FRECCIA A DESTRA

Börja om från början
                                    

Jungkook mi scrutò ancora per qualche secondo. Fece un bel sospiro, sgonfiandosi di tutta quella preoccupazione che lo irrigidiva, poi mi rivolse un sorriso mesto. Mi scostò i capelli dalla fronte con un gesto affettuoso e fece ripartire il motore dell'auto, immettendosi in strada.

Quella notte io e Jungkook tornammo al mio appartamento, ci facemmo una doccia bollente e ci mettemmo a letto. Io dormii come un sasso, estenuato dagli eventi della serata, ma Jungkook si svegliò presto. Preparò la colazione più grassa che la mia cucina avesse mai visto, poi venne a svegliarmi per mangiare insieme.

Fui silenzioso a tavola. Jungkook iniziò a chiacchierare dal momento in cui ci sedemmo uno di fronte all'altro ed io seguii i suoi discorsi con cenni della testa e sbadigli, finché non lo vidi sorridere all'improvviso. Era un sorriso diverso da quello con cui mi aveva accolto in cucina. Era improvviso e divertito. Seguii la traiettoria del suo sguardo e gemetti quando mi resi conto di star inzuppando una fetta di bacon nel caffè. Mi coprii la faccia con una mano e Jungkook scoppiò a ridere. Io non potei fare a meno di seguirlo a ruota, anche se non avevo più voglia di bere.

Avevamo dei piani per quella giornata. Jungkook era venuto dal Tennessee apposta per vedere Filadelfia addobbata per Natale ed io avevo programmato un giro turistico. Niente musei e niente monumenti per il primo giorno, solo un centro commerciale dopo l'altro e infinite merende, infiniti appuntamenti, infinito tempo da passare insieme come una coppia qualunque. Era il modo migliore per tornare nel nostro piccolo mondo e ne avevamo decisamente bisogno.

Invogliati ad uscire anche da un sole così smagliante che avrebbe messo di buon umore chiunque, io e Jungkook ci vestimmo e montammo in auto. Eravamo pronti per partire, ma non facemmo in tempo a scegliere la nostra destinazione che qualcuno bussò violentemente al mio finestrino, facendoci saltare dallo spavento.

Armato di occhiali da sole, giacca nera ed espressione scocciata, la mia guardia del corpo ci stava fissando da dietro il vetro. Ci fece segno di uscire dalla mia auto e di salire nella sua, parcheggiata alle nostre spalle, e noi lo accontentammo con un sospiro. Io venni nuovamente camuffato con sciarpa e cappello, con l'aggiunta dei suoi stessi occhiali da sole, poi potemmo finalmente partire.

Se il giorno prima mi aveva fatto da baby sitter, questa volta la guardia del corpo ci fece da portaborse: io e Jungkook scegliemmo il centro commerciale più grande che c'era nei paraggi e lei fu costretta a seguirci in ogni negozio. Venne sommersa da decorazioni Natalizie, ghirlande, stampini per biscotti, regali, dovette sopportarci mentre facevo provare a Jungkook decine di vestiti e ci accompagnò persino al bagno. Il tutto assistendo alle nostre continue effusioni, perché io e Jungkook non avevamo un contegno. Ci tenevamo costantemente per mano e lui mi abbracciava da dietro ogni volta che ne aveva occasione. Io gli baciavo le mani e lui mi baciava il collo, ci lasciavamo andare solamente per ritrovarci poco dopo e infilare le mani nelle tasche dell'altro, cingerci i fianchi e scambiarci qualche bacio veloce sotto al mio berretto.

Esasperammo così tanto la guardia del corpo che, una volta usciti dal centro commerciale, questa non ci volle seguire all'ultima tappa della giornata. Ci portò dove volevamo e parcheggiò, poi dichiarò che avrebbe aspettato in macchina. Noi non potevamo essere più d'accordo e ci allontanammo da soli, prima che potesse cambiare idea.

Si era fatto tardi ed il cielo era buio. Io e Jungkook passeggiavamo all'aria aperta, ma il freddo non sembrava così terribile quando le strade di Filadelfia erano tappezzate di lucine. Andammo a comprare un albero di Natale, la missione più importante della giornata, poi tornammo indietro. La stanchezza ci rendeva silenziosi, ma camminavamo mano nella mano e non smettevamo di sorriderci quando i nostri sguardi si incrociavano.

Non vedevamo l'ora di tornare a casa, scaldare qualcosa da mangiare e abbandonarci sul divano, davanti alla TV, come facevamo in Tennessee. Con l'unica differenza che ora stavamo insieme e sapevamo entrambi che, entro i primi quaranta minuti di film, saremmo già stati troppo impegnati a spogliarci per seguire la trama.

THE LOVING ONE (BTS FanFiction - Yoonmin)Där berättelser lever. Upptäck nu