Capitolo 75

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EL'S POV
"Tesoro, Harry è qui!" Urlò mia mamma.
Tutto era pronto per la partenza. Tutto, tranne il mio cuore.
Quello si che sarebbe rimasto lì, anche se in senso figurato.
Sarebbe rimasto lì per quell'intero mese, non avrebbe mai lasciato quel luogo anche se non d'origine.

Andai ad aprire la porta con la valigia e le varie borse e zaini in spalla.
Il travolgente sorriso di Harry mi si mostrò, in qualche modo illuminando quel pomeriggio distruttivo.
Ariana era dietro di lui con Niall, aveva già posato i bagagli nella macchina nera di Harry.
"Allora, è pronta signorina?" Si vedeva che stava cercando di sopprimere i suoi sentimenti, mostrandomi la parte migliore di lui. Insomma, il "massimo" di cui tempo prima mi aveva parlato.
"Pronta.." Dissi io chinando la testa.
Lui passò la sua mano sui miei capelli, il suo sguardo si addolciva sempre di più, rendendo tutto un po' più magico e quasi gradevole.
Le mie mani fredde tremavano poggiandosi sulle sue. Le accarezzai affettuosamente, i nostri sguardi in coesione già da un po'.
Era come fare l'amore con gli occhi.

"El, avrei una cosa da dirti." Disse mia mamma prendendomi la spalla.
Mi girai verso di lei.
"Sappi che mi mancherai molto, ti chiamerò ogni giorno. Sì, mi sentirò sola, ma ci sarà Anne a tenermi compagnia. E..George.."
"Mamma..ma.."
"Shh..ti spiegherò tutto più tardi. Intanto vai tranquilla. Non occorre sapere."
Io annuii abbassando gli occhi.
"Buon viaggio amore mio." Disse baciandomi la fronte.
"Mi mancherai mamma."

Mentre percorrevo quel piccolo pezzo di strada asfaltata che portava all'auto, mi sovvenivano alla mente tantissimi ricordi.
Ricordai quando scesi dal taxi, il primo giorno in cui arrivai a Holmes Chapel.
Mi sembrava tutto così strano e diverso, ma era ancora più strano il fatto di come questi luoghi, prima da me sconosciuti, fossero riusciti a diventare altrettanto familiari in pochissimo tempo.

Salimmo in auto, durante il viaggio si potevano udire solo le voci e i vari sbaciucchiamenti di Ariana e Niall seduti nei sedili posteriori.
Harry guidava, tenendo ferma la sua mano sul mio ginocchio.
Io guardavo avanti, guardavo la strada che ci avrebbe condotti all'aeroporto.
Poi arrivammo. Macchine colme di valigie, bambini con zaini in spalla, gente felice, insomma. Felice di partire, ma per poco tempo, per poi ritornare.
Un mese era tanto, troppo.

Harry parcheggiò e scendemmo tutti e quattro, prendemmo i bagagli e i dirigemmo verso l'entrata.
Un enorme cartello con scritto "Departures" apparve luminosamente.
Harry strinse la mia mano fortemente, troppo forte forse.
"Ehi.."
"Scusa..sono..come dire..agitato."
"Harry, anche io lo sono. Forse più di te."
Lui mi fissò come era solito fare e mi strinse in un abbraccio molto infantile, si attaccò letteralmente a me e non avrebbe voluto lasciarmi andare.
Mi commossi, ero molto fragile..
"H-harry, io.."
"El, ti prometto che anche se non sarò presente fisicamente lo sarò con la mente..e con il cuore.."
"Amore mio..mi mancherai tantissimo.."
Le nostre labbra si unirono in un bacio, Ariana e Niall quasi imitavano le nostre azioni.

Era arrivato il momento di andare.

Harry poi salutò sua sorella, la abbracciò morbosamente, erano molto legati tra loro.
Niall salutò anche me, con un abbraccio molto amichevole, lo gradii molto. Stavamo stringendo un bel legame.
Poi i due ragazzi raggiunsero la macchina. Ormai stavamo per partire, io e Ariana dovevamo solo imbarcarci.
"El, ci siamo. Facciamoci forza."
"Già.."
Raggiungemmo i gates e ci imbarcammo in mezz'ora circa.
Aspettammo il nostro volo, un messaggio fece vibrare il mio telefono.
"Già mi manchi amore mio."
Harry sapeva come farmi tornare il sorriso in qualsiasi situazione.
"Cominciamo bene.."
Poi Ariana fece cenno di alzarci. L'aereo italiano era arrivato, dovevamo salire.

"Beh, come la prima volta che ci siamo incontrate." Sorrise lei sedendosi sul sedile grigio del lungo aereo.
"Sai, mi sembravi strana." Dissi io.
"El è ovvio, alla fine abbiamo due culture diverse. Tu italiana io inglese."
"Ma alla fine abbiamo tante cose in comune, è per questo che siamo amiche."

Atterrammo dopo tre ore dalla partenza, durante la quale ci riposammo e mangiammo noccioline.
Raggiungemmo il bus che ci avrebbe portato agli "arrivi" dell'aeroporto di Milano.
Appena arrivammo, i miei occhi focalizzarono subito la figura di mio padre.
Ma con lui c'era qualcun' altro, qualcun'altro che non avrei mai tollerato.

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