Draco

189 9 0
                                    

Andai a cena accompagnato da Zabini, il quale mi comunicò che Vaisey si era ripreso dopo l'incidente agli allenamenti e che avrebbe riottenuto il suo ruolo, che avevo momentaneamente ricoperto in sua assenza.

Terminata la cena decisi di farmi un giro a piedi, avevo bisogno di stare da solo e riflettere. Senza rendermene conto mi ritrovai sul piccolo ponte di travi di legno che aveva l'idea di essere poco stabile, che collegava le aule delle lezioni e i nostri dormitori.

Non so per quanto rimasi lì. Mezzora? Un'ora? Una voce accanto a me mi distolse dai miei pensieri.

<Ehi Malfoy>. Mi voltai di scatto, era la Buttermore. Si vede che era appena uscita dall'ufficio della Umbrige.

<Ciao Buttermore. Allora, la Umbrige ti obbligata a pulire i centinaia di piatti di gatti che ha appeso alle pareti?>, le domandai con tono scherzoso. Dio quanto odio quei gatti.

<A dire il vero diciamo che la sua punizione mi ha lasciato un segno>, mi rispose mostrandomi la mano.

"Non devo disturbare la lezione" era inciso sulla sua pelle, come se fosse un tatuaggio. Presi la sua mano tra le mie. La crudeltà di quella donna è orrida.

Alzai lo sguardo, ma incrociai il suo. La luce della luna faceva risaltare ancora di più i suoi occhi verde smeraldo. Le lasciai subito la mano, imbarazzato, tornando a guardare il vuoto.

<Mi dispiace, quello che ha fatto a te, dovrebbe averlo fatto a me>, le dissi. Ero sincero, mi spiace causare problemi ad altri per colpa mia. Tranne a Potter, per lui non mi dispiace affatto.

<Tranquillo, non ha fatto poi così male>, mi rassicurò.

Passò qualche minuto e ci incamminammo verso il nostro dormitorio.

<Comunque non pensare che le ripetizioni di Difesa contro le Arti Oscure siano gratuite, devi pagarmi Buttermore>, la stuzzicai, rivolgendole mezzo sorriso.

<Oh ma smettila Malfoy>, mi rispose, dandomi una leggera spinta. Si voltò anche lei verso di me e ci guardammo negli occhi per qualche istante, sorridendo, prima di distogliere lo sguardo. Giurerei di aver visto una scintilla attraversare i suoi occhi.

Il resto dei corridoi e delle scale li percorremmo in silenzio, ma non era un silenzio ne pesante, ne sgradevole, semplicemente non avevamo nulla da dirci.

Una volta raggiunta la porta della sala comune, la aprii e la feci passare, prima di richiuderla dietro le nostre spalle.

<Grazie>, disse, stringendo i suoi libri contro il suo petto. Faticava a guardarmi direttamente negli occhi.

<Ci vediamo domani alla partita>, le risposi, prima di salire i gradini di marmo che portavamo nella mia stanza.

Poli Opposti ||Draco MalfoyWhere stories live. Discover now