Il mio nome è principe Hero

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"Ciao principessa" sussurra, con quell'accento britannico che lo rende ancora più elegante e regale.

Il mio respiro si blocca. In fondo alle scale c'è il bellissimo uomo che continua a comparire nei miei sogni.

Rimango senza fiato per il posto in cui mi trovo. È tutto bellissimo. Abbasso lo sguardo su me stessa e realizzo che indosso un bellissimo abito rosa, invece del mio solito vestito nero. I miei capelli sono ben pettinati e non ci sono più le macchie di sporco sui miei vestiti e sulla mia pelle. Ridacchio.

Inizio a scendere le scale verso l'uomo che mi sta aspettando in fondo alla scale.

Guardo i suoi bellissimi occhi blu che sono pieni di amore. Il mio stomaco formicola al suo sguardo. Nessun ragazzo mi ha mai guardato in quel modo.

"Ciao, mio principe" dico. Sorride e sulla sua guancia appare una bellissima fossetta che mi fa venire voglia di toccarla. Però mi trattengo.

Mi prende la mano e mi lascia uscire dall'oscurità della stanza e mi porta sotto i riflettori.

Mette lentamente una mano intorno alla mia vita e mi tira più vicino a lui.

"Sei bellissima stasera, principessa" sussurra guardandomi dritto negli occhi.

Voglio urlare però mi trattengo.

Balliamo, i nostri corpi si muovono perfettamente in sincronia.

Continua a guardarmi e io faccio lo stesso.

"Tu chi sei?" Gli chiedo improvvisamente. "E perchè continui a comparire?"

"Il mio nome è principe Hero." Fa una pausa. "E tu sei la mia principessa, Josephine. L'amore della mia vita" dice così sinceramente che sento il mio cuore sciogliersi.

"Principessa?" Chiedo incredula.

Mi mordo il labbro. Iniziamo ad appoggiarci l'uno all'altro. Le nostre fronti si toccano ma le nostre labbra non si incontrano mai.

"Josephine, alzati pigrona! Farai tardi a lavoro!" Sento mia nonna gridare e gemo mentalmente.

"Proprio ora mi dovevi interrompere? Mi hai interrotto sul più bello!" Mormoro ancora assonnata.

"Smettila di sognare il tuo principe inesistente e svegliati!"

Salto giù dal letto e mi strofino gli occhi.

"Avresti dovuto vederlo, nonna. Era così bello! E mi guardava come se fossi la cosa più preziosa del mondo. E abbiamo ballato." Dico volteggiando.

"Non sai nemmeno se è reale" dice mia nonna mettendo la marmellata sul pane. Marmellata? Mangiamo marmellata solo in occasioni speciali.

"Lo è! L'ho visto in chiesa l'altro giorno. Stava pregando e sembrava un angelo divino. Non riuscivo a smettere di fissarlo!" Dico sognante guardando fuori dalla finestra. Poi sospiro. "Ma il fatto è...non mi ha mai guardato. Nemmeno una volta."

So che è un aristocratico. Una persona di una di quelle buone famiglie. Con soldi, macchine e cibo ogni giorno. Tutti quegli aristocratici non posano mai gli occhi su di noi. Siamo sporchi. I loro occhi non possono sopportare la sporcizia.

"Va bene, quindi se l'hai incontrato nella vita reale, allora come si chiama?"

"È..." esito. Lo so. Conosco il suo nome. Me l'ha detto in sogno, ma non riesco a ricordare.

Mia nonna scuote la testa in disapprovazione. "Vedi? Comunque, ora vieni a mangiare la tua prima colazione da sedicenne. Buon compleanno ragazza!

Compleanno?

Oh dio, il mio sedicesimo compleanno!!

Come ho potuto dimenticarlo.

Nonna mi abbraccia e mi augura un buon compleanno.

Finalmente ho 16 anni. Quasi maggiorenne. Quasi senza lavoro nel deposito dei rifiuti.

Imizio a prepararmi. La nonna mi prepara la borsa piena d'acqua del pozzo per farmi fare la doccia. Sono così grata che l'acqua non sia così fredda oggi.

Metto il mio vestito nero, il mio unico vestito e le converse. Il sole splende. È una giornata così bella per andare a lavorare. Mentre raggiungo il mio posto di lavoro, con la nonna, noto i miei due migliori amici, Max e Bella. Sono fratelli, gemelli in realtà. Li saluto.

"Bella, è Jo!" Max grida quando mi vede. Corre dritto da me mentre io faccio lo stesso. Salto tra le sue braccia e lui mi fa girare.

"Buon compleanno!" Mi dice.

"Grazie Max" dico e gli arruffo felicemente i capelli biondi. "Ora sono più grande di te quindi devi fare tutto quello che ti dico." Gli dico e lui alza gli occhi al cielo.

"Non credo sia così che funzioni. Gli uomini sono quelli che danno ordini qui" dice con orgoglio alzando la testa e incrociando le braccia.

"Beh, peccato che tu sia ancora un bambino"

"Ho solo quindici anni!" Esclama.

Bella lo spinge via velocemente e mi abbraccia.

"Buon compleanno!"

"Grazie bell" sussurro in risposta.

Iniziamo a lavorare, raccogliendo spazzatura. Spero di trovare qualcosa di buono da indossare, come le converse che indosso. Le ho trovate l'anno scorso ed erano in condizione abbastanza buone quindi l'ho prese.

Dopo un paio d'ore e con tanto sporco sul corpo, sento un urlo acuto.

"Josephine!"

È mia nonna.

Guardo nella sua direzione e la vedo in ginocchio, con gli occhi spalancati, come se stesse soffocando.

"Nonna!" Corro da lei.

"Josephine..." sussurra. "Chiama il dottore".

Dico a Max e Bella di andare a cercare il dottore mentre io aiuto la nonna a tornare a casa. L'adagio sul letto. È pallida e priva di emozioni.

Pochi minuti dopo, è morta.

La ragazza che aveva un solo vestito (herophine)Where stories live. Discover now