Sei

1.7K 102 68
                                    




Louis stava facendo dei giri del campo con il resto della sua squadra, alzandosi la maglia per asciugarsi il sudore sulla fronte mentre correva. Tuttavia il coach li chiamò per fermarli solo dopo un giro, il quale confuse tutti finché non lo videro correre da Louis.

"Tua madre ha appena chiamato. Harry è in ospedale. Vai a prendere-"

"Cosa?" Louis gridò, "il mio Harry? C-cosa? Perché?!" chiese, la preoccupazione si fece largo nei suoi occhi. "Cosa gli successo!" Urlò quando il coach non rispose.

"Ha fatto un incidente! Da quello che so la sua macchina è sfasciata, si è ribaltata o merdate simili che non so. Ma è in ospedale. Vai e basta, Louis!" esclamò, incoraggiando il ragazzo. E in quel momento la mente di Louis scattò, facendogli venire i brividi mentre correva via.

Niall lo rincorse, sapendo che sarebbe stato in condizioni troppo critiche per guidare. E aveva ragione, perché quando arrivò alla macchina del più grande, trovò Louis che cercava impacciatamente di aprire la macchina con le sue chiavi.

"Ecco," Niall prese le sue chiavi, e cliccò il tasto di sblocco prima di correre dall'altro lato e salire nel sedile del guidatore, partendo subito dopo.

Louis chiamò Jay, che rispose dopo nemmeno uno squillo. "Sta bene?" sputò.

"Louis, calmati. È vivo, non è morto. Nemmeno paralizzato o altro. Non si è ancora svegliato ma sta bene. N-non posso vederlo. Anne e Gemma stanno arrivando ma non sono un familiare quindi non posso vederlo. Calmati, okay tesoro?" Parlò calma, e Louis prese un respiro profondo, sospirando rumorosamente per le notizie leggermente buone. Stava bene.

"Okay," Louis annuì, "okay. I-io mi, mi sono così concentrato sul fatto che fosse in ospedale, non-non sapevo nemmeno se stava bene," respirò, "Dio, mi sono spaventato così tanto," le disse.

"Lo so, amore, lo so. Ma sta bene, da quel che so," disse un po' incerta, tuttavia Louis non lo notò. Annuì lentamente a se stesso, salutando prima di riattaccare.

❊ ❊ ❊ ❊

I due ragazzi arrivarono in ospedale, Louis che imprecava mentalmente perché era così lontano. Tuttavia una volta dentro, i suoi pensieri scomparvero e corse dalla receptionist. "Uhm, Harry Styles? È qui? Sta bene?" Chiese istantaneamente, le sue mani a stringere il bancone.

La donna sorrise dolcemente, "Tranquillo, sta bene. Solo familiari però. Mi dispiace," strinse le labbra.

Le parole volarono fuori dalla bocca di Louis prima che potesse fermarle, "Sono suo marito," le disse.

Perché cazzo l'ho appena detto, Louis pensò subito, le ho mentito.

La donna si girò di nuovo verso il monitor, uno sguardo imbarazzato in faccia, "Mi dispiace, è nella stanza 210, secondo piano," lo informò, e prima che avesse il tempo di dire grazie, si precipitò all'ascensore con Niall alle calcagna.

"Piccolo stronzo le hai appena mentito," Niall ridacchiò.

"Chiudi quella cazzo di bocca Niall è stato imperativo," scattò, aspettando che le porte si riaprissero. Quando lo fecero tirò piano il braccio di Niall, "forza," borbottò prima di ripartire, correndo nei corridoi. Individuò sua madre così come Anne, Robin e Gemma un po' più lontano, e li raggiunse.

"È lì ma non è sveglio. Entra. Nessuno saprà che non siete parenti," Gemma gli disse, indicando la porta. Aveva piccoli segni di lacrime nelle guance, e lui seppe che non sarebbe stata una cosa bella.

Louis fece un respiro profondo prima di girare la maniglia e aprendo la porta. Annaspò alla vista, le mani che coprirono la sua bocca per lo shock. Perché lì c'era Harry disteso, incosciente nel letto. La sua pelle era pallida, rendendo le sue labbra ancora più scure del solito. Non era una vista piacevole. Con la flebo incastrata nel suo braccio e lo sguardo morto in faccia, i tagli e i lividi nel viso e nelle braccia. Aveva anche un gesso nel suo braccio così come una benda avvolta alla testa e nel petto, facendo capire a Louis che si era rotto di nuovo una costola. I suoi occhi non erano visibili e nascosti sotto le sue palpebre. E Louis desiderava così tanto vedere il luccichio verde foresta che possedevano. Tuttavia i suoi capelli erano vivaci e leggeri, i ricci cioccolato fondente a incorniciare la sua faccia pallida nel modo che piaceva a Louis.

Una lacrima scese sulla sua guancia, e Dio chissà dove, mentre Louis si avvicinava, arrivando a lato del letto. "Oh angelo," sussurrò, la sua voce spezzata. Collassò nella sedia accanto al ragazzo, e prese la mano moscia di Harry nella sua. Le sue mani erano più calde del solito, e ciò fece ridacchiare Louis, perché anche in questa situazione dove sembrava così freddo e morto, funzionava ancora come un termosifone. "Cosa ti è successo," la sua voce era ancora un sussurro, "il mio bellissimo Harry," gli baciò la mano, "Ti amo," sussurrò, e poi appoggiò la testa nella sua mano mentre altre lacrime scendevano nelle sue guance bronzee.

La porta si aprì un minuto dopo, ed entrò il dottore, "stai bene, figliolo?" Si fermò, "sta bene, vero?" chiese, la speranza che tratteneva si vedeva dagli occhi.

Il dottore annuì in pensiero, "sta bene. Due costole rotte e cranio spezzato. Ha un po' di ferite nel petto a causa dell'impatto con la cintura e l'airbag contro di esso. Un paio di tagli nelle braccia e nella faccia. Aveva un finestrino rotto incastrato nel cranio, quindi l'abbiamo rimosso. Una costola ha bucato il suo polmone sinistro, ma sta bene. Deve avere pazienza nel respirare quando eventualmente si sveglierà," disse al ragazzo, che aggrottò le sopracciglia con preoccupazione, perché improvvisamente divenne consapevole di ogni piccola cosa.

"In che senso eventualmente. Si sveglierà, hanno detto che stava bene. C-cosa significa?" La voce di Louis si alzò un po', mentre diventava sempre più nervoso.

Il dottore strinse le labbra, "Beh, Harry è entrato in un coma leggero. Non è uno forte quindi è assicurato che si sveglierà più o meno due o tre settimane al massimo," disse, causando panico in Louis. Tuttavia il dottore lo calmò in pochi secondi.

"Non sei suo marito, vero?" Ammiccò.

La bocca di Louis si spalancò, "B-beh, io uh-"

"Tranquillo," il dottore ridacchiò, "Lo sapevo dall'inizio. Nella sua cartella c'è scritto che non è sposato legalmente, ma va bene. Ho fatto più o meno la stessa cosa quando avevo la tua età. La mia fidanzata si era fatta male a calcio ed era finita in ospedale. Ero paranoico e gli dissi che eravamo sposati. Poi si scoprì che era solo una commozione celebrale, niente di serio," scosse la testa come se fosse niente, "devo concedere il mio tempo anche ad altri pazienti quindi ti lascio con lui," il dottore sorrise a Louis, facendogli un cenno di assenso prima di alzarsi e uscire dalla stanza.

Louis passò il pollice sopra la nocca della mano di Harry, e si sporse per lasciargli un dolce bacio sulla fronte. "Ti amo."

first ❃ larry || italian translationWhere stories live. Discover now