𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐈𝐕. 𝐔𝐧 𝐛𝐫𝐮𝐬𝐜𝐨 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐨𝐭𝐭𝐚

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«In che senso?»

Angor, per farsi forza, si portò la sua tazza di tè alle labbra e diede un bel sorso. «Non poteva parlare, non con la lingua mozzata.»

Prospero sbatté le palpebre. «Dunque è stata realmente assassinata.»

«Esatto. Confesso che da principio non ho dato peso alla cosa, credevo fosse solo una pratica barbara comune nelle vecchie storie dell'orrore che ci venivano narrate quand'eravamo bambini, ma mi fido ciecamente di Tristan e riflettendo, conoscendolo meglio, sono giunto alla conclusione di non dover sottovalutare le sue capacità e il modo in cui sa trarre dei giudizi da determinate questioni. Io so solo questo, Prospero: non ricordo nulla della sera in cui Dorabella morì. Mio padre afferma che ebbi un tale episodio di folle ira, da aver dimenticato tutto quanto e aver infine perso i sensi per via dello scatto di rabbia, ma non mi è mai accaduto niente di simile in dieci anni di maledizione. Senza contare che io e Dorabella andavamo d'accordo, malgrado lei fosse consapevole della verità, del fatto che non l'avrei mai amata nel modo in cui lei, purtroppo, amava me.»

Il fratello di Angor si accigliò. «Dunque c'è la seria possibilità che nostro padre l'abbia uccisa. La domanda, a questo punto, è per quale ragione l'abbia fatto.»

«Tristan sostiene che lo fece perché Dorabella, semplicemente, aveva fallito ed esaurito così la propria utilità, ma io... io credo vi sia sotto dell'altro. Non può essere così semplice. Mai lo è, quando si tratta di nostro padre. No, Prospero. Quella ragazza venne ammazzata per essere messa a tacere su qualcosa per sempre, persino nella vita dopo la morte.»

Il maggiore dei Valdemar sussultò appena quando udì dietro di sé la voce di Tristan e poi percepì una delle mani del giovane posarsi su di una spalla. Un gesto semplice che, tuttavia, parve anche intimo. «Di cosa state confabulando voi due?» chiese il principe di Alerath.

Angor in silenzio fece intrecciare le loro dita, quasi senza rendersene conto. Sollevò lo sguardo e non subito rispose. Si concentrò totalmente su quel minimo contatto fra lui e il giovane Pyranel e in quel momento, esattamente in quel preciso istante, si sentì del tutto un uomo normale, uno come tanti altri rinfrancato dalla presenza rassicurante di una persona molto cara, anzi speciale. Tristan gli rivolse un sorriso amorevole e gli scostò i lunghi capelli dal viso. «Stavamo parlando di Dorabella e dei sospetti sulla sua morte» disse infine Angor, rauco. «Capitate al momento giusto.»

«Presumo che Prospero voglia che gli racconti della mia singolare conversazione con il fantasma della dama» replicò Tristan. «Molto bene, dunque.» Si accorse che non vi era una seggiola abbastanza vicina dove prender posto.

Prospero fece per alzarsi. «Se volete, vi cedo il mio posto. Non mi disturba stare in piedi.»

«Oh, no, restate seduto!» lo rassicurò Tristan, per poi fare una cosa che fece sorridere sotto i baffi il minore dei Valdemar e mancare un battito all'altro: con naturalezza si sedé, in posizione laterale, sulle ginocchia di Angor, un braccio avvolto sul retro del collo dell'uomo, l'altra mano adagiata sul tavolo. «Siamo fra amici. Ormai possiamo abbandonare le convenzioni.»

Angor si umettò le labbra e infine parve prendere una decisione: fece scostare da sé con gentilezza Pyranel, si alzò e indicò lo scranno. «S-Sedete pure. Mi sono appena ricordato di... uhm... di dover parlare con l'ambasciatore Hume. Scusatemi.» L'impressione che diede a tutti quanti fu di voler fuggire dalla sala e nessuno poté fermarlo, perché se ne andò prima che Tristan e gli altri potessero fare alcunché. Il ragazzo sospirò, decisamente demoralizzato. Guardò Prospero. «Credo di averlo messo in imbarazzo» ammise. «Eppure non mi sembrava un gesto inopportuno. Sapete... lo facevo spesso anche con i miei fratelli maggiori e loro non erano mai contrari. Ricordo che Fabian mi stringeva a sé come quando ero ancora piccolo. Fra tutti loro, lui è sempre stato il più affettuoso e tranquillo. Somiglia molto a mio padre, parlando del carattere. Si capiscono sempre al volo, loro due.» Si umettò le labbra e non si fece problemi a terminare il tè ancora caldo che Angor aveva lasciato a metà. «A-Allora, volevate parlare di cosa è accaduto la notte in cui ho visto il fantasma di Dorabella?»

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora