26; il mio unico rimpianto

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Jungkook stava bevendo una tazza di tè parecchio acquoso quando sentì qualcuno citofonare con insistenza giù al portone.

Indossava una felpa e dei pantaloni macchiati del burro di noccioline che aveva usato per farsi un panino quel pomeriggio.
Le maniche della felpa invece, erano bagnate di lacrime.
Così come il contorno dei suoi occhi arrossati.

"Chi è?"

Chiese scocciato, e dal citofono si sentì un respiro affannato e qualcuno che cercava di dire qualcosa.

"Jungkook."

Era la voce di Jimin, ed improvvisamente nella mente del corvino tutti i pensieri svanirono nel nulla.
Si girò verso la finestra, pronto a notare quanto stesse piovendo violentemente, e senza esitare aprì il cancello al suo migliore amico.

Lo aspettò, col viso stretto per l'ansia e le mani dietro la schiena in una posa rigida.
Trattenne il fiato senza accorgersene, e lo rilasciò quando dall'altra parte della porta sentì il fiatare affaticato di Jimin.

Questo suonò il campanello, e Jungkook aprì la porta.

La figura del biondino gli apparve trasandata; con i capelli e i vestiti fradici a causa della pioggia, le guance arrossate per la corsa appena fatta e gli occhi lucidi.

"Jimin-"

"Ti penti di esserti innamorato di me?"

Il tono di Jimin era disperato, urlava con la voce graffiata e spezzata mentre cercava di riprendere fiato.

"Cosa?"

Jungkook era incredulo, il senso di quella domanda gli era completamente inconcepibile.

"Ho detto: ti penti di esserti innamorato di me?!"

Stavolta urlò più forte, rimanendo fermo sul pianerottolo, a sgocciolare sul pavimento.

Jungkook in quel momento decise che ormai, con la dignità non ci faceva più niente.
E non gli importava se sarebbe risultato miserabile o quasi patetico alle orecchie di chiunque l'avrebbe ascoltato, lui doveva dire ciò che sentiva.

"Jimin, il mio unico rimpianto è avere solo un cuore da farti distruggere in mille pezzi, perché se ne avessi altri, ti apparterrebbero anche quelli."

Jimin scoppiò in lacrime e si gettò a terra, ai piedi di Jungkook.
Si aggrappò ai pantaloni che indossava, tirandoli verso di sé mentre scuoteva la testa e piangeva in quel modo pietoso.

Il corvino teneva gli occhi spalancati su di lui, non riuscendo però a fare nulla.

"Jimin! che stai-"

"Anche io ti amo! Jungkook, io ti amo, credo di amarti, sono sicuro che tu mi piaccia ma cazzo non ti merito! Sei così- così! e.. e io sono.. sono così-"

Singhiozzava talmente tanto forte che stava faticando a respirare, ma al moro le parole non importavano più, aveva sentito abbastanza.

Passò ai fatti, e lo baciò.





















-G.G.

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⏰ Última actualización: Nov 09, 2023 ⏰

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