Draco

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Mia madre le provò tutte per convincere mio padre a farmi tornare ad Hogwarts. Proprio quando stava per gettare la spugna, lui la ascoltò, concordando sul fatto che perdere l'anno scolastico non avrebbe aiutato il mio percorso, e avrebbe scaturito polemiche che non dovevano sorgere.

In queste due settimane venni sottoposto a molte prove, per stabilire se fossi degno di prendere parte all'esercito del Signore Oscuro o meno. La sera ero esausto, i mille pensieri che avevo in testa mi tormentavano, senza darmi pace, e in più, la pressione esercitata da mio padre era notevole, e non sempre ero in grado di sostenerla, quindi la volgeva verso mia madre. Era un'ambiente in cui mi sentivo fuori luogo, non a mio agio, ed estremamente opprimente.

La lettera da parte di Eveline la ricevetti, ma non la aprii nemmeno, e la rispedii subito indietro. Non la meritavo, e non si meritava che io la facessi soffrire, quindi l'alternativa era farle capire che non doveva intromettersi nella mia vita.

Dopo due settimane di assenza ritornai a scuola. Mi diressi subito in classe, senza salutare nessuno e senza farmi notare, così da poter evitare le domande, che in ogni caso nessuno mi avrebbe fatto, conoscendo la reazione che avrei avuto.

Sentii il profumo di Eveline che mi avvolgeva, e capii che era alle mie spalle.
<<E' occupato mezzosangue>>, sentenziai con tutta la cattiveria che avevo in corpo. Provavo dolore nell'essere così duro nei suoi confronti, ma era l'unico modo che avevo per allontanarla il più possibile da me.

<<Buongiorno ragazzi, oggi parleremo dell'Amortentia>>, disse il professore Lumacorno, entrando in classe. Odiavo quella pozione, avevo già provato gli effetti che quel miscuglio aveva su di me, ma fortunatamente ho imparato a controllarli.

Prima fu il turno della Granger, e poi della Buttermore. Rimasi colpito da ciò che aveva odorato, e dopo aver incrociato i suoi occhi verdi smeraldo mentre si stava sedendo al suo posto, capii che erano tutte cose che mi rappresentavano, o per lo meno erano elementi che lei rivedeva in me.

Per mia disgrazia il professore chiamò anche me. Chiamai in raccolta tutte le mie forze per cercare di essere il più impassibile possibile davanti a quel calderone.

"Pagine di libro, marsiglia e rosa"

<<Cosa senti?>>, mi incalzò Horace.

<<Nulla>>, mentii, assumendo un'espressione impassibile. Il professore annunciò la fine della lezione, e dopo aver preso i miei libri, sgattaiolai fuori dall'aula, andando il più lontano possibile da tutti, e specialmente da Eveline.

Non appena mi ero avvicinato ai fumi emessi dalla pozione, l'immagine del volto di Eveline con il suo sorriso apparve sulle palpebre dei miei occhi. Era stupenda, e non potevo impedire a me stesso di pensare questo, ne di provare qualcosa per lei. Ma dovevo fingere che lei fosse una persona come tante per me, anche se non lo era, non lo è mai stato. Mi ci è voluto uno sforzo sovrumano per non cedere davanti a tutta la classe.

Corsi per i corridoi finché non mi stancai, chiudendomi nel bagno più distante del castello. Sentivo Eveline chiamarmi alle mie spalle ma non mi voltai. Quando la sua voce non riecheggiava tra le pareti del castello capii che aveva ceduto. Questo era solo un altro doloroso tassello che mi avrebbe permesso di andarmene definitivamente senza farle del male.

Poli Opposti ||Draco MalfoyWhere stories live. Discover now