"let me in"

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Avete presente quell'amico che tutti vorrebbero?

La persona che nonostante conosca tutti tuoi difetti, riesce a volerti bene come se nulla fosse? Quell'amico, quegli amici veri, veri per davvero, rari, che non ti tradirebbero mai, per nulla al mondo, nemmeno se dovessero scegliere tra te e l'assistere al concerto del tuo cantante preferito.
Perché quella persona sarebbe davvero in grado di risponderti dicendoti, "o te o nessuno, o con te o niente".

Inevitabilmente, ero finito con l'innamorarmi di lui.

Yoongi non era stato un ragazzo facile da avvicinare, la prima volta in cui ci eravamo incontrati era stato su tetto della scuola. Lo ricordo ancora come se fosse ieri:

Ero salito sul tetto dopo aver ricevuto una chiamata da mio padre in cui mi comunicava che mamma non ce l'aveva fatta, aveva lottato fino all'ultimo contro quel tumore, quel mostro che per mesi l'aveva ridotta allo stremo. Ricordo di come mi lasciai cadere sulle ginocchia, di come ero scoppiato a piangere buttando fuori tutta la mia disperazione, la mia rabbia.. In quel posto in cui pensavo di essere totalmente solo. Inutile descrivervi il dolore lancinante ad altezza del petto, il cuore in gola. Ero senza fiato, mi sentivo soffocare, ricordo di essermi accasciato a terra in preda ad un attacco di panico e di essermi tappato le orecchie chiudendomi come un riccio ancora ancorato al suolo.

E fu proprio quando la mia testa pensó il peggio che arrivò lui.

Mi sentì tirare su, mi sollevò abbracciandomi forte. Non sapevo chi fosse, ma in quel momento la mia mente era talmente vuota che non riuscivo a capire minimamente che cosa stesse succedendo attorno a me, così ricambiai l'abbraccio, aggrappandomi a lui come se fosse la mia unica speranza. Mi strinse per minuti che sembrarono ore.

Quel giorno lui riuscì a calmarmi.

"Va un pò meglio?"

La sua voce arrivò come miele alle mie orecchie, calda, dolce. Mi ritrovai ad annuire contro il suo petto. Non era da me lasciarmi andare in quel modo con gli altri, ero quel tipo di persona che si sfogava sempre in solitudine e senza mai riuscire a parlarne con qualcuno. Ma con lui sentivo, nel profondo, che sarebbe stato diverso.

Da quel giorno avevo iniziato ad andare più spesso sul tetto, io gli raccontavo della mia vita e lui semplicemente mi ascoltava, mi guardava con quegli occhi grandi e così veri, così veri che pensai di potergli raccontare tutto per davvero. Mi stette vicino in quel periodo buio della mia vita, più di chiunque altro. Diventammo amici; uscivamo il pomeriggio; tra una lezione e l'altra ci incontravamo sul tetto; un giorno decidemmo addirittura di cambiare colore dei capelli, lui si fece menta, io arancione. A scuola ci presero in giro per quella nostra piccola follia ma a noi piacevano, eravamo contenti, il resto non importava.

Purtroppo quanto ho detto all'inizio capita a tutti o quasi a tutti prima o poi.. di innamorarsi del proprio migliore amico o amica intendo e non credo ci sia cosa più brutta di un amore non corrisposto.

Non mi ero mai dichiarato apertamente a yoongi, perciò il lato positivo era che non avendoglielo detto non ero stato ancora rifiutato, il lato negativo stava nella mia sofferenza. A volte ci capitava di sfiorarci le mani, le braccia.. lui di tanto in tanto si incantava e io arrossivo al pensiero che stesse guardando me.. un sognatore ecco cos'ero. Non piacevo a yoongi in quel senso, ecco cosa mi ripetevo in continuazione.

"Chimmy dopo scuola da me?" Mi guardò con un ghigno simpatico sul volto che trovavo ogni volta particolarmente attraente. Deglutì al pensiero e annuii velocemente col capo, anche per scacciare ciò che avevo osato pensare davanti a lui.

Seven. | BTS ONE SHOTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora