Capitolo 28

9.8K 251 105
                                    

«Questa giacca ti sta davvero bene, sai?» mi provoca in un sussurro, con la voce profonda e un sorrisetto furbo, mentre siamo seduti sui sedili posteriori di un grande suv nero. Con due dita, abbassa la scollatura del mio blazer elegante chiuso dai bottoni, il suo sguardo si posa sul mio reggiseno di pizzo che si intravede al di sotto.

«Zayn!» esclamo io a bassa voce, accompagnandomi da una risata imbarazzata e un brivido percorre la mia schiena quando la sua mano fredda tocca la mia pelle.

«Che c'è?» alza un sopracciglio, con il solito angolo delle labbra piegato in una smorfia provocatoria ed allusiva che lo rende maledettamente sensuale.

«Smettila!» gli ordino senza riuscire ad essere molto convincente perché il suo viso si avvicina al mio e i suoi occhi intensi, che mi squadrano con attenzione, mi mandano in un brodo di giuggiole.

«Di fare cosa?» sussurra con le sue labbra che si appoggiano al mio orecchio, mordendone il lobo ornato da un piccolo diamante, poi scosta i capelli oltre la mia spalla per farsi strada lungo il mio collo con una scia di baci.

Sospiro lasciando andare all'indietro la testa, poi mi rialzo subito quando noto che il conducente ci sta guardando dallo specchietto retrovisore.

Prendo il viso di Zayn in una mano e lo sposto, lanciandogli un'occhiataccia e facendo un cenno con la testa all'uomo sui sedili anteriori. Lui sembra divertito dalla situazione, sghignazza mentre si volta per osservare il panorama fuori dal finestrino ed io faccio lo stesso: i grattacieli illuminati di una Dubai notturna ci fanno spazio mentre l'auto sfreccia tra le trafficate strade.

Mentre sono voltata e sono sicura che lui non possa vedermi, mi lascio andare in un sorriso contento. Qualsiasi cosa stia nascendo tra me e Zayn mi provoca una piacevole e strana sensazione allo stomaco, qualcosa che non avevo mai provato prima.

L'automobile si ferma, lasciandoci scendere davanti ad un imponente edificio, i miei tacchi tintinnano sull'asfalto mentre ci dirigiamo verso l'ingresso e sussulto non appena la mano di Zayn cerca la mia e, quando la trova, la stringe nella sua.

È la prima volta che un uomo mi prende per mano con la dolcezza e l'affetto con cui lo sta facendo lui ed è la sensazione più bella del mondo.

«Ora siamo soli...» constata lui quando saliamo su un grande ascensore. Le sue dita mi solleticano i fianchi e la sua bocca bacia prima la mia guancia, per poi avventarsi sulla mia come se non riuscisse più a farne a meno. Accolgo le sue labbra voraci nelle mie in un bacio veloce, passionale, insaziabile.

Una mano gli accarezza il collo mentre l'altra si fa spazio tra i capelli, la mia schiena è contro una parete e il suo bacino preme contro il mio, i nostri sorrisi uno contro l'altro.

Quando sentiamo il din dell'ascensore, ancora prima che si aprano le porte, lui si stacca da me e mi permette di controllare e sistemare il rossetto sbavato in uno degli specchi a figura intera attorno a noi.

La sua espressione è particolarmente soddisfatta quando usciamo e ci incamminiamo per un grande corridoio, arrivando poi davanti ad una porta di pesante legno marrone. Bussa e un uomo sulla cinquantina ci apre, salutando Zayn come se fossero amici di vecchia data prima di rivolgermi un cenno con la mano.

La stanza non è molto grande ma è ben arredata e tre uomini ci aspettano in un salottino, ognuno su una poltrona rossa in velluto. Capisco subito chi è l'uomo ricco ed esigente di cui mi parlava Zayn, notando il suo completo gessato e il sigaro che tiene in bocca, squadrando tutti dall'alto verso il basso con sufficienza. Anche lui è di mezz'età e ha una folta barba nera, dello stesso colore dei capelli corti.

Con indice e medio, mi fa segno di raggiungerlo e io faccio come dice finché le sue mani catturano i miei fianchi per tirarmi con violenza su di lui, facendomi cadere sulle sue gambe magre.

DestinyWhere stories live. Discover now