Ventidue

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L'autrice dice : "Non mi importa se la foto non ha niente a che fare con la storia ma voglio solo esprimere quanto amore provi per la faccia di Louis in questa foto, che qualcuno mi prenda un asciugamano perché sto avendo una vampata di calore da quanto è carino e sexy allo stesso tempo okay ciao"

(mood)
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"Aiden, no!" Louis esclamò, tirando piano il bambino indietro e sollevandolo rapidamente. La strada non era nemmeno affollata, ma vederlo quasi camminarci in mezzo era qualcosa che non gli andava giù. "Non puoi camminare in mezzo alla strada, okay?"

Aiden sembrava troppo innocente per essere vero, "Perché?" chiese.

Louis sospirò e tirò su di un po' la zip della giacchetta del bambino, "Perché è pericoloso e potresti farti male, scricciolo! Hai bisogno di me o papi, va bene?" chiese, alzando le sopracciglia.

Aiden aveva gli occhi spalancati, e annuì, ma la sua attenzione fu velocemente attirata dalla luce nelle strisce pedonali che gli diceva che potevano attraversare la strada. "Hey! Hey! P-papaaaaà!" indicò il semaforo.

Louis non potè che sorridere al nome che gli era stato affibbiato, e fece scendere Aiden. Tenne la sua mano mentre lasciava il bambino saltellare senza nessuno scopo nelle strisce bianche dell'attraversamento pedonale. "Proprio qui," disse quando Aiden camminò a papera subito dopo la pasticceria. Erano passate un po' più di due settimane da quando avevano adottato Aiden e già tutti i loro amici e famiglia erano ossessionati dalla tenerezza del piccolo bambino. Le visite delle mamme avvenivano spesso, ed era una cosa buona che Aiden si fosse affezionato a loro. Lui sembrava anche infatuato dalle gemelle Daisy e Phoebe, che amavano giocare con lui.

Aiden non aveva avuto tanto successo nel dormire nella propria stanza. Nelle due settimane aveva sopravvissuto a tre notti e mezzo lì prima di tornare correndo nella stanza di Harry e Louis a dormire con loro.

L'unico problema che avevano era quando Louis aveva lezione e Harry doveva lavorare. Per fortuna Harry era il proprietario barra manager adesso, e non doveva essere a lavoro 24 ore su 24. Louis poteva seguire online le lezioni quando ne aveva bisogno siccome aveva un figlio di cui prendersi cura.

Sembrò funzionare quando Harry lo portò alla pasticceria con lui. Quando Louis non aveva lezione lo sostituiva. Poi Louis aveva calcio e o lo lasciava da Harry o lo portava con sé, che era successo una volta. Anne e Jay avevano le braccia aperte come babysitters e anche Gemma, Niall e Liam. Tuttavia Aiden non si era abituato a nessun altro se non Louis, Harry, Anne, Jay, Gem e le gemelle. Gli uomini di famiglia non gli piacevano ancora e nemmeno il resto delle sorelle Tomlinson. L'organizzazione dei ragazzi con Aiden forse sembrava un po' movimentata, ma sorprendentemente andava tutto bene con la gestione del tempo. 

Louis aprì la porta per Aiden, e lo lasciò correre nel posto tiepido. Aiden in qualche modo trovò subito l'uomo alto dai capelli ricci, e non sprecò tempo a correre dall'altra parte del bancone. Provò a raggiungere il bancone considerando che non poteva raggiungere Harry, ma fallì miseramente. Sporse il suo labbro inferiore in un grosso broncio, e piagnucolò mentre iniziava a diventare sempre più frustrato e agitato. "Hey!" piagnucolò piano, lasciando che si formassero delle lacrime nei suoi piccoli occhi brillanti.

Harry lo notò, e si abbassò, "Hey piccolo," sussultò, avendo successo nel far tornare un sorriso sulla faccia di Aiden. Alzò le sue piccole braccia di nuovo, e questa volta Harry distese le sue braccia sollevandolo, portandolo sopra l'altro lato del bancone e tenendolo sul fianco.

Louis era solo qualche metro più in là, e voleva tubare e ridacchiare e squittire dalla felicità per il momento adorabile che i due avevano appena condiviso. Invece camminò più avanti attraverso quelle che erano chiamate "porte del bar" fatta eccezione che non sembravano che fossi passato da delle porte di un vecchio pub e tornato indietro nei tempi dei cowboys. 

Harry sorrise a Louis e baciò le sue labbra, "Oggi state qui con me?" alzò le sopracciglia in maniera allettante.

"Sì," Louis rispose, "Non ho lezione oggi e non ho calcio fino a stasera, e ci siamo entrambi annoiati di guardare gli Incredibili, Spiderman, e Elmo tutto il giorno," sospirò, alzando le spalle.

Harry ridacchiò e fece per dire qualcos'altro, ma poi un'altra voce entrò nella conversazione con un sussulto. "Harry! Quello è Aiden? Non mi hai nemmeno dato un'opportunità di vedere il piccolo adorabile," Micheal apparse improvvisamente accanto a lui, poggiando una mano sulla spalla del suo amico.

Harry gli sorrise, "Sì. Aiden, questo è Mikey. Dì ciao, piccolo," incoraggiò il bambino.

Aiden non fece molto ma gli donò un piccolo sorriso prima di nascondere il faccino sul collo di Harry.

"Torna alla cassa, Micheal," una voce anziana rimproverò a cuor leggero, scacciando il ragazzo dai capelli accesi con un asciugamano. Andò via con una risata, e poi tutta la sua attenzione fu negli altri tre. "Ciao, Louis, caro," sorrise, dandogli un abbraccio.

"Ciao, Barbara," Louis la salutò.

"Ciao, Aiden," Barbara lo guardò, "come stai, amore?" chiese, solo ricevendo in cambio un'alzata di spalle. "Che ne dici se ti do un biscottino?" chiese al bimbo, alzando le sopracciglia.

Aiden sorrise, mostrandole un sorrisetto tutto denti, "Sì" squittì. La donna scomparse dietro il piano di lavoro, e ritornò un minuto dopo con un biscotto con le gocce di cioccolato. Louis ringraziò Dio che non fosse così grande da far correre Aiden per ore per gli zuccheri.

"Cosa si dice?" Louis chiese.

"Gazie," Aiden mormorò timidamente, donandole un piccolo sorriso con la testa appoggiata su Harry.

Harry sorrise, "Bene, allora, ho finito qui per ora. Ci vediamo dopo, Barbara," disse alla donna.

Lei annuì, "Va benissimo. È stato bello rivederti, Louis," gli diede una pacca sulle spalle prima di tornare in cucina.

"Bene, vuoi andare?" chiese Harry, facendo rimbalzare Aiden e ma dirigendo la domanda più a Louis. 

Louis annuì, "Sì," rispose, sorridendo a caso a suo marito e figlio. Uscirono dalla pasticceria e accesero le macchine.

"Ho preso la mia macchina, ci incontriamo a casa e magari usciamo fuori da qualche parte? O stiamo in casa finché non hai calcio?" chiese.

Louis arrossì, "Possiamo andare al parco vicino casa?" chiese in imbarazzo.

Harry lo guardò brillante, incastrando le loro dita insieme e dando una stretta alla sua mano. "Certo. Vuoi andare al parco giochi, amore?" Harry chiese al bambino, che annuì.

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"Forza!" Aiden si divincolò dalle braccia di Louis, tenendo le mani dei suoi papà mentre correva nell'area giochi.

Louis rise, correndo per star dietro al bambino pieno di energia. Aiden lo portò alle altalene, trovando difficoltà a salire per la sua statura. Louis si abbassò e lo sollevò, facendolo sedere sull'altalena prima di andare all'altro lato per spingerlo.

Harry andò accanto a loro, spuntando vicino Louis per solleticargli i fianchi. Il più grande squittì, saltando e girandosi velocemente per vedere suo marito ridere istericamente.

Harry sorrise, tirando Louis a sé e incollando le loro labbra in un dolce bacio. La mano di Louis intrecciata nei ricci di Harry, prima che il loro momento venisse interrotto.

"Spingimi!"

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ci vediamo tra due secondi con l'epilogo :'c
(oggi triplo aggiornamento, sì.)




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