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Edith

«È pronto, ragazze!»

Heath ci richiamò dalla cucina e noi, che eravamo rimaste in salone a chiacchierare del più e del meno, ci alzammo dai divani per raggiungerlo.

«Ho una fame assurda!» Esclamò Hailee fuggendo alla velocità della luce.

Io e Cindra ci scambiammo uno sguardo d'intesa e sorridemmo: finalmente sua figlia aveva ritrovato il buon umore e ne eravamo felici. Già al mio arrivo lei mi aveva chiesto scusa e io l'avevo abbracciata assicurandole che non mi fossi offesa, perché il suo comportamento l'avevo compreso, perciò l'atmosfera si era alleggerita subito dopo.

«Prego.» Cindra mi fece spazio per farmi passare e mi mossi verso la cucina, riluttante.

Ero già stata dagli Atkinson, prima perché Haywood mi aveva rinchiusa in camera sua, poi perché avevo dovuto recuperare lo zaino che avevo lasciato con Heath, ma entrambe le volte né Royce, né la moglie, né la figlia erano state messe al corrente della mia presenza. Quindi finsi di non essermi orientata alla perfezione e, entrando in cucina, mi fermai accanto allo stipite.

«Puoi sederti qui.»

Heath mi spostò la sedia come un vero galantuomo, dopodiché imitò il gesto anche con Cindra, che si accomodò a capotavola, e con Hailee, che gli diede del lecchino prendendo autonomamente posto vicino a suo fratello, seduto davanti a me.

«Adesso digiuni, stronza.»

Risi e Cindra sollevò gli occhi al soffitto a causa del linguaggio scurrile.

«La mia amica non permetterà che accada, vero Edith?» Hailee mi passò la teglia con il pollo.

«No, infatti. Al massimo facciamo digiunare lui.» Ammiccai.

«Siete perfide! E io che ho cucinato tutto il giorno per voi! Ingrate.»

Riempii il piatto con quattro bocconcini di pollo. «Ma se hai passato l'intero pomeriggio in palestra.» Lo punzecchiai e lui, fingendosi offeso, dichiarò di voler digiunare veramente.

Passai il tegame a Cindra che scosse il capo. «Ma lo chiami piatto, quello?»
Prese le pinze. «Prendine ancora, per favore. Devi essere affamata.»

«Mamma, è evidente che Edith lo abbia fatto perché non vuole che io digiuni.» Heath ammiccò in mia direzione.

Così Cindra mi riempì il piatto e verso due cucchiai abbondanti di patatine fritte.

«Grazie.»

Il profumo del pollo fritto, ancora caldo, pervase i miei sensi e sollecitò lo stomaco, che brontolò. Non mettevo nulla sotto i denti da colazione.

«Buon appetito!»

«Non è galateo dirlo, sorellina.»

Hailee gli tirò una gomitata nelle costole. «E io voglio dirlo, dunque lo faccio. Al diavolo il galateo. Piuttosto metti un po' di musica, idiota.»

Si finse arrabbiata, ma notammo tutti il sorriso che si era aperto sulle sue labbra mentre Heath si allungava per prendere il telecomando. Accese la tv e la mise sul canale dedicato alla musica.

«Buon appetito!» Ricambiai.

«Allora, Edith. Da quando vivi qui?»

Eccolo, l'interrogatorio che ho cercato di evitare nelle scorse settimane!
Sapevo fosse una brutta idea accettare l'invito di stasera.

«Non molto e, se devo esser sincera, non penso di stabilirmi a lungo termine.»

Il contratto che Cindra mi aveva offerto prevedeva una copertura di sei mesi, e quello era il tempo che mi sarei concessa per sistemare le ultime cose prima del mio ritorno a casa, da mia madre.

Succederebbe Tutto - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora