29.

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Emily pov.
"Calmati tesoro. Vedrai che già da domani vedrai dei miglioramenti" mi accarezza la schiena madama Chips.
È da tutta la mattinata che vomito pur non aver mangiato nulla, la pancia mi fa male, la gola mi brucia essendo troppo sforzata e gli occhi sono fin troppo lucidi.
Madama Chips mi ha detto che i tagli sul mio corpo sono stati ricuciti dalla pozione che mi ha dato ieri sera prima di addormentarmi, mi sono guardata tutte le fasce è se è vero che sono ricucite fanno quasi più male di prima.
Mi tirano, mi bruciano e le sento bagnate.
Sarà il sangue.
Probabile.
Ho i capelli legati da un nastro verde per non farli finire nel secchio con il mio vomito, lei me li ha pettinati accuratamente senza che parlassi. Cerca di farmi a sentire più a mio agio possibile, lo apprezzo tantissimo.
Ma in questa infermeria mi sento ancora più sola del dovuto. Le mura dipinte di bianco mi circondano esaltando l'effetto dell'infermeria, i letti sono distanziati e terribilmente vuoti, i carrelli di medicinali babbani e pozioni corrono avanti e dietro tutto il giorno.
L'odore di pulito ti rilassa seguito da quello di lavanda.
Ma ho bisogno di parlare con i miei genitori, devono sapere dell'accaduto e del mio stato. Se sono ridotta così non potrò viaggiare verso il Malfoy Manor per la riunione con il Signore Oscuro.
Non che mi dispiaccia, però.
Dovrà pur sempre venire il mio momento.
E anche perché si arrabbierebbero molto se lo venissero a sapere da qualcun altro dopo tempo.
"Madama Chips" la chiamo con voce flebile.
La mia voce non è mai stata così.
Così supplicante e così bisognosa di avere aiuto
Io non sono mai stata così.
"Può far convocare i miei genitori?" le chiedo
La vedo alzare le sopracciglia in un gesto di spavento quasi, forse anche lei sa di quanto possano fare i miei genitori ad Astoria Greengrass.
"Certo signorina Emily" mi sorride e mi lascia sola. Sola cullata dal silenzio e dall'odore di lavanda.
Sola.
Non ho mai avuto paura della solitudine nemmeno da piccolina, ricordo che quando i miei 'amici' si sbattevano per trovarsi l'amico del cuore. Ricordo sopratutto che non ho mai avuto un amico del cuore.
Io rimanevo li, seduta gloriosamente a testa alta senza farmi troppe preoccupazioni, sapevo che sarebbero venuti loro da me e fu sempre stato così.
Ghigno, ero così potete anche da piccina.
E adesso mi sento così sola in questa stanza.
Forse perché non c'è.. lui.
Perché non c'è Draco.
La peggior parte del tempo la passo con lui durante il giorno, mi fa ridere, sicuramente mi fa esasperare ma lo vedo cambiato.
Non so in che modo e non so nemmeno se l'artefice del suo cambiamento sono io.
"Emily.." la voce ovattata di Hermione.
Giro poco lo sguardo, mi guarda, ma guardo.
Ha un vassoio di dolci in mano e un sorriso scaltro sul viso, mi fa quasi tenerezza.
Si avvicina come se dovesse accarezzare un animale impaurito e fa muovere una sedia con lo sguardo per poi posizionarla davanti a me.
"Hermione.." voce normale, come se non fosse successo nulla. Come se non mi avesse accusato di essere diventata una mangia-morte.
Prima del tempo. Già.
"Ti ho portato questi." mi porge il vassoio
"Tutta la scuola parla del tuo accaduto Emily. Astoria si fa vedere poco e quel poco va raccontando in giro di averti.."
"..uccisa" rido.
Astoria Greengrass che mi uccide.
Così facilmente?
"Addirittura mi ha uccisa"
"La facevo furba non stupida fino a questo punto" gli faccio scappare una risata.
I suoi capelli sul rosso sono pettinati e raccolti in una coda di cavallo alta, il suo viso non curato gli fa risaltare alcuni punti.
"Mi dispiace di averti chiamata.." fa per dire
"Dimentica tutto Hermione. Ma non dire in giro che ti ho perdonata, che figura ci farei?" ci scherzo.
È venuta a trovarmi, è stata l'unica a preoccuparsi di me nonostante tutto.
Nemmeno lui è venuto.
Non m'importa, dovrebbe importarmi?
Si, t'importa.
No, no non mi importa.
Ti stai convincendo.
Lo so.
"È qui la malaticcia che vuole un po' di compagnia da dei splenditi ragazzi come noi?" la voce di Fred riempie la vecchia stanza che prima definivo vuota.
Seguito da George, Ron e Harry si siedono sparsi per la stanza, alcuni sul mio letto, altri su letto vuoti e altri ancora su delle sedie.
"Emily.." un saluto vergognoso da Harry.
"Harry" gli sorrido.
"Vediamo cosa mi avete portato gemellini Weasley" gli dico, loro mi aprono dei sacchetti contenenti delle caramelle e me le fanno mangiare. Buone, davvero buone.
"Sono babbane, le abbiamo comprate a Firenze" mi dice George con ma bocca piena.
"Così ti fai venire un brutto mal di pancia fratello" lo riprende Fred.
"Io ho lo stomaco forte Fred" si difende.
Rido.
E la vecchia stanza vuota adesso è riempita da delle risate e delle battute di tutti noi.
Mi dimentico che sono in un lettino stesa.

𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖘𝖙𝖗𝖔𝖓𝖟𝖎. || DRACO MALFOYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora