Lo aspetto

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-No aspetta, frena, non ho capito... Tu hai lasciato Eliott?
Yann è confuso: continua a gesticolare con enfasi sottolineando ogni parola, guardandosi prima una mano e poi l'altra, come se stesse cercando di risolvere un rompicapo incomprensibile. Lucas può vedere chiaramente lo scompenso creato dalla sua rivelazione inaspettata.
-Sí...
-Cioè tu, tu, Lucas Lallemant, hai lasciato... Eliott?
-Oh mio Dio, sí! Sí, l'ho lasciato...- risponde Lucas spazientito lasciandosi cadere di schiena sul letto di Yann e fissando per un attimo il soffitto. -Insomma... Non proprio lasciato...
Si risiede giusto in tempo per vedere l'espressione di Yann farsi ancora più stranita. -Diciamo che... Ho bisogno di una pausa, ecco.
Yann si colpisce la fronte con il palmo della mano e sbuffa sonoramente.
-Mmh... Bruttissima cosa le pause, Lucas... Però, a parte la pausa... Perché? Illuminami, perché fino a stamattina eravate uno zucchero ai limiti del nauseante e adesso tu sei qui e mi stai dicendo che hai preso una pausa... E, scusa la schiettezza, ma sei uno straccio.
Yann ha ragione e Lucas lo sa.
Gli fa male il petto per i singhiozzi trattenuti da quando lo ha guardato l'ultima volta sulla soglia di casa prima di andarsene; per il pensiero che stanotte non la passerà accoccolato al suo fianco e per la sottile consapevolezza che si sta insinuando tra le pieghe della sua rabbia e del suo orgoglio: è stato pessimo.
"No, col cavolo che sono stato pessimo!" puntualizza tra sé e sé.
-Yann, io non so se posso fidarmi di lui. - aggiunge ad alta voce, un po' per rispondere alla domanda del suo migliore amico e un po' per giustificarsi.
-Insomma, si può sapere che ha fatto? Aspetta! - Yann sblocca il telefono e inizia a scrivere.
-Che stai facendo?
-Chiamo i ragazzi.

Venti minuti dopo sono tutti seduti sul letto di Yann, quattro birre aperte, i tappi delle bottiglie sparsi sul pavimento e il fumo delle loro sigarette che sale fino al soffitto.
-Allora, - esordisce di nuovo il padrone di casa -spiegaci un po' che ha fatto Eliott.
Lucas inspira profondamente, prendendo tempo per organizzare il discorso. -Oggi pomeriggio ho parlato con Imane ed è venuto fuori che Eliott ha avuto una storia con suo fratello. Fine.
Seguono attimi di silenzio, in cui le menti dei suoi tre amici, in parte rallentate dall'alcol, dal fumo e dalla stanchezza, cercano di collegare i puntini della situazione.
-Ma... Quindi? - Arthur dà voce ai pensieri di tutti e tre -Voglio dire, capisco che tu ci stia male, ma detta cosí non fornisce molti elementi di discussione. Ad esempio, definisci "storia".- lo incalza mettendo le virgolette sull'ultima parola.
-Si sono baciati una volta e Idriss lo ha respinto.
Basile si lascia sfuggire una risata, venendo immediatamente fulminato dallo sguardo glaciale di Lucas.
-Scusa amico, ma un bacio?! Davvero tu ti stai facendo tutte queste fisime per un bacio? Quando è successa questa cosa?
Lucas deglutisce -... Tre anni fa.
E ogni minuto che passa si sente più idiota di quello prima, soprattutto dopo che Arthur e Yann si sono aggiunti alla risata di Basile.
-Non è divertente. - dice stizzito.
-No, hai ragione, - i tre si ricompongono -però, Lucas, stiamo davvero parlando di un bacio dato tre anni fa?! Anche tu sei stato con delle tipe, no?
Lucas si aspettava una domanda del genere, e la sua risposta arriva senza tentennamenti -Sí, ma lui queste cose le sapeva e, soprattutto, io non ero ancora sicuro di essere gay.
-Sí, d'accordo... Ma che tu non fossi il suo primo ragazzo lo sapevi... Te lo ha detto lui.

Uno a zero. Palla al centro.

Lucas si morde nervosamente il labbro, quasi da farlo sanguinare. Gli serve per concentrarsi su altro e trattenere le lacrime.
-Sí, ma non ha mai specificato che si trattasse del fratello di Imane.
Yann gli posa una mano sulla spalla e lo guarda dritto negli occhi.
-Lucas, io lo capisco. Aspetta che ti sp...-.
Troppo tardi. Lucas fa uno scatto come fosse stato punto da una tarantola -Scusa ma tu da che parte stai? Siete miei amici e mi state facendo la paternale, ma siete seri?-
Già comincia prepotentemente a sentirsi un totale deificiente per i fatti suoi, non può credere che anche i suoi migliori amici lo stiano abbandonando dandogli torto. No, questo non lo accetta.
-Lasciami finire! Mamma mia... Dunque, quello che voglio dire è che Eliott ti conosce bene, e anche noi, e tutti sappiamo che sei un geloso paranoico che vede anche i fantasmi, quindi probabilmente non voleva farti preoccupare. Poi, se non te lo ha detto significa che evidentemente non è stato importante.

Lucas ha ascoltato attentamente e guarda i suoi amici uno per uno: capisce che stanno pensando la stessa cosa da come annuiscono.
Va bene, su questo punto ammette, anche se con una certa fatica, che hanno ragione. Ma non è ancora tranquillo.
-Ragazzi... Non penso che il problema sia Idriss... O Lucille o chiunque altro ci sia stato prima di me...-
Di nuovo qualche momento di silenzio.
-E allora... Qual è?

Già... Qual è?

-Io non so se posso fidarmi di lui. Ho sempre paura che mi tagli fuori, che non mi dica la verità, che non si fidi di me...
E con questa rivelazione, anche i suoi amici sembrano aver perso la parola. Parlare di fiducia, di sincerità, di condivisione è molto più difficile che parlare di gelosia.
-Okay... Lucas, - prende la parola Basile dopo qualche minuto -Tu ami Eliott. E lui ama te, su questo non ammetto repliche. Pensa a quanto deve essere difficile per lui farsi vedere sempre per come è davvero, al top o nel baratro che sia. Deve fare sempre i conti con un lato di sé che non tutti sono disposti ad acccettare, è sempre oppresso dalla paura di non essere preso sul serio, di essere considerato diverso... Magari quell'episodio è avvenuto durante una crisi? Non lo sappiamo...

Il cuore di Lucas perde un battito a questa ipotesi. Non ci aveva pensato.

-... E forse è stato abbandonato cosí tante volte che ha paura che lo faccia anche tu... E lo hai fatto stasera solo per gelosia. Io credo che lui si stia impegnando davvero, amico. Metti da parte la paura, lui ha occhi e cuore solo per te.

È incredibile come Basile, sempre cosí goffo e impacciato, quello da cui ti aspetteresti ogni volta il commento fuori luogo, ancora una volta abbia colto il nocciolo della questione e lo abbia portato alla luce con cosí tanta facilità e chiarezza.
Per la prima volta dopo tanto tempo, Lucas si sente debole, alle prese con qualcosa che gli pare troppo più grande di lui e che non sa come gestire.
-Ragazzi... Io non so se ce la faccio, mi sembra di sbagliare sempre tutto...

È in quel momento che i ragazzi si stringono in un abbraccio collettivo attorno al loro scricciolo.
-Sí che ce la fai Lucas... Avete passato cose peggiori. E noi siamo qui, per qualsiasi cosa.
La voce di Arthur gli giunge ovattata a causa della mole di corpi che lo sovrasta, ma mai si è sentito più al sicuro e capito in vita sua.
Hanno ragione. Su tutto. Parlerà con Eliott quando avrà la mente fresca. Non se la sente di tornare a casa adesso.

-Yann... Solo una cosa... Posso dormire qui per stanotte?
Il suo amico sorride -Lascio sempre il divano libero dai vestiti per te.

Un'ora dopo, quando Lucas è già immerso in un sonno profondo, Yann invia un messaggio a Eliott:

"Lucas è qui. È un testone, lo sai, ma andrà tutto bene. Presto sarà di nuovo da te."

Il telefono si illumina qualche istante dopo:

"Grazie. Io lo aspetto."

Il Bacio Tra Cielo E MareWhere stories live. Discover now