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UN ECCESSO DI FLEBO


Ci avvicinammo alla porta sul retro della Tana, che era circondata dal consueto caos di vecchi stivali di gomma e calderoni arrugginiti

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Ci avvicinammo alla porta sul retro della Tana, che era circondata dal consueto caos di vecchi stivali di gomma e calderoni arrugginiti. Silente bussò tre volte e ci fu un improvviso movimento dietro la finestra della cucina. «Chi è là?» chiese una voce nervosa che riconobbi come quella della signora Weasley «Identificatevi!»

«Sono io, Silente, e accompagno Harry e Lydia»

La porta si aprì all'istante e apparve la signora Weasley, piccola e tonda, avvolta in una vecchia vestaglia verde. «Miei cari! Santo cielo, Albus, mi hai spaventata, sei in anticipo!»

«Abbiamo avuto fortuna» rispose Silente, spingendoci oltre la soglia «Lumacorno si è dimostrato molto più facile da convincere di quanto mi aspettassi. Merito dei gemelli, naturalmente. Ah, salve, Ninfadora!»

«Salve, professore» salutò «ciao, ragazzi»

«Ciao, Tonks»

Pareva incredibilmente stanca, quasi malata, con qualcosa di forzato nel sorriso. Il suo aspetto era meno vivace del solito, senza i suoi soliti capelli color rosa gomma da masticare. «Meglio che vada» aggiunse in fretta. Si alzò e si avvolse il mantello attorno alle spalle «grazie per il thè e il conforto, Molly»

«Per favore, non andare per causa mia» disse Silente con garbo «io non posso restare. Ho affari urgenti da discutere con Rufus Scrimgeour»

«No, no, devo proprio andare» replicò Tonks senza incrociare il suo sguardo «'notte...»

«Cara, perché non vieni a cena nel finesettimana? Ci saranno anche Remus e Malocchio...»

«No, davvero, Molly... grazie comunque... buonanotte a tutti». Tonks uscì rapida nel cortile oltrepassandoci; a pochi passi dalla soglia, girò su sé stessa e svanì.

La signora Weasley era visibilmente preoccupata. «Be', ci vediamo a Hogwarts, ragazzi» disse Silente «statemi bene. Molly, servo tuo». Fece un inchino alla signora Weasley e seguì Tonks, scomparendo nello stesso punto.

La signora Weasley chiuse la porta sul cortile vuoto e poi ci spinse in piena luce per esaminarci bene. «Harry, sei come Ron» sospirò, scrutandolo «sembra che vi abbiano fatto una Fattura Allungante, a tutti e due. Giuro che Ron è cresciuto di dieci centimetri da quando gli ho comprato l'ultima divisa... e santo cielo, Lys, quanto sei magra... devi mangiare qualcosa. Sedetevi, cari. Metto insieme qualcosa»

Mentre ci sedevamo, un peloso gatto rosso con il muso schiacciato balzò sulle ginocchia di Harry e si acciambellò facendo le fusa. «Allora Hermione è qui?» chiese allegro, solleticando Grattastinchi dietro un orecchio.

«Oh, sì, è arrivata l'altro ieri» rispose la signora Weasley, picchiettando con la bacchetta su una grossa pentola di ferro: quella rimbalzò sul fornello con un sonoro clang e cominciò subito a ribollire. «Sono tutti a letto, naturalmente, vi aspettavamo fra parecchie ore. Ecco qui...». Toccò di nuovo la pentola, che si levò in aria, volò verso di noi e s'inclinò; le fece scivolare sotto una ciotola appena in tempo per accogliere un ruscello di densa, fumante zuppa di cipolle. «Pane?»

[2] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙈𝙞𝙣𝙙 » Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora