Chiamami Jo

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Mi fa fare una giravolta e ridacchiamo entrambi. Poi mi riprende saldamente tra le sue braccia ed entrambe le sue mani si posano sulla mia vita.

"Dove eravamo rimasti, principessa?" Sussurra, appoggiando la fronte alla mia. I suoi occhi verdi sono così accattivanti che non riesco a smettere di guardarli.

Ma non poi non posso più guardarli perchè si chiudono lentamente. E il suo viso è a pochi centimetri dal mio. Posso sentire il suo respiro sulle mie labbra e pochi secondo dopo cattura le mie labbra con le sue.

Il mio primo bacio.

È più magico che mai.

Sto baciando il principe dei miei sogni, l'uomo più gentile sulla terra. L'uomo più bello della terra.

Il principe Hero.

"Signorina! Signorina! Svegliatevi!" Immediatamente salto giù dal letto. "La tua insegnante è qui." Dice Christina e io gemo.

I sogni devono finire.

Guardo il mio cuscino realizzando che è pieno della mia saliva.

Grande!

                                 ***

Christina mi chiama per la cena quando finisco i compiti.

Corro al piano di sotto per trovare quasi tutti seduti sul tavolo. Quando tutti arrivano, preghiamo e poi iniziamo a mangiare.

Cominciano tutti a parlare delle loro giornate e io però resto in silenzio, perchè non ho niente da dire in particolare.

"Josephine, com'è andata la giornata?" Mi chiede il signor Tiffin. "Il tuo insegnante mi ha detto che stai migliorando di giorno in giorno."

Sorrido in risposta.

Sento qualcuno che mi da un calcio alla gamba da sotto il tavolo e noto che Mercy mi fissa. Fa un movimento della testa indicando suo padre, ma io scuoto la testa.

"Papà" dice e l'intero tavolo si volta a guardarla. "Josephine vuole chiederti una cosa" dice e l'intero tavolo si volta a guardami.

"Si, io..." balbetto.

"Dillo e basta. Pensavo che imparare a leggere derivi anche da imparare a parlare." Sbuffa Hero.

"Hero, smettila" lo rimprovera sua madre e lui alza gli occhi al cielo.

Mi schiarisco la gola e dico "Volevo solo..."

"Josephine vuole invitare i suoi amici" dice Mercy per me.

Sento cadere una forchetta e poi una mano viene sbattuta sul tavolo. 

"Fanculo, no" dice Hero.

"È un'idea geniale" risponde invece suo padre con un sorriso.

"Sei serio?" Grida Hero. "Vuoi che porti tutta quella gente sporca in casa nostra? Davvero vuoi cadere così in basso, papà? Incredibile!"

"Josephine merita di vedere i suoi amici qualche volta. L'abbiamo portata qui per fare una bella vita non per tenerla rinchiusa in casa. E non parlare delle persone in quel modo. Sono solo meno fortunate di noi non inferiori a noi. Dove sono le tue buone maniere, Hero?"

Hero guarda suo padre a bocca aperta. Poi guarda il resto di noi aspettandosi che qualcuno lo difenda e sia d'accordo con la sua paranoia. Quando nessuno lo fa, scuote la testa, si alza e se ne va.

"Hero torna qui. Sto parlando con te, ragazzo" gli grida sua madre ma lui non l'ascolta.

Abbasso la testa in imbarazzo.

La ragazza che aveva un solo vestito (herophine)Where stories live. Discover now