiscusso, tanto che hanno dovuto farti a pezzi prima di poterti mettere fuori gioco, almeno finchè il tuo corpo non sarebbe stato "ricostruito" dai pezzi a te mancanti.

Eppure, in quel momento avevo visto chiaramente la morte presentarsi davanti ai miei occhi, sapevo di non avere scampo da essa, era li, in piedi davanti a me e anche se non si presentava con quella sua tunica nera e la falce, ma aveva una stupida divisa scolastica e dei capelli rosa, sapevo che se avessi voluto sopravvivere avrei dovuto combattere.

Per quanto ne sapevo, di me si diceva che ero il livello speciale più pericoloso tra tutti. Si perchè non apparivo come un semplice mostro, no. Con me il destino ha deciso di giocare sporco, regalandomi l'aspetto simile a quello di una bambola, quasi potevo somigliare ad una Geisha. Pelle chiarissima, occhi sottili e scuri, labbra sottili e sempre coperte da uno strato di rossetto rosso, capelli corti fino al mento neri come la pece, un Hitaikakushi posto sopra questi e un kimono bianco e rosso, di cui non potevo liberarmi.

A differenza tua, i miei tatuaggi, avevano un senso totalmente diverso dai tuoi. Sul mio corpo, tatuaggi rosso sangue, rappresentavano le preghiere inespresse, represse, inesaudite. La maschera che usavo solitamente in battaglia, era bianca e sopra di essa c'era raffigurato un occhio, l'occhio di colei che tutto vede, e anche quest' ultimo era rosso.

Insomma, una bambola in tutto e per tutto.

Con l'aspetto da bambina e la furia di un demone. Ironico no?

Più vi guardavo stare fermi davanti a me, più sapevo che per me non ci sarebbe stata alcuna possibilità, quindi, perchè non accelerare il tutto sferrandovi un attacco?

Inspirai profondamente e mi lanciai all'attacco, con la mano sinistra che reggeva la maschera davanti al mio viso e la mano destra che, con l'aiuto della mia forza demoniaca, materializzava la mia katana, manipolatrice dell'acqua.

Inutile dire che ti sfiorai di qualche millimetro, il tuo recipiente era davvero forte, la nomea che si era fatto in mezzo a noi maledizioni era quella del "Discepolo di Sukuna, colui che non può essere toccato". Difatti io non riuscii ad attaccarlo neanche dopo una molteplice serie di attacchi, sferrati da più punti, usando più strategie possibili.

Poi toccò a lui. Sembrava che in tutto questo tempo, il suo evitarmi, gli fosse servito a studiarmi, cercando di capire al meglio come potermi colpire mortalmente in una sola mossa. E mi colpì, in pieno petto. Sentii il mio cuore rompersi, il sangue iniziò a colare fuori dalle mie labbra, le mie gambe cedettero.

Il ragazzo dai capelli rosa, dopo quell'attacco si allontanò da me, stava li a qualche passo di distanza, a guardarmi come un sadico, aspettando la mia inevitabile morte.

Però io, la maledizione soprannominata "Nora", non potevo arrendermi così, che fine avrei fatto senza qualcuno che potesse tramandare le mie gesta? Niente, sarei finita nel dimenticatoio come quei piccoli scarti di maledizioni di quarto o quinto livello. Non potevo permetterlo. Mi rimaneva da fare soltanto un'ultima cosa: Lasciare che nei secoli si fosse parlato di Nora, come quella che era riuscita, se anche per un secondo, ad imprigionare Sukuna dentro ad un dominio.

Mi rialzai in piedi, presi una posizione retta, piegai le mie dita ed evocai l'estensione del mio dominio. Intorno a noi, una bolla scura iniziò ad inghiottirci completamente, portandoci in quello che era Mizuchi, il mio domino. Uno stagno scuro, con un cielo limpido a far luce, in cui, dentro a quel tetro specchio d'acqua si nascondeva appunto Mizuchi, il mio drago senza corna che rappresentava la mia katana.

Avevo pochi minuti prima che Sukuna potesse intromettersi nel mio dominio. Si, perchè chi aveva il dominio più forte, batteva di diritto quello con il dominio più debole, come uno stupido gioco di carte. Ordinai a Mizuchi senza mezzi termini, di attaccare il ragazzino dai capelli rosa, ma non appena il mio drago si scagliò verso la direzione del ragazzo, uscendo dallo stagno in tutta la sua imponenza, davanti ai miei occhi avevo Sukuna.

Mi stava guardando con un ghigno sorpreso, quasi come se non si aspettasse di vedermi spaventata. Infondo come potevo non spaventarmi? Avevo appena scagliato un drago d'acqua contro di lui, e lui, era davanti a me. Non riuscivo quasi a respirare, quando, vidi Mizuchi tornare indietro, conscio del fatto che nella direzione in cui era andato, ormai non v'era più nessuno. Il Re delle maledizioni però sembrò volermi dare una lezione importante, puntando due dita dietro la sua schiena, tagliando a metà il mio drago dalle sfumature celesti.

Ecco, di nuovo la morte mi si ripresentò davanti, sta volta senza mezzi termini, era pronta a prendermi e a portarmi via. Tuttavia sarei potuta andare senza nessun rimpianto, ero riuscita a tenere Sukuna dentro al mio domino almeno per un minuto buono. Potevo andarmene contenta, però anche la morte in quel momento tremò davanti all'imponenza di Sukuna.

Si perchè appagato dalla mia dimostrazione della forza che risiedeva in me, mi guardò contento e mi propose un vincolo, al quale, chiaramente non sarei potuta tirarmi indietro.

Ne ascoltai le condizioni, infondo mi sarebbe bastato dire semplicemente di no per meritarmi una morte rapida e indolore, era comunque dentro il mio domino, gli sarebbero bastate due dita per uccidermi senza troppi sforzi.

Sukuna:" Vedo che sei diversa dalle altre maledizioni, ma tu hai qualcosa di mio, e a me non piace condividere le mie cose, ma questa è una situazione alquanto diversa: Se il ragazzino qui si mangiasse tutte le mie dita, potrei essere fatto a pezzi per la seconda volta se non riuscissi a scambiarmi in tempo con lui, ma se riuscissi a trovare un corpo abbastanza forte da controllare, mi servirebbe quel dito. Quindi ti propongo un vincolo: dovrai combattere al mio fianco, se lo farai, quando avrò bisogno del mio dito, me lo prenderò senza ucciderti. Se non accetti, me lo prenderò adesso, ma non ti lascerò il privilegio di vivere."

Non mi lasciai scappare l'occasione. Avrei potuto stare al fianco del Re delle maledizioni, forse, avrebbero potuto cambiarmi nuovamente nome, chi lo sa, forse da Nora, sarei potuta diventare altro, ma quello che più mi importava era che si parlasse di me, più mi sarei fatta conoscere, più sarei stata forte e "immortale". Volevo che Nora si conoscesse per le sue gesta, non per la morte più stupida mai successa ad una maledizione.

E fu così che iniziò, più o meno la nostra storia. Ogni giorno fianco a fianco, imparai a conoscere il Re e il suo contenitore, un ragazzo di troppi sani principi e buone intenzioni, pieno di inutili sentimenti e premura verso gli umani che lo circondavano. D'altra parte, loro iniziarono a conoscere me, poco a poco, smisero di chiamarmi Nora, usando il mio vero nome, (T/N), che a quanto pare, solo loro conoscevano. Non saprei dire chi mi avesse affibbiato il nome Nora, ma me l'avevano dato e io, me l'ero tenuta.

I giorni passavano e io non facevo altro che allenarmi con Yuji, mentre di quando in quando, Sukuna mi dava consigli su come migliorare le mie tecniche, anche se Yuji non sembrava gradire queste nostre conversazioni, tanto che cercava di reprimere il più possibile il Re.

Non sapevo perchè mi volesse così ben allenata, però insisteva sul fatto di tenere più protetto il cuore, a quanto ne sapevo, affianco ad esso, c'era il suo dito, forse voleva che lo tenessi ben sigillato, forse aveva paura che andasse perso, non so, l'unica cosa che mi era chiara, era che il mio dominio stava diventando sempre più forte, tanto che Yuji, faticava sempre più a romperlo dall'esterno.

Una sera, però fui svegliata da lui, Ryomen Sukuna in "persona". Ero stranita da quella sua improvvisata, si era seduto accanto al mio futon, stava li, accovacciato accanto a me, guardandomi con un non so che di inquietante, mi fissava come se non avesse mai visto il corpo nudo di una donna. Si, perchè mi era vietato spogliarmi del mio kimono per indossare altri vestiti o questi ultimi si sarebbero inceneriti al contatto con la mia pelle, quindi o indossavo quello o dovevo rimanere completamente nuda.

Stette li a guardarmi, mentre io guardavo lui in cerca di una risposta, mi carezzò il viso, mi baciò delicatamente, cosa che non mi sarei mai aspettata da lui, e senza troppi indugi si infilò sotto le coperte del mio futon, facendomi sua, lasciandosi andare ad uno sfogo lussurioso, al quale ci eravamo abbandonati entrambi.

La cosa si ripetè per parecchie sere, fino a quando non mi svelò che questo suo comportamento non era niente di speciale, solo, meritavo la sua attenzione perchè ero abbastanza forte, da potergli regalare almeno cinque minuti di scontro, cosa che non poteva più fare con nessuno, dato gli scarsi livelli che lo circondavano.

Un altro mese passò, e io non avrei mai potuto immaginare di illudere la morte così tante volte. Più lei mi si presentava davanti, più la superavo, ormai indifferente e disprezzante.

Eppure quella notte tutto cambiò, mentre combattevo al fianco di Yuji, ci stavamo scagliando contro Gojo e i suoi, sapevano benissimo che se lo avessero fatto fuori, Sukuna sarebbe morto senza troppi intoppi. Ma in realtà l'intoppo c'era. Eccome. Yuji avrebbe perso la vita e questo a lui non andava giù, come potevano togliere la vita ad un innocente, solo per poter uccidere quello che secondo loro era un criminale?

Lo scontro ormai stava andando avanti da un pezzo, ma il povero Yuji, aveva ormai, ultimato le sue forze. Era arrivato per me, il momento per poter finalmente combattere fianco a fianco con Sukuna. Fu un divertimento disumano. Non appena prese possesso del corpo di Yuji, subito si sbarazzò dei suoi due amici, che non potè ucciderli però, dato il vincolo che aveva stipulato con il ragazzo, ma per lo meno erano già un problema in meno. Ora toccava a Gojo.

Sapevamo entrambi che lui era il problema più grande. Infatti il suo dominio non funzionava come gli altri, il suo era l'infinito, per quanto io e Sukuna potessimo entrare nel suo domino ed esserne più forti, questo non si distruggeva. Avremmo dovuto combattere contro Gojo in persona per uscirne vincitori.

Subito Sukuna si lanciò all'attacco, iniziando una lotta all'ultimo sangue contro lo stregone dai capelli bianchi. Nonostante la situazione fosse comunque sotto controllo, continuavo a tenere alta la guardia, non sapevo cosa avesse in mente lo stregone, dovevo proteggere il mio cuore a tutti i costi, non avrei potuto rompere il vincolo che avevo creato con Sukuna, o i miei sforzi sarebbero stati tutti vani.

Però nel momento in cui stava mettendo in seria difficoltà lo stregone, Yuji si ribellò a Sukuna, reprimendolo nuovamente dentro di se. Ora quella che avrebbe dovuto combattere ero io. Usai Mizuchi cercando di colpire direttamente in volto Gojo, ma era come se i miei attacchi non potessero colpirlo, effettivamente, neanche con il combattimento corpo a corpo potevo avvicinarmi più di tanto a lui. Mi trovavo in netto svantaggio, finchè non mi sentii colpire alle spalle, Yuji non voleva morire, ma non aveva smesso di raccogliere le dita di Sukuna, e quella che custodivo io era l'ultima, la più importante.

Subito cercai di creare una piccola barriera di energia malefica sul mio cuore, in modo che non potessero toccare il dito. Ma in quello stesso momento i due iniziarono ad attaccarmi contemporaneamente e per quanto cercassi di difendermi le mie forze, non erano abbastanza. Riuscii a scappare, da qualche parte in quell'infinito, cercando di riprendermi nel breve tempo che mi rimaneva prima che tornassero ad attaccarmi nuovamente.

Sapevo che non avrei potuto abbassare la guardia, lo sapevo benissimo che non eravamo soli in quel momento. Di lui avevo sentito parlare, pensavo quasi fosse una leggenda, ma a quanto pare, ciò che si diceva su di esso era vero, e io non sapevo più cosa fare.

Avanti a me, iniziò a comparire un ragazzetto dai capelli bianchi e le guance segnate da due piccoli cerchietti. Sapevo benissimo chi fosse, ma speravo con tutto il mio cuore che non fosse veramente lui.

Toge:" Dammi il cuore." disse prima di coprirsi le labbra con il collo alto della sua felpa.

Non potevo, non volevo farlo, ciononostante, la mia mano era conficcata dentro al mio petto, in cerca del mio cuore, mentre dalle mie labbra stava uscendo senza sosta un fiume di sangue. Cercai con tutta me stessa di fermarmi da quella auto tortura inflittami da un'altra persona. Non riuscivo, non ne avevo le forze, ma soprattutto non avevo il controllo sul mio corpo. Fu una sensazione orribile. Stavo per tradire Sukuna contro la mia volontà.

Di nuovo il Re riuscii a scambiarsi con il ragazzino, urlandomi di resistere più che potevo, senza però consegnare il cuore a Toge, il ragazzo delle parole demoniache.

Cercai con tutta me stessa di fermarmi, facendomi forza con le parole che il Re mi aveva rivolto. Quello che ne seguii fu una scena abbastanza veloce e confusa, confusa soprattutto perchè ormai avevo perso troppo sangue e il mio cuore stava per essere staccato del tutto dalla mia stessa mano. Avevo la vista annebbiata, ma Sukuna riuscii a mettere temporaneamente fuori gioco Gojo e a liberarsi velocemente di Toge, dato che, le sue parole non avevano effetto su di lui.

Pur non avendo più il problema di Toge, la sua maledizione rimaneva comunque, Sukuna lo sapeva benissimo e anche io. Non c'era più molto da fare per me, per l'ennesima volta, la morte era davanti a me, ora più impaziente che mai di avermi e portarmi via con se.

Mentre il Re davanti ai miei occhi cercava di tranquillizzarmi, cercando invano una soluzione, con le ultime forze che mi rimanevano, mi strappai il cuore di dosso, definitivamente, restituendo il dito al diretto interessato, facendoglielo ingoiare contro la sua volontà.

(T/N):" Questo è tuo, grazie per il tempo concessomi vicino a te, te ne sarò infinitamente grata, grazie Sukuna."
Sukuna:" Grazie a te (T/N), per essere arrivata fino a qui. Te ne sarò infinitamente grato."
(T/N):" Tutto.. Per te... Mio Re.." sibilai prima di esalare il mio ultimo respiro.
Sukuna:" Grazie, mia Regina."

Ero più che sicura di aver visto delle lacrime scendere dagli occhi del Re, che non appena mi lasciai morire, andò a vendicarmi e a vendicarsi, sterminando tutti i presenti, riprendendosi il controllo del suo corpo e del suo mondo, strappatogli secoli fa.

La morte fù contenta di accogliermi tra le sue braccia.

Ora, anche lei poteva vantarsi del privilegio di aver preso finalmente Nora, la maledizione che non solo aveva incastrato nel suo dominio Sukuna, ma che era diventata la Regina, l'unica donna che Ryomen abbia mai amato veramente.

Si perchè forse c'è chi potrebbe prendermi per pazza, eppure io un'amore come il suo sono sicura di non poterlo trovare da nessun'altra parte. Chi l'avrebbe mai detto che una maledizione potesse innamorarsi? Io non l'avrei mai pensato, eppure, ora non si può parlare di Ryomen senza nominare Nora.

Grazie, per avermi resa eterna.


Nota Autrice:

Eccomi, come sempre mi smentisco, oggi mi sono impegnata veramente tantissimo, ero ispirata e dovevo far uscire le mie idee! Spero vi piacciano questi due capitoli.

Detto questo, ho deciso di non taggarvi, giusto perchè sto ricevendo un sacco di richieste per "Sukuna x Reader" o "Gojo x Reader", e detta sinceramente, sarebbe difficile trovare sempre l'ispirazione per fare solo LEMON con entrambi, soprattutto con Sukuna, dato che per ovvi motivi, una storia dove " ERO A FARE LA SPESA, TI HO VISTO E CI SIAMO INNAMORATI" sembrerebbe ridicola oltre che surreale.

Quindi, ho deciso che spazierò un po' tra tutti i personaggi, tenendo comunque in considerazione le vostre richieste, ma magari, pubblicando (per esempio) una lemon e una angst, o fluff, così da non annoiare nessuno e da non farmi esplodere il cervello.

Spero possiate capire il mio punto di vista, grazie a tutti quelli che stanno continuando a seguirmi, mi regalate un sorriso ogni giorno, con i commenti o semplicemente lasciando una stellina.

Un bacio.


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