«Sarò molto diretta.» Mi sistemai i capelli dietro le orecchie e congiunsi le mani davanti a me. «Ricordi quando ti ho chiesto se mi aiutassi a diventare Blue Gage la prima volta in università?»

«Si?» 

«Aspettate, voi vi siete conosciuti all'università?» Si intromise Heath sgranando gli occhi. Noi, d'altro canto, scrollammo le spalle. Non era poi così rilevante.

«Dovresti anche ricordare che ti ho confessato di doverlo fare per via di mio padre.» Fissai i suoi occhi mentre Ivor annuiva incerto. «Quindi?» 

«Mio padre è Aaron Reyes. In quel periodo ho scoperto che fosse ricercato dalla polizia.»

Ivor strabuzzò gli occhi e sbiancò. «Oh, cazzo! Quell'Aaron Reyes?!» 

Sollevai lo sguardo al soffitto. Perché avevano tutti la stessa reazione?
Non mi aiutava né a rimanere calma né ad evitare di perdere la testa.

Perché tuo padre è un criminale con i fiocchi? O forse perché, ad arrestarlo, è stato il signor Atkinson?

«È impossibile, Edith. Dimmi che stai scherzando.» La sua voce era tesa.

«Non scherzo. Sono sua figlia, ma questo non è rilevante adesso.» Provai a convincerlo, a convincerci, usando un tono risoluto.

«Ah no? E cosa lo sarebbe, allora?« Ivor rise nervosamente. «Ho aiutato la figlia di un criminale ai tempi pluriricercato a sparire. Grandioso, no?»

«Questo non vuol dire che lo sia anche lei, Blake.» Heath mi difese e io ingoiai il boccone amaro. Dovevo aspettarmelo, dopotutto.

«Comunque. Mia madre è morta come ben saprai, dato che è la notizia è ovunque.» Continuai con voce monocorde.

Ivor si passò le mani sulla testa rasata e sospirò. «No, non lo sapevo. Mi...dispiace?»

Sollevai le spalle. Della sua compassione non me ne facevo nulla, quindi andai oltre: «Il punto è questo: sono tornata a Manhattan e ho scoperto che Haywood si sta occupando dell'omicidio di mia mamma e che, di fatto, sia sulle mie tracce. Mi ritiene colpevole, credo.»

«Lo sei?»

«Ma ti sembra, Blake?» Questa volta mi difesi da sola.

Tirai fuori la lista dalla tasca dei pantaloni e Heath continuò ad illustrare la situazione. «Abbiamo un altro sospettato: Dez Stone, un amico di Aaron e Jane Reyes. Solo che non riusciamo a collegarlo.» 

 «In che senso, ragazzi? Non capisco.»

E allora gli spiegammo di Chicago, del RedMoon, dell'anagramma, di Haywood. Quando finimmo, Ivor prese la parola rivolgendosi a me. «Due cose: cosa c'entro io con questa storia e quali sono le tue intenzioni.»

«Te la cavi bene con la tecnologia, no?» Gli chiese Heath, che proseguì. «È possibile, per te, entrare nel computer di mio padre?» 

«Punto primo: io sono solo un grafico.» Fece una pausa. «E poi...Tuo papà ?! Il capo del dipartimento di polizia?! Mi prendi per il culo?!» Si passò le mani sulla testa rasata mentre sospirava profondamente.
«Oltretutto, perché dovremmo spiare nel portatile di tuo padre?»

Sembrava sul punto di perdere le staffe, perciò decisi di intervenire. «Mentre ero a Manhattan ho sentito il capo e la collega di Haywood cospirare contro di lui e a discapito di Royce Atkinson e che, tra l'altro, il caso che sta seguendo era del loro papà.» Indicai Heath.

Ivor aggrottò le sopracciglia, scettico. «Ma perché dovrebbero confabulare contro Haywood? Non sono loro ad averlo reso chi è oggi?»

«È quello che dobbiamo scoprire. Allora, puoi fare o no quello che ti abbiamo chiesto?» 

Succederebbe Tutto - H.S.Where stories live. Discover now