Draco

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Non mi rimangio ciò che dico. Ho detto che avrei avuto la mia rivincita, e l'ho ottenuta. Devo dire che me l'aspettavo più in stile Draco Malfoy, ma vedere Diggory trasformato in furetto è ineguagliabile.

Ogni singola persona che vide la scena iniziò a ridere, anche la Buttermore, la quale mi rivolse uno sguardo che mi fece spuntare un sorriso in volto, che feci svanire quando sentii le guance avvampare. Scossi la testa e distolsi lo sguardo, a causa dei rimproveri del professor Moody, il quale con il contro incantesimo fece ritornare Diggory umano. Feci finta di aver capito la lezione e presi Crabbe e Goyle, recandoci alla prossima lezione, Difesa contro le Arti Oscure, con la Umbrige.

"Buongiorno ragazzi, so che molti di voi mi conoscono già, ma vorrei presentarmi ad i nuovi arrivati. Mi chiamo Dolores Umbrige. Dimenticatevi delle bacchette, non utilizzeremo la magia, ma studieremo, molto, e intensamente. Bisogna ristabilire i valori di questa scuola. Iniziamo...".

Mentre la professoressa dava aria alla bocca, vedevo la mezzosangue che era seduta nella fila accanto alla mia che aveva un po' di confusione in testa. Effettivamente imparare senza mettere in pratica può essere molto difficile, per questo quando ne ho occasione mi esercito a lanciare incantesimi in camera.

La trovavo molto buffa, sfogliava e sfogliava le pagine di quel povero libro consumandole, e borbottando parole incomprensibili.

Volevo aiutarla, in quanto me la cavavo molto bene in questa materia. Non perché mi interessasse qualcosa di lei, ma ci tenevo a non far perdere punti alla casata nel momento in cui qualche professore ci avesse fatto delle domande a cui lei non sapeva rispondere.

Decisi di mandarle un bigliettino volante a forma di uccello:

"Mezzosangue, se hai bisogno di una mano mi troverai alle 20 in biblioteca", e con un piccolo soffio lo veci posare sopra il suo banco.

Si poggiò delicatamente davanti al suo sguardo, e il suo farneticare si fermò, lasciando spazio alla sorpresa e ad un timido sorriso.

Lesse il bigliettino e mi guardò, con gli occhi stretti ed un espressione divertita.

<Posso farcela anche da sola Malfoy, non sia mai che ti si veda aiutare una mezzosangue>, sussurrò stando attenta a non farsi sentire dalla Umbrige.

Le sorrisi di ritorno. Effettivamente, l'ho sempre trattata non proprio nel modo più carino diciamo. Questo piccolo momento di distrazione però non sfuggì di certo all'accortezza della professoressa.

<Oh bene, vediamo cosa abbiamo qui. Signor Malfoy, credo che dobbiate rimandare il vostro appuntamento di questa sera, in quanto la signorina Buttermore ne avrà uno con me alle ore 20 nel mio ufficio>, sputò con voce ferma e irrremovibile la professoressa che trovò il bigliettino poggiato sopra il libro. Lo lesse a voce così alta che tutta la classe la sentì, dando vita a bisbiglii assordanti.

<Professoress...>, tentai di dire. Mi sarei preso tutta la colpa, dopotutto ho scritto quel biglietto di mia spontanea volontà, Eveline non centra nulla.

<Non aggiunga altro signor Malfoy, o toglierò 150 punti alla sua casata>, mi interruppe la Umbrige, dandomi le spalle.

Mi voltai verso la mezzosangue con uno sguardo dispiaciuto, ma lei mi disse di non preoccuparmi, volgendomi un sorriso comprensivo.

Dannazione.

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