Confusa, spaventata ed interdetta. Avrei voluto risponderle, ma: «Cerco di andare avanti.» O almeno tento di trovare una soluzione per dare un nuovo senso alla mia vita.

Di sicuro le mie scelte erano discutibili -avevo rinunciato al funerale di mia madre e alla possibilità di confessare la verità- ma quella volta credevo sul serio di poter fare qualcosa di concreto. Per quello, perché avevo deciso di fare giustizia a mia mamma e di contribuire in segreto alle ricerche di Haywood, che feci ciò che avrei dovuto fare da tempo. «Cindra, la ringrazio infinitamente per ciò che ha fatto per me, ma non posso più lavorare per lei.»

Mi avvicinai e presi le sue mani tra le mie. «So di averle promesso che avrei dato il mio contribuito al Castillo's e che avrei preso l'impegno con serietà, come sono consapevole che lei pensava di licenziarmi una volta tornata e che Haywood le ha chiesto di non farlo, ma devo occuparmi della mia famiglia adesso.»

Quando finii di parlare gli occhi mi pizzicavano.

Essere accolta tra gli Atkinson come se fossi stata una di loro si era rivelata un'esperienza bellissima: dopo tanto tempo mi ero sentita parte di qualcosa di grande, di raro, di una famiglia e non lo avrei mai dimenticato. Aver vissuto lavorando al Castillo's e imparando a conoscere Heath, Cindra ed Hailee mi aveva reso di nuovo una persona normale e mi aveva dato speranza. Speranza di poter mettere da parte del denaro per poter tornare da mia mamma e per fuggire per sempre. Speranza di poter ritornare a condurre una vita piena di amore e di felicità.

Tuttavia mi ero anche sbagliata: con quell'opportunità avevo creduto di poter voltare le spalle a Chicago e alle esperienze passate, di poter guardare oltre perché il destino aveva scelto di offrirmi una chance. Invece mia mamma era morta, io avevo perso il mio scopo e i miei sentimenti si erano risvegliati, evoluti e trasformati.
La sorte aveva scelto questo per me e, a differenza di quanto pensassi, era un totale schifo.

«Oh, ma certo. Lo capisco e mi dispiace. Iniziavamo ad affezionarci a te.» Cindra mi accarezzò il dorso delle mani e cercò il mio sguardo, che trovò. Adesso i suoi occhi mi fissavano tristi e mi sentii una pessima persona.
Nessuno di loro meritava il trattamento che li avevo riservato.

Come ho pensato in passato, anche solo per un secondo, di poterli usare per raggiungere i miei fini?

«Per qualsiasi cosa sai dove trovarci, Edith.» 

«Grazie mille.» E prima che potessi crollare davanti ai loro occhi, Cindra mi avvolse tra le sue braccia e mi passò una mano tra i capelli proprio come avrebbe fatto una madre con la figlia.

Mi strinsi ancora di più a lei.

Di norma non ero una ragazza affettuosa, sentimentale e malinconica, ma la signora Atkinson era la persona più simile ad una mamma che avessi conosciuto negli ultimi tempi e, volente o nolente, mi ci ero affezionata.

«Oh, le mie donne.» Esclamò Heath aggiungendosi al nostro abbraccio.

«E io, invece? Non sono più la tua donna?!» Anche se ero rivolta di spalle, il sarcasmo nella sua voce era inconfondibile. Hailee entrò nella stanza, accorciò le distanze tra lei e noi, e si unì al groviglio di braccia e di sentimentalismo stile romanzo rosa. «Perché ci stiamo abbracciando, comunque?» 

Sorrisi.

Dovevamo sembrare qualcosa di importante, da lontano.

Se solo ci fosse stato anche Hay-...E prima che potessi terminare i miei pensieri, eco della mia coscienza più profonda, Heath rispose: «Edith se ne va.»

«Dove?» Sciogliemmo l'abbraccio e mi ritrovai di fronte ad Hailee.

Conoscendola mi aspettavo che, rivedendomi, mi avrebbe lanciato una delle sue frecciatine o trattato con sufficienza. Invece, con mia grande sorpresa, la trovai preoccupata ed estremamente seria. 

Succederebbe Tutto - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora