Otto

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"Tutto questo lo sta uccidendo," Jay parlò piano a Аnne, scuotendo piano la sua testa. Erano sedute fuori dalla stanza, ma si erano accertate che potessero vedere all'interno della stanza in qualche modo.

"Lo so," sospirò, "fa male vederlo così.... Triste. Non lo so. Odio vedere quel ragazzo passarne tante con Harry," disse, stringendo le labbra.

Jay guardò la mamma del ragazzo, le sue sopracciglia aggrottate in pensiero. Anne aveva uno sguardo in faccia come se fosse colpevole di qualcosa. "Non è colpa tua comunque, Anne. Non lo è di nessuno," assicurò.

"Lo so, lo so. Mi sento male per lui," scosse la testa. Jay annuì.

Louis stampò un bacio nelle nocche del suo ragazzo, e poi si sporse in avanti per baciargli anche le labbra. "Perfavore svegliati," sussurrò a se stesso, stringendo forte la mano di Harry. "Ti amo, angelo. Perfavore ti prego svegliati." Si fermò, "perfavore. Ho bisogno che tu stia bene. Ho bisogno di sentire la tua voce e di vedere i tuoi occhi. E di riuscire a parlare con te di notte come fai sempre per farmi addormentare. Sono già passate due settimane e s-sento di essere a corto lentamente di speranza da quando il dottore ha det-"

Louis fu interrotto da un dolce gemito, che gli fecero scattare la testa in su, i suoi occhi si allargarono mentre li sbatteva per far andare via le lacrime. "Harry'" chiese speranzosamente, vedendo il ragazzo con le sopracciglia aggrottate. E una cosa gli passò per la mente; lui non aveva quell'espressione prima.

"Harry? Amore? Sei sveglio?" chiese freneticamente, avvicinandosi e tenendo forte la fragile mano nella sua.

Un altro gemito uscì dalla bocca del ragazzo, anche se sembrava più un lamento. "Shhh," Harry sussurrò, i suoi occhi non si aprivano ma le sue espressioni facciali si addolcivano mentre faceva uscire uno sbuffetto d'aria.

"Harry!" Louis esclamò, "Harry perfavore ti prego svegliati perfavore. Ho bisogno di sapere che sei sveglio!" pregò, delle lacrime si versarono nelle sue guance.

Harry sospirò, e strinse la mano del suo ragazzo con tutta la forza che aveva mentre la sua testa si girava a sinistra. Deglutì e sussurrò. "Si," mormorò, "si sono sveglio. Solo stanco," borbottò, arricciando il naso mentre stringeva forte gli occhi. Tuttavia, un secondo dopo, sfarfallò lentamente i suoi occhi nell'aprirli, stringendoli per la luce forte.

"Oh mio Dio! Harry! S-sei sveglio oh mio Dio!" Louis esclamò, un singhiozzo strozzato eruttava da lui mentre avvolse le braccia attorno al ragazzo. Harry però era ancora offuscato, e riuscì a ricambiare piano.

Louis si staccò, prendendo le guance di Harry nei suoi palmi mentre poggiava le labbra sulle sue ripetutamente. Lacrime scendevano dalle sue guance. "Louis," Harry mormorò, "p-perché stai piangendo, amore? Che è successo? E-e perché sono in uh, in un ospedale?" chiese, sembrando più che confuso.

"Hai fatto un incidente," Louis mormorò, "ti sei fatto tanto male. Dovresti aver battuto anche la testa. Sei stato in coma più o meno per due settimane," gli disse, guardando come gli occhi del ragazzo si sgranassero.

"Cosa?! M-ma io.." lasciò in sospeso, non finendo la sua frase. Era stanco, incredibilmente stanco. Perché anche se era stato in coma per quasi due settimane non stava tecnicamente dormendo. Il suo corpo era sveglio, ma a lui sembrava di star dormendo. "Pensavo fosse un sogno," mormorò, le sue mani tremolanti quando si stropicciò gli occhi.

All'improvviso, il dottore entrò in stanza, "Il monitor si è acceso. Ha sentito che eri sveglio. Come ti senti?" chiese, "stanco? Debole?" chiese. Harry annuì leggermente, mormorando in assenso. "Okay. Non aver paura di dormire. Non puoi finire in coma di nuovo a meno che tu non sbatta la testa. Quando arriverà il momento in cui dovrai rimetterti in piedi e camminare, sarà strano... e il tuo corpo potrebbe dimenticare come camminare ma se tutto va bene, dovresti star bene. Di solito tutti fanno così," annuì.

Harry non stava prestando così tanta attenzione come avrebbe dovuto, ma a Louis non importava. Almeno sapeva che sarebbe riuscito a dirglielo nel momento in cui avrebbe avuto abbastanza energia per stare attento. Teneva la sua mano stretta a quella del suo ragazzo mentre faceva dei cerchi nelle sue nocche.

"Per quanto riguarda te, Louis, non devi preoccuparti di niente. Senz'altro dormirà un sacco nei prossimi giorni per recuperare le energie. Se si muove troppo potrebbe farsi male alle costole ma come ho detto, innanzitutto non avrà abbastanza energia per farlo," annuì al ragazzo più grande, "Stammi bene. Tornerò fra poco per controllarlo. Prova a parlargli comunque, nel caso avesse dimenticato qualcosa. Alcuni dimenticano qualcosa dopo essere stati in coma," istruì prima di andarsene.

Louis si rigirò verso Harry, scuotendo piano la sua testa, "Non ci credo che stai bene," sussurrò, guardando un sorriso addormentato farsi spazio nelle sue labbra mentre si abbassava per baciare la fronte di Harry, il naso e le sue labbra.

"Ti amo Boo," mormorò. E Louis ridacchiò, ma sorrise al nomignolo che non era stato usato da tanto tempo.

"Ti amo di più, angelo."

first ❃ larry || italian translationWhere stories live. Discover now