27.

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Draco pov.
"Strano, non ti sei lasciato dietro pezzi di corpo" mi dice mentre si sistema i capelli.
"Mi sottovaluti troppo Williams, questa cosa non va bene" gli dico.
Voce roca, sensuale, nessuna ha mai resistito a questa voce, nemmeno lei che adesso mi cinge il collo con le braccia.
"Cose vuoi farmi allora Draco?" mi chiede.
Tono calmo, pacato, malizioso.
Troppo malizioso.
"Oh si di il mio nome" gli accarezzo i capelli e gli metto il fiato sul collo, mi bacia un bacio dolce e non quei baci approfonditi.
Breve, ma intenso.
"Dovresti avere una sadica punizione" gli dico e  vedo lo scintillio nei suoi occhi quando ha capito dove volevo finire a parlare.
"Magari io e te, nella mia stanza, senza vestiti addosso?" mi dice retoricamente, ghigno.
Mi guarda con quegli occhi vivi, più vivi del solito e da qui capisco che lei mi desidera tanto quanto la desidero io.
Fammi tuo Williams, fammi tuo.
Baciami, leccami, mordimi, graffiami.
Fa tutto ciò che ti pare di me, ma fammi tuo.
Sono arrivato a pensare questo, io, che fino a qualche tempo fa mi bastava uno schiocco di dita e tutte le oche mi cadevano ai piedi.
Io sto pensando questo difronte a Emily Williams.
Perché non pronunci il suo cognome completo?
Perché so che lei, la sua famiglia e il suo cognome hanno più porte aperte di quante ne ho io, lei inevitabilmente è più forte di me.
Ma ci teniamo testa per poi finire chiusi in uno stanzino al buio a toccarci.
"Vedo che sei intelligente Emily" la bacio.
"Mi vuoi Draco?" mi chiede staccandosi da me.
Il mio corpo al suo distacco di fa freddo, incredibilmente freddo e gelido come al solito.
Annuisco e lei inizia a muovere il dito verso di me mentre cammina all'indietro.
"Allora prendimi." corre.
E io come un assetato di carne viva inizio a correre insieme a lei, io e lei.
La scuola è vuota e si sentono solo i nostri passi pesanti seguiti dalle nostra risate.
Vedo il suo culo ballare dentro a quei jeans e giuro su Merlino di strappargli via quei così ingombranti il prima possibile.
Ma d'un tratto lei si ferma a guardare il davanti, alzo di poco lo sguardo e il sorriso mi muore sul viso.
Astoria Greengrass con una bacchetta puntata sulla forma della ragazza davanti a me.
Astoria Greengrass.
La mia 'promessa sposa' del terzo anno.
Ho fatto strappare il prima possibile il contratto di matrimonio delle nostre famiglie, me la sono scopata un paio di volte ma penso che non sia una degna moglie per me.
"Hai qualche problema con me?" gli chiede Emily non smuovendosi di un centimetro.
"Lui è mio! Il mio promesso sposo! E tu brutta figlia viziata non me lo ruberai così facilmente!" gli urla contro.
Non posso credere a cosa sta uscendo dalla bocca di questa stupida ragazzina. E per fortuna che ho fatto strappare il contratto in tempo.
Emily ride di gusto guardandomi e immagino già alla scenata di 'gelosia'  che devo subirmi dopo.
"Senti Greengrass abbassa questa tua stupida bacchetta" il suo tono di voce è scocciato, monocorde e senza un filo di preoccupazione.
Tu che avresti fatto?
Avrei cacciato anche io la bacchetta.
"SECTUMSEMPRA!".
La Greengrass scappa mentre si asciuga con il dorso della mano le lacrime che sono appena cadute dai suoi occhi. Emily.
Emily è in piedi difronte a me girata di spalle. Il sangue non smette di scendere dalla sua camicia sicuramente di prima mano, è rimasta ferma, immobile, impassibile al suo incantesimo.
Cade all'indietro e le mie braccia sono pronte a sostenerla, mi accuccio a terra e gli accarezzo il viso. Le lacrime gli rigano il volto facendo colare un filo di mascara, si contorce dal dolore e non singhiozza nemmeno a causa del dolore.
Un dolore al petto mi colpisce per vederla in questo stato.
"Non abbandonarmi." Queste piccole parole bacchettano nella sua mente.
"Ehi. Emily. Guardarmi, cazzo Guardarmi" gli dico spostandogli i capelli dal volto, mi sorride.
In mezzo a tutto questo casino mi sorride.
Sorride.
"Piton! Professor Piton! Aiuto!" grido per tutto il corridoio, il sangue non cessa di scendere e l'enorme odore di ferro mi invade le narici.
"Cos'è successo! Oh signorina Williams!" per la prima volta sento un altro tono di voce per Severus.
Caccia la sua bacchetta e parla, canta, recita qualcosa di indecifrabile mentre Emily è sulle mie gambe a piangere e a contorcersi dal dolore.
Le mie mani sono sporche di sangue come il mio viso.
Prima del previsto.
Già.
"Draco, dobbiamo portarla in infermeria. Subito." serio, preoccupato.
Prendo senza esito la ragazza tra le mie braccia e si lascia cullare dal mio odore di menta, singhiozza di tanto in tanto.
Madama Chips ci apre le porte e me la fa lasciare sopra un lettino per poi spingermi via.
Fuori dalla porta.
Lontano da lei.
La vedo piangere, la vedo stringersi i capelli dal dolore.
Mi sento male.
L'ansia che c'è in me si manifesta in modo veloce facendomi muovere freneticamente la gamba su e giù sapendo che non entrerò in questa stanza.
Sii forte Emily.

𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖘𝖙𝖗𝖔𝖓𝖟𝖎. || DRACO MALFOYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora