𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐈𝐈. 𝐔𝐧𝐚 𝐬𝐩𝐢𝐚 𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐞

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Il Tempio degli Antichi di Vehelar era un rispettabile e magnifico esempio d'architettura millenaria

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Il Tempio degli Antichi di Vehelar era un rispettabile e magnifico esempio d'architettura millenaria.

Situato fuori dalla città, proprio su di un altopiano erboso, esso era la sede di matrimoni, onoranze funebri di persone importanti e di una certa estrazione sociale, riti festivi e infine quelli quotidiani, i quali normalmente avevano luogo la mattina e la sera, prima del tramonto. Era di buon costume che la famiglia reale prendesse parte a tali riti quotidiani almeno tre giorni alla settimana, mentre era d'obbligo che presenziassero agli altri di maggiore importanza.

Ferdinand era stato condotto lì dai genitori una settimana dopo la nascita per la consueta cerimonia di presentazione agli dèi, nonché al popolo di Alerath intero. Di quell'occasione non ricordava ovviamente alcunché, ma rimembrava invece bene le cerimonie che avevano coinvolto tre dei suoi fratelli, specie quella di Tristan che era stata altrettanto solenne e suggestiva.

Aveva osservato il Primo Custode, ovvero il sacerdote più importante del Tempio, prendere dalle braccia della regina il settimo e ultimo principe di Alerath, poi avanzare per la navate e infine adagiare con delicata riverenza il neonato sull'altare, proprio di fronte alla statua di Lahertha, la dea che si diceva avesse creato, in tempi ormai remoti e dimenticati, il regno di cui ella, dunque, era anche la somma protettrice.
La deposizione sull'altare era essenziale affinché l'incenso proveniente dalle due piccole statue raffiguranti Tolua e Mala purificassero il bambino che si preparava a entrare a far parte della comunità e soprattutto della famiglia. 

Tolua e Mala erano divinità inferiori che, secondo la tradizione, durante la Cerimonia di Presentazione discendevano tra i mortali in modo da intercedere per il bambino cosicché Lahertha o un'altra divinità cui era dedicato il tempio, lo potesse purificare attraverso l'odore dell'incenso, sacro agli dèi in quanto uno dei loro strumenti simbolici con cui provvedeva a rendere puri i fedeli.

Ferdinand ricordava di aver sì e no sobbalzato quando il fratellino appena nato, probabilmente stufatosi della cerimonia, alla fine era scoppiato a piangere come un dannato. Si era dovuto coprire le orecchie, tanto quel suono sgradevole era risuonato dentro l'imponente e massiccia struttura di marmo bianco ornato di affreschi e statue d'oro o di pietra. Di tutti i fratelli che aveva visto nascere dopo di lui, Tristan si era rivelato in assoluto il più piagnucoloso e difficile da far star buono.

La situazione, quel giorno, era peggiorata verso il termine della cerimonia, ossia quando l'incenso aveva assunto una delicata tonalità rosa chiaro e il Primo Custode, dunque, aveva sigillato il rituale di purificazione con un sottile velo di olio d'artemisia sulla fronte e sul petto, proprio sopra il cuore.

Dopo ciò Tristan era tornato in braccio a Revarn e solo allora si era calmato un pochino.

Ferdinand, da quel giorno, aveva sentenziato con decisione di non voler mai avere a che fare con i bambini, specialmente i neonati rumorosi e capricciosi.

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Where stories live. Discover now